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LIBRERIA LIBRERIA P„*-,«j ruiacastf f Da La bulla brinata a La chioccia, d* Wenoan quattrini alle Storielle qra$$* 1'™?%. \\^re%^A^X accogliente e cordiale. Probo e sane, 'scrittore che possiede l'indubbio don» ^d.-l raccontare, la sua prosa limpida „ nervosa s-acce,,de di fiorettature estro,se, balena d'immagini improvvise e ini- prevedibili, pur sempre aderendo al rit mo dèi racconto; è tutta cose, tutta évi denzn, con l'assunto che ad ogni pagina si conferma di tratteggiare una figura1 lo un ambiente, anche se talvolta la fl> lgura sin poi soltanto una figurina d i l'ambiente abbia la lucentezza un na»' manierata dello scenario. In Putacaso (romanzo, Ccschiua. 1931), queste doti spiccano talmente da rasentar la ora vura; vi sono mirrate le vicende di un» compagnia d'operette che varca il Me dlterraneo per una fortunata « stagio» rie » ad Alessandria e al Cairo; figure, figurine e macchiette s'alternano in un* !felice dovizia; il capitolo è sovente bo# zetlo, il dramma, quando sorge, dà so yente in un dolciastro patetico; ma se ie indubbio che le vicende della Bianchi* |ia. una « sopranlno » sedotta dal capacomico don Gennaro, e da lui abban donata con un birnbetto, appaiono saventòin un'atmosfera, di commossa u* manltà. la parte migliore del romanze e n(,|la Presentazione dei vari tipi cho r(|inpongono la compagnia: dai duo ^PJ^%^S^^*rS^S^ l^ArabiH^ alla Buctnt^-im^noam U l delln Bianchina; dall'indifferente e avido don Gennaro all'Amelia, la prim»' donna, la bella donna, il pezzo forti riplK ~nmnntmin- dall' ovatto Perini ^ ^Sgg^l&mfiffi dell'Amelia, al rassegnato e sottomesso Putacaso, l'avvisatore della compagnia, un povero vecchietto che vede e senta |plu di ,.„el cne non sembri, e che ae- centrando senza parere attorno a sè i - fl]j delle varie vicende, ne diviene in ultimo il vero protagonista, giungendo aj Piu commoventi sacrifici per alleva re il figlio della povera Bianchina, spena tasi nel carcere dov'era finita per avea o.ucciso il suo seduttore, ! II romanzo di molta gente, - ,, /ri.„. ri - ",rom?.nzo (G'ana Anguisspla.il fo- 'Z':1dt moltat ^vi^ Mondadori, iJ9.ll) ha una prefazione che vuol essere un'introduzione; e se si apre eoa un tono a tutta prima un po' sciatto -; i„ i« Percorrendo il'tratto Bologna-Mila- Z\no 0 Bologna-Alessandria e vicever' sa~ •> Poi le due brevi pagine acqui- ! stano un loro rilievo, vibrano in un» - l e o e eo - zione. Subito dopo s'entra senz'altro nel concreto della vicenda, ehe si frantuma e devia in molti episodi, tutti però sorretti da un'unica visione; e il romanzo di molta gente, per lo più di povera gente che vive in povere case, ognuna delle quali è un mondo eh* ha una sua cornice: un cortile, si dispiega con bella concretezza, in toni grigi volutamente modesti, qua e là ravvivati ogni tanto da una pennellata nervosa 0 da una luce improvvisa. In questo primo romanze dell'Angus- sola, segnalato dal recente Concorso Mondadori vinto dal Palazzi, ancora si -jiiotano le molte incertezze che conos.eei vanto nella scrittrice di bozzetti e di [racconti apparsi in giornali e riviste:l eiQiiel non saper rifuggire dalla cronaca ii'ncrtc' Lluel voler sottolineare troppi o- particolari realistici senza giungerne a a- un'intima fusione, mia prosa talvolta il corriva r non troppo esigente che poi e magari, senza alcuna giustificazione, si a| infiora del preziosismo improvviso; mi o!dobbiamo anche, e ben volentieri, notae lire delle doti autenticamente costruttive li i che han permesso alla giovane scritio trice di superare una non facile prova:i c-|fli riuscire a costruire un romanzo « coza rale », dove vicende e figure son tenuta te in piani paralleli e intersecantisi; e di a-1 riuscire a darci ambienti e atmosfera r-|unicamente affidandoli alle sue creatiti- re. Romanzo concreto, d'uomini e di ri fatti, con ben poche concessioni a modo di letterarie; e un tentativo notevole di « vedere » una materia popolaresca sen- o]** impennacchiarla di folklore. Vi sono, a-I*.1? questo romanzo, tutte le possibUita rE, in si a al di un autentico temperamento di narratrice; che oggi appare tuttavia inclina a un romanticismo un po' dolciastro, alla facile commozione, alle lacrimetta insistenti; non sarà certo per questa via che I'Anguissola potrà mantenere la promessa di questo suo primo romanzo. m" Ci sono, in lei, delle possibilità di vi• sione netta, staccata, ma non indiffeIrente; si veda la bella maturità della 'scena della seduzione di Carmela da W^^^^^^5^'^ «-1|pettlvei afflora una sentita amarezza. vibrazioni s'accendono e s'inseguono. annunziano la vera scrittrice. Romanzo d'amore i al o ie| e | Anche questo è un primo romanzo (Mario Casalino, Romanzo d'amore, Cu- o-1 rabba, 1931); e si distende in ventiquat Uro brevi capitoletti tutti tenuti su di i un tono piano, volutamente discorsivo, o ; dove non appare nè una battuta di diao ,i0go nè la concitazione di una » scena »; ri L v, s, narra l'amore improvviso di CI 1à. ra zangwill, ricchissima ereditiera, par | un reietto dalla sorte. La tessitura del o i racconto attorno a questo episodio cena-!traie e 'fin troppo densa d'episodi apo , pena' enunciali, che vorrebbero creare | sf0ndi e prospettive e non sempre son è, ! necessari o sufficienti; ma l'interessa a-1 vero del breve romanzo è in quella Tiainuncia cui già si è accennato. Assunto a- nobile e lutialtro che facile, quello di sa riuscire a trarre dal profondo dei l'atti di 1 tutti distesi e appena enunciati, un aoaei e nn tono una vibrazione; evidente il pencolo di cadere nella frigida cronaca nel racconto d'un racconto; l'autore viene cosi volutamente a vietarsi le più tradizionali possibilità del romanzo; ed è notevole che un giovano abbia voluto cominciare per una tutt'altra che facile via, che poteva d altra parte condurre, evitando le secche della cronaca, a un facile lirismo in da! "ordina, il Casalino s'e non di rado n tenuto nel giusto mezzo; e sovente neme i sr0 cosi a darci la pagina pacata e commossa. ., s\, " "»"'")- |

Persone citate: Bianchina, Mario Casalino, Palazzi, Perini

Luoghi citati: Alessandria, Bologna, Cairo