Dal Moncenisio alla Valle d'Aosta

Dal Moncenisio alla Valle d'Aosta Le "Alte Vie„ delle Alpi Occidentali Dal Moncenisio alla Valle d'Aosta La disposizione delle valli italiane, che, come abbiamo detto nel precedente articolo, scendono alla pianura perpendicolarmente all'asse della catena alpina, rende molto difficile e costosa la creazione di un'arteria stradale che colleghi le singole valli: auast ovunque i veicoli sono pertanto costretti a percorrere valle per valle, facendo sempre ritorno al loro sbocco. Ma per i turisti che vanno a piedi vi sono molte possibilità. Naturalmente è indispensabile facilitare in ogni modo il problema a chi si accinge al salutare pellegrinaggio da valle a valle : innanzi tutto occorre stabilire gli itinerari fondamentali appoggiandoli ai rifugi ed agli alberghetti di montagna, nei quali il Club Alpino ha tariffe fissate che non danno luogo a sorprese: poscia migliorare le vie di comunicazione (mulattiere, sentieri, passaggi obbligati alquanto più difficili) in modo da renderle accessibili a tutti senza speciale equipaggiamento, fiancheggiarle con una minuta rete di segnalazioni a colori e di cartelli indicatori, in modo che chiunque, anche senza pratica di montagna, possa svolgere il suo programma senza l'ausilio di guide, illustrarle inline con opportune, dettagliate pubblicazioni che diano tutte le informazioni indispensabili. 143 casotto alpine Le Alpi Occidentali sono disseminate di moltissimi rifugi in quasi tutti i settori: complessivamente, tra ricoveri di alta montagna ed alberghetti alpini, sono ben U3 le simpatiche casette che attendono il viandante dei monti! E' un vero patrimonio che è costato sacrifici ingenti, che rappresenta un valore di alcuni milioni di lire e che è un dovere nazionale di utilizzare in pieno e di mantenere in efficienza. Di queste 143 capanne ben 90 furono costruite dal Club Alpino Italiano, 24 sono di proprietà di altre società alpinistiche od escursionistiche, le altre 29 appartengono a privati o ad Enti pubblici. Esse, geograficamente, sono cosi distribuite: Alpi Marittime e Liguri, 18; Alpi Cozie 3G situate però, per la maggior parte nelle Cozie Settentrionali: Alpi Graje 42; Alpi Pennine, 43; settore delle Alpi Lepontine, appartenente al Piemonte, : Evidentemente, la base per impiantare un grandiosi itinerario turistico di montagna, dalle Alpi Liguri al Lago Maggiore, non manca: si tratta soltanto di saperla utilizzare e propagandare benel Per intanto siamo lieti di dare una buona notizia: dalla collaborazione del Club Alpino Italiano (Sezione di Torino) con il Touring Club Italiano, usciranno fra qualche mese due volumi della interessante pubblicazione « Da Rifugio a Rifugio », già cosi felicemente iniziatasi con i due fascicoli sull'alta Venezia Tridentina e sulle Dolomiti occidentali: i due nuovi volumi illustreranno, per il turismo di montagna, lutta la zona delle Alpi compresa fra il Colle di Cadibona ed i Monti del Verbano, e comprenderanno itinerari estivi ed anche sciistici, trattandosi di una regione nella quale il magnifico veicolo delle Alpi ha vastissime possibilità di applicazione. 11 primo volume descriverà il settore dalle Alpi Liguri al Colle del Moncenisio e la sua compilazione è già molto avanzata; il secondo volume andrà fino al Lago Maggiore. Mancano ora l'organizzazione e la sistemazione delle vie di comunicazione, e la loro segnalazione. In questo campo — evidentemente molto diffìcile e costoso — il Club Alpino ha fatto quello che i suoi mezzi e la collaborazione volontaria dei propri Soci hanno consentito E' necessario che il nuovo Commissariato del Turismo, cosi saggiamente voluto dal Duce, d'accordo con quolle Autorità che portano grandissimo interesse al problema della viabilità lungo il confine delle Alpi, fiancheggi l'opera che il Club Alpino intende svolgere anche in questo campo. Per monti e valli Kon possiamo evidentemente esaminare in questa sede i dettagli delle ceninaia di chilometri di itinerari alpini nelle Alpi Occidentali, ma, a titolo di esempio, consideriamo uno dei settori che più è vicino a Torino e più è interessante, l'« alta via » cioè che collega l Colle del Moncenisio alla Valle d'Aosta attraverso le Valli di Lanzo, la Vale dell'Orco ed il Parco Nazionale del Gran Paradiso: visione magnifica e grandiosa delle Alpi Graje Meridionali. Dall'Ospizio del Moncenisio per chi preferisca raggiungere in automezzo una quota elevata, provenendo sia dal'Italia sia dalla Francia, una pittoresca mulattiera che vien localmente denominata « dei 2000 » perchè all'incirca si mantiene per lungo tratto a tale altiu.-iinp contorna le falde dei gruppi del nrnet (m. 3478) della Roche Michel ni 3433> e di Tour (m. 32Ó6), fino alla nase d"el versante occidentale del Rocciamelone (rn. 3S38). Da questo punto, la mulattiera perde circa 300 metri di nuota attraversa il Valloncello del Cresefflione e si trasforma in viottolo il ouale per renderlo turisticamente percorribile, avrebbe necessità di qualche sistemazione, e che sale attraverso fitto bosro alla sommità della Punta Bosconero (m l~Sf>). cosi denominata appunto perchè i suoi fianchi sono rivestiti da folte abetaie. Essa, essendo situata sul grande contrafforte meridionale che dalla vetta del Rocciamelone scende a Susa offre un magnifico panorama su utta*la"vaUe della Dora Riparia e sulle catone montuose che la cingono. Sia abbassandosi lievemente alle Case del Trucco (m. 170G), ove esiste un modesto alberghete alpino, oppure salendo al Ricovero della Cà d'Asti (in. 2834), ci si va a collegare con l'itinerario proveniente direttamente da Susa e che costituisce la via ordinaria di ascesa al popolare Rocciamelone. La seconda tappa, muovendo da una delle due suddette basi, si svolge attraverso i sentieri 'che ! [chiederebbero alcune sistemazioni non di gran conto) t quali solcando in ascesa il versante meridionale dello spartiacque fra la Valle Ji Susa e la Valle di Viù, lo valicano il ben noto Colle della Croce di Ferro m. 2553) cui una sassosa mulattiera adduce direttamente da Susa o da Busiioleno. Settecento metri di dislivello in discesa - circa un'ora - e si perviene al Rifugio di Malciaussia del Club Alpino Italiano. Muòvendo da questo che è situato a m. 1000 circa, per proseguire attraverso la testata delle tre Valli di Lanzo, si presentano due • ulte vie » a quote differenti. L'ima, più bassa, e che il desiderio di portare a tali valli l'incremento turistico di cui son degne, vorrebbe veder trasformata in una magnifica arteria automobilistica di grande interesse panoramico e di indiscutibile valore d'arroccamento, da Malciaussia scende per mu lattiera a Margone (m. 1410!. poi per carrozzabile ad Usseglio (m. 1203) donde risale, per sentiero-mulattiero al Colle Paschiet (m. 2435) alla base dei dirupi orientali della Torre d'Ovarda (metri 3075), e per i Laghi Verdi (m. 2154), toccando il piccolo Rifugio « S.A.R.I. » del C.A.l. scende a Ralme (m. 1432!. Da questo pittoresco villaggio, l'itinerario segue per un paio di chilometri la carrozzabile fino alla Frazione Moiette e s'inerpica lungo la mulattiera fino al Colle del Trione (m. 2511), scendendo poi ai Laghi omonimi ed a Groscavul- 10 (m. 1075) nella Valle Crande di Lanzo. Valicando poi per spntiero-mulattiero il Colle della Crocetta (m. 2G36) dal quale magnifico appare il Gruppo del (iran Paradiso, l'itinerario raggiunge Ceresole Reale ;in. 1500) nella Valle dell'Orco. Una strada di collegamento L'altra « alta via », snodantesi a quota più elevata e con percorso più vicino alla cresm di confine, da Malciaussia (m. 1900) s'arrampica lungo sentieri e traccio a valicare il Colle Soulé (metri 3000) ad ovest del Massiccio della Lera (in. 3355) (splendida la variante di alta montagna Cà d'Asti (m. 2834), vetta del Rocciamelone (m. 3538), Rifugio Founs d'Humour (ni. 2042), Colle Soulé) per raggiungere il Rifugio di Peraclaval (in. 2010). Quindi, sempre in grandioso ambiente di severa montagna, senza difficoltà speciali ed anzi comodamente se venissero apportate qualche migliorìe in alcuni tratti più scoscesi dei viottoli che attualmente sono poco tracciati, l'itinerario scavalca il Colle Altare (m. 2930), tocca il Lago della Rossa (m. 2091). ghiacciato per la maggior parte dell'anno, ove sono in corso grandiosissimi lavori idroelettrici ed attraverso il Collarin d'Arnas (m. 2851) raggiunge l'ottimo RifugioAlbergo B. Castaldi (m. 2059) della Sezione di Torino del C.A.l. Lasciando da parte alcune varianti di altissima montagna, si scende al Piano della Mussa, ove. fra l'altro, esiste anche una « Casa degli alpinisti » del C.A.l. (in. 175U), si sale a valicare il Ghicet di Sea (ni. 2750;, 11 cui sentiero richiederebbe notevoli lavori di allargamento e di segnalazione (una variante più alpinistica consentirebbe di raggiungere tale passaggio direttamente dal Rifugio (iastaldi, lungo una traccia attraverso i dirupi meridionali della Ciamarello dominante il Piano della Mussa), e, dopo una lunga di¬ sfdgqbcastngf«atctsgcvasasrmdrlvplRRatnrftlcalddzsdaszpzFPddtGnt(gslt(r(C cesa nel Vallone di Sea die concorre a ormare la testata della Valle Crande di Lanzo, si risale brevemente al Rifugio di Sea, dell'U.C.E.T. L'ambiente è ui oltremodo grandioso per altissime alze rocciose e per vaste distese ghiaciate. 11 collegamento con Ceresole Reale, avviene poi attraverso il Passo delle Loe (m. 28G4) — la cui discesa sul versane orientale necessiterebbe un'opportuna sistemazione di alcuni ripidi passaggi su roccia — toccando il vecchio RI ugio della Cura un. 2100), il Rifugio Paolo Daviso » (distrutto or sono du* anni e che il Club Alpino Italiano inende ricostruire al più presto) e valiando infine il Colle della Piccola (meri 2873). L'ultima tappa da Ceresole Reale verso la Valle d'Aosta è la più facile ed è già stata sistemata recentemente: una comoda mulattiera sale al Colle del Nivolet (in. 2011) nei cui pressi sorge un albergherò alpino, e scende per la Valsavaranche nella Valle d'Aosta, dopo aver consentito di ammirare in tutta la sua imponenza il gruppo del Gran Paradiso. L'i alta via » che abbiamo sommariamente indicata, tanto per dar l'esempio del come gli itinerari potrebbero esse re stabiliti attraverso tutte le altre vai i, è naturalmente, suscettibile di molte varianti più o meno alpinistiche. Essa, poi, al Colle del Nivolet avrebbe il suo ogico prolungamento per le Valli di Rbémes, Orisanehe, il Massiccio del Rutor ed il Piccolo S. Bernardo, fino alla Catena del Monte Bianco. E' da augurarsi che. un poco alla volta, sia possibile organizzare anche sul nostro versante, quella corrente di turismo di montagna che invade le valli francesi e svizzere delle Alpi Occidentali: un gran passo sarà così fatto per a più intensa propaganda alpinistica e. con la creazione di un'« alta via » che, a saliscendi, segua da presso il crinae alpino, il nostro Paese potrà essere dicci noia che si snoda a breve distandotato di una non disprezzabile straza della preziosa linea di confine. EUGENIO FERRERI. Hm.. L'« alta via » Monceuisio-Valle d'Aosta

Persone citate: Castaldi, Duce, Eugenio Ferreri, Lera, Paolo Daviso, Roche Michel, Trione