I vogatori italiani riaffermeranno a Parigi le gloriose tradizioni del nostro sport remiero

I vogatori italiani riaffermeranno a Parigi le gloriose tradizioni del nostro sport remiero / CAMPIONATI EUROPEI DI CANOTTAGGIO I vogatori italiani riaffermeranno a Parigi le gloriose tradizioni del nostro sport remiero Pochi giorni fi separano dalla dardi effettuazione. </ct campionati curopedi caiwUuiìO'o che quest'anno, come noto, si svolgeranno sulla Senna, vebacino di Suresnes -presso Parigi. L'i7Hportabile manifestazione remiera è allsua trentaduesima edizione, risalendl'organizzazione dei primi campionatal lontano 1803. L'onore di dar vita ala prima edizione dei campionati isttuiti sotto uli auspici della F.I.S.A. toccó all'Italia, dal cui appassionati di canoltagalo era partila, qualche annprima, l'idea, di costituire una P'ederazione internazionale. Campo di gara dquella prima edizione dei cani piantiteuropei fu il lago di Orla, e le regaldisputate furono tre: quattro con timoniere, skiff, otto con timoniere. Le vittorie se le portarono oltre contine rispettivamente la Svizzera, il llelglo la Francia. I nostri vogatori, animalda tanta volontà e da smisurata passione, non poterono contare siili ausilio di una perfetta preparazione tecnicaperciò dovettero accontentarsi di qualche buon piazzamento. La situazione, nei nostri riguardinon mutò e le vittorie nelle seguentedizioni, se. le divisero la Francia, iBelgio e- la Svizzera con notevole preponderanza a favore delle prime due nazioni. Ma il nuovo secolo doveva svenare per i nostri canottieri l'inizio dquel progresso die doveva condurci alle clamorose aflennazioni degli ultimanni. La prima vittoria italiana La prima vittoria italiana venne infatti conseguita nel 1901, a Zurigo, nequattro con timoniere, per merito dell'equipaggio della Barion ili Ilari. L'anno dopo, a Strasburgo, l'ottimo Gerivinceva nello sl;iff; poi, per tre annconsecutivi rimanemmo a bocca asciutta. La serie dei successi ricominciò nel 1906 a Pallanza, con la vittoria della Querini di Venezia nel due con timoniere; nel 1907 la Canottieri Milano conquistò il titolo nella prova di doublé scull a Strasburgo e nel 1908, a Lucerna, la Onerimi vinse nel quattro con timoniere. L'anno dopo, a Juvisij (Parigi), l'affermazione degli italiani acquistò il carattere d'un vero trionfo: lrc vittorie su cinque gare disputate, e la conscguente assegnazione della Coppa alaridaz. riservala alla nazione con il maggioì numero di vittorie. Le vittorie vennero riparlale dalla Queruli nel » quattro con timoniere », da Mariani nello m skiff ' e ancora dulia yuerini nel• due con timoniere «. A Ustenda, nel 3910, la Quartali si aggiudicò per la terza volta consecutiva il tìtolo nel . quattro con timoniere ». A Como, nel 1911, i canottieri italiani conquistarono n loro secondo successo aggiudicandosi la Coppa Glandaz. Quattro vittorie su cinque gare. Fu l'anno del povero Sinigaalia. che trionfò nello « skiff.. Sci• due con timoniere • vinse la Bucintoro, nel > doublé scull • la icario e, infine, nell' « otto con timoniere » la Guerini. Ancora una vittoria nel 1912, a Ginevra (• doublé scull», Canottieri Mila/no); poi succedettero quattro anni grigi per i nostri azzurri. La Diadora ridava olle nostre maglie lo splendore della vittoria nel 1933, ancora a Como, aggiudicandosi il titolo nell timoniere ». A Zurigo, nel 1924, il numero delle regale in programma per i campionati, veniva portalo da cimine a sette; ma solo sei regale furono che la prova del * quattro niere • andò deserta. Per otto condisputate, pcrfu quello un anno di magra. Ma il 1925. 't Praga, segnava una ripresa con la vittoria della Timavo nel > quattro con timoniere »; vittoria che veniva ripetuta l'anno seguente a Lucerna dall'equipaggio del/'Argus di Santa MarOhcrita. L'anno di grazia E venne il ìi»27, che fu per gli azzurrisenza timo-gli azzurri,lamio di grazia. I campionati si dispu-larono a Como, e l'Italia vinse sci re-gate su sette-, un trionfo senza precedenti: Argus riconfermò il titolo nel « quattro con timoniere », Bernasconi vinse nello «skiff », i Canottieri Livornesi nel « dire senza timoniere », la Vittorino da Fe!tr« ne.W » otto », ancora Z'Argus nel • quattro senza timoniere » e CU. C. Livornesi net « due senza timoniere ». ticl 1928 la competizione non venne disputata, e nel 1929, a Kydgoszcz, i nostri rappresentanti confermarono la IoIo superiorità su tutti gli equipaggi. La Pullino vinse il « quattro con timoniere », i'U. C. Livornesi il • due senza timoniere » e « l'otto con timoniere », la Vittorino da Feitre il « quattro senza timoniere » e la Baldesio il « due senza timoniere ». Infine, l'anno scorso, a Liegi, gli italiani ai aggiudicarono ancora la Coppa Glandaz, con due vittorie su sette regate, per merito della Vittorino da Feitre che conquistò il titolo nel « due con timoniere » e nel • quattro con timoniere ». Come riesce agevole rilevare ài que-sto sommario bilancio della partecipa-sione italiana ai campionati europei.gli anni azzurri si preparano alla di-sputa,delle imminenti competizioni conun grave carico di responsabilità sullespalle. Essi hanno il compito di conti-nuare una tradizione gloriosa e di riaffermare la superiorità dei « remi » italiani nei confronti di qualunque avversario. Il compito, pur non essendo di impossibile realizzazione, appare oltremodo difficile, soprattutto per la aumentata efflcenza di molti equipaggidi nazioni straniere, h'on si creda adun nostro proposilo di formulare pro-nostici pessimistici. (Voi non voghamo assumerci il compilo del corvo di cattivo augurio e teniamo ad esprimere la nostra salda ed illimitata fiducia negli azzurri. Le « chances » degli « azzerri Il canottaggio, torà oggi sport grazie a Dio, è pratico dai aripiù ■ puri » dilettanti; è uno sport nel quale non ci sì arricchisce, uno sport che richiede in cnt lo pratica, pa::sione smisurata e grande spirito disacrificio. E i nostri canottieri, ;,o.s-seggono in misura abbondante questedoti, grazie alte quali sono riusciti a crearsi.'e ora mantengono, una posi-inne di netta vreminen-a un non*k\\ertdT,che Snelle altre Ka Ma non si creaa cne nette aure «a- \zioni i canottieri si accontentino di ìmantencre le magre posizioni conquiistate negli anni passati. C'è in tutti un i vivo desiderio di riscossa, e ognuno, \ partendo per Pana:, jicnsa che oli anni da battere sono quelli italiani, ] Abitiamo appreso domenica, dal ri] sultuti dei campionati di Francia, che ìi canottieri della Nazione vicina han no compiuto notevoli progressi, posi siamo ritenere per certo che svizzeri e \olandesi si sono preparati con partllcolare assiduità e che si presenterai ino in campo minacciosi. Ci sono inolìtre i danesi che avanzano fondate pre' tese di successo, imitati dai belgi e da', gli ungheresi. Le battaglie saranno, ]dunque, difficilissime I Parigi, l'Italia ha inviato gli armi vincitori dei campionati nazionali. Gli equipaggi sono sul campo di gara da qualche giorno ed hanno compiuto, sotto la guida del cav. uff. fiossi, proficui allenamenti, palesando un grado di. forma confortante. Anche l'ottimo Mariani, partito per la Francia senza la sicurezza di allinearsi in gara, e apparso ben preparato e in. grado di affrontare con buone probabilità gli avversari, fra i quali uno dei più pericolosi è il francese Snurin. Formulare pronostici i,i uno sport come quello del canottaggio, è compito di realizzazione impossibile. Troppi clementi concorrono al conseguimento di una performances, perchè sia possibile fare dei raffronti con qualche fondamento. Ma comunque è certo che gli azzurri, che'si sono rerati a Parigi consci delle difficoltà del compilo che stanno per affrontare, meritano la fiducia degli sportivi. Anche quest'anno, come negli anni precedenti, il canottaggio italiano uscirà trionfatore dalla difficile com petizione.

Persone citate: Barion, Bernasconi, Canottieri Mila, Guerini, Mariani, Orla, Pullino