L'esortazione del Duce agli artisti italiani " Lavorare con metodo, con volontà e con fede,,

L'esortazione del Duce agli artisti italiani " Lavorare con metodo, con volontà e con fede,, JL,» olxiusuira dello, prima Quadriennale L'esortazione del Duce agli artisti italiani " Lavorare con metodo, con volontà e con fede,, jerano il M;oistra delie Corpornzi-uii |s K Bottai il Cupo dell'Ufficio Stampa |dj s ,.• u Capo f|e: Governo on. I.an do Ferretti, il Presidente della Conte aerazione nazionale dei Sindacati fa scislj «^«tóSÌMI ed artisti, cu Bo|d,.ern L,cn n SeprPiario generale, dot , n', Marzio. ron. 0ppo, Segretario li Duse fra pM artisti Poco dopo le 9 è giunto ia automobile S. E. Mussolini; saiutato dalle acclamazioni della folla e dai vibranti alala dei Giovani Fascisti. Quando il Capo del Governo, lieto e sorridente, ha fatto l'ingresso nella rotonda centrale della Esposizione, dove era slato al z-ato un podio, una nuova vibrante ma nifestazione lo ha accolto. Erano sovrattutto gli artisti, convenu ti in foltissimo stuolo con le loro fami glie, che manifestavano in tale modo al Duce la loro riconoscenza per i segri tangibili di simpatia e di incoraggiamento avuti in tante occasioni e parti colarmente in questa, a conforto della loro fatica. Fra i presenti alla schietta manifestazione abbiamo notato gli artisti Colao Donghi, D'Amino, Bartoli, Barrerà, Trombadori, l'accademico Romanelli Brozzi, la signora Cecchi-Pieraecini I.uppi e Amato Intanto al gruppo delle autorità, che accompagnavano il Duce, si erano ag- Roma, 12 notte. Con l'intervento del Capo del Governo, che ha, in tale modo, voluto sottolineare l'inipi«rianza dell'avvenimento, si è tenuta stamane, con tre giorni di anticipo sulla data effettiva, la solenne cerimonia di chiusura della Prima Quadriennale d'arte bastonile. Lungo la scalea del Palazzo era schierato un numeroso gruppo d: Giovani Fascisti, mentre molta folla si era adu nata in via Nazionale. Ad attendere li. Mussolini, ai piedi della scalea. r , , ... p , Quadriennale ed j i, salario Federale*dell'Urbe Nino y^Ia ueuuioe, Rino Riunii il Vice-Segretario del Partito, on. (limi, per il Sindacato architetti, il ca intano Moio, in rappresentanza di S. E. Crlstini, Presidente del Tribunale RpeI fiale per la difesa dello Stato, il prof, fMunoz, direttore delle Belle Arti del Hacci, il Vice-Governatore di Roma, conte D'Ancora, il senatore Cremonesi,ìPresidente della Cro?e Rossa Italiana,. vari! deputati, fra cui l'on. Del Bufalo, ncr il Sindacato ingegneri, l'on. Calza-iìron 0npo fhe era iri prima fila, nel Governatorato di Roma il prof. Mari-' SS dèi Mmisrero della Educa» ^^Stìàl*^ altrt tS^àTUàHzinne NOBiopaie.ja aure personalità Mentre gli■■.alala e gli evviva.più en-|"'ttisiastici risuonavano sotto le volte! della sala, il Duce st è fermato un istante ad accarezzare la bambina del- gruppo acclamante, e si è ouindi portato dinanzi al podio. Poiché tutti restavano rispettosamente a distanza, il Capo del Governo, con un familiare cenno della mano, ha indicato che si avvicinassero a lui e il gruppo gli si è così stretto intorno con animo lieto. La relazione dell'on, Oppo L'on Oppo ha quindi letto la sua relazione, sui risultati della Prima Quadriennale. Egli ha cosi cominciato: « Duce, alla chiusura di una grande esposizione come questa, che Voi avote voluto inaugurare con una solennijtà della quale gli artisti compresero tut nin)10nanzai lo non devo fare discorso conuìto dena solila retori 1 ca e, del resto, non lo saprei lare; in- vece una relazione se non esattissima nelle cifre, perché ancora non 6 chiu-|so il bilancio, esatta però nelle conelu-isioni, anche se polemica. Iniine, dovendo rendere conto soltanto a! Duce, aj quale sempre mi sono rivolto durante la lunga e accurata preparazione per ricevere quegli ordini e quei consigli che hanno reso possibile una riuscita come questa (permettetemi di dirlo) davvero straordinaria negli annali artistici del nostro Paese, nessuna polemica scritta ho creduto di dover fare con isoliti delusi, i soliti , to sùbito che un'esposizione annuncia- ta dal Foglio d'Ordirei come un avve-Unimento importante dell'anno nono, non poteva e non doveva essere una i qualunque mostra di mestieranti e di dilettanti artisti. L' stata perciò una. di-fattisti, la solita maggioranza, ahi mè!, di pseudo artisti. Se le maggioranze hanno torto in genere, nelle cose dell'arte hanno torto marcio. Io e i miei collaboratori ci siamo resi con- mostra di sincera, pura e bella bat taglia. « Comunque, dato il perfetto funzionamento delle due giurie, assistite dai¬ la imparzialità di un regio notaio (previdenza questa di cui sono vera- mente orgoglioso e che taglia la testa 1 a tutti i tori), dato questo perfetto fun zlonàmemo, nego ci siano stati artisti anche di media, molto media impor tapza, che siano rimasti fuori della 1Quadriennale. Qualche assenza è dovuta a casi personali, e la nostra se «teleria può documentarlo quando si voglia. Del resto, poiché so che voi amate le statistiche, permettetemi di stabilire alcune cifre. Gli artisti espositori, tra invitati e accettati, sono stati in numero di 487. Di questi artisti, poiché si è detto che sono tutti per la maggior parte novecentisti, 301 so» no invece, al lume della più elementare valutazione critica, diciamo cosi, passatisti; una trentina appena, di cosi detti noveccntisii, 23 futuristi, e poco più di un centinaio, gli artisti giovani, né novecentisti, né futuristi •. li successo della Mostra L'on. Oppo ha proseguito mettendo in luce l'imparzialità ed anzi la generosità della giuria, rilevando l'importanza dei premi ed affermando che « il sindacalismo fascista ha una mira sconosciuta al sindacalismo degli altrij paesi: il miglioramento della produzione. Nei sindacali degli artisti, ancora più che negli altri, è dunque la qualità che deve prevalere sulla quantiià. Deve scaturirne inoltre il vaglio necessario a formare la categoria, la quale è senza albo, alla mercè di tutte le autoproclanid-zioni >. jje auiopiociamaziom .. Pl'oè(?Suendo, l'oratore ha accennato al consensl de!!a grande slampa este. ra ed alle compre fatte alla Quadrien- nàle da Musei e privati stranieri. Egli ha cosi detto più avam. ; «Permettetemi, Duce, dopo questa lunga digressione, di tornare alle cifre. Statistica delle vendite: di 487 artisti, sono state vendute 315 opere. Vendile rivolte a tutte le tendenze, secondo il gusto del pubblico, poiché l'uflicio addetto aveva avuto da me ordine preciso di appoggiare qualunque desiderio dei compratori con la più assoluta imparzialità. Le vendite sono state di circa un milione e mezzo di lire: questa cifra, unita a quella del mezzo milione dei premi, dice che finora (speriamo che le vendite continuino in America) una discreta somma è andata a compensare le nobilissime fatiche degli artisti italiani, in sei mesi. Cifra altissima, comunque confortante e ancora più alta «se si consideri la crisi mondiale. Tra gli acquisti va segnalato quello importantissimo compiuto dallo Stato su designazione del Capo del Governo. L'acquisto di due opere di Medardo nesso é un atto altissimo di cui gli artisti italiani Vi ringraziano, o Duce, perchè con esso l'Italia ha messo line „, „„„ ,,„, ^,»™ ■ "v-, ' ,?°, u* m° a lm L1 contendeva. Ad un atto cosi artista che la Francia aveva ricòno- lame, ha risposto il un por vesto grnerotij do'. tiglio del grande Scultore, il quale ha voluto donare alla Galleria d'Arte Mo- derno di Roma tutti i modelli delle o- pere del padre esposti qui alia Qua- ,ii-immoto n ìo irm „-,,-!., ,i,n„ - i ' .'T fi.?, 'e,100 lmla } di'lla,>'0,«- 2" ,a dftlna,efr una bor*a dl stu" H4,°, ^ m favore ,u un Biovane scultore italiano. La Quadriennale, da parle sua_ ha rinunciato alle 15 mila lire di percentuale spettamele. „ ... ,. ,., Mezzo milione di utile Concludendo, l'oratore ha notato che la Quadriennale si chiude con un uii- Ip <i> ri»r... mr.-»™ ,„(n-r„ '„ tle di circa mezzo milione, costituito rta depositi attivi bancari per lire 3/0.000 e per lire 130.000 di stigli, arre- dementi e mobili debitamente inventa-'riati e immatricolati, utile per la se- eonda Quadriennale. Tale risultalo fi-!nanziai-ih unirò noii-i i,„„r, „ ,„„,.„ gha^ raggiunto senza speciali contributi. Dopo avere accennato all'attrezzatura della sede, l'on. Oppo ha detto che la Mostra è stata visitata da 200 mila persone. L'oratore ha così finito: « Duce, la mia relazione è finita. Senza troppe alire parole, lasciate che a nome degii artisti italiani. Vi ringrazi. Voi avete seguilo passo passo in tutu i particolari, le nostre realiz zazioni, cosa che ha sorpreso ed entusiasmatu gli ambienti artistici di tutto il mondo, Voi siete uno dei rarissimi uomini politici che comprendano quan e stato ito l'arte vada rispettata, anche negli aspetti meno comprensibili alle masse. Voi sapete che la delicatissima sensibilità dell'artista si sdegna profondamente se urtata e derisa dai capi politici, ai quali l'artista fascista deve ubbidire in lutto sino al sacrificio, meno die nelle cose dell'arte. Voi lo avete intuito perché siete, prima di tutto, un artista Voi stesso, l'artista che sta plasmando in nuove e belleforme la grande figura della Patria. Viva Mussolini! ». 11 discorso dell'on. Oppo 6 stato a scollato con viva attenzione da tutti i presenti e particolarmente dal Duce che Uie ha sottolineato i punti salienti'con aperti segni di approvazione; quando l'oratore ha terminalo il suo dire gri dando « Viva Mussolini », il gruppo dei . presenti ha fatto eco a gran voce, con vibrante entusiasmo, e la manifestazione che aveva accolto il Capo del Governo, si è rinnovata con più viva inten■iità. Le parole del Duca Tra la più religiosa attenzione dei presenti, il Duce Ua poi pronunziato brevi parole, compiacendosi per il grande successo della Prima Quadriennale d'Arte Nazionale. Dopo aver rivolto un plauso agli espositori e agli organizzatori, il Duce ha spronato gli artisti a lavorare con metodo, con volontà e con fede, perché la Seconda Quadriennale, che sarà inaugurata nel gennaio del 1035, sia l'espressione delle forze materiali, morali e politiche dell'Italia nuova. Applausi prolungati hanno accolto le parole di S. E. & Capo del Governo, il , .1 oro sanno — ha risposto il Duce di quanto amore io circondassi l'o-:quale iposcia ha voluto visitare ancora una volta le sale dell'Esposizione, soffermandosi particolarmente nelle sale delia Mostra retrospettiva di Antonio Mancini. Qui il Duce è stato avvicinato dalla vedova, dal fratello e dai nipoti del grande pittore scomparso, ed egli si è intrattenuto familiarmente con loro, riconfermando la sua grande ammirazione per l'artista: pera del compianto Maestro e quanto egli mi fosse anche personalmente carol Anche al primo piano, nella sala re trospettiva di M edardo Rosso, il Duce ha voluto fermarsi ancora una voltajd ammirare i delicati capolavori di scultura impressionistica che un suo atto provvidenziale, e la liberalità degli eredi dell'artista, sono valsi ad assicurare alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. — Ecco — ha osservato il Duce, rivolto ai presenti — ecco un rivoluzionario die è già un classico I Oliando il Duce, ossequiato dalle au- tonta e dagli invitati, ha lasciato il Palazzo, la folla riunita in via Nazionale gli ha tributato una imponente dimostrazione di devota simpatia, che si è protratta per qualche minuto, tra incessanti acclamazioni e poderosi «'u/d, mentre i Giovani Fascisti, abbandonata la scalea, luogo la quale avevano fatto ala al passaggio, circondavano la macchina del Duce, festanti, al canto degli inni. L'on. Oppo, dopo aver accompagnato il Duce all'automobile, ha fatto ritorno nel Palazzo dell'Esposizione, dove gli artisti gli hanno improvvisato una schietta manifestazione di simpatia.

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