Il Segretario del Partito fra i Goliardi di Tendopoli

Il Segretario del Partito fra i Goliardi di Tendopoli Il Segretario del Partito fra i Goliardi di Tendopoli Tendopoli, K notte. Da due giorni, la Tendopoli Univerva 1* propria zona, piantava pennoniin ii DJ za va. irra.n uavesi. imorovvisavaA' Torino. Un gruppetto di' goliardi, ap-II Campo, di solito già tanto netto e ipnlifo, appariva lustro, brillante, con un aspetto festoso con i suoi cento gagliardetti, librantisi al fresco vento alpino. L'arrivo di S-. E. Giuriati era annunziato per le 11, ma verso le 10,30; mentire si- davano gii ultimi tocehi e si completavano i preparativi, si e visto, d'inipTovviso, sboccare nel p1«22«letto un-'autoractoue, dalla quale sono discesi il Segretario del Partito,, fon-. Scorza» Segretario dei Gruppi Universitari Fascisti, Andrea Gastaldi, Segretario Federale di pena riconosciuti, i Gerarchi, è corso a dare l'allarme. La sirena, con il suo urlo stridulo, ha chiamato a raccolta i 1000 tendopoiini, che, in un baleno, hanno circondato i Gerarchi, elevando poderosi alala. Da quel momento, e per lunghe ore, il Segretario del Partito è stato, sì può dire, prigioniero dei goliardi. Che hanno veduto fargli tutto vedere, tutto ammirare, e che, per mezza giornata, gli hanno fatto vivere in pieno la intensa e laborioso vita della Tendopoli. Da Perugia a Fola S. E. Giuriati si è prestato di buon grado alle affettuose esigenze dei giovani, e, insieiue all'on- Scorza, ha su-i bito intrapreso, 20na per zona, ten-da per tenda, la visita dell Campeggio. Seguiti da uri festoso ed osannante corteo, e guidati dall'ing. piazzesi. Podestà di Tendopoli, dal vice Podestà Neri, dal dottor Valli, vice Segreario dei Gruppi Universttari Fascisti, i Gerarchi hanno cominciato la visita dal Gruppo di Perugia, attendato nelle vicinanze delia piazza principale, e che ha inalberato fieramente uri guidone con la scritta: «Perugia ca- pitale della Involuzione Fascista » Subito dopo, si è (passati nell'accampamento di Siena, decorato in modo originale. Ogni tenda portava la scrit¬ ^Han„una„19?I"Hf„a0a' aIììM^Ii!. aiiachiSa Su'uno dei teìi'della ten- da centrale, era riprodotta la facciata del Palazzo dei Tolomei. Accanto ai senesi, ecco i sairdi, che si fanno trovare sotto un improvviso « herceau », che è, nel tempo stesso, luogo di riunione, sala da pranzo e cucina. In un angolo vi arde, infatti, un gran fuoco, su cui borbotta la pentola con la colazione. Sul rustico tavolo troneggia una damigiana: a Eccellenza, accetti un po' del nostro malvasia, servirà da aperitivo». Il Segretario del Partito ringrazia, sorridendo: » Me la darete all'ora della mensa, berrò volentieri la vostra specialità •. Un arco trionfale, formato da un ramo verde, segna l'ingresso dell'attendamento palermitano. Le autorità lo sorpassano; entrano nel breve spiazzo, cintato di arboscelli; visitano qualche tenda e conversano con i Segretari poitici dei Gùf siciliani. Una breve fermata a «Bergamo., dove S. E. Giuriati e l'on. Scorza bevono un dito di vino, che i bergamaschi hanno portato con oro e gelosamente conservato fino ad oggi; e poi si passa al Gruppo della Venezia Giulia, dell'Istria, della Dalmazia. polesi offrono a S. E. Giuriati e all'on. Scorza un fazzoletto azzurro, con i tre leoni d'oro, lo stemma della Dalmazia, che S. E. Giuriati st annoda subito al collo, al disopra del pullover. I Segretari Politici dei Gvf di Trieste Fiume, Zara, Pola, vengono richiesti delle forze dei loro nuclei, del numero dei presenti al Campo. Fra I torinesi . ! J S. E. Giuriati si tratterrebbe ancora, ma un gruppo di goliardi, schierato poco lontano, lo chiama a gran voce. Sono i vercellesi impazienti di veder visitato il loro accampamento, e chejvengono subito accontentali; essi ringraziano ron poderosi alala. Altri alala si elevano dal gruppo torinese, non appena il Segretario de! Partito varca il confine della loro cittadina di tela; e quando egli è giunto al centro, i goliardi di Torino scandiscono, in coro: a Duce! Ducei Sono otto anni che lo attendiamo*. S. E. Giuriati promette di riferire al Duce la fervida preghiera, e si ìnforma del numero degli iscritti a questo Guf. Nell'apprendere che è il più numeroso d'Italia, poiché conta 2700 iscritti, sorride e si congratula con il Segretario Politico, Guido Pallotta. Il Campeggio di Cuneo è silenzioso: su di esso sventola il gagliardetto, abbrunato per la morte del tenente desìi Alpini Franco Remondini. morto una settimana fa, sul Monte Bianco, mentre tentava di raggiungere la immacolata vetta della Innominata. L'alala di saluto è meno festoso, ma di certo è più profondamente consapevole, sentito. Ed ecco l'attendamento di Padova, dove S E. Giuriati è accolto dal grido; «Viva Giuriati, studente padovano!!. Il Segretario del Partito leva in alto le braccia ed esclama: «Da quanti anni, ahimè! Provatevi a indovinare». E siccome nessuno azzarda una data, soggiunge: «Figuratevi che mi sono laureato nel '98 ». Si continua a percorrere la vasta città di tela, e si sbocca, cosi, nella piazza centrale, che è stata intitolata alla Capitale. Qui sorgono le tende per i servizi e lo riunioni in comune. Si visita dapprima la rustica Cappella da campo, che il cappellano, aiutato da alcune studentesse, ha addobbato con fiori bianchi. « E' contento dei suoi studenti? » chiede S. E. Giuriati. « Non ho trovato mai fedeli ipiù simpatici di questi ». Poi si passa all'j Brande tenda, addobbata ad Aula Magna, dove è il libro delle ascensioni compiute dai goliardi e dove campeggia una grande carta del massiccio del Monte Bianco, che gli escursionisti vengono a studiare, prima di iniziare le loro faticose e difficili scalate. Un'altra tenda è quella dell'ufficio postale e telefonico, che la Milizia postelettraforiica di Roma ha impiantato in pochi giorni e che funziona inappuntabilmente. Il Segretario del Partito si congratula con i militi, per l'accuratezza e la precisione dei servizi e per la velocita con cui è stato eseguito il collegamento telefonico, che permette ai tendopolisti, isolati a due ore di distanza dal più vicino centro abitato di tenersi in contatto con parenti ed amici di tutta la penisola. L'Aula Magna e la Posta Il Centurione Mastrofrancesco ha ricevuto personalmente le congratulazioni del Segretario del Partito. Fra l'ufficio postale e l'Aula Magna è piantata la tabella con gli ordini del Podestà, e le autorità si soffermano a leggere gli avvisi, riguardanti la disciplina del Campo, le norme da seguirsi nelle ascensioni le informazioni meteorologiche. Si prosegue, poi, con la visita della enda, che contiene la centrale eU-tirica. da campo, costituita da un minuscoo ma iperfetto gruppo elettrogeno, che ring Contaldi ha offerto alla Tendopoi Fuori si raggruppano alcune signore di Courmayeur, vestite nel costume dell'Alta Valle d'Aosta. Esse sono prese di mira da tutti i fotografi dilettanti del Campeggio. (E quale studente non Jia portato, qui, con sè, una macchina er- fotografica?) e sono costrette a posare .1cni.! no al collo e ai Polsi, e dalla cuffictta jva.! nera, appoggiata sull'occipite. Il Segre -'mi. nassa alla tenda dell'infermeria. la quale non contiene che il medico, ad un tempo allegro e malinconico, nella sua solitudine p- to e, nco urtiace, io io ndi so uo ta o, no, el er e o an ou-i n-' o. e i. eei, a le, ri a- mo t¬ tili medico senza clienti — Come stanno i goliardi? — chiede S. E. Giuriati, al dottor Del Guerra. — Crepano di salute, Eccellenza. Infatti, questi mille giovani, che il sole, malgrado si ostini a farsi vedere di rado, ha già abbronzati, danno poco .fastidio al buon dottore e si limitana a farsi disinfettare qualche abrasione o a farsi fasciare un dito intaccato dalle roccie. nelle ascensioni. Nemmeno il più piccolo raffreddore, malgrado la notte soffi um vento gelido, che fa abbassare la temperatura verso lo zero. L'ultima grande tenda di piazza Roma è quella dove si stampa Su pei monti, il giornale della Tendopoli, e dove trovano asilo gli inviati dei giornali italiani. A. S. E. Giuriati viene offerta una copia dell'edizione straordinaria che reca il vibrante saluto dei goliardi. Instancabilmente la visita contìnua verso l'altra metà di Tendopoli, che si stende oltre la piazza. Vi è qui il gruppo di Napoli e poi quello di Roma, la cui prima tenda è occupata da una studentessa, che offre a S. E. Giuriati mirtilli e lamponi, colti ieri durante una escursione. •— Molto elegante questa tenda — ossela il Segretario del Partito. B32N41c5B1N4zVvMsmd24cLmdca, mIntatti, la signorina che la occupa, |dcon quella abilità tutta donnesca di disporre e ordinare gli oggetti, ha fatto iadella sua tenda, un salottino. che nello stesso tempo, camera da letto eiboudoir dovp lo sitarla r> nprfpttnTnon- 1tL; ,^n;,', iW sPaZ10 c periettam.cn nte utilizzalo. <aioinia. j^a visita a Venezia e contrassen- f™ta dal più acceso entusiasmo .Più Da Roma si passa a Milano, che ha un'appendice: Milanino, simile in miniatnra a una vera città giardino. Qui S. E. Giuriati .gradisce una cucchiaiata del classico risotto, che gli studenti meneghini hanno ^uc-parato con grande abilità. La visita a Venezia è contrusse- a ai o, un o, aa dLa1dn a o a, . n to o, e oi , n d . . i a . i o che il frerarca, gli studenti festeggianoibil concittadino, a cui rivolgono la pa- Srola in dialetto. L'accampamento ve- cneziano è il più vicino alla Dora, sic-1 che, a parte il fragore e la velocità del-<„la corrente con ira po' di buona vo-SIonia, ì goliardi della laguna possono scredersi vicino a uno dei loro canali, cTornando indietro, verso Milanino, le mautortta imboccano la cosidetta auto-icstrada, mi sentiero che mena al grup-! po di Vanese. Questo conta, fra i suol «moirabri, gli studenti più mattacchioni gdel campeggio. Essi hanno preparatolasotto ima capanna di frasche la « fonte I della satlute », che non è altro se non una botticella di buon vino, alla quale i varesini\.e i loro amici attingono ampiamente. — E quando sarà Anita? — »e abbiamo un'altra di ricambio, Eccellenza. Ld7d1Vengono quindi presentate al Segre-'ptario diM Partito due signore di Aosta. indossat-Vti' il costume di Gressoney — gonna e corpetto arancione, cuffia a raggerà d'-oro, zinale di pizzo nero — e che offrono un cristallo di quarzo, riproducente il Monte Bianco, con tutti i suoi picem e le sue cime. La visita, durata due rore e mpzzo, è terminata e lo autorità-vencono accompagnate sotto il tendone, che ospita la mensa e mdddp. "prendono posw al tavolo d'onore, men- a! I ìS^14ct^f°feB,^S ~J no le tavole giacenti. S. L. uiunati c, o e. r iComand. ejnesl, il Segretario siede fra il PodWa di Tendopoli e 1 on. vScorza, e, intomo, prendono posto il aPrefetto di Aosta: S. E. Pietrabissa, il aconsole generale .Mastroraattei, l'on. ' 1Giordane Federale io Andrea ^Gastaldi, Sefrretario ae'di Torino, il conte ing Orsi, ■lante dei Favei Giovanili tori-.Ta n a a; o: o al ro utel u bi a noa o n, an ia i a a a e e. lao uù l oe o, ua oa re. a ea oal n a a aa nori a etfsrale di Aosta, i1 podestà di Aosta e Courmayeur, il dott. LMolari dona Ffderazfwe torinese e al- gtre personalità. sDurante il pranzo, è vegliata quella callegria che solo i giovai.'i hanno cosi apronta e comunicativa. Ciinti, applau- Tsi risa salutii si mcrociavano da mi «si, risa, sa iti u, &i nnSWn rielle -ni- dtavolo ali altro, mentre jl"r^J> "e"eJ"|- itorta era circondato da altra studenti,- 1.1,vi ,'■-* — - — - --- y uparlare con Roma senza alzarsi'.ua ta- 0vola. a. , _ ... _ 01 Giovani Fascisti di Tonno Kri,™™,-mn frittinto a niedi Jla cGiungevano,^mnmm, a pieui ^Courmayeur, 3a0 Giovani i-ascisti, e tu. Fascisti torinesi die sono stati preser»-] a• - . . . . . . si sono schierati in perfetto ordine sui rpiazzale Roma, per rendere gli onori,35'ilztatiPol «frodai cen- aKìnoCe^al^t.S^^J^j,^à S. E. Giuriati ed al seguito Mentre il pranzo volgeva alla fine, è giunta una delle guide addette al | campeggio, Marcel Musillon, cui tutti I»trli studenti hanno improvvisata una ccalorosa dimostrazione di simpatia. JQuesta guida è molto amata dai goliar-ìadi poiché ne ha salvato uno che stava per cadere in un burrone. S. E. Giuriati ha voluto che la guida sedesse a 1 ta- volo d'onore, esclamandogli: « Questi Uapplausi vi fanno onore». |cTre fischi di sirena danno il segnale pdella adunata, e immediatamente gli! studenti si riuniscono in quadrato, in |?piazza Roma. Al centro, prendono posto S E. Giuriati, l'on. Scorza e le oltre autorità. Il Podestà di Tendopoli, ing. Piazzesi, oflre al Segretario del Partito ^una piccozza, che reca incisa, sulle' bandelle, questa dedica: «Cenila come il cielo e i ghiacciai — aguzza corno le vette _ salda come la fede dei forti — silenziosa e provata — sono buona all'amico — aspra al nemico — perciò sto bene nella tua mano — che. si alza al giusto comando — dopo aver sanguinato nella santa esperienza — a K. E. Giuriati — i goliardi di Tendopoli ». I.'orferta del simbolico dono è accompagnata da queste parole del Podestà; ■ Eccellenza, sono lieto dì consegnarvi, per incarico dell'on. Scorza.e a nomo degli RC7 goliardi e dei 9z segretari politici dei dal italiani, questa piccozza. I goliardi qui adunati, non sono soltanto universitari, ma soldati fascisti. Questa piccozza che vi olirono, è l'arma preferita da loro e sia per voi il simbolo della loro fede ». Ha preso poi la parola S. E. Giuriati, il quale ha ringraziato ed ha pronunziato un applauditissimo discorso. Quindi, S. E. Giuriati vuole impiegare in una escursione il tempo che ha ancora disponibile. Dl buon passo si parte per il lago del Miage, a un'ora di mar-jgCia. „ „ 0,Alle 17 si è di nuovo alla Tendopoli.'taUna breve sosta nella tenda del podestà, ache ha ricevuto le lodi dei gerarchi, un Op3gpataocnli-la8:chautrvqio50ccoa fragoroso applauso di commiato, a cui S. E. Giuriati risponde salutando romanamente, e l'automobile del Segretario del Partito si avvia verso il ritorno. F. M. e