Le "alte vie" delle Alpi Occidentali

Le "alte vie" delle Alpi Occidentali PROBLEMI DEL TURISMO Le "alte vie" delle Alpi Occidentali .. corso Le combinazioni di itinerari alpini possibili attraverso le Alpi sono evidentemente moltissime e possono adattarsi al desideri c,d alle capacità tecniche dei vari turisti di montagna e degli alpinisti. Ma, all'infuori delle molte varianti che si possono realizzare, esistono sul versante italiano e sull'opposto della Catena alpina, alcuni itinerari fomlamentali, basali, lungo I quali si svolge o dovrebbe svolgersi, la grande corrente del turismo di montagna. Un esempio di Itinerario classico, co noseiuto e frequentato da decenni, pernuli,' in inverno ed in primavera (Li moltissimi sciatori, e quello — per restare nel campo delle Alpi occidentali — della fumosa » haute rotile » Cliairionlx-Zermatt, che, attraverso elevati ma non difficili passi, lungo vastissimi ghiacciai, toccando la testata di molte valli ed appoggiandosi ad una serie di frequenti e ben sistemati rifugi, collega i due famosi centri dell'alpinismo internazionale, svolgendosi sempre in uno scenario grandiosissimo di elevate montagne e passando dalla visione del monarca alpino a quella superba del Cervino. E' per noi un peccato che questa « haute route » si svolga in territorio francese e svizzero, ove si è saputo in tempo creare e sostenere questa corrente di grande turismo alpino. agldsQzivtq2gnforna Il Giro del Monte Bianco » Un'altra alta via che interessa parzialmente il territorio italiano, 6 quella, pur molto bella, del « Giro del Monte Bianco»: circuito che si può fare a piedi con un itinerario che percorre, tutt'uttorno alla base, il lato occidentale della grande Catena, do Courmayeur (ni. 1224) per i Colli de la Seigne •ni. Cil^j, du Bonhomme (m. 247G) e de Voza (ni. 1070) a Chainonix (m. 1034) e i Courmayeur per il Colle del Gigante (in. :ìli7D. Il quale ultimo tratto, agevolato dalla ferrovia da diamoli i\- al Montonvers (m. 1909), consente di passare in rivista i colossi che cingono l'ampio bacino della Mer de Giace, in uno dei più grandiosi ambienti di alt;', montagna. Anche questa alta via si appoggia a parecchi ricoveri ed offre, sul Colle del Gigante, il grandioso Rifugio-Albergo Torino del Club Alpino Italiano, clic costituisce un'ottima base nella lunga traversata, 'l'auto il Col de la Seigne quanto quello del Gigante sono aperti al transito delle persone munite di regolare passaporto: il coni rollo per il primo avviene in apposita cusermetta nell'alta Val Veni, pei !il secondo al predetto Rifugio Torino. ! Lo stesso circuito del Monte Bianco può essere fatto poi molto più conio |damente con l'autoservizio di grande |turismo Courmayeur-Piccolo S. Bernar- ]dar do-Moùtiers-Chamonix-Col des MontetsVullorcine-Col de la Forclaz-MartignyOspizio del Gran S. Bernardo-AostaCóurmuyeur. Ma il più grandioso esempio di aita ria e pur dato dalla « Houle des Alpes » dal duplico itinerario — estivo ed invernale — che i francesi hanno saputo organizzare e propagandare in modo lidio oggetto del desiderio di tutti gli ammiratori della montagna e che collega... semplicemente Nizza con Chainonix svolgendosi parallelamente alle Alpi Occidentali. E' risaputo che sul versante francese le volli sono disposte in direzione parallela a quella della catena alpina, mentre sul versante italiano esse sono perpendicolari; ciò facilita enormemente sull'opposto lato delle Alpi il sistema delle comunicazioni non soltanto a scopo turistico, ma essenzialmente ai lini militari. Basti dire che per il solo tratto della francese Valle del l'Are estendentesi per circa sessanta chilometri parallelamente ad una parte delle Alpi Cozie Settentrionali e delle Graje Meridionali, e percorso da unalarga ed ottima carrozzabile, corrispon dono, sul versante Italiano, le valli di Rardoneccbia con tutte le sue ramificazioni, della Ceniscliia, di Viù, d'Ala di Stura e la Valle Grande di Lanzol La « Route des Alpes » I francesi che da molto tempo ben compresero l'importanza di una linea di arroccamento che fasci tutta la frontiera italiana dal mare al confine svizzero, hanno stabilito la seguente artetia che costituisce appunto la famosa «Houle des Alpes »: Da Nizza per la Valle del Varo si sale u valicare il Colle St. Michel (ni. 1508) scendendo nella Valle del Verdon die si percorre fino M-mrien im ieninlice io.--,,.'- h'm Vi v,in ,1,11.^ n- 01 0 del!e due vaili dell Are e dell Iscre, si e fiancheg giata, da Modane a Eotir, al Col d'Allos (m. 2250) dal nuale si raggiunge, nella Valle dell'Ubaye, Barceonnette (m. 1135), donde, fiancheggiando le Alpi Cozie Meridionali, attraverso il Col de Vars (ni. 2UJ), la Vallo del Queyras (Alguille, m. \',:,(», il col d'Izoard (in. S388), si raggiunge Brinneon ini. 1204). Dal Delflrtato si passa alla Savoia toccando i famosi valichi del I auturet (m. 2108) e del Gnlibier .'m. iòM quindi per St. Mietici de Maurienne (ni. 700) e Modane (ni. I07S) si risale la Valle dell'Are fino a Honneval (ni. 1835). Di qui, attraverso il Col de l'Iseran (m. 27G9), sul cui sommo sta un nuovo grandioso Rifugio Albergo del Club Alpino Francese, si scende a Val d'isèrolni. li 49), col ed u Dour.:.- St. si e ; St. Maurice, tutta la catena alpina dal Tabor al Piccolo S. Bernardo! L'ultimo tratto del magnifico itinerario alpino sale da Bourg St. Maurice a Les Chapieux (m. 1509), ed al Col du Bonhomme (m. 2340) e scende a St. Gervais-le-Fayet ed a Chainonix (m. 1034). Tutto l'itinerario indicato è percorso da carrozzabile, ad eccezione della traversata del Col de l'Iseran ove la comoda mulattiera sarà presto sostituita dalla rotabile i cui lavori hanno notevolmente progredito in questi ultimi rlun anni, e del tratto fra Les Chapieux e Nant Uomini, sul versante eli Cliamonix del Col du Bonhomme, tratto però che dovrà essere sistemato fra poco. Di fianco alla « fìoute des Alpes » base, vi sono poi altri passaggi laterali, a minor altitudine, che possono essere percorsi anche durante l'inverno. L'esempio dei tedeschi Innumeri le automobili che, facendo il percorso del grande servizio di autoturismo della P.L.M., seguono l'itinerario indicato, deviando, per ora, da St. Michel de Maurienne per Alx-les-Biiins, Annecy, il Col des Aruvis (m. 1498), a Chainonix. Ma ancor più Intenso il movimento dei turisti di ogni Nazione, che, tratto per tratto, seguendo le molle scorciatoie che si sviluppano nelle folte fo-reste, arrestandosi ai putiti panoramici (ove vi sono panche, tabell che di orientamento, ecc.), pernottando nei rifugi die sono opportunamente disposti, percorrono quotidianamente a piedi la comoda via che consente una visione d'insieme di tutte lo Alpi Occidentali. Molti di questi semplici turisti che non avevano idea alcuna della montagna, se ne innamorano e, facendo base nei rifugi, si lasciano attirare a compiere la salita di qualche prossimo, classico punto panoramico. Quale migliore propaganda? Da noi cosa si ù fatto? Moltissimo per l'alpinismo, vero e proprio. Ma dobbiamo provvedere anche a quel turismo di montagna die sappia attirare alle Alpi grande numero di persone di ogni ceto, le sappia innamorare ai problemi alpini, lo prepari gradualmente all'educazione alpinistica. 1 tedeschi, con l'enorme diffusione del turismo di montagna, hanno creato una vera coscienza alpina fra la popolazione che pur vive in territorio per la maggior putte ben distante dalle Alpi. EUGENIO FERRERI. . panoraml-

Persone citate: Bonhomme, Eugenio Ferreri, Gervais, Savoia, Verdon, Voza