La razione italo-ted solennemente affermata mondo

La razione italo-ted solennemente affermata mondo La razione italo-tedesca per la pace del mondo solennemente affermata dal Duce e da Brüning L'entusiastica accoglienza di Roma agli ospiti - Un'ora e mezza di colloquio a Palazzo Venezia - La certezza di Mussolini nell'avvenire del popolo tedesco e Vammirazione di Briining per le realizzazioni dell'Italia fascista - Un nuovo colloquio Roma, 7 notte. La. più schietta cordialità lia improntato questa mattina, alla stazione di Termini, l'incontro fra le autorità italiane ed i Ministri tedeschi, ospiti di Roma oggi e domani; cordialità viva e visibile, che non e sfuggita neanche alla, folla italo-tedesca, raccolta sul piazzilo della stazione dietro i cordoni di truppe, folla la quale ha voluto sottolineare l'incontro con uno scroscio fervido di applausi, alternando gli «evviva» a Mussolini con quelli a Bruning e mescolando nello stesso grido i nomi dell'Italia e della Germania. Così calda di simpatia, l'accoglienza ha avuto un'eco gradita nel cuore dei Ministri tedeschi, il cui aspetto fresco e giovanile tradiva la sincera letizia interna. Essi hanno sentito che le loro giornate romane si iniziavano sotto i migliori auspici e al primo ■contatto con la Capitale italiana avvertivano meglio che non sapessero, che i loro colloqui si sarebbero qui svolti in un'atmosfera di serena e benevola pacatezza. Le acclamazioni a Mussolini Pure essendosi contenuti i preparativi in una linea di sobrietà, l'aspetto della stazione e. delle sue adiacenze non era quello di tutti i giorni. Il binario esterno verso il lato occidentale della stazione, il marciapiede prospiciente, e tutta la parete dove si apre la salelta reale, erano stati vietati al transito normale dei passeggeri e dei carri, ed uno schieramento di carabilunieri in Ita uniforme, di metropolitani impennacchiati, di militi ferroviari, ne limitava l'area entro un vasto cordone rettangolare. Gli arrivi delle autorità sono cominciati prima ancora delle 8. Abbiamo visto il Direttore Generale delle Ferrovie ing. Velani, che faceva un po' gli onori di casa, con il Capo di Compartimento di Roma; "il Sottosegretario di Stato alla Presidenza S. E. Giunta con un gruppo di alti funzionari; il Governatore di Roma Principe Boncompagni Ludovisi, l'onorevole Landò Ferretti, Capo deiUfficio Stampa del Capo del Governo. Del Ministero degli Esteri c'erano il Capo di Gabinetto del Ministro, (Ihigi, i Ministri plenipotenziari Guariglia e Sandicchi, ed il conte Vidau. Era anche presente l'Ambasciatóre d'Italia a Berlino, Orsini-Barone. La Ambasciata germanica presso il Quirinale era al completo, tranne l'Ambasciatore recatosi ad incontrare gli ospiti al Brennero. Anche foltissimo è il gruppo dei funzionari dell'Ambasciata tedesca presso il Vaticano, con l'Ambasciatore Von Bergen. Pochi minuti dopo le 8 è giunta una automobile, il cui passaggio è stato salutato da uno scroscio di applausi. La macchina si è arrestata davanti alla pensilina reale e la manifestazione cui si sono associati con slancio i tedeschi, si è fatta più intensa. « Duce! Duce! Viva il Duce! ». Mussolini, in tight, è disceso con passo agile, seguito dal Ministro Grandi, e ha ricevuto l'omaggio delle autorità presenti. Traversata la saletta reale è uscito sul marciapiede della stazione sotto la tettoia, dove si è trattenuto a colloquio con l'ing. Velani e quindi con il Ministro Grandi e con l'Ambasciatore Orsini. Alle 8,15, puntualmente, il treno, già avvistato in distanza, è entrato sotto la tettoia. Il vagone-salon, dove viaggiano i Ministri tedeschi, è al centro; e si arresta quasi dinanzi alla saletta reale. Mussolini, Grandi e lo autorità si fanno incontro agli ospiti, le cui caratteristiche figure sorridenti sono state già scorte dietro i vetri dei finestrini. Essi spalancano ora lo sportello e scendono. . L'incontro del Capo del Governo col Cancelliere La stretta di mano tra Bruning, che scende per il primo, e Mussolini è cordialissima; e non meno cordialissimo l'incontro di Mussolini con Curtius. Grandi e il secondo a salutare i Ministri germanici, cui intanto il Duce, in tedesco, dà lo schietto benvenuto del Governo fascista. Poi avvengono le presentazioni. Grandi presenta agli ospiti le autorità italiane e Bruning, a sua volta, presenta le personalità del suo seguito : il consigliere privato di Governo, sig. Plank ed il consigliere di Legazione signor Thompson. Con i due Ministri scendono pure dal treno l'Ambasciatore von Schubert ed il conte Baldoni del Ministero degli Esteri italiano. Mentre Mussolini conversa, in te desco, con i due uomini di Governo germanici, da parte dei presenti si osserva l'aspetto giovanile e fresco degli ospiti, che indossano abiti grigi da viaggio e appaiono lieti e sorri denti. Essi dichiarano di aver fatto un felicissime viaggio e ci tengono a ringraziare delle gentilezze ricevute ovunque dalle autorità italiane. Conversando, il gruppo si muove lentamente attraverso la saletta reale ed esce sotto la pensilina sul piazz/>Je. Bruning e Curtius sono in prima linea, tra Mussolini e Grandi. La loro apparizione è salutata da uno ' Scroscio di applausi. La colonia tedesca è esultante e lancia ai suoi eminenti connazionali u ncaldo saluto, gridando a più riprese: «Viva la Germania! ». Si grida anche: « Viva 1 J'Italia! Viva Mussolini! ». Bruning e Curtius più che mai lieti ' )b sorridenti salutano e ringraziano ' fcgn, cenni del capo g delle mani; si fanno fotografare più volte, sempre scon .Mussolini e Grandi, dalla legione di fotografi appostati al varco, poi salutano le autorità presenti e salgono in automobile con il conte Baidoni. Salutando, si dichiarano nuovamente lieti di essere a Roma, ringraziano tutti dulie accoglienze ricevute e professano le più liete speranze circa l'esito delle giornate romane. La loro automobile, diretta all'albergo, dove alloggeranno ospiti del Governo italiano, viene salutala lungo il passaggio da nuovi applausi, Partono quindi lo autorità italiane, e il Duce dirotto a Palazzo Venezia, è fatto segno ad una nuova prorompente manifestazione di devozione e di affetto, mentre i carabinieri reggono a slento la folla che vorrebbe, stringersi alla sua macchina. Sulla soglia dell'albergo, Bruning e Curtius trovano altra folla, in gran parte di connazionali plaudenti e anche nuovi fotografi e nuovi giornalisti. Questi ultimi sono venuti nella persuasione che all'albergo fosse più facile avvicinare i due Ministri, che non alla stazione, tra le. autorità, duranto lo svolgimento del ricevimento ufficiale. Ma Bruning e Curtius sono riservatissimi ;essi si limitano a confermare la loro soddisfazione per "il viaggio e per le accoglienze ricevute, nonché le buone speranze che nutrono sull'esito dei colloqui! romani. Confermano altresì la loro partenza por domani sera: « Nulla di mutato nel nostro programma quale è stato annunziato ufficialmente, e che può chiamarsi il programma delle 30 ore : 3f> ore di viaggio Berlino-Roma, 3G ore di permanenza a Roma, 36 ore di viaggio Roma-Berlino, dove saremo di ritorno lunedì mattina ». Una dichiarazione di Bruning Più tardi però Bruning ha acconsentito a far diramare dall'Agenzia ufficiale del Governo italiano le seguenti dichiarazioni : « Il fatto che il mio collega Curtius ed io intraprendiamo questo viaggio a Roma in un momento in cui la Gcr mania ha impegnato tutte le sue forze nella lotta per la sua esistenza economica e politica, dimostra guati lo ci appaia importante il contatto personale ed un confidente scambio di vedute con gli uomini dirigenti dell'Italia di oggi e specialmente con l'eminente Capo del Governo italiano. Voglio perciò fin da ora esprimere la mia gratitudine al Governo italiano che ha accolto il nostro deside- rio circa questo personale scambio djjvedute in maniera cosi squisitamente gentile ed ospitale. Il popolo tedesco, nella sua grave situazione economica e politica, ha constatato con gratitudine l'interessamento italiano, manifestato nella rapida e incondizionata accettazione e nella pratica esecuzione del pensiero di Hoover. « Nel corso delle amichevoli conversazioni internazionali che ebbero inizio a Chequers e che già hanno portalo anche ad un incontro col Ministro degli Esteri Grandi, vogliamo non solo discutere amichevolmente le questioni interessanti in pari modo la Germania e l'Italia, ma pure tutti quei problemi che debbono essere risolti se si vuol dare non solo alla Germania, ma a tutta l'Europa, la possibilità di un pacifico lavoro in comune e del risanamento delle ferite causate dalle gravi vicende di questi due decenni. In questo senso spero in un felice svolgimento delle imminenti conversazioni fra gli uomini di Stato italiani e tedeschi ». Il Cancelliere e il Ministro degli Affari Esteri all'atto della loro visita in Italia, hanno chiesto di presentare i loro omaggi a S. M. il Re. L'Augusto Sovrano, che trovasi attualmente a S. Anna di Valdieri, ha mollo gradito l'atto deferente dei due uomini di Stato tedeschi, ma considerando che essi debbono ritornare al più presto nel loro Paese, dove li attendono gravi ed urgenti compiti, li ha fatti pregare di desistere dal proposito del viaggio abbastanza lungo che avrebbero dovuto compiere per recarsi a S. Anna ed ha fatto loro pervenire il suo cordiale saluto. II colloquio a Palazzo Venezia Dopo essersi per poco trattenuti in albergo il dott. Bruning e il dott. Curtius sono usciti per un breve giro in automobile per le vie di Roma e successivamente si sono recati a Palazzo Venezia, dove sono stati ricevuti dal Capo del Governo. Sul colloquio 6 stato diramato il seguente comunicato ufficiale: ° « S. E. il Capo del Governo ha ricevuto a Palazzo Venezia alle ore 10, il Cancelliere germanico doli. Bruning ed il Ministro degli Esteri dott. Curtius. Era presente anche S. E. Grandi, Ministro degli Affari Esteri. « 71 colloquio, improntato a viva cordialità, è durato un'ora e mezzo ». Usciti da Palazzo Venezia il Cancelliere ed il Ministro degli Esteri germanici sono ritornati all'albergo, dove alle 12 hanno ricevuto i rappre- sentanti della stampa tedesca, ai qua- Ii hanno espresso la loro soddisfazio ne per i risultati del colloquio, che deve essere inquadrato nel complesso lavoro diplomatico in corso per la soluzione dei fondamentali problemi europei, in una atmosfera di buona volontà e di collaborazione. Dopo l'udienza concessa ai giornalisti tedeschi, Briining e Curtius si sono recati a Villa Umberto, dove nell'impareggiabile Casina Borghese, in un'ambiente suggestivo ed indimen- icabile per ogni uomo sensibile al fascino della bellezza e dell'arte, il Ministro Grandi ha offerta una colazione agli ospiti. Il tavolo era stato imbandito nel salone centralo del palazzo, detto sala Mariani, con il pavimento decorato di vetusti mosaici umani, le pareti popolate di statue mitologiche ed i| soffitto affrescato a vivaci colori dal Rossi che vi rappresentò uno degli episodi più celebri della storia di Roma: il gesto di Furio Camillo contro la tracotanza di irenno. La colazione Nel salone, dalle cui grandi vetrate si offriva la refrigerante visione dei lecci e delle querelo horghesiane, si sono raccolti oltre il Cancelliere tedesco dott. Briining e al Ministro Curtius, l'Ambasciatore di Germania a Roma Von Schubert, il consigliere superiore Plank, il Consigliere di Legazione Thomsen, il consigliere dell'Ambasciata di Germania a Roma, Smend, ed i segretari dell'Ambasciata stessa. Erano inoltre presenti, il Presidente del Senato sen. Federzoni, il Presidente della Camera S. E. Giuriati, il Ministro delle Colonie S. E. De Bono, il Ministro della Marina ammiraglio Sirianni, il Ministro dell'Educazione N'azionale S. E. Giuliano, il Ministro dell'Agricoltura e Foreste S. E. Acerbo, il Ministro delle Corporazioni S. E. Bottai, il Sottosegretario alla Presidenza S. E. Giunta, il Presidente della Corte di Cassazione sen. D'Amelio, l'Ambasciatore a Berlino, Orsini-Baroni, il Governatore di Roma Principe Boncompagni Ludovisi, il sen. Do Marinisi il Commissario al Turismo Suvicli, gli onorevoli Calzatimi e Beneduce, i Ministri plenipotenziari Sandicchi, Rosso e Guariglia, il Governatore della Banca d'Italia Azzolini, Don Piero Colonna, il conte Solaro del Borgo, il conte Marchi di Cellere, il Capo Gabinetto del Ministero degli Affari Esteri, Chigi, il dott. Berlini Calosso ed alcuni alti funzionari del Ministero dogli Affari Esteri. Dopo la colazione, che è stata sontuosamente servita e durante la quale e regnata la più viva cordialità, gli ospiti hanno compiuto un breve giro per le magnifiche siile, ammirando i tesori della ricchissima raccòlta, i celebrati capolavori di Raffaello, del Tiziano-, del Corteggio, del Domenichino, del Bernini, del Canova. Quindi gli intervenuti si sono raccolti in un'altra sala dove è stato servito il caffè. A questo punto è sopraggiunto un foltissimo gruppo di giornalisti tedeschi ed italiani, che l'onorevole Lan¬ dò Ferretti, con squisito gesto, aveva radunati a colazione al Pincio. I Ministri tedeschi hanno ricevuto la vi-j sita con vivo compiacimento e si so-| no cordialmente intrattenuti con il giornalisti presenti. 'Uopo la colazione nella palazzina.di Villa Borghese, il Cancelliere Brìi- ning ed il Ministro Curtius hanno fatto ritorno all'albergo e dopo una|breve sosta si sono recati all'Amba- sciata di Germania, ove hanno ricc-jvoto la colonia tedesca residente a,Roma. Il tè a Villa d'Este Verso le 17 i Ministri tedeschi sono partili per Villa d'Este, ove fra i secolari cipressi e i grandiosi freschi bacini del parco principesco è imbandito il te offerto dal Governo italiano. Così il pomeriggio romano dedicato allo sviluppo dei contatti personali e delle conversazioni, dopo le artistiche attrazioni della villa borghesiana, si è concluso nella principesca cornice della magnifica villa tiburtina. A Tivoli, in compagnia dell'Ambasciatore, sulla soglia di Villa d'Este, erano già ad attenderli il Duce, il cui inatteso ai-rivo aveva suscitato nello popolazioni vibranti manifestazioni di entusiasmo, il Ministro Grandi e altre autorità. I Ministri tedeschi hanno prima compiuto un giro nel parco, non nascondendo la propria ammirazione por tanta bellezza, poi si sono raccolti, con le autorità italiane, nella grande rotonda centrale, dove è stato servito il tè.