I discorsi di Mussolini e di Brüning

I discorsi di Mussolini e di Brüning I discorsi di Mussolini e di Brüning Stasera poi S. E. il Capo del Governo ha offerto all'Albergo Excelsior un pranzo in onore del Cancelliere e del Ministro degli Affari Esteri. Al pranzo hanno partecipato : l'Ambasciatore di Germania von Schubert, il ■-Consigliere superioro Plani;, il Consigliere di Legazione Thomsen, il Consigliere dell'Ambasciata di Germania a Roma, Smend, ed i Segretari dell'Ambasciata stessa. Erano inoltre presenti il Presidente del Senato on. Fcderzoni, il Ministro degli Affari Esteri on. Grandi, il Ministro delle Colonie on. De Bono, il Ministro della Guerra gen. Cazzerà, il Ministro della Marina on. Sirianni, il Ministro dell'Educazione Nazionale on. Giuliano, il Ministro dei Lavori Pubblici on. Di Crollaianza, il Ministro dell'Agricoltura e Foreste on. Acerbo, il Ministro delle Corporazioni on. Bottai, il Presidente della Cassazione sen. D'Amelio, il R. Ambasciatore a Berlino, Orsini-Baroni, il Governatore di Roma, Principe Boncompagni-Ludovisi, il Capo dell'Ufficio Stampa di S. E. il Capo del Governo on. Landò Ferretti, l'on. Bodrero, il sen. De Marinis, gli onorevoli Starace, Suvich, Calza-Bini, i Ministri plenipotenziari Sandicchi, Rosso e Guariglia, il grand'ufi. Azzolini, don Piero Colonna, il conte Solaro del Borgo, il conte Macchi di Collere, il Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri comm. Chigi e alcuni alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri. Parla il Duce Alla fine del pranzo S. E. il Capo del Governo ha pronunziato il brindisi seguente : « Signor Cancelliere, « sono lieto di dare aV. E. e a S. E. il dott. Curtius il più cordiale benvenuto. Il Governo ed il popolo italiano hanno accolto con vivo compiacimento la visita dei rappresentanti ufficiali della Nazione tedesca e li salutano ospiti ben gradili di questa Roma, la quale fu sempre cara a tutti i grandi che affermarono nel mondo l'arte ed il pensiero germanico e dove si incontrarono e compenetrarono, attraverso i secoli, la civiltà germanica e la civiltà latina. In questo momento particolarmente difficile per la Germania, ed in genere per lutti i Paesi del mondo, l'Italia ha perfetta comprensione delle necessità che da tale situazione derivano e dei doveri che incombono a ciascuno, nell'interesse comune. « Siamo soprattutto convinti che una sempre più attiva ed amichevole collaborazione dei Governi e dei popoli costituisca il modo migliore per uscire definitivamente dalle difficoltà e per assicurare a tutti un'era di prosperità e di benessere. L'Italia fascista ha sempre fatto tutto il possibile per partecipare efficacemente a questa grande opera comune destinata a risanare i mali morali e materiali ereditati dalla guerra e di cui ancora i popoli soffrono. Essa intende ferma mente perseverarvi, portando il suo contributo volonteroso a tulle le iniziative che si propongono questo fine, come ha fatto per quella recente del Presidente Hoover. « Noi siamo persuasi che l'attua zione, in campi sempre più vasti e profondi, di una sincera cooperazione politica ed economica fra i varii Pae si servirà in particolar modo a detcr minare quello spirito di mutua fìdu con ti dalla Germania in ogni campo dell'attività umana, c sicuro che il popolo tedesco proseguirà il suo cammino con nuovo rigore e con la pieni: coscienza delle grandi forze che esso possiede. Questo non è soltanto un augurio ma una convinzione in cui mi conferma l'opera sobria ed cnergica che V. E. sin esplicando per eia che è garanzia della i-era pace ba- rsata sul diritto e sulla, giustizia. il« Il popolo italiane), che ha seguitogn viva simpatia i grandi sforzi fat-ltgarimettere il popolo tedesco nelle più\rfavorevoli condizioni e per assicurar-' gli l'avvenire che esso merita. « Con questi sentimenti levo il bicchiere alla salute dell'Illustre Presidente del ricicli. Maresciallo Von Hindenburg, di Vostra Eccellenza, di S. E. il dott. Curtius, alla prosperità della Germania ». La risposta del Cancelliere Il Cancelliere germanico ha così risposto : « Signor Capo del Governo, « le cortesi parole che Ella volle or ora rivolgere al dott. Curtius e a me ci riempiono di grata gioia. In particolare La ringrazio delle parole di cordiale comprensione die Ella ha voluto rivolgere alla situazione del popolo germanico nell'attuale momento e al compito che mi incombe. « Siamo venuti nella Città Eterna, accettando la squisita Sua ospitalità, compenetrati dal pensiero che nella situazione in cui oggi si trovano non soltanto i singoli Paesi, ma la più gran parte del mondo, nulla sembri più utile che il contatto personale e la franca discussione tra gli uomini ai quali è affidala la direzione della politica dei loro Stali ». « Abbiamo appreso con piacere che V. E. ha accollo con compiacimento la notizia della nostra visita, e siamo lietissimi che, nonostante le difficoltà nelle quali versa il nostro Paese, ci sia slato possibile di venire a farLe visita ora, nella Capitale d'Italia, grande Paese in via di irrefrenabile sviluppo. i( Rievocando le antiche tradizioni indissolubilmente legate al concetto delle virtù del civis romanus, V. E. ha risvegliato le forze sopite del popolo italiano e l-e ha condotte, in tutti i campi della civiltà, ad opere che suscitano in noi grande ammirazione. « Sono noli ali'E. V. i gravi proMemi coi quali ha da lottare il Governo germanico. Ma noi abbiamo fiducia nell'energia del nostro popolo, nel suo spirito di lavoro e di abnegazione, virtù delle quali esso ha già dato tante prove. Mi è di parti colare soddisfazione il fatto che VE V. abbia spontaneamente espresso or ora la stessa opinione. Noi sappiamo che le nostre preoccupazioni involgono non soltanto il nostro Paese, ma' anche l'Europa ed il mondo; noi speriamo perciò di essere compresi da tutti coloro che sono animati da buona volontà e che vogliono dare la pace al mondo. « Vostra Eccellenza fu tra i primi ldttpcclcingcdsltipciPldcfDdSvfa riconoscere l'importanza del >«Hsaggio del Presidente degli Stali U- aiti d'America, tendente a scAiud«-| re nuovi orizzonti, a tradurlo in al ilo con la Sua lungimirante visione gli- Uomo di Stato, perseverando nellt-'atlcggiamento da lungo tempo assunto. La rapida e magnanima decisione dcll'E. V. ha grandemente influito ad infondere nuove speranze al mondo, nella critica situazione in cui si dibalte l'economia generale. E per questo V. E. ha diritto alla gratitudine di noi tutti. « Il viaggio a lìoma ha rievocato anche in me il ricordo delle secolari \relazioni spirituali fra i nostri popo' " a li, le quali hanno stimolato e fecondato la più preziose energie di entrambi i Paesi. Memore dell'importanza slorica di questi reciproci rapporti culturali ho la ferma fiducia clic anche la collaborazione economica e politica fra la Germania e l'Italia continuerà a svilupparsi efficicernente per il bene dei due Paesi ó in favore di una cooperazione internazionale basata sul diritto e sulla giustizia. « Sono confermato in questa mia convinzione non soltanto dalle cordiali accoglienze che V. E. ci ha riservato, ma anche dalla consapevole serietà con la quale V. E. si è fatto promotore della collaborazione fra i Governi e fra i popoli, di fronte ai problemi alla cui soluzione noi dedichiamo tutte le nostre energie per il maggior bene dei nostri rispettivi Paesi e del mondo intero. « Spero che non sia ormai troppo lontano il tempo in cui, rallegrandoci del successo della comune fatica, intesa a superare le grandi, difficoltà del presente, potremo dire con Dante: ulta lune cives respiranles in pace confusionis miserias in gaudio recolemus ». « Levo il bicchiere alla salute di S. M. il Re Vittorio Emanuele, Sovrano di questo Grande Paese, alla salute di V. E., con l'augurio di un felice avvenire per il popolo italiano». Alla fine del pranzo, il Cancelliere Bruning ed il Ministro Curtius si sono ancora riuniti a colloquio con S. E. il Capo del Governo e con il Ministro Grandi. L'Osservatore Romano, dopo aver rilevato che Bruning e Curtius hanno iniziato il loro soggiorno romano in un'atmosfera di cordialità e di simpatia, dice che l'interesse vivissimo che la stampa internazionale annette a questa visita, sovrattutto per gli argometni che vengono trattati nei colloqui tra il Cancelliere tedesco e il Capo del Governo italiano, già di per sè sta a significare con quale ansiosa premura i popoli vedono e seguono lo svolgimento dell'assiduo lavoro inteso a ricondurre appieno la pace nel mondo. 1 Confermiamo che il Cancelliere Briining e il Ministro Curtius sarai e i- no ricevuti dal Pontefice domani, sa- bato, alle ore 18; saranno accompa-gnati dal Segretario signor Plank edal Consigliere dottor Thomsen. Sa-ranno ricevuti con gli onori loro spettanti, incontrati dal Segretario della Congregazione del cerimoniale e dagli alti membri della Corte pontificia. Alle 20, dopo il ricevimento pontificio, l'Ambasciatore presso la Santa Sede, von Bergen, giunto ieri appositamente a Roma, offrirà un banchetto Hultiino in onore'dei due personaggi germanici, al quale interverranno |anc.hg alcuni prelati vaticani,.