Di Paco, seguito dal tedesco Geyer, è primo a Belfort distaccando gli altri concorrenti di otto minuti

Di Paco, seguito dal tedesco Geyer, è primo a Belfort distaccando gli altri concorrenti di otto minuti La XIX tappa del " Tour,, ostacolata dal maltempo Di Paco, seguito dal tedesco Geyer, è primo a Belfort distaccando gli altri concorrenti di otto minuti I leaders della classifica giungono in gruppo con Io stesso tempo - La pioggia ed i! freddo rendono penosa la marcia dei corridori • La magnifica gara del toscano in eccezionali condizioni di freschezza — (X> KOiSTBO I IV V I A. TF O) . Bolfort, 21 notte, -sAnche oggi i concorrenti sono stati'navversati dal maltempo. Son pioveva equando alle 8,30 si lasciò Eulans ma ili cielo era tutto coperto e la tetti peratu- pra bassa. A quali tremende prove ven-ìcQono sottoposti i concorrenti in questa\pgara clic tanti elementi avversi della natura e la colonia del « patron » con- corrono a inasprire. Non bastassero le difficoltà di un percorso massacrante, le tappe consecutive ..- le partenze separate, ecco anche le variazioni del tempo. Nelle tappe meridionali, anche grazie agli orari di partenza, il solleone e il caldo feroce; da ieri e oggi la pioggia, il freddo pungente. Fosse almeno concesso ai corridori fra unp taapa e l'altra un riposo sufficiente a ristorarli. Ma come sapete è. in pieno svolgimento la serie di dieci tappe consecutive con cui si chiude il giro, Ed ceco straordinariamente aggravale tv fatiche degli allcli che proprio quando maggiormente avrebbero bisogno di riposo se lo vedono ridotto alle minime proporzioni. Trovate poco opportune Si possono comprendere le nuove tappe consecutive all'Inizio del giro, quando i corridori erano freschi; ma questa stilata di dieci tappe senza soste alta fine della corsa quando tutti, anche i migliori, sentono il peso delia fatica e veramente una di quelle trovale di cui si compiace il signor Desgrange per ingigantire le asperità di questa prova e mantenerle quel primato per numero e severità di ostacoli, che essa ha sempre avuto e vuole conservare anche olire l limiti del ragionevole. L'anno scorso da Sizza a Parigi filmilo dati due giorni, di riposo. Ora sono stati tolti. Ma non ha pensalo Desgrange alla eventualità del maltempo cosi frequente in queste regioni'.' lì' augura-' bile che l'esperienza attuale servii, e che le riforme del caso siano applicate per la prosisma edizione. Del resto, quello che sarà il Ciro di Francia 1932 non ci interessa gran che. dacché ad esso gli italiani non saranno presenti. Ma su questo argomento tanto interessante e delicato non è il caso di intrattenerci. Ora invece importa, occuparsi di come si. è svolta la tappa odierna e, quel che più importa, in quanto essa si è risolta con una nuova e bella vittoria italiani.. Come si è detto la tappa si iniziò durante una tregua della pioggia. Ma il cielo che gravava con la sua cappa di piombo sulte grigie acque del Lattano e sulle colline circostanti avvolte nella foschia, era tutto una pioggia, una minaccia che non lardò a realizzarsi. Due ore di completa calma Nulla, assolutamente nulla da segnalare nelle prime due ore della lupini, all'infuori del passaggio in territorio sviz zero che ci fece toccare Ginevra sempre bella nel suo impeccabile lindorc nella sua signorile vivacità anche il questa grigia mattinata che non le con cedeva di distendere i tesori di cui la natura le à stuta tanto prodiga. Appena fuori della citta si cominciò a salire: erano i prodromi della maggiore difficoltà, delta tappa, il colle delta Faucille a cui ci si avvicinava. Suo fslgVinIcrpsmu. dcdl'tPicndsscgtBscsBg47e.esoppalvvsmcsftmvcvnsireS[mvo doppio passaggio di frontiere: la\tpunta in Svizzera del Giro di Francia\aera terminala. Salendo lentamente sllparrivò a Ges, a W chilometri dalla par-\clenza, dopo due ore e -mezzo di corsa.\MDna media dunque di 2i all'ora. SI era ai contrafforti delta catena del Giura e ai piedi del colle della Faucille. Giusto in quel momento cominciò a piovere. A proposito, vi pare'.' I corridori dovettero cosi compiere questa scalala e In successive del gruppo del Giura intirizziti dal freddo e lapidali dalla pioggia. Pensate a un Ciro di Lombardia, di quelli che si usa chiamare « classici » per l'ostilità del tempo, e avrete un'idea della corsa d'oggi, corsa autunnale in pieno luglio. Quando si iniziò questa salita che comporta un dislivetlo di 550 metri in II chilometri, salita già considerevole per la pendenza, straordinariamente inasprita dal maltempo, il grappo di testa era precisamente composto di il uomini. Gli assetili non erano turistirouiiers come verrebbe latto di supporre, ma tutti assi. Soliamo Irà questi Cestri intento a cambiare la ruota e che fu poi runico a riprendere. Capeggiavano nei gruppo Vervaecke e l'isolato Buttafocchi. Sun vi. eruno brusche rampe in questa salita, ma la pendenza era continua. La strada si inalzava sulla costa della montagna boscosa e presto dominò la campagna slcndcntesi alla base del colle. Più tornano una grigia lista di lago af/lorava Ira la foschia. Le colline dell''altra sponda'lerano tutte sommerse sotto la nuvo \aapetdmstpmdmOgtcptsrPlddrucmgtuglia. La battaglia sferrata dai tedeschi il gruppo j TVervaecke guidò a lungo che restò intatto mio a tre chilometri .edal culmine. Qui Pélissier, Battesini,'bGestri. Leducq, Base, Gcyer e alcuni ,1isolati perdettero contatto con la co- j tIoana che si vide poi allungarsi per- che si stava sviluiipundo una azione.sdei tedeschi balzati oggi improvvisa-Umente dalla mediocrità in cui si erano1 stenuti dall'inizio del Ciro fino a ieri. FA che cosa si deve attribuire questa]presurrezione teutonica? Al freddo cheuquesti atleti prediligono? Certo è che\ Metze e Tierbach andavano forte ini squel momento tanto che a un chilo-]imetro dalla vetta soltanto Pesenli, Di a.mdPaco, Cremo, Orecchia, Magne, Demuysère, Bebry e Pcglion erano rimasti col due tedeschi che avevano sterrato la battaglia e che continuavano con la massima decisione. Vna nuova selezione si produsse, e\ Ira le vittime furono i Ire leaders del'sCiro. Resistette invece Di Paco che sa-gliva con la pedalata tacite ed degan te dei momenti migliori e che passo in vetta con Metze e Tierbach. Anche ter (X> KOiSTB -su questo culmine, come su tutti gli i'nitri toccati nel Giro, gii appassionati a erano convenuti In gran numero, li Le automobili si stendevano alle due - parli della strada in pie serrate per un -ìcMlometro. Moltissimi gli italiani. La a\pioggla si era un po' calmata ma il a - e , e o e . o n e a a i e i e e e l o i -' e r i . o l a n a l i o a a ò freddo era semplicemente invernale. DI Paco si distinguo Il primo inseguitore del terzetto di lesta era llebrg a 15" dai leaders. Poi nello spazio di un minuto passarono Magne, Cremo, Orecchia, Pescnti, Pcglion. Van Vierst, Bernard, Sieroscki, Opperinan, Venot, Demuysère, Buchi, DewaeIc, Bullafocchi e Vcrvaecke. Tutti costoro, e inoltre l.educq e Benoit Paure ripresero i primi appena iniziata la discesa e si formò così ini gruppo di 21 uomini che però si disgregò subito per una fuga di Sieroscki e di Van Vierst. . Di Paco anche in questa occasione diede prova delle sue brillanti condizioni che dovevano poi essere confermate dalla vittoria di tappa, trascinando all'inseguimento del due tedeschi l'esenti. Magne, Leducq, Buchi, Buttai occhi, Pcglion, Demuysère, Vervaecke. I fuggitivi raggiunsero Morez ancora in vantaggio ma appena icori di questa cittadina in fondo alla valle della Bienni- quando si iniziava la salila del colle della Sanine, Di Paco per primo piombò sui fuggitivi seguito da Pesenli, Demuysère, Magne, Metze. Thierbach, Vervaecke, Buchi, Buttafocchi, Leducq e Pcglion. Questo gruppo restò compatto per lutto la salila e rimontando la valle della Bienne, e anzi verso la vetta si aggiunsero Cremo e Schepers. Al termine del colle dopo i primi uomini di testa passavano : a 50" Orecchia e Oppcrman; a i'40" Brugere; a t'50" Stoepel; a 3'30" un gruppo con Panccra, Gestri e Bulla; a 4'40" Benoit l'aure; a 4'45" Bernard; a 7'05" Pipoz; a 9*10" Battesini, Pélissier e. altri. Lasciate le montagne del Clara per entrare nella valle del Loubs l corridori si trovarono a lottare contro un nuovo ostacolo pressoché sconosciuto nelle tap pc precedenti: il. cattivo fondo di quelle piccole strade di campagna fangose e accidentate. Intirizzili dal freddo e dalla pioggia implacabile, i corridori veni vano ora imbrattali di fango. Non potè vano più pensare a lottare. Tutti l loro sforzi erano per resistere alla prova tre menda che infliggeva loro il maltempo.Marcia penosa Per ore la corsa non fu che una marcia penosa attraverso il pia triste paesaggio di colline invase dalla nebbia, fra foreste desolale sotto la pioggia martellante con un freddo atroce. Salite massacranti a cui però Pescnti resisteva mirabilmente. In quella maschera di fango che gli copriva tulio il volto non si distinguevano che gli occhi, ma come erano sereni e brillanti, rivelando l'atleta saldo e sicuro, c rafforzando la nostra fiducia in questo incrollabile altiere delle speranze italiane. Seguendo sempre ìa valle del Doubs e dopo aver costeggialo il lago di Saint Soia clic col bel tempo sarà delizioso, [ma die ora battuto dalla pioggia e ve-a\tato dalla nebbia, era una malinconia a\a vedersi, si giunge al rifornimento di llponlarlier. Si era in corsa da sette ore -\csatte e i chilometri percorsi erano 100. .\Medla: 23 all'ora. Poco. Ma con questo a a '.' e e n a l a . e n e e i l i e e a e o a a'luna inente approntate bevande calte, \aveva rinfrancato t corridori che dopoaver marciato per cinque ore sotto la pioggia, col fango e col freddo, avevano estremamente bisogno di questo risto tempo da lupi chi potrebbe pretendere di più da questi atleti che da tre settimane lottano contro difficoltà di ogni sorta? Di Paro accortosi poco prima del controllo di avere una gomma a terra si pioponeva di cambiarla durante la fermata. Ma aveva le mani cosi intirizzile dai freddo che non poteva fare alcun movimento. Chi lo avrebbe aiutato? Orecchia naturalmente, il devotissimo gregario della squadra, che diede la ruota per il cambio a Di Paco c restò al controllo per la riparazione. Quaranta uomini in gruppo Le file intanto si eruno ingrossate, perchè via via erano rientrali molti ritardatori e per ultimi Pélissier, Battesini e i loro compagni di gruppo. Quaranta erano cosi i. presenti in testa u Ponlarller. Non mancavano che Catalani, Bernard, Maucluirc e Marechal. I due tonfisii-roulìers riprendevano poco dopo, i due assi francesi non si rividero più per tutta la giornata. Son sarà una gran perdita per la squadra francese. Essi sono stati sempre assolutamente nulli, lì poi si è visto come Magne seppe trovare altrove gli aiuti. Il rifornimento, essendo stato oppcr-o j TO Cd ecco che ora cessava di pioverei .ed usciva il sole, a completare l'opera ,'benefica per gli atleti cosi duramente i ,1'mvnti. e gli effetti di quest'opera non o- j tardavano a vedersi. r- Per un'altra mezz'ora la gara trascore.se col consueto ritmo lento e tranquillo a-Ulnchè la discesa verso Malche fece, bru o1 scuotente cambiare il viso alla corsa, i. Fu ancora uno dei tedeschi (questa e a]proprio la loro migliore giornata) a sca euenare la battaglia, e\ Il tentativo di Metze e di Thierbach ni sul. colle della Faucille, e di Sieroscki o-]in discesa non avevano prodotto effetti Di appressatili ma questa nuova offensivacalcitata da Ceger e integrala miruhil.mente da Di Paco portò a una selezione decisiva. La fase final* earo e\ Fuggito in discesa, Ceger aveva pre el'so presto un vantaggio di 500 metri sea-gulto da Di Paco, e da Cremo, dui quan o e ti si staccavano per forature Demuysère e altri. Bieorderele che era stato Di Paro a rintuzzare i precedenti attacchi te- )i i e n a l deschi e ancora adesso è DI Paco che dan. rior i e , a a e ò a l " n a a r r i o e e li è o e o. rea, re ei ee gnidavu l'inseguimento. Ma al pisano non bastava di condurre il gruppo, egli si sentiva di fare di più e trovando l'esenti ugualmente disposto lo trascinò sulle orme del fuggitivo distaccando nettamente il grappo. Se none Ite Di Paco fece un ragionamento molto semplice e perfettamente giusto-. se l'esenti resta con me, gli altri ci inseguono ed essendo in molli ci raggiungeranno, tacendoci fare uno sforzo inutile; se, invece, io vado solo, contro di me, che sono tanto indietro nella classifica, non si accaniranno e potrò cosi tentare di conquistare una nuova vittoria di lappa. Tulle queste cose furono dette da Di Paco a l'esenti, il quale le trovò tanto convintemi che lasciò andare solo DI Paco alla rincorsa del fuggitivo e si lasciò raggiungere dal gruppo. Intanto dopo una breve salila, su cut Gcget aveva un mezzo minuto di vantaggio, si era iniziala una ripida discesa di otto chilometri, che DI Paco dovette compiere a una velocità folle perché, avanti che Unisse, aveva raggiunto il tedesco. Alleanza staio-tedesca Di Paco e Getter si trovarono imme alatamente d'accordo per continuare nella loro azione. Urano entrambi Ire chi e disposti alla battaglia e poteva no cosi darsi l'aiuto necessario. F. quanto fosse efficace l'andatura dei. due fuggitivi, si potè presto constatare dal l'aumento progressivo del loro vantaggio, i Un minuto », "Bue», «Tre gridavano coloro che facevano la siiota fra la coppia italo-tedesca e il gruppo. Cinque minuti era il risaltato di un mio controllo: cinque minuti, prima di Montbeltard, e cioè 32 Km. dopo l'inizio della fuga e a 25 Km. dall'arrivo. Il gruppo si era ridotto a venture uomini e ne facevano parte: Pesenli, Orecchia. Cremo. Gestri, Panccra, Magne, Demuysère, Leducq, Pcglion, Bulla. Bebrg, Deva eie e Ticrbach. La corsa era ormai vinta da Di Paco, perchè non si poteva, dubitare della sua superiorità in volata su Getter, che è un passista ma non un veloce. Il tratto finale su di una bellissima strada asfaltata, quanto mai propizia, alla velocità, vide ancora aumentare il vantaggio dei due fuggitivi, che continuavano al loro passo di trentaelnque all'ora, cambiandosi al comando, parimenti ammirevoli di foga e di continuità. La facile vittoria Poi, sull'ampia pista, in terra battuta dello stadio, l'epilogo prevedibile. Di Paco, dopo aver lasciato condurre Ceycr per un giro, lo rimontava alla penultima curva, resistendo a un suo attacco e vinceva per due lunghezze. Otto minuti passarono e si vide comparire solo ìtcbry. Sorpresa generale. Che cosa era successo? Il belga, cambialo il rapporto a quindici chilometri nlcdflcsuPdpdb6òiVMs2ine3S12 . dall'arrivo, era partilo decisamente e non era stato pia raggiunto. Gli altri lo avevano imitato; Thierbach e Decade lo seguivano a un minato. Altri due minuti e sopranglunse il gruppo, fra cui. erano i leaders della classifica, la quale ù rettala perciò invariata anche dopo que-.;u. tappa, che ha accresciuto Il già cospicuo attivo italiano di un nuovo e brillanti- successo. Intanto Pesenli, tu « scarpone » silenzioso, solido e tenace come sono tulli gli « scarponi ». è semine al secondo posto, saldo e minaccioso. VALDO COTTAMELI-!. gCcomlonMsivThier Idem Bulla. L'ordine di arrivo 1. DI PACO, :n ore 10,33*48'*. 2. GBYBR, ad tiuii lunghezza. 3. Rebru, in ori 10.40*12" ; 4 badi, in 10,4 rio"; ."). Devaele 6. Carlo Pélissidr. in 10,43*8"; 7. ò. Demuysère, il. l'esenti, 10. Bernard, il. Buse, stesso tempo; 12. ex acquo: Vervaecke, Oppe.'inunn, Buchi, Slegcl, Metze, Magne, Leducq. Peglion, Battesini, nello stesso tempo di Pélissier; 21. Pqncera, in I0,43'14"; 22. Cremo, idem; 23. Orecchia, idem: 24. Gestri idem; 25. Stoepel in 10,45'30"; 2tì. Be noit Faure, in 10,48'; 27. Fayolle, 28 Brugere, '29. Vènot, 30. Van Vierst, 31 Pipoz, idem; 32 Guiramurid, in 10,51' e 52": 33. Bayaid, idem: 34. GoedUuys, 35. Sierowski, in ÌO.54'20"; 36. Van Grotetibruele, in 10,56'à"; 37. Francois Hen- ry, in 10,58*36*' : 38. Buttafocchi, in 11,2*48"; 39. Cepeda, in U.14'3**; Schepers, idem; 41. Marechal, in 11.17'5t>"; 42. Manciate, idem; 43. taluni, idem; i.ainb. idem. La classifica generale Magne, ore 40. ore Ca- 1. Antonino 2. Pescnti. 13' 137,31'17"; 4. Deva glion, 137,55'52"- 6 vervaeche, 138,5'G" in ore 137.1821"; : 3. Demuysère, in e, 137,a0'44 ; 5. PeRebry, 138,4'34"; 7. Benoit Paure, in 138.15'35"; 9. Grimo. In 138,18*10"; 10. Metze, 138,21'57'i il. Thierbach. 138.23' e 10"; 13. Carlo Pélissier, 13S.36M8"; 14. Leà\ucq, 138,31*6": 15. Oppennnnn, 138 e 37'41"; 16. Bulla primo dei turisti« routlers,». 13,S.30'28''; 17. Pan-cera, in 138,45*42"; 18. Di Paco, 138,5l)'48" ; 19. Buse, 138,53'lfi-: 20. Geyer, 138,55*43"; 21. Pipoz, 138,57Ì3"; 22. Cestri. 138.57' e-5l": 23. Sierowski, 139.1*32"; 24. Stoepel. 139,3'50"; 25 Guerimand, 139,3'4"; 26. Schepers, 139.10'22"; 27. Siegel, 139 e 22'57"; 28 Orecchia, 139,30'10"; 20. Catalani, 139,44*1" ; 31). Mandali-, 130 e 44*24"; 31. Bernard, 139.48*47": 32. Bayard. 140,2'24": 33. Francois Henry, in 140,33*4"; 34. \an Vierst. 140,4*27"; 35 Ceueda, liO.S'iS' ; 36. Brugere, 110,19' e 40"; 37. Goerthuys, 140,24*53"; 38. Venot, 140,29*44"; 39. Fàyollè, 140.34': 40. Marechal, 1.40,'ift'lS" : 41. Battesini. 140,55' e 3"; l'uttufocchi. Ul.-ÌO'H"; 43. Vant lìiotvolimele, in 141,59'58"; 44. Lama, 142,51' '6". La classifica per squadre 1. Bercia, in ori 414.32'47" ■ e 23" - 5. e 57'2". , li; ore 413,26*35" - 2. I-ran 113,29*48" • 3. Italia, in ore i. Germania, in ore (.15,38* Vustralia-Svizzera, in ore 115 dSl'saddlosGbapddadscvtesndsnnsprddmcs.'rdnSdrldrqfadaptgddmnsm

Luoghi citati: Francia, Germania, Ginevra, Italia, Lombardia, Parigi, Svizzera