La deposizione di Oustric all'alta Corte

La deposizione di Oustric all'alta CorteLa deposizione di Oustric all'alta Corte II banchiere scagiona da ogni responsabilità gli accusati - II mistero di una telefonata al Quai d'Orsay - Un drammatico intervento di Peret Parigi, 21, notte, .Nella seconda udienza, di oggi, l'Alta Corte di Giustizia ha proceduto all'audizione dei testimoni i quali hanno deposto unicamente sull'affare della Snla- I vsc'm«. Il primo teste chiamato alla sbarra è il signor Moret, ex-direttore ' jnor Moret, generule del moviménto fondi al Ministero delle Finanze, ed attualmente Governatore delia Lanca dj Fra liciti, .Nella sua deposizione, il signor Moret \l'aria di elementi conosciuti da mollo tempo, ma che gli sono talli precisare con minuziosa cura. Egli comincia illustrando i negoziali volli a introdurre sui mercato francese i titoli della Siila Viscosa, e la sua opposizione a questa introduzione, malgrado i passi compiuti presso di lui daH'éx-soltosegretario di Stato Gastone Vidal. A questo proposito egli conferma la sua conversazione con il Vidal: «— Finché sarò direttóre del movimento generale dei fondi — gli disse allora — questa, autorizzazione di intraduzione non si farà ». «— Essa si farà, signor direttore — gli rispose il Vidal ». « Raul Perei è onesto » Parla poi d'un colloquio avuto con il Ministro Raoul Peret, nel quale non nascose la sua opinione sfavorevole, e del rapporto che egli redasse per ordine del Ministro delle Finanze, il quale riteneva che vi erario ragioni poiìtiche e diplomatiche che militavano in favore dell'introduzione dei titoli del valore italiano. — Credete — chiede il Presidente Lebrttn al teste — che il signor Raoul Perei abbia potino agire per interesse? La risposta del signor Moret e chiara e precisa, ed avrà una certa influenza sullo decisioni dei senatorigiudici : — No. Sono cerio elio il signor Perei non ha agito per favoritismi; lo conosco, ho collaborato strettamente con lui, era un capo amabile, cortese ed onesto —, e con intenzione u signor Moret appoggia sull'aggettivo »oneslo». Terminata la sua esposizione, 11 Governatore generalo della Banca di Francia deve ancora rispóndere alle domande rivoltegli dagli avv. Masse e Pietro Locwel, i quali tentano di tendergli degli Agguati-, il signor Moret se la cava con spirilo. — Ricorderete in quali condizioni il signor Peret ha presentate le sue di »'<?"or p,eret Presentate le sue missioni? — chiede l'avv. Masse. — La questione non mi riguarda — risponde il teste. L'avv. I.oewel lo interroga sulla risposta datagli da Vidal: «L'introduzione si farà ». — Alla risposta alquanto provocante che voi avete dato al signor Vidal, non e ammissibile che questi abbia, a sua volta, dato una risposta un po' provocante? ' — Apprezzate la mia risposta come volete — si limita a dire MorPt. il quale risponde poi ad altre domande concernenti la visita di Vidal ed altre circostanze che non recano al dibattito nessuna nuova luce. Viene poi introdotto il signor Duboin, che fu Sottosegrrtario di Stato quando Ca.illaux era Ministro delle Fi-I mnanze, e Serruys, ex-direttore degli ac-| al Ministero dgirordi commerciali al Ministero deliGCommercio. (dLe loro deposizioni non apportano plure nuova nel dibattito. 11 signor Char- meu che fu direttore dell'espansione commerciale al Ministero del Comwerei6, parla con voce sorda si/ -?n tono monotono, senza eh* Nessun .lesto ani mI.\? .sno parole Dai documenti die al Ministero del Commercio hanno permesso di . costituire gli incartamenti, Risultava, a quanto egli dice, che la snià Viscosa era un affare serio e che dal punto di vista economico non poteva che favorire lo sviluppo della seta artilici.ile. 1 servizi competenti emise™ quindi .opinion* favorevole, ma in seguito agli ultimi rapporti inviati dal sig. Boniiofon-Craponrie, venne espressa un'altra opinione, questa volta parò meno favorevole. Il signor Bonnèfon-Graponne, ex-ad. detto commerciale all'Ambasciata di Francia a Roma, sostituisce alla sbarra il signor Cliartneil. Egli ricorda che, secondo le prime informazioni rieeville sulla Snia Viscosa, egli era prontissimo a dare, avviso favorevole, ma in seguito ad un rapporto delia Carne nmistero di uno dei rapporti tpervenuti al Ministero delle Finanze : stinnitelo l'autorizzazione era già staialconcessa. La telefonata al Quai d'Orsay Con j] signor Iletichi il dibattito, fino ra di Commercio di l'orino, la sua opj hione mutò; egli redasse allora un rapporto sfavorevole, che sottopose ali atti- i ,,,.,!„ i„ hasciatore Rene Besnard, il qua,e lo ' _ n ,.„«.,„ noto K()> invano che cg„ domande rivoltegli dal Procuratare Generale e dai Senatori si cerca il chiarire Q.wóy_d'prsuy quel momento benda era ite. le monotono, si anima, aricalo di seguirà a! introduzioni in Fran¬ cia di titoli stranieri. Egli ebbe in modo conoscenza della domanda presentala per l'introduzione dei titoli della aititi Viscosa. E qui trova posto la storia della telefonata. d. tal,pl— Il 20 giugno — dice il testo — fui Ichiamato telefonicamente e sentii una voce femminile, certamente la voce di una telefonista, che diceva: «Vi passcjnil signor Peret». il mio interlocutore!.?ere^ec^'ukà ViièrTcì\oS%,u^.\se possibile prima di mezzogiorno, una nuova opinione del Ministero degUjEsteri :. Il Benda dice di esserne rimasto meraviglialo. Ma in quai modo il rapporto chiesto per telefono sia stato spedilo. da chi, egli non sa; non fu però dal signor Peret. Da una domanda che Caillaux rivolge «1 teste si riesce però a rapire di dove il rapporto sia iiariito: dal inovi- mento generale dei fondi, il quale, a resto, gli aveva posto il mio uuo.'i uea- a e ie i, et o e lra a si eenie — n n e an l l ? i n d r . i e e i l — e n a e o o nata, ed -I mattina, -| Intanto 11 signor De Saint Quotitin, non fa che confermare le affermazioni del Benda, il quale gli fece le sue confidenze circa quella famosa telefonata, m;i egli non sa, non essendo stato preseme, se il signor Seydoux abbui udefoiwilo a Raoul Peret. Depongono poi, su circostanze di poco interèsse, Roussel e Cbeignesu. Un vivissimo movimento di curiosila si produce in ultimo, quando il Presidente ordina ohe venga introdotto il banchiere Oustric. onesti si avanza verso la sbarra e si inchina davanti al Presidente e presta giuramento. Ibanchiere parla con voce alquanto sorda e per riuscire a capire In sua narrazione tutti prestano grande attenzione. Oustric Oustric narra gli inizi dell'affare della Viscosa, e dic-e in seguito a qualicircostanze egli si interessò a questoaffare che gli parve dapprima troppo gravoso per la sua modesta Casa bancaria, ma che infine, avendo trovato aiuti, egli accettò di lanciare. .Varrà come fece conoscenza di Raoul Peret e René Besnard, i quali divennero poi suolconsulenti legali, e dice che li consultòe li fece di frequente consultare, mamai egli chiese loro altri servigi, nè essi fecero per lui, ,'ineho in tempi difliciii, il menomo passo. — Sono staio rappresentato — dice il banchiere -- come un grande affarista abile ad attaccarsi ed a corrompere uo-mini politici che lino a quel momento erano rimasti integri, ma posso assicurare che un gran dolore è quello di aver condono indirettamente quei si-gnor! in questo recinto. I passi resi necessari dallo stato già precario della sua Banca, presso a crollare, Oustric li ha compiuti da solo.Del resto, non sono riusciti. Il teste è assalito da domande rivoltegli dal Pro- curatore Generale e dai sonatori-giudici a proposito dei noti buoni intestati con iniziali. — Queste iniziali — indica Oustric — designano dei collaboratori della Banca. Tutte le iniziali sono state identificate in istruttoria, ad eccezione di due. Oustric ha terminato, e, prima di rifilarsi, si inchina davanti al presidente Lebrim, saluta la Corte e va a raggiungere nel corridoio i due ispettori di Polizia che lo aspettano. Ancora due deposizioni: quella di Manuel, che fu presidente del Consiglio di amministrazione, e quella di Badoux, direttore dalla Rauca Oustric. Questa ultima deposizione è segnata da una scaramuccia, non mollo grave, tra il Procuratore Generale e Raoul Peret. — Si è cercato di insudiciarmi moralmente — protestti l'ex-Guardasigilli. — Io non cercherò di fare una cosa simile — risponde il Procuratore. —ilo dirò di voi, con piena libertà, quel the penso; ma non ho cercato nè cercherò mai di insudiciarvi. — Ne prendo atto — risponde Raoul Perei; e si ritira; Con queste parole l'udienza è termiil dibattito è rinviato a do-delconferma che RiccardoliGualino saia interrogato per rogatoria (dalla Giustizia francese, il 5 agosto o prossimo. L'interrogatorio avrà luogo - e o e , a e a n l i , a non sul ponte Grimaldi, die segna la frontiera, ma nella sala del giudice, di pace del Municipio di Men'one. L'interrogatorio sarà, forzatamente breve, perchè Guatino è stato, per cosi dire, « prestato » alla Giustizia francese solo per ventiquattro ore. La Commissione di inchiesta ha deciso di approfittare dell' occasione per delegare un certo numero di membri a Mentono, al tino di rivolgere a Gual'no varie domande. 1 delegati della Commissione prenderanno di fronte a Guatino il posto di giudici non appena questi avranno terminato Il loro Interrogatorio; ma si crede die i commissari dovranno linciarsi a un processo verbale negativo, perché Guatino ha già dichiarato in modo formale che era a disposizione dei giudici francesi, ma non delia Commissione di inchiesta, davanti alla quale non aveva da fare nessuna dichiarazione. <t o •<■». Un piemontese a Parigi uccide le sue due amanti Parigi, 21 notte. Alle 9 di stamane i dienti di un caffè situato in via Dandy sono stati spettatori impotenti di un dramma fulmineo. Un italiano, assai noto nei quari tiere, penetrava improvvisamente nella e : sai a c tirava parecchi colpi di rivol. al^ilacontro la sua amante, Giovanna o - „ o e , ! ¬ Boucher, d'anni 27, nata Olicrlé, ki quale si abbatteva pesantemente al suo-lo. L'italiano prendeva la fuga, senza che nessuno dei presenti, paralizzati dalla rapidità della scena, avesse potuto intervenire, e poi si presentava di nanzi n un'ultra sua amante, Giusop-l,pina Be.-ton, nata Thuol, portinaia Inuno stabile della « Aveitue » del Presi-dente Wilson, e la feriva gravemente. I/italiano sparatore è certo Pasqualino Brelti, nato a Caluso, laminatoi''; i Idi 35 anni. La Berton è moria po-hi a minuti dopo il suo ingresso nell'aspe-i dote, e la Boucher ha cessalo di vivere cjnel pomeriggio di oggi, allo ore 10. e »> ^.\^ P*^ terrorista a Buenos Aires a Buenos Airc9, 21 notte, Uj^.'-ia Polizia è impegnata alla scoperta . l i - di un piano terrorista del quale si ha avuto notizia da documenti sequestrati durante una perquisizione operata in un officina ad Avellanedà. I.o scoppio di ben trenta petardi entro negozi e su vie centrali della Capitale, scoppi che hanno rerato danni considerevoli, k stato interpretato come il segnale di una prossima attività del sovversivismo e della malavita argentina. Nelle mani della Polizia sono caduti, in questi giorni, sette tra i più temibili delinquenti, e cioè: Silvio Astolfl, Giuseppe Romano, Angelo Carindo, Tomaso Gavilan, Vincenzo Toma, Ramon Pereyra e Atiiano Bacaicca. Risulta che una banda di grassatori, evasa dal penitenziario di Monteviden, ha preso alloggio nei quartieri eccentrici della capitale. Numerosi fermi sono suiti operati: non uno degli evasi, però, ò stato arrestato. L'Autorità teme che quésti banditi organizzino aggressioni e rapine, portando turbamento nella vita cittadina. -♦

Luoghi citati: Avellanedà, Buenos Airc9, Buenos Aires, Caluso, Francia, Parigi, Roma