Le vicende dell'avv. Berutti

Le vicende dell'avv. Berutti Le vicende dell'avv. Berutti Come è avvenuto l'arresto == L'amministrazione del capitale delle contesse Carpegna e un nugolo di creditori = Numerose denuncie == Come sì difende il professionista Negli ambienti giudiziari ha prodotto penosa impressione la notizia che lavv. Angelo Berutti, con studio in via Garibaldi 21, era slato arrestato sabato sera, in seguito a numerose denuncie sporte contro di lui. Sabato, nel pomeriggio, allo 15, I'aw. Berutti ti presentava al Commissariato di ria San Daimazzo, dove veniva, dal commissario cav. Spinazzola, sottoposto ad un lungo interrogatorio. 11 Commissario contestava al professionista il contenuto dello varie di ntmcie presentale contro di lui, da clienti elio si ritenevano danneggiati dall'attività de! legale: quote sia sta.to l'esito dell'interrogatorio e facile desumere dal provvedimento che il funzionario ha ritenuto di prendere nei confronti del professionista; dapprima I! termo, confermato, poi, domenica mattina in regolare arresto Dell'interrogatorio reso dall'avv. Berutti il commissario cav. Spinazzola redigeva un lungo e particolareggiato verbale che ieri mattina inviava allaProcura del Re perché questa provvedesse alla regolare istruttoria. Un amministrazione disastrosa Non ri ignorava che già da tempo il Sindacato Fascista degli avvocati e procuratori stava procedendo ad una diligente inchiesta nei riguardi del Berutti, in seguito alle numerose denuncio che gli erano pervenute. 11 Sindacato aveva interrogato numerosi testimoni, aveva proso visione di nume rosi documenti c si riservava di prò spettare i risultati della' onerosi: abbia tic-ile cambiali all'autorità giudiziaria, quando alcuni danneggiati ritennero più opportuno e più sollecito rivolgersi direttamente all'autorità di polizia. Da quamo abbiamo potuto apprendere da persone bene informate, ci risulta che l'avv. Berutti era stato non scio il consulente legale, ma anche l'amministratore dei beni della contessa Carpegna di Pianezza, la quale gli aveva rilasciato una procura in regola per la tutela dei suoi beni. Egli, sempre col consenso e la tacita approvazióne della stia mandante, avrebbe ".ontratto dei mutui ipotecari per la somma di un milione e mezzo, nonché dei debiti cambiari per circa 000 mila lire, somme che gli erano state necessarie per sistemare la situazione della contessa. Anche una beila casa, di oltre 70 camere, posta in via Porta. Palatina e che dadva un reddito annuo di 7n mila lire alla proprietaria, la contessa Cat> pegna, è stata venduta dui Berutti, lidia sua qualità di procuratore generale, per solo mezzo milione; somma troppo esigua in confronto al reddito dello stabile. Si dice che, stretto dal bisogno, egli abbia contratti), sempre col consenso della contessa Corpegna, dei debiti ad esempio, firmato ptr trecenipmila lin «mando aveva, ricevuto delle anticipabioni por sole contornila lire, Ua oltre un anno e mozzo egli si trovava ni difficilissimo condizioni; sua inchiesta' già diverse volte, in seguito a pignoramento, era stata fissata portino la vendita dei mobili dell'ufficio, i quali sono tuttora pignorati. Lo studio era stato da lui completamente trascurato e di conseguenza i dienti l'avevano disertato. In questi ultimi tempi egli si era dedicato più specialmente a combinare matrimoni e a trattare adozioni. L'Alessandrino era il territorio dove maggiormente l'avvocato eS-plicava questa sua nuova attività. Contro i! Berutti era giù slata sporta denuncia dalla Ditta Fratelli Granerà, la quale aveva eseguito lavori di riparazioni ad una villa della Contessa in Alpignano per l'importo di 30 mila lire, e che in pagamento aveva ricevuto effetti cambiari rimagli insoluti. In seguito a ciò, i Granerà avevano sporto querela per truffa. Anche certa Ferrerò, nelle cui mani strovavano cambiali insolute in cambio di un mutuo di 35 mila lire, aveva sporto denuncia contro l'avvocato accusandolo dello stesso reato. Denuncie di creditori Nel febbraio scorso fu tenuto, nello studio di un noto professionista di Torino, un convegno di tutti i creditori delia contessa Carpegna; a questo convegno parteciparono anche la gentildonna o l'avv. Berutti. Fu prospettata la situazione allora esistente: il passivo Ipotecario ammontava a lire 1.500.000; quello chtrografario a 800.000 circa. Contro i due milioni e mezzo circa di passivo esistevano beni valutali a quel tempo in un milione e mozzo, ina die ora, data la svalutazione che hanno subito i terreni e le villepossono valere un dieci se non un venti per cento in meno. In detta riunione fu prospettata una cessio honorum di tutti i beni ed attivita appartenenti alla contessa alla massa creditoria, la quale avrebbe provveduto ili loro realizzo od al ripai to, ma tale proposta, che fu avanzata dall'avv. Rotunno, creditore, ipotecario per 265 mila lire, non fu accettata da alcuni altri creditori, per cui sebbero in seguito atti esecutivi contro la contessa, con il danno stesso della massa dei creditori, come appare evidente. Sembra appunto che alcuni di essiVedendosi lesi nei loro interessi e ritemondo che il loro danno derivasse dai ' presunta cattiva amministrazlon. dell'avv. Berutti, abbiano deciso dsporgere denuncia contro il legaleprocuratore della contessa CarpegnaIl Berutti, avvertito della campagna che veniva fatta contro di lui, affermava di essere assolutamente tranquil othe n to se w. aa, tsmti to re o ti o, n ea o aj epo e na el enee ò lutto le operazioni da lui regolari, e elio i mutui e accesi e rilasciato in piefede, erano a conoscenza interessata, la contessa lo, porche fatto ciano le cambiali ria buona della maggior Carpcgiui. Senza un soldo in tasca Sabato nel pomeriggio, corno abbiami! dc't.to. veniva interrogato dal cav. Spinazzola del commissariato Moncenisioj verso le 18 egli otteneva dal funzionario il permesso di telefonare ad un legale, suo amico, per informarlo del provvedimento preso contro di lui. Ai giovane professionista l'avvocato Bermii diceva di avvertirò la famiglia perche con tutto lo cautele possibili. dlepgrtedpotictapmlsddcomunicasse il provvedimento della v1 uobhca Sicurezza alla moglie. Egli msi diceva fiducioso di poter presto irdimostrare la sua completa innocenza ae di poter riprendere la sua attività!cnormale. mFgli affermava inoltre che le accuse [Inti cui era fatto segno, erano infonda! ni no te nrion he nle n i. ta ari o, ca aoa e la t> ti, emdgli so ti to n asi i; e che ni massimo si trattava di debiti che importavano un'azione di carattere civile, e d stupiva del provvedimeli to nel suo confronto. Uuel sabato l'avvocalo era senza denari: aveva atteso inùtilmente tino alle ore 1» un tale che doveva portargli diecimila lire in cambio di effetti. Si era fatto prestare cinquanta lire per •spese personali, o quando si era irovato in Questura, non aveva un soldo in tasca. Por recarsi al carcere non aveva i denari da pagarsi il taxi; e ta,doveva perciò acconciarsi a salire sul ' carrozzone cellulare. 11 Berutti ha un Hg!io di 7 anni; egli ha sposato una giovane -signora che gli ha portato in dote centoventimila lire. Corre voce inoltre, o noi riferiamo soltanto per debito di crònaca, che oltre olle denuncie a cui abbiamo ac-j cennato, altro no siano stato presentate anche da amici e da clienti dell'uf-i fido. 'Ma bisogna andar cauli a raccogliere le voci che circolano negli ambienti dove il Berlini era conosciutissimo; si ha, anche in questo caso, la tendenza ti scagliare contro il caduto quante più pietre si può. Bisogna attendere prima di raccogliere le voci, l'esito dell'inchiesta giudiziaria, la quale ci porrà in grado di stabilire se molto delle denuncie presentate hanno fondamento., oppure rappresentano del semplici lagni di persone che si ritengono danneggiale, o. se realmente, lo sono state, lo furono senza colpa del professionista attualmente alle carceri. Cucilo che ii certo anche, si è che il Berutti si occupava molto di affari commerciali, di prestili, di vendita di beni; ciò d'altronde é risonato anche da una vertenza giudiziaria, che egli ha avuto qualche tempo fa con ima sua cliente e che si è chiusa favorevolmente per lui. Un memoriale a difesa L'avv. Berutti riteneva ola ali ra to no gli a ao eorari ndi eli rà n si io va clo ori nilta sre 00 zo uzne e, un na tila be i ta ata si ro la visi, te- ai n. di le, na! na er¬ il- gpprvamufucmslzm"•dc•psa,z.ssifcvtnsrl.tpdtconiprn- ptgle.Lvn. eormai prus-| Dsimo il grave provvedimemo assuntoivrecentemente nei suoi confronti, tanto adio qualche giorno addietro redigeva' un lungo memoriale nel quale prospettava le sue ragioni defensionali, lumeggiando altresì i rapporti intercorsi con le contesse Irene o Maria Gabrielli di Carpegna. Cgli conobbe le due gentildonne, madre e figlia, nel 1923 a None di Pinerolo, casualmente, in occasione di una cerimonia localo. Proprio in quello stesso anno moriva l'avv. cornili. Bolinidii di Torino, il quale era stalo per tanto tempo il consulente legale di casa Carpegna e l'avv. Berutti, veniva chiamato a sostituirlo. Il giovano avvocalo, all'inizio della propria carriera, accettò con entusiasmo l'incarico, mantenendo ottimi rapporti di amicizia e di lavoro fino all'ottobre del 19:i0 con le contesse Gabrielli di Carpegna, epoca, in cui, dichiarando di non potere più attendere agii altari loro, le pregò di esonerarlo dalle mansioni affida tegli. Venne infatti redatto a mezzo di notaio, un regolare atto di rinunzia al mandato commesso dalla, conlessa Maria Gabrielli ili Carpegna fu Alberto all'avv. Angelo Berutti; In tale documento la contessa dichiara di accettare la rinunzia e dà il più ampio discarico all'avv. Berutti per la gestione da lui tenuta, riconoscendo il suo operato pienamente ed ampiamente giusiiiicato e conforme alla più rigorosa regolarità ed esattezza, dispensandolo da. qualsiasi ulteriore rendiconto. Quando l'aw. Berutti accettò l'incarico da parte delle contesse Carpegna — egli scrive ud suo memoriale — il loro patrimonio benché cospicuo, non dava un reddito sufficiente per provvedere alle necessità della famiglia : la cascina di None, di 113 giornate era affittata a sole s-MO lire lorde all'anno, la casa, di Torino, di via Porta Palatina., composta di oltre 70 camere produceva appena 7000 lire, gli stabili di Pianezza, del valore di chea un milione, rendevano solo L. 2400. Necessitava dunque migliorare il reddito e ridurlo alla valuta correlile. Ma per ottenere ciò bisognava provvedere ni restauro degli editici, alla valorizzazione ed allo sfruttamento dei terreni, lasciati in uno stato quasi selvatico. L'avv. Berutti si pose decisamente all'opera, riuscì a risolverò i precedenti contratti di locazione portando i canoni di affitto per la cascina » L. 50.000 o per la casa di Torino a L. 70.000, Spese eccessive Si dovettero spendere cospicue sommo por eseguire questi lavori di riattamento e di concimazione. La contessa. Irono Carpegna non vedeva di buon occhio le idee innovatrici del legale, beitene, stand? alle dichiarazioni tbtalrephlfsnanilcpcavGlvcpmsmtppTnftvtsrNlllqPefrna;p dell'avv. Berutti, hi. gentildonna, volendo trattalo personalmente gli affari, profondesse sommo favolose inadeguate agli scopi cui mirava. Co riparazioni si protrassero per parecchio tempo; perciò, quando si stabili la volidita degli immobili della contessa Carpegna. ie passività creale allo scopo di ottonerò migliorie, apparivano rilevantissime. L'avv. Berutti fa colpa alla contessa Corpegna di non avere ascoltando il suo consiglio, venduto a tempo e cioè nell'epoca propizia, gl'immobili: la contessa Maria sarebbe stala propensa, mentre si opponeva recisamente la madre. Secondo i calcoli del legale la cascina di Nono e la villa di Pianezza cedibili in allora rispetti- vamente ad un milione e quattrocento mila lire, nonché a- L 800.0U0, oeg! poiranno trovare un acquirente disposto a sborsare 700 e 400 mila lire. Per la cocciutaggine della contessa Irene, malgrado gli avvertirne.-i dd Berutti, In situazione patrimoniale della ramiglia Carpegna, venne facendosi sempre più gravo e preoccupante. 1 debiti aumentavano e gl'interessi passivi diventavano maggiormente onerosi. Quando Iti contessa si decise ti vendere, un complesso di circostanze avverse rendevano dillicile estremamunte l'operazione. L'avv. Berutti offre un quadro contabile della situazione: fra ipoteche e cambiali si raggiunge un importo complessivo di L. 2.161.000 che rappresenta l'intera passività, mentre l'attivo egli calcola aggirarsi sul milione e settecento quaranta mila lire. Le perdite dei creditori in sostanza sono stalo causate — dice nel suo memoriale l'avv. Berutti — dall'attuale "•Tisi immobiliare che ha ridotto quasi della metà il valore degli stabili della contessa Gabrielli di Carpegna. Proleste d'innocenza La gentil donna, all'atto della rinunia «1 mandasi, ria porlo del Berutti, pensavi di rivolgersi ad un'altra persona di fiducia, pure sua conoscente, al fine (li trovare aiuto nella sistema zinne delle proprie finanze quanto mai scosse e pericolanti. Il nuovo amministratore le propose — dice sempre il inenioriiile — di accendere un'ipoteca fittizia mi favore di sua sorella sulla cascina di None: questa operazione doveva servire a cautelare almeno in porte, il tiglio della contessa Carpegna. Se non che il nuovo intervenuto quando si incorse che la ipoteca diventava irrisoria data la svalutazione degli stallili, avrebbe pietoso una garanzia di .tii.uiiii lire a suo favore, ricercandola prima dalla contéssa Carpegna e poi dall'avv. Berutti. Avendo avuto da entrambi un rilìiito costui rompe ogni rap porto ed inizia nei confronti della gentildonna e del legale un'aspra campagna, esortando i creditori a richiedere l'intervento dell'autorità giudiziaria, L'avv. Berutti aggiunge che furono inviate alla Procura del Ite lettere anonimo nelle quali si elevavano gravi ac- elise a suo calicò. Egli si protesta in Docente e respinge gli addebiti che gli vengono mossi dichiarando di avere anticipato per conto della Carpegna oitre mozzo milione, avallando puro cambiali a favore della contessa, ondo fronteggiare la situazione. Dovette subire atti esecutivi sui mobili di casa e dell'ufficio e ricorse ai parenti per sopperire alle spese personali. Tutto ciò — egli concludo — por adempiere scrupolosamente agl'incarichi affidatigli. A sua volta la contessa Maria Gabrielli Carpegna da noi interrogata ha confermato pienamente il memoriale lasciato dall'avv. Berutti al suo difensore, Ha aggiunto che, corno già risulla dall'atto dell'ottobre 1930, rogito notaio Ceccliettoni, ella ha pienamente approvato ed approva tuttora la gestione del suo procuratore, dandogliene amino scarico. Ci ha poi aggiunto, a proposito dell'ipoteca fittizia, accesa sui suoi beni, che essa era stani stabilita non solo por cercare di salvare dalla rovina una certa somma a favore del figlio, ma anche per garantire i crediti di un suo vecchio giardiniere di Pianezza, certo Giovanni Fasauo. La contessa Carpegna si ù fatta rilasciare una dichiarazione a comprova dell'intesa corsa col mutuante. Essa ci ha in fine dichiarato che aveva depositato presso l'avv. Berutti un documento comprovante un suo credito di sette, mila lire verso certo Mograssi, ma che questo documento era stato sottratto al suo procuratore. Ieri la contessa. Gabrielli si e recata «ilio carceri dove ha fatto un deposito in denaro aftinché l'avv. Berutti possa fornirsi di vitto speciale. L Cli dibaciadnannstcpddledoqgnrbsplstevqitOcccbcstc