La crociera scientifica del "Vettor Pisani"

La crociera scientifica del "Vettor Pisani"Z^e oscure legrsri della natura scpcggtsLa crociera scientifica del "Vettor Pisani" a o l . o i r a i l i i e o e l i nti e n a Genova, 18 notte. |li, Stamani, mentre sotto la luce cruda|pubdello lampade elettriche operai, mecca-1si ilici e montatori sistemavano nel ven-jOr tre lungo e stretto del R. Sommergibile j int« Vettor Pisani» l'apparato pendolare i delideato dal prof. Vening Meinesz per uomisurare con precisione i valori dellala gravità sul mare, io ripensavo ancora scao ! a ea' ne iro o n ra c o ci ni, o, se vi on ro la ngli tidio, no nci, coiele io. sasa re ale n ra tti no he dia. una volta alla lunga, ininterrotta, se vera tradizione di silenzio e di serietà con cui la nostra Marina da guerra segue e svolge, accanto alla preparazione bellica, un'opera diuturna e tenace di indagine scientifica. Gli uomini che noi abbiamo veduto, nei grandi giorni, battere sereni e instancabili il mare insidiato sulla plancia delle siluranti o degli incrociatori: coloro che uscivano da Venezia o da Taranto, da Ancona o da Brindisi per muovere «in perfetta letizia» all'incontro clella gloria o della morte, sono i-n gran parte gli stessi che sanno curvarci oggi sulle carte dei grandi fondi marini per rendere sempre più sicura e più facile la determinazione delle rotte o aggiungere nuovi elementi di studio e di conoscenza alla « biografia del mondo... ». Glorioso patrimonio La nostra Marina miniare ha dietro di sè nulo un glorioso patrimonio di ricerca scientifica, che s'accresce continuamente. Basterebbe a stabilirlo e valorizzarlo quell'Istituto Idrografico della Regia Marina che, dalla pace solatia e conventuale di un'altura genovese, elabora annualmente opere e lavori tali da assicurargli la rispetto- \ ammirazione di tutte le Marine del mondo. Come nei giorni della guerra, la Marina è sempre « presente » là dove si può, attraverso l'indagine sperimentale _ che è da Galileo in poi un superbo attributo italiano — aprire uno spiraglio di più sulle finestre dell'Ignoto. E ciò che caratterizza la sua opera è precisamente un senso vigile, austero, quasi sdegnoso, di serietà e di equilibrio: un senso, per cosi dire, di autocontrollo, che è lontano da ogni « bluff » e da ogni affermazione anticipata o avventata. Le « campagne » tentinone della nostra Marina sono lungamente meditate e discusse prima di compierle: ma quando sono decise, trovano nel Ministro — soprattutto quando il Ministro si chiama Giuseppe Sirianni — tutti i mezzi per portarle a buon fine. Che l'Italia d'oggi ripugna dall'accomodante e disonorevole sistema di transizioni e di mezze misure col quale l'Italia deinoliberale doveva far passare di soppiatto, in un Parlamento amorfo ed abulico, i fondi dimezzati per una crociera oceanica. Non sempre, e non dappertutto, questa « serietà » è. praticata e seguita. Non sembra lo sia stata, per esempio, in quella avventurosa e mal iniziata impresa polare del capitano Wilkins, in cui si può affermare — per lo meno — che molta mentalità cinematografii siasi sostituita a quella scientifica. Se così non fosse, 1 grandi servizi d'informazione delle agenzie straniere non avrebbero pubblicato su tutti i giornali del mondo, con l'aria di scrivere sul serio, che « le due corazzate americane « si davano il cambio » per ri morchiare il « Nautilus », quasi che una operazione di rimorchio, sempre delicata in tempi normali ma estremamente difficile con Oceano scatenato, potesse paragonarsi ali opera di un soinarello, rimpiazzato per stanchezza, in una escursione sul Vesuvio! E questo a prescindere dai lacrimévoli risultati dei motori del « Nautilus », lungamente « messi a punto » in America: risultati cosi diversi da quelli che diede la squadriglia dei nostri piccoli « H. », giunti coi propri mezzi e senza scoria, durante la guerra, dal Canada all'Adriatico... «Toilette» pacifica Ma lasciamo i raffronti. C'è dunque da tre giorni a Genova, ormeggiato al portieeiiiolo Duca degli Abruzzi, in faccia al candore dell'» Elettra », la nave miracolo di Guglielmo Marconi un nostro bel sommergibile da media crociera, in toilette di pace... Costruito a Monfalcone nel 192S, il « Vettor Pisani» disloca ottocento tonnellate, è lungo settanta metri, ed ha una velocità di diciassette miglia in emersione. Sono ridisceso stamane — colla commossa nostalgia dei giorni lontani e indimenticàbili! — nella stretta botola circolare che conduce nel ventre dei sommergibili e che, colle sue lucide scalette a picco, sl>arra inesorabilmente agli uomini « grassi » le cmo zioni della profondità. Giù, il lavoro ferveva. Il «Vettor Pisani » sta mettendo da parte, fin dove è possibile, lotta la sua formidabile attrezzatura di offesa. Ha già lasciato nella fresca umbra degli Arsenali i suoi sei siluri di riserva, ed il suo equipaggio — superando con accorgimenti acrobatici la leggo della impenetrabilità dei corpi! — fa posto, come meglio può, agii strumenti scientifici, per una grande crociera di circa cinquemila miglia, nei mari italiani. Gli scopi? Non è molto facile espor- desun avni, maAnUsiostul'ornei pve« tte pre sbi,deghin lododudipasatazatumqunecasucodelatiosnl'AgritegrinstscrparlomzscsvrqrsnrcElcrStgn i, senza cadere in inesattezze, ad un pubblico necessariamente profano. Ma i può tuttavia tentare di delinearli, Or è un anno, nella grande riunione nternazionale tenutasi a Stoccolma, dell'Unione Geodetica e Geofisica, due uomini — due soldati — che onorano a scienza italiana, avevano un lungo cambio di idee collo scienziato ohm e n , : i a a e o n a a l na n a aa ne ao r n aael ca o, nrar- dese professor Venin Meinesz, che, con un apparato pendolare da lui idealo, aveva compiuto importanti osservazioni, a bordo di un sommergibile, nei mari della Sonda e in quelli delle Antille. Uno degli argomenti che .più appassiona la scienza è, notoriamente, io studio della legge di gravità: questa orza a primordiale » cui obbediscono, nella vastità dell'etere cosmico, tutti pianeti e che attira uniformemente verso il centro della terra — là dove « traggon da ogni parte i pesi » — tutte le cose create. Uniformemente? E' precisamente su questa « uniformità » e su questa costanza che vertono i dubbi, .e le ricerche, dello scienziato olandese. Si diede coinè ammesso, iper lunghissimo tempo, clic la gravila avesse in ogni punto della terra, lo stesso valore. Le misurazioni, fatte con un pendolo speciale del quale si contano le durate d'oscillazione fino al millesimo di secondo, venivano compiute con apparecchi sistemati sulla terra, e precisamente sulla roccia profonda, sottratta, nei limiti del possibile, all'influenza di tutte le vibrazioni esterne di natura artificiale. Ma le terre non occupano che una minima parte, in confronto alle acque, della superficie del globo. Il Meinesz si chiese quindi se non fosse il caso di pervenire a nuove misurazioni sul mare. E ricorse al sommergibile, come al mezzo più idoneo per discendere — trenta o cinquanta metri sotto la superfìcie — là dove una calma relativamente assoluta può permettere le osservazioni più perfette. Scelse subito, come campo d'indagine, le acque delle Indie Olandesi e dell'Arcipelago della Sonda, vicino alle grandi isole di natura vulcanica. E i risultati delle osservazioni furono inattesi e sorprendenti: il valore della gravità misurata su quei mitri, differiva notevolmente da quella determinata in altri punti della crosta terrestre. Sulla base di questi risultati, lo scienziato olandese costruiva una teoria nuova ed ardita, che sarebbe impossibile esporre qui, ma che propone alla scienza nuovi e formidabili interrogativi. La crociera nel Tirrenocolo di pdellasuccgrottratorraccappefrabLe nel lizzasciadi mcichpoledi fnellaper il bpennPueassnicopletsersportnio tendgli vatiTelamsullqueche né tia. sul ravmetcoauffimignelciudel ..fessal bordeli bIntno pocstuEssa apre, forse, nuovi orizzonti allo studio della geofìsica. Essa può permettere l'ipotesi che, in corrispondenza alle grandi masso montagnose emerse nei tempi in seguito ad eruzioni o cataclasmi, si siano formate, nel sottosuolo del mondo, dei vuoti e delle cavità tali da modificare o da influenzare il valore della legge di gravità: qualcosa di simile — per usare un paragone popolare — alle bolle d'aria sotto alle vescichette. Il professor Meinesz ripeteva le sue esperienze nei mari delle Antille e nell'Oceano Caraibico, con risultati nuovamente diversi. E finalmente a Stoccolma aderiva all'invito dei due delegati italiani, per compiere una nuova crociera nel Tirreno e precisamente nelle acque della Sicilia, di fronte a coste vulcaniche. I due delegati erano, lo abbiamo detto, due o valori » italiani. L'uno, il generale on. Vacehelli presiede da anni, con insuperata competenza di scienziato e di animatore, i lavori della Regia Commissione Geodetica Italiana, ed ha nel mondo scientifico una fama universale. L'altro, il Capitano di Vascello Romagna Manoia regge con appassionato amore la direzione dell'Istituto Idrografico clella Regia Manna, ed ha tenuto il comando di quella « Città di Milano » che assolse, durante la disgraziata spedizione Nobile, un compilo magnifico e che confermò, nelle solitudini dell'Artide, la tradizione lineare di disciplina e di serietà della nostra Marina militare. Alla richiesta dei due ufficiali, il Ministro della. Marina, Ammiraglio Sirianni, sempre sollecito di ogni ricerca scientifica, rispondeva mettendo generosamente a disposizione il sommergibile « Vettor Pisani ». sul quale ieri il Prof. Meinesz, ripartito per Bergen, sistemava, il suo pendolo speciale. Ed oggi il sommergibile imbarcava in aggiunta al suo equipaggio normale, duo uomini destinati a collaborare nelle ricerche e nefle misurazioni: il Prof. Cassinis, della Scuola d'Ingegneria di Pisa, membro effettivo della Commissióne Geodetica, ed il Capitano di Corvetta De Pisa, specializzato in studi del genere. Fra. pochi giorni il » Vettor Pisani» prenderà il mare, iniziando la sua crociera nelle acque di Napoli, in faccia a quella grande cartolina illustrata che è lo « sterminator Vesèvo »... Nel ventre del sommergibile Quale meraviglioso e silenzioso osservatorio rappresenta un sommergibile I Giù, nella cabina dei «tessendoti» — un metro cubo o poco più — un operatore sta trasmettendo all'acqua, ve:- LEpredelvetperStutuffipicchle arebrpaè noMa—doMa— il zadi pi istfoFeTugigisi sodepigrcolaCà msuLsecosccodeDmferivestsudli quda! m colo di suoni e vibrazioni, una serio di punii e di linee. Nell'i armadio » della Radio, ermeticamente chiuso, succursale delle Terme di Acqui e delle grotte di San Casciano, un altro operatore veglia, la cuffiii agli orecchi, raccogliendo dallo spazio centinaia di appelli, di voci, di numeri indecirabili. Le leggi dello spazio sono soppresse, nel sommergibile. L'impossibile è realizzato. Quaranta uomini vivono, frusciano, si sfiorano, in questa vertigine di metalli, in questo abbacinante luccichio di ottoni, di volanti e di manopole. A prora, nella camera di lancio, di fronte ai quattro tubi, si aprono, nella parete, trenta cassetti: hanno su per giù, le dimensioni di quelli in cui l barbiere custodisce la salvietta e il pennello dell'» abbonato » Pure," alla sera, da ognuno di quei eassetti — per quale miracolo meccanico? — sbuca fuori un lettuccio, completo. E otto possi più- in Ih, dopo essersi raggomitolati per passare in una porticina ovale senza costellarsi il cranio di 'bozze, c'è persino del lusso: la tenda di damasco verde che delimita gli ottanta centimetri di cabina riservati al Comandante... Temperatura torrida: sfarfallio di lampade; ronzare lieve di ventilatori sulle facete abbronzate e sudate di questi quaranta ragazzi « felici». Perche in sommergibile non vi è posto né per la musonerta nè iper la malattia. La Marina italiana ha realizzato, sul suo naviglio subacqueo, questa meravigliosa fraternità del mare che permette di mantenere la disciplina senza coazione e senza minaccia, che stringe ufficiali e marinai io una piccola famiglia, che fa alzare verso il Capo, nell'ora del pericolo, gli occhi da fanciullo, pieni di confidenza e di affetto, del suo piccolo marinaio... ...nella camera di manovra il Professor Cassinis sta lavorando intorno al pendolo, un po' preoccupato di subordinare la sua alta statura alle leggi dell'altezza assai più pericolose — per i bernoccoli — di quelle della gravità. Intorno,"sottocapi e marinai lo assistono e lo assecondano, volonterosi, un poco iteri di essere stati prescelti per studiare « i capricci della terra». a , i n i , a l o e La gravità spiegata in dialetto E a tutta l'opera di assestamento e di preparazione presiede il comandante del « Vettor Pisani», Capitano di Corvetta Lombardi. Ormai tutto è pronto per la partenza imminente. Sulla grande carta marina dell'Istituto Idrografico, il Prof. Cassinis e gli. ufficiali compiono ora, col dito, delle piccole passeggiale. Negli spazi bianchi, infiniti numeri segnano i fondali: le zone punteggiate dei bandii, e le aree delle « fosse » profonde. Salti bruschi e improvvisi; da 160 metri, si passa — per esempio — a 2000. Tutto è determinato; il fondo mediterraneo non ha più segreti per la nostra Marina. — Vediamo un poco. Si potrebbe, dopo Catania, vedere un pò giù. di li... « Giù di lì» è l'Egeo, verso Capo Matapan. Felici uomini che possono — in tempi nei quali è pericoloso per il pedone traversare in sicurezza Piazza del Duomo — permettersi il lusso di queste scorribande azzurre, nei campi del mistero e della scienzal Io penso istintivamente, agli intatti misteri del fondo sottomarino, là donde l'isola Ferdinandea emerse un giorno, fra Tunisi e la Sicilia, per sparire venti giorni dopo... Torno a terra. A poppa del sommeTgibile due marinai franchi di guardia si intrattengono sulla crociera ed io sorprendo il loro ingenuo dialogo. Uno deve aver chiesto spiegazioni all'altro più erudito, in merito alla legge di gravità. E l'altro consente. Ha preso una piccola mela verde e la solleva. — Guarda questa mela. Io l'alzo. La. lascio andare. Non sta mica per aria? Casca. Va per terra. O' fide? Chista^c à gravitò.! Un lampadario che oscilla nel duo mo di Pisa... Una pentola che scoppia su un fornello... Una mela che casca... La scienza è nata cosi: dagli uomini semplici. ITALO SOLLIOTTI li, proci EatttorcontanMsè hainttalitasi,spmadepimil vivlorglogericQmae pli tradogorilàhapruncuesti acaldeFcanvlaodsinmosztedtolcdcnpsTdltrdNiEfdcrtrgs