La cosiddetta normalità

La cosiddetta normalitàLa cosiddetta normalità LONDRA, luglio. Cento teste d'anormalità erige l'idra della crisi. Quali, quante realmente mirava, e in effetto riuscirà, a tagliare, l'intervento di 1-Ioover con l'implicito proposito di ricondurre per almeno dodici mesi alla normalità i traffici e i conti fra le nazioni? Certo è che qui esso non decapita affatto la campagna di Mosley, che semplicemente deride il concetto di normalità nel suo uso corrente. — « Sembra generale l'impressione che la memorabile, utilissima dichiarazione della Casa Bianca abbia posto termine a tutt'i guai del mondo », osserva il giovane. « Ma chi mai può pensare che, sistemando ì debiti di guerra, si procuri un solvente completo ai nostri presenti mali?». — Per cui, dopo un cortese, equo riconoscimento da statista., Gioacchino Murat mantiene il galoppo per la sua Via, come se poco o niente sia accaduto in pratica, nò molto possa accadere, per l'altra strada. La cosiddetta normalità gli pare un mito. Qui sta il gran contrasto fra l'uomo nuovo e gli uomini dei tre partiti storici. Questi credono che la normalità sia destinata a tornare, la democrazia non desiderando altro. Mosley, qualunque cosa la democrazia oggi desideri o non desideri, lo esclude. La cosiddetta normalità — che è? Quella del '14. Tempi normali correvano allora in Inghilterra. Regnava in politica il senso che pel dritto o pel traverso le cose finiscono sempre per riaggiustarsi automatiche: la soma che si accomoda eammin facendo. Margine di tempo e risorse; errori e ristagni, riparabili poco alla volta senza gravi intoppi. Si scansavano i grandi piani' e gli atti celeri per sfuggire al rischici di far frittale; salvo che per la guerra, i grandi sforzi compendiosi apparivano troppo scombussolanti e scomodi. La speranza di cavarsela sempre a buon mercato fioriva ancora senza spine come il vecchio vezzo nazionale di rinviar le decisioni all'ultimo istante. Non esisteva, filosofia economica all'infuori di ciucila che si agganciava al liberismo o al. protezionismo sotto il freno di due virtù cardinali, la prudenza e. la pazienza. Esistevano dei socialisti; il socialismo non esisteva Qualche correttivo omeopatico, ispirato a tiepide idee di riforma sociale condivise dai conservatóri, non toglieva. che industria o commercio fossero lasciali nelle libere mani della iniziativa individuale «la rima a fondo. Onesta crii In normalità del 'li Due soli partili storici ne, avevano allora l'animo pieno; ma. anche il terzo doveva, al fondo rivelarsi dello stesso metallo. Tutti e tre, oggi, incluso il la.bourista, in che altro si risolvono, infatti, se non in gruppi di uomini d'anteguèrra, tigli di quei cosiddetti (empi normali? t,a paternità non si l'ancella ;c tutti e Ire in cuor loro anelano al ritorno del normale, tutto iil più con qualche correttivo omeopatico in soprannumero. Non concepiscono, invero, su terreno pratico, se non questo ritorno. Persuasi che avverrà, si regolano in conseguenza. Mosley alza lo spalle. Là normalità del 'li con le macelline del. \')1? Basta guardare alle sole scarpe, di questo nostro tempo. Nel 'l'i, i calzai uriliei di Northii.mpton dovevan marciare tutto l'anno per calzare hi gente del Regno Unito. Oggi possono culzorla lavorando in pieno per quattro mesi, e chiuder bottega per gli altri otto. Quindi, le loro maestranze disoccupate per due terzi dell'anno. Per giunta., il loro capitale con le mani nei capelli, perchè i nuovi impianti intensivi costano un occhio della testa, mentre i vecchi, al confronto, tre soldi; e se non marciano per tutto il tempo, o quasi, ^amministrazione, nonché distribuire profitti, si mangia le riserve o fallisce, schiacciata dal peso dei colossali debiti che il nuovo macchinario implica. Che fare? Dell'ottimismo? La fede muove le montagne, ma non rimuove il macchinario, lo relative cambiali, ci disoccu. pati. Tornare indietro? Quand'anche fosse possibile, il fallimento si acuirebbe. E allora? A questa sua visione, Mosley .innesta come una baionetta la necessità di una filosofia economica nuova, al di là del liberismo, del protezionismo, del socialismo, fuori cioè della vecchia normalità, per la creazione di una normalità nuova. Alle scarpe di Northampton gli uo " mini dei partiti storici non sono ciechi, benché mormorino che non bisogna esagerare. Ma, come sapete, non godono il temperamento dei loro predecessori, eli' era di prender la democrazia sotto gamba, agendo di moto proprio. Perciò devolvono il rebus a Demos, il gran mandante, il depositario della saggezza; ed aspettano ch'esso alfine si illumini, che dal suo labirinto sprigioni alfine lumi sul da farsi. Ora, se invece con tinua a sprigionare niente, il dettame non è chiaro? Nella infallibile profondità del suo istinto, Demos evidentemente opina che nulla di nuovo c'è da fare, perchè il mondo resta sempre quello e la normalità torna sempre. Tale, è U suo responso InmstucbmAteRdmpi ssl'eqtlatpcofnpctvivpedenrspcdltsdtsDnanpvddhstrc ai pochi ma perplessi agenti suoi, Lo offre modesto e tenue coinè unimazzo dì violette. E' stufo — financo di reggersi teoricamente da sè. Indicazioni d'attivismo che non siano parziali, caotiche, o manifestamente folli, non no dà. Vìve bensì sul grasso che gli resta accumulato tra carne e pelle, ma sta, meglio di un anno fa, grazie almeno al tracollo dei prezzi culinarii. Gli sembra clic niente di. speciale possa realmente accadere riè qui uè altrove. Alla politica, ogni tanto, chiede un terno al lotto, ma senza passione. Resta a bocca asciutta, ma senza indignazione. Per atavismo o per altro, parliti sforici finisco per regolarmente suffragarli nelle elezioni suppletive. Quanto al resto, fluttua Ira i poli del pessimismo e dell'ottimismo, con propensioni crescenti a sdraiarsi al sole siili' equatore dell' indifferenza. Una nuova filosofia economica? No, grazio tante! Perchè quella che finora ha raggiunto i suoi timpani non è che la comunistica, la quale incomincia con l'eccidio dei tecnici paesani per poi pigliare in prestito tecnici stranieri; e anche il pili rivoluzionario degli operai inglesi si considera, nel proprio ramo, anzitutto, un tecnico. Abbastanza palese, dunque, il mandato fondamentale: attendere chela normalità ritorni. E fedelmente, quantunque cori intimi rimasugli di perplessità, i parliti storici lo assolvono. Panno, in lutto quel che possono, della politica normale, ossia politica de.l '11. Prudenza e pazienza, per la sicurezza soprattutto, in cima, alla struttura. Lungo i fianchi, la vecchia controversia tra liberismo e protezionismo riesumata in termini d'anteguerra, come speciliea. filosofia economica, sia pure con minor convinzione d'una volta, — i labouristi partecipandovi a braccetto coi radi cali quasi cho il socialismo non fos-'se mai esistilo. E cosi via via. Tutto giunge a chi aspetta; e certo è arrivato, nel frattempo, un felice conforto d'oltremare. I partiti storici, anche in America, naturalmente aspettano il ritorno della normalità, ed Hoover è sceso in anione per accelerarlo. Questo, è ovvio, doveva essere lo spirilo, anche se il movente immediato della massa fosse un particolare salvataggio. Lo spirito diceva: «Proviamo, almeno per un anno, a svellere dalla catena dei traffici e dei conti fra le nazioni gli anormali, incagliami anelli dei debili di guerra con annessi e connessi, instauriamo in traffici e conti lo sciolto ritmo normale. Riportiamoli ni 1914 n. E qui in Inghilterra l'acceleratrice proposta echeggiò nei labirinti di Demos quasi come l'annuncio di una vincita al lotto. Il paese si irrorò d'ottimismo, la Borsa si fece raggiante, i partiti storici sfelicitarono se stessi. La crisi eralgiiinta alfine al punto di svolta; la' normali ita era decisamente in cammino. Hoover, col suo energico atto .interventistico dopo tanta moda di neutralismo, aveva, tra l'altro recisoIi lendini allo fastidiose, esasperanti invocazioni di filosofie nuove. Tutto, poco alla volta, normalizzandosi colile in cuor loro i partiti storici avevan sempre creduto, avrebbe posto fuori concorso i salti nel buio. Mosley non lo ammette neanche per sogno. Senza negare il valore dell'ottimismo, egli non torce gli occhi dalle inesorabili scarpe di Nor- thampton. « CeTte forme di ottimismo », avverte, « non sono che rigurgiti di pii desiderii. Questo d'oggi, per esempio. Dalla gelatina dei pii desideri è tempo di svincolarci! ». Non lo capiscono, gli uomini dei partiti (storici. Che diavolo vuole? Mandare a catafascio la politica di ritorno al normale per la semplice ragione che ai suoi begli occhi sembra inerte, futile, farsesca? Essa è suffragata dalla democrazia. E che li crede, uomini da niente, incapaci fi agire, quando occorre? Si disio gannj. j,ri, politica di ritorno al normale sembra trincerata nel negativo come l'aspettante animo di Demos; labtocoinue liMdcae gtognsma non ricorda, Mosley, quanto po-iesitivi si comprovarono i vecchi Ica- teI,/.CPS j„ questi ultimi mesi, allorchè'fnello elezioni suppletive videro nettamente suffragati dalle masse i loro tre normali sistemi di parte, ed ebbero da liquidare fracassi giornalistici che mettevano a rumore il vicinato, congiure di corridoio, tentativi di forzar loro la mano, veementi casi di indisciplina sui ponti di comando? E' vero. Confermali nocchieri dei- mnnvfll la livida palude, volsero occhi di bragia sugl'impazienti e sui rivol tosi dei tre casseri, li investirono colpi di remi o di sgambetto, dando indubbia prova di un' agilità e di un'energia ancora di prim' ordine; e quando non li riaddomesticarono, li ridussero a virtuale impotenza. Ma è anche vero che gl'insorgenti domati erano, come i vecchi leaders, campioni del ritorno alla normalità, e su questo terreno i vecchi si mangiano vivo ogni concepibile competitore d'oggi; mentre Mosley, il più giovane dei ribelli, il negatore della normalità, — insorto con superba insolenza contro l'oligarchia labourìsta ehe se lo era stretto al seno, e in pari tempo contro le altre due, facendone fascio, — rimane in armi, perfetta- mente superstite, nè riaddomesticato nè ridotto all'impotenza. Ora, la normalità torna o non torna. Se toma, la campa.gna di Mosley va in fumo. Se non torna, vanno in fumo i partiti storici, e la probabilità maggiore è che Mosley governi l'Inghilterra. MARCELLO PRATI.

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