Novità in Russia

Novità in Russia Novità in Russia fi Capo del Governo sovietico hai tenuto il 23 dello scorso giugno al Congresso dei dirigenti dell'industria, un discorso-programma, che è soltanjti ora pubblicato (probabilmente per, sensi interni) col titolo: « La nuo a situazione ed i nuovi compiti del1l'edificazione economica». La nuova. situazione dovrebbe derivare, se noi» c'inganniamo, dalla affermata socialistizzazione della maggior parte delle aziende agricole. Nell'economia sovietica sono caratteristici i colpi di barra, i mutamenti di direzione, anche all'indietro, e si capisce. Partita! da principii teorici in opposizione as- soluta con quelli esistenti, l'economia: , i i r n , , i o i a i à , i a a o e n a sovietica deve procedere per tentativi pratici; sorretta da una fede mistica! e guidata dal più intransigente assolutismo, essa dov'esser pronta, sai vuol continuare a vivere, a corregge-* re, a modificare i sistemi. All' inizio si cominciò colla distru-t zione radicale dell'industria e ne vennero il caos e la miseria. Nel 1921 Lenin bandì la nuova economia politica. — la N.E.P. — per cui prima di arrivare al comunismo puro era! ammessa la fase del socialismo. Nel 1928 l'industria ha, nelle linee generali, raggiunta la produzione dell'ani teguerra e si gettano le basi da| « piano quinquennale » che avrebbe) dovuto emancipare 1' Unione dall'estero, creando uno .Stato industriale) a base agricola, pei quale la produzione industriale avrebbe dovuto ragfungere il 101 per cento della produzione del 1027 e quella agricola ili 151 per cento. Nel 1931 si constatai che grandi passi sono stati compiuti^ specialmente nell'agricoltura, ma che] la produzione prevista non sarà raggiunta. ; si riduce allora il piano- aj quadriennale e si prepara un nuovo piano quinquennale a partire da| 1932, che dovrà dare i risultati vo« luti. Questo per sommi capi il prò* cedimento noi quattordici anni di regime sovietico, segnati tuttavia dal difficoltà enormi, dovute sormontare! dai dirigenti e da sofferenze altret. tanto enormi patite dal popolo. Si può. anzi si deve dissentire da teoria è metodi, ma il fatto positivo di un sistema funzionante da quattordici anni è là ed è colla realtà che Teste? io deve trattare. Perciò ogni modificazione del sistema, recando mutamenti nello stato di fatto e nella potenza d'acquisto collettiva ed individualo, interessa all'estero direttamente quanti hanno relazioni d'affari coli' Unione ed indirettamente quanti debbono preoccuparsi della, produzione sovietica. L' andamento dell'economia sovietica è, insomma, uno degli importanti fattori della futura economia dell'Europa. La maggiore resistenza alla socialistizzazione era stata opposta, come è naturale, dalle campagne, dai l<Rt milioni di contadini divenuti in gran parte, per effetto della ripartizione dell'interré, piccoli proprietari. Nel 1929 Stalin decreta la socialistizzazione forzata di tutte le aziende agricolo, compreso il bestiame e 1' orlo nonché la confisca dei beni dei « culachi » contadini con qualche ricchezza e la loro deportazione in Siberia,' in caso di resistenza. Ma lo zelo delle autorità periferiche e la stessa eccessiva estensione del principio minacciano di creare un pericoloso mal- e e n ( i i o a eoa e te n e contento. Ed ecco già nel 1930 Stalin decretare la facoltà di possedere pere- sonalmente il bestiame (che i contadie Ini uccidevano piuttosto che consegnae-;rC, distruggendo il più prezioso dei o fattori agricoli) e l'orto; scrive anche c-!quel famoso articolo del 2 marzo » La vertigine del successo », i- jn cui richiama all'ordine le autorii- tà periferiche per una più intelligene- £e e meno fanatica applicazione della o aderisce e se le statistiche sono vee-1ritiere — ni Lo luglio di quest'anno r-t3.695.000 aziende, cioè il 55 per cenui : to, sono socializzato i-1 _ . e.A ,. a- •?talm ta,.l,n a,tro Passo m- to na£z1.- La socializzazione rurale è r- ! sufficientemente estesa, ed il tempo n-■ fara resto; 1 f,sod? Per. miseria dalvol!e campagne alle citta è finito; i vii i a aa. ie da vvun nx, gl* egli aleni ma, al nuo ce io mimo da io to ni, la la rina he so va ueere di ni: anno si laggi hanno il sufficiente per vivere. Per ciò i « culachi » possono essere riammessi nelle comunità a condizione clic non compiano più atti di sabotaggio; quelli esiliati in Siberia ritornerà uno gradatamente. E' questa una misura, come noi diremmo e coine non ò molto nelle consuetudini dei sistema sovietico, di clemenza, o piuttosto il principio d' un orientainclito verso l'ammissione della necessita dei capitale? La domanda non è oziosa, se si pensa alle direttive di Stnlin per l'industria. Due sono, nel campo dell'industria, le grandi novità d'indirizzo annunciato nel discorso del 23 giugno: la proporzionalità del salario al lavoro ed il riconoscimento della funzione direttiva tecnica. Marx e Lenin — dice Stalin — hanno detto che gli operai qualificali debbono esistere in periodo di socialistizzazione; soltanto» nel successivo periodo comunista ogni differenza sparisce. Occorre anzitutto finirla col vagabondaggio degli operai da fabbrica a fabbrica ed ottenere la stabilità del personale, indispensabile pel buon rendiniento.de! complesso macchinario. Questa complrssità esige la specializzazione ed in ogni azienda debbono aversi operai qualificati. Ma essi non possono aversi che elevando i salari, organizzando il lavoro, stabilendo il principio di autorità e di disciplina. I salari debbono corrispondere al lavoro, non ai bisogni personali. Quanto al problema del personale direttivo. Stalin è altrettanto esplicito: occorre prenderlo tra i capaci ed intelligenti, anche se non comunisti, anche se appartenenti alla borghesia. « Due anni addietro — egli dice — hi parte elotta degli intellettuali era contaminata dal sabotaggio. Le. condizioni sono oggi differenti. Noi abbiamo spezzato e dominiamo con si]~~"y;"., .e,,,.,,,ri ,-mit-ilisti <t»l no- !f,u '.' • ■' , ; < i, ™"i„ • me-l|e 01,1:1 è nei villaggi, ae mirante ij 'periodo di sauoUiagw il noijtr.Q aufig*

Persone citate: Lenin, Marx, Stalin

Luoghi citati: Europa, Russia, Siberia