Nostra intervista col Re di Rumenia

Nostra intervista col Re di Rumenia Nostra intervista col Re di Rumenia Perchè vuol governare -■ Il passato e il presente ■■ Le visite agli uffici pubblici ■ Agricoltura e industria - La politica estera e le relazioni con l'Italia -• Il Re e suo figlio CDetl nostro inviato speciale) BUCAREST, luglio. 1 biÀgli 8 di giurino s'è compiuto il pi'Hfemo anniversario del ritorno in palria^bldi Carol e della sua assunzione al Rtrono. Arrivò a Bucarest di sorpre-}fra e o o e a a a , o a o e i y e e a e e e . o l a o o à e sa, atteso solamente dai fidi, senza clic nessun partito avesse provveduto a inscenare dimostrazioni per le strade e senza aver lasciato sapere al Governo, per quattro giorni, quale fosse la sua residenza. Venne e vinse; gli. avversari s'inchinarono davanti al fatto compiuto e ora tornano a giurargli fedeltà, devozione, conformemente alla tradizione — dicono — che ha sempre caratterizzato la loro altitudine verso la Dinastia. Il Sovrano Da un anno il Re lavora, si dedica alla riorganizzazione del paese, sempre sforzandosi di tener d'occhio i problemi reali, immediati, consultando uomini d'ogni, partito, tecnici, di ogni ramo, e rendendosi conto personale della vita del suo regno. Simile al capo d'una, grande, azienda, (a le sue brave ore rli ufficio, siede ad uno scrittoio che. m'ha impressionato per le molte pratiche che lo .ricoprono. Il Ile ha il suo gabinetto di lavoro a primo piano, vicino al salone dove l'anno scorso ricevè, e. disse loro poche chiare parole, giornalisti del mondo intero: il gabinetto m'è sembrato severo nello stile, ma se mi capita di parlare, con dei Re non bado troppo ai mobili che. ci, circondano, quindi non posso dare una descrizione dell'ambiente. Dirò che il. Sovrano, alto della persona, biondo, dagli occhi chiari che denotano intelligenza e cordialità, è di simpatico aspetto: veste la bianca uniforme estiva, che quest'anno ha reso obbligatoria per gli ufficiali, di tulle le Armi (gli ufficiali, dato il caldo in Rumenta, gliene sotto gratissimi), e porta sul petto cinque file di naslrini di decorazioni. Alla Corte rumena è usanza che il nome del visitatore venga annunzialo dall' aiutante di campo a gran voce: compiuta la formalità, eccomi a tu per tu col Ile. Ringrazio dell'onore, mi vanto un poco dell'aver profetizzato quello che l'anno scorso è avvenuto e. debbo quindi esporre al Sovrano, che m'interroga, le mie impressioni sulla Rumenta. Il Re desidera ch'io patii liberamente; poi mi autorizza a rivolgergli domande: — E' indiscreto chiedere a Vostra Maestà, — esordisco — le impressioni di un anno di Regno? — Non è indiscreta la domanda — osserva Carol, —, ma difficile la risposta. La. situazione odierna, data la crisi economica mondiale, è troppo singolare. Quello che constato sempre, più è che l'economia continua a dominare la politica e che tutte le questioni economiche si rivelano più, forti delle politiche, e sia delle interne che delle intemazionali. E' un'opinione, del resto, che ho già ripetutamente manifestala. Quanto ad esperienze pratiche, mi. sembra che un anno sia periodo troppo breve. (( Ho deciso di governare » — Ho azzardato la domanda, Maestà, essendo negli, ultimi tempi corsa all'estero con insistenza la voce che in Rumenta si volesse introdurre un regimo di carattere dittatoriale: un simile proposito avrebbe evidentemente potuto essere il (rutto di determinate esperienze. — L'idea della dittatura è assurda, e. non è mai passata per la nostre teste. Io ho deciso di governare, e de¬ sidero di governare, in modo affatto costituzionale. Le voci, diffuse sotto un'invenzione e fanno probabilmente parte d'una campagna, diretta contro di me e contro la Bumenia.,. O si, contro di me. (insiste il Sovrano, essendosi accordo d,' un. mio gesto), giacchè molto spesso si varca la misura, entrando nella mia vita privata. La rita privata e. familiare non rigtiarda nessuno, anche se si tratta di un Re. Ma, per tornare alla ditta tura, ripeto: la voce è. assoìutamenti falsa. Nego questa intenzione. — Si dice comunque, Maestà, che V attuale Governo non si considera legato al. voto dei partili. — Negli affari del Governo non c'entro. Mi permetto di far notare al Sovrano che anche la notizia della sua decisione di assistere almeno una volta la settimana al Consiglio dei Ministri ha dato la stura a rommejiti di vario genere. — Lo so, — risponde il Re — e i commenti, sarebbero infondali se si rammentasse che si tratta di una. vecchia abitudine: Re Carol 1 soleva, infatti, assistere al Consiglio dei Mini-] stri una volta la settimana, o almeno] ogni quindici giorni. Io finora non sono intervenuto che una volta sola. — Vostra Maestà ama visitare, senza preavviso uffici pubblici ed istituzioni. — Questo è. vero: ho già fatto drllc visite e intendo continuare, perchè desidero veder tutto; d' altronde la cosa è stata accolta con simpatia. — Dopo il vivo interesse che il Ga¬ etrufotaloPcespCinszitolenddrncs10lotbiordpsgdcrtv1rrsmmsatpzntdcsgnnrcsddzpddsgr binelto presieduto dall'illustre professor Jorga ha dimostrato per il problema delle' minoranze nazionali in Rumenia, ha un po' colpito quella frase del messaggio della Corona, in i a, ¬ o o e O , , n a e a n a i i i i-] o] n a. nuc è a a¬ eta è dello che, nel reame, il popolo rumeno prevale, sugli altri : bisogna forse darle una particolare interpretazione? Se mal non rammento, allorchè Vostra Maestà era ancora Principe Ereditario, si diceva che certe minoranze le manifestassero speciale, simpatia. — La frase citala, — dichiara Be' Carol — non consente particolare interpretazione. Che io m' interessi delle minoranze lo prova l'istituzione di un apposito Sotlosegrctariato, sebbene sotto l'aspetto numerico le minoranze non formino in Bumenia, una massa notevole. Io resto fedele al principio che bisogna nutrire della buona volontà verso le minoranze, ma che. i. loro membri debbono assolutamente essere dei buoni cittadini. I contadini — E gitali sono, a. giudizio di Vostra Maestà, i. fatti, principali che 10 straniero deve tener presente, allorchè si occupa della situazione interna della Rumenta? — Credo che in primo luogo sia bene studiare il contadino, non scio perche la Rumenta è Paese a carattere rurale, ma perche il contadino e l'elemento più interessante e più solido sotto tutti i punti dì vista. Siamo sempre li; anche nei riguardi del contadino hanno valore decisivo i falli economici, quindi egli comincia con l'interessarsi, di coloro che rendono migliore la sua sorte, lo fanno .viver bene e gli fanno vendere, il prodotto a buon prezzo. 11 contadino rumeno è abbastanza religioso, ma individualista come nel resto del mondo, se non di più. Il senso della proprietà è in lui oltremodj) sviluppato ed è incredibile co me egli tiene alla sua terra. —■ Tuttavia le città rumene, Maestà, fanno dei notevoli progressi, anzi ho visto a Bucarest una quantità di piccole nuove cose che il popolo attribuisce concorde alla iniziativa del. suo Re. — E' esatto, risponde il Sovrano; non esito a curarmi talvolta di. dettagli, essendo la cura dei dettagli, a dare la perfezione dell'insieme. Anche la campagna, però, progredisci!, sebbene più lentamente, come è logico. — Spesso si è detto che il Governo 'rumeno progettasse di abbandonare Bucarest, per andare a costruire la nuova capitale di Brasov. Carol fa con la mano un gesto reciso di diniego; — Si, Sì, risponde; se ne parlò un poco nell'immediato dopoguerra; è idea completamente dimenticata. E quali sono, Maestà, le. condizioni dell'industria rumena? Può parlarmi della influenza del famoso dumping russo sulla vita economica della Rumatiti? — Vede, dice il Sovrano, l'industria rumena ha senza, dubbio progredito, ma è altrettanto certo che ora soffre della crisi mondiale. Quanto al dumping russo, da noi ne risentono le industrie del petrolio e del legno e i produttori di cereali. L'ammirazione per l'Italia E' impossibile, nel corso d'una conversazione con Re Carol, non riandare col pensiero all' epoca dei. suoi dissensi col, partito nazionaleliberale ed, alla polìtica, estera d ■lattei e di Vintila. Bralianu, i quali opposero, come si sa, i più forti osta coli alla collaborazione del, capitale straniero in Rumenia. Alla, preghiera di indicarmi i. capisaldi dell'attuale politica estera rumena, il, Re risponde: — La nostra politica estera non subirà mutamenti per quanto concerne le alleanze, alle quali resteremo fedeli: al. tempo stesso mireremo a intrattenere buoni rapporti con gli. altri Stati. Vediamo di buon occhio la. collaborazione, del capitale straniero, anzi la. desideriamo con tutto il. cuore: le nostre industrie, i nostri, commerci non possono che avvantaggiarsene. — È l'Italia? — La prego di rendersi interpreteper mezzo della Stampa, di. tutta imio affetto e di tutta la mia ammirazione per l'Italia, paese che conosco abbastanza bene, essendovi stato assai spesso. Più. lunghi soggiorni ho fatto a. Milano, a Firenze ed a Roma. Mi. auguro sinceramente che lerelazioni fra Italia e Rumenia di ventino più intime, ma a tale scopo e necessario che. i due paesi si conoscano meglio, il. che può avvenire solo per effetto di maggiori conlattindividuali. — E' conleiila Vostra Maestà delle nari fornite dai cantieri italianalla flotta rumena? — I cacciatorpediniere s'ono ottimiIl Re pronunzia questa lode col e e o a n i. i e e n i n n i , l o o e i o oe ti lni i. | presa n la massima, sincerità. Sollécito Vati* tarizzazionc. a, nuove domande e Co* rol. l'accorda, accendendo una nuova sigaretta; la sua sicurezza, nel rispondere (o nel non. rispondere) dimostra che il tirocinio di Sovrano è compiuto. Per la. domanda che segue temo un rifililo : L'incontro di Orsova — A che cosa si. riducono, Maestà/ le congetture formulate sull'incontro di Orsova con Re Alessandro di, Jugoslavia, che per giunta era il primo dopo molli anni? Re Carol dichiara: — L'incontrò, ebbe carattere puramente amichevo* le e la circostanza che con m.e si trovava il. Presidente del. Consiglio non basta a. conferirgli, valore polìtico. Se. io per lungo tempo nan mi sono incontrato con mio cognato il Re di Jugoslavia, al quale mi legano affel* tti.osì vincoli, non è da sorprendersene, perchè ambedue siam,o stati mollo occupali. -- Vostra Maestà ha in animo di fare qualche viaggio all'estero? — Per ora no. I progetti di viaggio dipendono dal modo in cui andranno le cose. Ammiro la tenaria con la quale il giovane Sovrano s'è messo all'opera per il, bene della Rumenia e faccio notare come in 'altri tcm,pi i Re vivessero soprattutto di manifestazioni esteriori e, meditando guerre per, ingrandire i loro Stati; ma è certot aggiungo, che ideali i Re ne hanno, anche adesso. — Il mio lavoro — esclama Carni — mira a rimettere a posto il paese; per questo occorre pazienza. In appresso penserò a cose più grandi.) L'unico mio ideale consìste nel vedere il mio paese ed il, mio popolo sotto ogni rapporto, più prosperi che sia possibile. La guerra non è di certo il mio ide-ale. — Allora Vostra Maestà non è favorevole alle spese per gli armamenti... — 71 danaro speso per gli armamenti — dice C-ar--1 — sarebbe molto meglio impiegato per favorire ulteriori progressi nel monda. La vita quotidiana del Re mi sembra cosi piena di lavoro, che esito un poco prima, di chiedergli quali siano le sue forma di sports preferite : vedo che anche il Sovrano esita nella risposta, forse pensando che ora non può più dedicarsi, come nel passato, al tennis, all'automobilismo e al golf: — Vo.srra Maestà — riprendo — è un appassionato dell'aviazione; sa anche pilotare? — No — risponde il Re — purtroppo; mio fratello il Principe Nicolae sì prepara adesso per gli esami ài. pilota. — Di Sua Altezza Beale, il Principe Nicolae è noia, la passione per, Vautomobilismo... E cosa ama. Maestà, il Principe ereditario Mihai? Il pìccolo Michele e l'automobile Il Re è contentissimo di poter dire del figlio, il bel ragazzo paffutello che ora l'aerotnpa.gna, serio e grave, alle riviste ed. a molte cerimonie pubbliche, riprendendo sotto la guida, paterna la. preparazione per il. trono, ed esclama: Ah, per. Mihai non esiste che. l'automobile :] non ha altre, passioni. — Infatti ho sentito che ha una piccola macchina costruita apposta per lui. — Ma no, ma no, protesta ridendo il Re: mio figlio guida tutte le macchine, anche le grandi. Ila dieci anni, ma arriva ai pedali, benissimo. L'anno srarso, a Sinaia, è stato lui a condurmi in. giro; noi guidiamo sempre assieme. Il Sovrano si diverte un mondo a parlare del figliuolo : — Si, sì, anche Mihai è un profondo conoscitore di queste cose : qualche voltai stando con me alla finestra, mi dice esattamente le marche delle vetture che passano e distingue tutte le. americane, e le Renault, le Austro Daimler, fé Mercedes. 71 suo grande, amore è adesso la Fiat... — Posso ripeterlo, Maestà? — Sicuro, se può far piacere all'industria italiana, lo ripela. Vorrei chiedere al Re di permettermi un'intervista col figliuolo, ma non oso. E l'udienza finisce. Il Re mi accomiata, levandosi e porgendomi Iti mano, ed io lo lascio solo nel suo studiolo. Passo per anticamere,saloni, pianerottoli, senza incontrare un personaggio, una /guardia, o un servo-, lutto è silenzio, quiete, e risponde ad un desiderio del Sovrano. Solo ai piedi dello scalane ritrovo staffieri in uniforme. La stanza deU l'aiutante di campo ospita tre 6 quattro dignitosi signori che attendono di essere ricevuti dal Re, e siccome il Sovrano m'ha fatto l'onore di trattenermi a lungo, mi compiaccio, in nome della mia classe, di vedermi guardato con curiosità e sor- ITALO ZINGARELLI,

Persone citate: Beale, Principe Nicolae, Re Alessandro, Re Carol, Spesso