Carlo Pélissier toglie la maglia gialla a Di Paco

Carlo Pélissier toglie la maglia gialla a Di Paco Colpo di scena nella più breve tappa del " Tour Carlo Pélissier toglie la maglia gialla a Di Paco gg gUna fuga del belga Viaene scatena la battaglia che trova impreparati gli italiani - Di Paco e Battesini ad un minuto e mezzo dal vincitore Oggi si corre la tappa dell',, Aubisque " e del "Tourmalet,, — (DAI, KOSTRO IN V I A. T O) ■ Pau ' 7 notte i metica si vrbb h dl l fit C i dii E B a i a , i a i a a o , i a l e . a o e ì a n ; di aa e a; o ' e, e a i eo Pau, 7 notte. i mLassù all'orizzonte, dietro il serpigno] mGave-de-Pau dalle rapide acque verd'azzurre, dietro la boscosa cerchia delle collinette, forando la foschia, giganteggiano picchi scoscesi. Sono i Pirenei. Perchè la perentoria affermazióne di Luigi XIV è rimasta una frase a.effetto che illeggiadrisce l'arida serie ■di. dati dei testi di storia come un saggio di iperbole veramente regale. Vi sono sempre i Pirenei che alla normale secolare funzione di dividere la Spagna dàlia Francia aggiungono una volta all'anno quella di provare le virtù di arrampicatori dei più forti corridori ciclisti del mondo. Le nuvole abbassandosi su quella grigia massa la velano. Tanto fitto è il mistero che là dietro si nasconde, che in quest'ora di ansia e di incertezza suprema tentiamo invano di scoprire. Qual'è la parola del mistero? La domanda, assilla, la mente in cui turbinano ancora i ricordi della battaglia di-oggi sfortunata per i nostri atleti: la maglia gialla è perduta e non soltanto Di Paco ma anche Gestri e Pesenti hanno dovuto cedere la posizione di comando della classifica. Dieci erano gli ex-aequo per il primo posto; sono due ora soltanto, Pélissier e il tedesco Metze. > I « giudici di paca > Come un tale rovesciamento di situazione in una facile tappa di 106 chilometri- espressamente facile perchè precede la famosa Pav-Lucon, la tappa dell' Aubisque e del Tourmalet, i cosi detti c giudici di pace » che debbono dare domani come sempre hanno dato nel « Giro di Francia » la sentenza magari inappellabile? Ecco come. Si era dopo quasi tre ore di corsa a Lacq. Venticinque chilometri mancavano al traguardo. Il gruppo era compatto come sempre compatto era rimasto fino a quel momento scendendo dapprima per la. valle della Gave-de-Pau, tutta selvosa, scalando poi lievissime gibbosità, marciando infine su strade pianeggianti. ■ Dopo avere raccolto le prime annotazioni di prammatica (partenza da Bayonne ore 6,10, 65 presenti, la pioggia che è cominciala ieri sera continuava a cadere insistente con uno stillicidio di pretta, marca autunnale, mentre il ventaccio che mandava giù i Pirenei per quella strada stretta tra le colline e le foreste come in una. tomba. mrmdlrslccnguvPsf«sgapcsrEsigdnlsbpdlpmdBIinmdd\upxlstnna^LS^I^&JÌ^^^!^hlé\fdinn ìlio"sì ' erano ".'lasciati andare'per* il ndolce pendio della discesa, ma che voi rquando bisognò spingere sul viscido asfalto della strada che altalenava sui. 'Tnpagine del. taccuino erano rimaste a lun go bianche. Intenzioni pacifiche Cosa ricordare? Che i corridori all'i- fl.anchi\delìe colline, rallentarono perchè l'intenzione generale era di compiersi pacificamente questa tappa che risulta da uno dei tanti sdoppiamenti sVI li'UI IU Uli IIIHJ 'Jll MIMI I O li.\J 1 I 1 M U. / ( L C / ti • „.,<,»„#,• w„ n„..„,.„.,,.„ -„j moperati da Desgrange nei lunghissimi ,percorsi che si usavano un tempo un po' per alleviare la fatica dei corridori e un po' per aumentare il numero delle tappe e perciò anche degli arrivi, nei quali potete credere che non si assiste gratuitamente? (Utile miscere dulci, insegnava circa duemila anni fa il buon Orazio che il letterato Desgrange certo sa a memoria). ddrcdtadu! Che le maglie nero-rosso-gialle dei belgi e quelle bleu-bianche-rosse dei francesi o meglio i loro impermeabili tutti dello stesso colore bianchiccio si erano viste più spesso a capo della colonna dalla quale ogni tanto qualcuno si distaccava per piccole e diverse ei — ei-1 Si passava per Puyos e 52 chilometri L. i risultavano.percorsi in un'ora e 45 mi Inuti. Ecco un fatto degno di nota perelene con una semplice operazione ariu necessità, per poi sempre ricomparire? Che in un'ora meno cinque minuti era stato raggiunto Pori de Canne a 29 chi- lometri da Bayonne, che qui era fiorito sul cielo un bell'arcobaleno le cui prò- messe erano rimaste però lettera morta .poiché aveva continuato a piovere? IE questo tempaccio sembrava. smor-'zare ogni velleità combattiva se pure mai re n'erano state in quegli uomini all'ottava lappa consecutiva e alla vi-1gilia di dare la scalala ai Pirenei sen-.za giornata di riposo? Piuttosto per noi importava la constatazione fatta al controllo di partenza delle buone con- dizioni degli italiani. Felicissimo Di Paco per il quarto giorno in maglia gialla; ben decisi a non mollare Ca- musso, Giacobbe e Gestri nonostante i dolori, allegro come sempre Batte- sini, disposti una volta di più a sgob- bare Cremo e Orecchia, saldissimo il silenzioso Pesenti. E infatti i rossn-rverde-bianchi si erano sempre tenuti nelle posizioni di avanguardia. Castelli in aria metica si avrebbe per conseguenza una media al disotto dei 30 all'ora, cosa mai successa da che si è partiti da Pa rigi. Cosa volete di più calmo e di meno preoccupante? Tutti pensavano: dunque andremo così fino a venti chilometri da Pau, là si gireranno le ruote, qualcheduno penserà alla solita chmsomtrsePpisgroppata subito sventata, poi si acce-*grlererà per le lotta della posizione. Il gruppo si sgranerà sulla salitina che porta a Pau e permetterà a questa cittadina dall'aria provincialotta nonostante il Casino e la colonia di eleganti nevrastenici in cura, di dominare un imponente panorama, e infine la volata rimetterà di fronte Di Paco e Pélissier che vi entreranno a conquistarsi un altro ottimo piazzamento e forse anche di più; e cosi farà il nostro « balilla •, quel Battesini che oggi si sentiva forte che un toro, come ci ha gridato una volta che venne vicino alla vettura per informarsi come era precisamente l'arrivo. chi pe BdatrPgilaeratipaCosi fantasticavamo noi giornalist.i\veche costretti a raccontare ciò che è stato amiamo occupare i momenti di riposo costruendo cosa potrà essere. Ebbene, mai lavoro di fantasia si mo-\ strò più' inutile! Non una dV quelle ipotesi che pur sembravano tanto logiche tanto indistruttibili, allineate così di fila da dover inevitabilmente sgranarsi una dopo l'altra, non una si rea izzò. A Orthcz, tulli crono ancora insieme e ancora la media si teneva in bilico sui 29-30 all'ora. La foga di Viaena Ma. una quindicina di chilometri do po. mentre la strada si rimetteva a dondolare sulla schiena delie collinette e le pinete si alternavano con floridi cam pi, il guidatore della^veltura dovette premere l'acceleratore poiché, di colpo l'andatura era. balzata da 28 a 40 all'ora. Beh, si calmeranno?Altro che calmarsi1 Il gruppo era un incessante sussultare nno spezzettarsi, un. formarsi di innumerevoli nuclei. L'isolato belga Viaene, dal corpo tozzo tagliato con l'ascia e dal testone color di rame, aveva tentato uno di quei colpi, che oli vedemmo ri petere»ìozzine di volte nella Torino-Bru. xelles l'anno scorso. Approfittando del la spinta di uno discesa'e poi del passaggio di un'automobile (una delle tan te che vengono a ingombrare la corsa nella quale non. hanno nulla da fare, e non esistendo qui alcunché di simile alla nostra benemerita Milizia della fl«m scorrazzano secondo il capriccio dei conduttori) Viaene era fuggito. E poiché si è ben visto che con questi isolali che tre volte già in una settima na si sono portati via I premi di tappa non «'« da scherzare, dal gruppo uscirono immediatamente alla rincorsa dei *!,n"rn ' ' rT.an??s Ic '"V" \U*uca e, ' te*"?hi "etje e Thirrbarh. Ilo avuto occasione di dirvi nei giorni scarsi, come Di Paco si tene* se scrupolosamente a fianco di Pélissier. Volle la fatalità che proprio in quel mo- a • m _ (. -ti mento la nostra maglia gialla avesse ,,„,„„„,„ „„ Krn ,„ ,„„„ derogato da quell'abitudine. Era m coda del plotone perchè, dopo aver girato la ruota si intratteneva con Gestri a concertare la condotta per la volata. Come doveva pagar caro lo strappo all'accorta tattica di restare incollato al grande atleta Charlot. Avvertii subito Di Paco di quanto era successo. Ma quando con una di. quelle sue volate da atleta pron fa e poderoso arrivò in testa alla colon- ,um frasionata> t etngue fuggitivi avemno 'ià b„'„ vanugglo La battaglia trova impreparati gli italiani Si imboccava un rettilineo pianeg¬ giante di venti chilometri che continua va fino ai piedi del colle di Pau e le po sizioni erano: in. testa il quintetto che nonostante la eterogeneità della com posizione (due « assi » francesi, due tedeschi, un isolalo belga) filava in perfètto accordo; a cinquecento metri Di Paco, Battesini, Maréchal, Peglion, Van Bysselbcrgher, Bebry, poi tutti gli altri " vari intervalli. Sapete che Camusso, Giacobbe e Gestri non sono in perfette condizioni di salute, che Pcsenli e Gre m° son0 uomini più per fatiche dure che Ver queste fasi convulse, che Orcc CM& « impegnato da una settimana in u'ì0 sfibrante lavoro di gregario. Vi po <cle immaginare perciò come lo scatc narsl dcUa battaglia trovò tutt'altro che disposti questi nostri atleti che avreb bcT0 °<>ai assai oradito la tappa Tipo sante che era in Programma e che si sarebbe avuta senza il colpo di testa di r/uel belga, che Dio lo benedica! Giacobbe si era aggregato a un grup po di una quindicina di uomini che seguiva subilo quello di Di Paco. Ma gli altri crono più indietro: Orecchia lavora per Camusso che specialmente appare bisognoso di aiuto cosi uscito di fresco com'è di crisi. Ma poi una foratura lo appiedò ed egli si riunì a Cremo acsuropchdgtiscpconsomngpfaqiPgcsdldilpnmpgnlcddsparluugclieistotcbvmascdLplAiflvdgPtdcsssacfdpse che dolorava per un polso enfiato. Camusso come ieri restò solo e come ieri olo raggiunse il traguardo marciando magnificamente.. In posizione più arrerata erano e si mantennero Gestri, Peenti e gli isolali Viarengo, Catalani e Pancera. L'astigiano più avanti era appiedato da una foratura e cosi si ag- gravava il suo ritardo. Come vedete an- che la sfortuna si è messa oggi-contro nostri. Tra contro cinque • Conoscete già la formazione del gruppetto in cui erano Di Paco e Battesini e avrete immaginato che solo i belgi Bebry e Van Bysselbergher potevano dare qualche aiuto ai due italiani menre nulla era da aspettarsi dai francesi Peglion e Maréchal dato che tra i fuggitivi erano i due uomini di testa dela loro squadra. Cosi fu. Solo Bebry era in grado di coadiuvare l nostri due atleti. Tre contro cinque dunque: VUnpari duellp si concluse nel modo pre vedibilc- 1 cinquecento metri presi di acchito dall'iniziatore della fuga e dai suoi improvvisati collaboratori rimasero tali fino all'arrivo. Era questo arrivo come ieri poco dopo il culmine di una saltella di un chilometro ■ circa. Sili duecento metri del rettilineo finale pianeggiante dopo gli steccati si pigiava molta folla e tutti, naturalmente, erano in berretto basco e molti gridavano .il nome di Cepeda perchè qui a pochi chilometri dal confine spagnolo erano venuti in gran numero gli ammiratori di colui che da solo rappresenta la Spagna tutta, e come al solito arriva in regola col suo numero, il quarantunesimo, ultimo degli assi. Le sorti della battaglia non erano purtroppo mutate nel tratto finale. La folla si agitava tutta all'annunzio che arrivavano i primi ed erano ancora quei cinque. Pélissier e Leducq erano in testa quando il gruppo si presentò. Pélissier tenne il comando fino al traguardo, ma Dedé si vide sottlare il secondo posto da Metze. Primo Pélissier, secondo Metze: nell'ordine dell'arrivo di tappa come nella classifica generale. Passa un minuto e mezzo, e non vi dico come fu angoscioso, e sopravviene il secondo gruppo. Battesini e Di Paco precedono gli avversari che essi aveva no infaticabilmente guidato all'inseguì mento. Ma quel minuto e mezzo è la perdila della maglia gialla per il ra gazzone! Non affronteremo più i Pire nei con uno dei nostri al comando del la classifica come ieri pareva cosa sicurissima. La disdetfa E' bastato lo scatto di quel Viaene che da questa prodezza ritrarrà un migliaio di franchi In premi di tappa, ma nessun concreto vantaggio perla, classifica, perchè era ed è. rimasto assai indietro anche nella sua categoria, per spezzare il gruppo dei dieci, ex-aequo e ridurlo a due uomini. Tanto sconquasso da uno che magari domani- aggiungerà un'altra ora di ritardo a quella che ha già nella classifica generale. Si, tutto ciò è nell'ordine naturale delle cose e la gara è la gara con lutto quel quid di imponderabile e di ìndominabile che e nel gioco degli eventi. Ma insomma in questo gioco le nostre carte erano stregate. E' la stessa disdetta che l'altro giorno fece cadere Camusso e che oggi ha voluto che al momento risolutivo Di Paco non tosse a quel posto che gli avrebbe permesso di saltare subito sul fuggitivo come tante volte aveva (atto nei giorni scorsi. Ma vi premerà di sapere come è il morale della squadra italiana stasera a poche ore da quella tappa che ha sempre deciso le sorti del Giro di Francia nella cui storia figurano le vittorie di Ilottecchia e Binda e le prodezze di Lucatti, Brunero e Aymo. Ho passato parecchie ore di questa giornata nell'albergo che ospita i corridori italiani. Attorno ad essi sono stati a lungo tutti i connazionali,che seguono con varie funzioni il Giro, e affettuosissiml quelli della piccola colonia di qui che ha voluto organizzare in onore dei corridori un ricevimento. Si doveva festeggiare la maglia gialla confermata a Di Paco. Ma egli non l'ha più. La tappa odierna Il colpo tanto duro quanto immeritato è stato ammirevolmente incassato dalla nostra squadra che non è scossa, che sarà domani salda e gagliarda al suo posto. L'abbiamo tanto- atteso questo giorno. Vicende liete e vicende tristi sono passate: la vittoria di Battesini a Brest, l'ascesa irresistibile di Di Paco, maglia gialla per quattro tappe, l'infortunio di Camusso. il-colpo di scena di oggi. Ma questi potranno essere semplici episodi in confronto a quello .che sarà domani. Fra ventiquattro ore può essere che la storia del venticinquesimo Giro di Francia sia fatta. Domani mattina alle sette gli atleti lascieranno. Pau e Cinotrvosi lomDutenoi deti noqufadaditovaattrràcutpuud10qfiluVnpindsbmssncsnmLBitspdn1ssc53Rgd3l1c2tMss3ftS3S5AemGedr15m22A3eBecV i a e o l a a e i o . i e a i o , l i a e ò o u e si dirigeranno verso Eaux Bonnes. Cinquecento metri di disllvello saranno superali in questi primi 46 chilometri, ma non saranno avvertiti nè provocheranno distacchi. Ad Eaux Bonnes si inlìierà la scalata al primo dei colossi pirenaici: VAubisque, dodici chilometri di salita, 1200 metri di dislivello Due'aride cifre che sono d'un'eloquenza terribile! Trenta chilometri di vertiginosa discesa, da 1700 metri a 450, e poi i 18 chilometri del Tourmalet con pendenze medie dell'otto per cento e in certi punti del quattordici e del sedici. Baggiunti i 2122 metri del passo intorno a cui aleggia la fantasia di chiunque corra su questa strada, discesa e falsipiani fino all'arrivo. Questi rapidi dati vi avranno fornito un'idea delle difficoltà di questa tappa, the non a torto passa per essere la più dura prova a cui possano essere chiamati gli atleti Il voto degli Italiani Solo un atleta di tempra ferrea potrà vincere tutti questi-ostacoli. Chi sarà? Giacobbe: risponde subito il nostro cuore. Ma il freddo esame della situatone impone. un freno a questo impulso. Giacobbe, il novese saldo come una roccia ha sofferto domenica e ieri di male ai reni. La forza di volontà 10 ha sorretto e lo sorregge anche in quest'ora dell'ansiosa vigilia. Lo spirito è.intatto. Lo è altrettanto il fisico? Se questo fervidissimo voto di lutti gli italiani si realizzerà, domani VAubisque e il Tourmalet conosceranno un nuovo dominatore uscito da. quel pervenne vivaio di atleti rudi, volitivi intrepidi che è il Piemonte. E il Giro di Francia sarà una volta ancora no stro. Giacobbe, è la tua ora! E il riconfortato Camusso, Pesenti il bergamasco che solo sulle montagne sa mostrare la sua possibilità, Gremo, Gestri, non manterranno le promesse? E se Di Paco, il sorprendente levriero che nelle grandi giornate non teme le fati che più dure, ci regalasse la clamorosa sorpresa? Nello stesso albergo coi nostri vi erano i belgi, gli avversari che 'maggiormente temiamo per la tappa di domani Li abbiamo studiali. E' Demuysere, è Bebry che può infrangere le speranze italiane? O non sarà uno,di quei tedeschi che di tappa in tappa si fanno più minacciosi? Laggiù, all'orizzonte, dietro il fiume, dietro le colline, i Pirenei tuffano il loro capo fra le nuvole. 11 velario è impenetrabile come il mistero che avvolge la battaglia di cui siamo in trepida attesa. A domani! VALDO COTTARELLI. Qal i sgaMenecomincRisteTobaSfordopoIciLaa lal'iceSevepraUroseunaticnddlebssaspL'ordine d'arrivo l.o PÉLISSIER, che compie il percorso in ore 3,24'20"; 2.o Metze, id.; 3.0 Leducq, id.; 4.o Viaene, l.o dei turisti-routiers; 5.0 Thierhach: 6.0 Battesini, in ore 3,25*45"; 7.o Di Paco, id.; 8.o Van Rysselbergher; O.o Rebry; 10.O Peglion; ll.o Maréchal, ti:"i nel tempo di Battesini; 12.o Schepers, in ore 3,26'19"; 13.0 Bouillet; H.o Hamerlinck; 15.o Gyssels; lG.o Demuysere; 17.o Vervaeke; 18.o Devaele; 19.0 Giacobbe; 20.O Oppermann; 21.o Lamb; 22.0 Geyer; 23.0 Sieronski; 24.0 Altenburger; 25.0 Antonino Magne; 26.o Max Bulla; 27.0 Naert, tutti nello stesso tempo di Schepers; 28.0 Camusso, in 3,27'13"; 29.0 Guiramand, ir. 3,27'53"; 30.o Bernard; 31.o Buttafuochi 32.o Goedhuys; 33.0 Gestri, tutti nel tempo di Guiramand; 34.0 Stoepel, in 3,28'09"; 35.o Le Calvez; 36.0 Benoit Faure; 37.o Buse; 38.o Siegel; 39.o Godinat; 40.O Antenen; 43. Pancera; 44. Pesenti, 49. Orecchia, 50. Gremo; 52. Catalani; 64. Viarengo. La olassifloa generala 1. Carlo Pélissier, in 52 ore 7'29"; 2. Metze. id.; 3. Thierbacli, 52,8'19"; 4. 7» Paco, 52,8*54"; 5. Rebry, id; 6. Demuysere, 52,9'28"; 7. Antonino Magne, id.; 8. Peglion. 52,9' e 44"; 9. Battesini, 52,9'57"; IO. Oppermann. 52,10'4"; 11. Devaele, 52.10'19"; 12. Giacobbe, 52,10*31''; 13. Gysselle, 52,10' e 48"; 14. Vervaecke, 52,10'58"; 15. Le ducq, 52.11*1"; 16. Gestri, 52,11'2"; 17. Sie ronski, 52,11'S"; 18. Le Calvez, 52,11'18"; 19. Pesenti, id.; 20. Buse, id.; 21. Siegel, 5212*38'*; 22. B. Faure, 52,13'29"; 23. Hamèrlink, 52,13*39"; 24. Hantenen, 52,14'28" 25 Buchi, 52,14'51"; 26. Schepers, 52,16'; 27 Stoepel 52,16'7"; 28. Geyer 52,16'24"; 29. Altenberger. 52,22*44"; 30. Pipoz, 52,30'9"; 31 Gremo, 52,35'25"; 32. Camusso, 52,35' e 41"; 33. Orecchia, 52,37'15"; 34. Maz Bulla (primo dei turisti-rouMers), 52,44' e 1"; 35. Mauelair, 52,46'44"; 36. Mare chal, 52,48'39"; 37. Naerts, 52,50'56"; 38, Van Rysselbergher, 52,52'58"; 39. Guira- IlOlHl «rdtebodga cousqvgrosae cofiabstddavpfraeKntmsttvcnclvprnnHsKWvgcpMaré-'s1^•ISw;!»43. Pancera; 46. Catalani; 58. Viarengo. 8La classifica per squadre 1. Francia con ore 156,26'41"; 2. Germania, 156,26'56"; 3. Belgio, 156,28'41"; 4. Italia, 156,29'22"; 5. Australia-Svizzera, 156,39'23", s