Il belga Loncke vittorioso nella Bordeaux Bayonne

Il belga Loncke vittorioso nella Bordeaux BayonneLE PRODEZZE DEI TURISTI-ROUTIERS AL GIRO DI FRANCIA Il belga Loncke vittorioso nella Bordeaux Bayonne acoessierprimi a pari merito tra gli « assi » giunti con 11 minuti di ritardo — Camusso, sofferente, continua coraggiosamente la gara deciso a raggiungere la mèta (D A £0 K OSTI* O IJVVIA.T O) — _ Bayonne, 6 notte. Per la terza volta in selle atomi i tu mM-routiers nonno scanalo un tempo migliore di anello degli « ossi ». Ma più rl>/> I** , ti ■ _i , . ' — ■ i'ÌLTii I r'a ^ be,;"1 t-onebe, più che '-ccccllentc prora collettiva fornita da oli appartenenti alla categoria inferiore che hanno tenuto, sui 180 chilometri della tappa non facile per la conformazione e il fondo stradale in alcuni tratti, una media di S2 chilometri all'ora. Imporla segnalare due fatti che per noi risultano nel quadro della giornata: Di Paco, classificato prima alla pari con Pélissier nella volala degli -assi», mantiene la « maglia gialla »; Camusso, che ha dato una superba dimostrazione di volontà e di coraggio, lottando strenuamente contro la sofferenza fisica, ha saputo reagire con tanta efficacia da poter terminare la tappa, per lui più penosa e difficile, con un minimo distacco sul primi, pur avendo dovuto restare lutto solo negli ultimi 60 chilometri. SI temeva in gucsta lappa per Camusso, giunto ieri dolorante e scoraggiato. Una sola notte di riposo, poi nuovamente in macchina: dura prova, anche se la tappa odierna era breve, per lui che soffriva, lì infatti si vide subito che egli faticava e quando, dopo 120 chilometri di una corsa che fortunatamente non fu « tirata », perdette contatto, però insieme con molli altri, si prospettò una ripetizione magari aggravata di quanto accadde ieri. La strenua difesa di Camusso Senonchè Camusso aveva ritrovato oggi tutta la sua energia morale, tutto il fervore combattivo, tutta la tenacia prettamente piemontese che gli hanno permesso la rapida sfolgorante ascesa in campo nazionale c, opponendo queste preziose risorse agli assalti del male, poti continuare da solo, lenendosi sempre a due minuti dal gruppo e con questi due minuti - pochissimi, se si pensa olle sue condizioni — raggiunse il traguardo. La posizione di Camusso non e dunque peggiorala che in minima proporzione mentre, quel che più conta, egli è tornalo In completo possesso di quelle doti di lottatore Intrepido e volitivo che sono le sue innate prerogative e che gli consentono di resistere ancora. Sul Pirenei poi, un terreno a lul più adallo perchè fra le montagne egli A nato e sulle montagne si è affermato come atleta, vedremo certo la sua resurrezione, e l'energia con cui il piemontese ha, saputo oggi reagire ci dà questa fiducia. La sorte di Camusso addolora ma non preoccupa e ci è permesso pertanto di gustare tutta la contentezza che ci procura DI Paco, restando detentorc della « maglia gialla* e riconfermatosi in via gniftehe condizioni di forma, tali da au torlzzare le più liete speranze sul suoconto. La facilità con cui ha respinto anche oggi lutti gli attacchi degli avversari e la freschezza dimostrala all'arrivo indicano in lui l'atleta capace di altre ben maggiori prodezze. Anche la tappa di domani è brevissima, e perciò singolarmente adatta al « levriero », e poi saremo all'attacco dei Pirenei. La vostra squadra li affronterà con uno dei suoi, « maglia gialla » e con altri che aspettavo la loro ora e che intanto ispirano la maggiore fiducia per la loro solidità. Non si osava (orse sperare lauto otto giorni fa! Film a radio Il controllo di partenza era in pieno centro di Bordeaux, e perciò una folla immensa, di una vivacità tutta meridionale, si era. raccolta per assistere al preliminari oggi più complessi e coreografici del solito perchè si girata una scena del film che ha per protagonista il popolarissimo artista Bìscot, a volta a volta In veste di portalettere e di corridore. A questa scena presero parte come attori 1 corridori italiani e fu una bazza, specialmente per il «balilla* Hatlesini, che non. stava in sé dalla contentezza nel pensare di passare alla storia anche in pellicola. Poi i nostri ragazzi furono invitati a. parlare alla radio. Giacobbe, Orecchia e Creino approfittarono per mandare i saluti alle famiglie. ■ Questo preludio extra-sportivo della tappa lia avuto per lo meno il pregio di far tornare il sorriso sul volto di Camusso, che era secso di camera assai scuro. VI ho già dello ieri la natura e la portata del dramma dt Camusso. La sua ultima gara si era risolta in una vittoria, la massima, la decisiva della sua breve ma già brillantissima carrlc. ra. Vincitore del Giro d'Italia, che ave va inizialo come una figura di secondo piano, il piemontese aveva avuto la consacrazione ed era salito di colpo fra gli eletti. Subire. Ieri quel distacco è stato per Camusso, che non è un vanitosa ma che ha piena coscienza del proprio valore e sente, la responsabilità per la sua nuova posizione, un dolore acerbo un dolore di cui tutti comprenderanno e misureranno la portata. La crisi gravo sa delle prime ore dopo l'arrivo era sta la poi superata, ma come e con iiminln affettuosità si dovettero prodigare Orecchia e Gremo per incoraggiare Camusso, per riconfortarlo, per far rinascere nel suo spirito depresso la fiducia e ia volontà! Medicalo con ogni cura dal massaggiatore Fusti, Camusso passò una notte calma, ma stamattina i dolori per il foruncolo e per la ferita alla poscia sinistra si fecero sentire ed egli appariva profondamente avvilito. Il fomm. Spositi, che con tanto fervore ,rf„ ,„ sauadra, disse al piemontese rii rvl/„ri„ ,. ne ebbe la marni* F™' «™ **Ì7^?f iU c"c avrebbe<■ continuato a ogni costo. Promessa che tara, mantenuta. vl t,ac0t ancora in maglia gialla, ci , , Uo olo ehe 'era raggiante di feti %£U„*«.*?L,'U'C\ ro Inseparabili II nostro beliatleta e II beniamino delle folle francesi, tanto che «n'arrivo di uggì si trovarono esatta» nte sulla stessa linea. Soltanto DI Pa () e Pélissier conversano servendosi ^l/e pochissime parole che uno sa del((I lin,,ua dell'altro. Fraternizzavano, „ìsomm0i c l(, cosa francamente ci sor'„,'"2„>' „uai era. successo a Coen ^*eS^2.^t«»^^^u\\a ed a Vannes. CI parve °P»ortuno Inter rogare i due corridori che figurano da protagonisti nelle volate del iour. Di Di Paco a Pélissier fratarnixzano Paco mi dice che ha avuto da Pélissieruna spiegazione che, confermatami dal francese, vi riferisco. Pélissier sostiene di essere stalo, al momento di giungere—" '•' .*ww» ul in uiav. n i u ctf giunga v [al traguardo, . dans le broutllard », fra-'se del gergo, espressiva guanto Vltalla-na a cui equivale « nell'imbastitura Ma, Monsieur Charlot, l'imbastitura (parliamo pure in italiano dato che qualche cosa della nostra lingua dite di comprendere) non basta a scusarvi per i vostri brutti gesti che non sono i primi della vostra carriera... Sempre imbastitura? E via! A volerci credere si dovrebbe dubitare del vostro valore che invece conosciamo e apprezziamo. Quanto a Marechal, che l'altro giorno a Lcs Sablcs, come fu riferito, afferrò per la maglia Baitcsini e Di Paco, egli afferma di essersi trovato in questa necessità per poter prendere posizione. Altra spiegazione inaccettabile. Comel'imbastitura non. autorizza ad appoggiarsi agli avversari, cosi la lotta per la posizione nella volata non implica il farsi larao servendosi delle mani. Tutto ciò e elementare e ben chiaro, mentre le scuse dei due scorretti corridori sono puerili e inconsistenti. Questo si che è brouillardl Una falsa partenza La località di partenza era il ponte della Mayc, sette chilometri fuori di Bordeaux. Bisognava attraversare la città per arrivarci e in questo tragitto per le vie animattssime e lutt'altro che spaziose della metropoli del sud-ovest francese i corridori procedettero in ordine sparso, tanto sparso che alle 11, ora fissata per la partenza, nessuno era sul posto. Vennero poi alla spicciolata, t corridori, e polche non vi era un servizio d'ordine adeguato data la massa e l'irrequietezza della folla e dato il numero incredibile di vetture, si produsse una indescrivibile confusione. Basterà dire che, per gli assi vennero date due partenze. Condotto dai belgi a forte andatura, il gruppo aveva percorso un paio di chilometri quando una delle vetture degli organizzatori filò verso gli uomini di testa rimontando faticosamente l'Interminabile e disordinata colonna di automobili [fra le quali, come al solito, erano in maggioranza qucll-c estranee alla corsa), e l corridori venivano fermati. Che cosa era successo? Semplicemente questo: il gruppo non era partito al completo. E poiché t rimasti al palo erano tulli francesi e vi era nientemeno che Leducq, vi spiegherete la premura degli organizzatori ad arrestare i partili SI aspettarono l francesi, attardatisi nella città a ricevere oli omaggi degli ammiratori. SI aspettò poi che nel nuo \i>0 posto di partenza il jazz avesse tal 'lo conoscere agli spettatori la canzonejfficlalc del Giro di Francia che da una settimana ci viene elargita senza misericordia e per altre tre ci sarà ripetuta e che chissà per quanto tempo ci resterà col suol esasperanti ritornelli nelle orecchie, intonala dalle Implacabili fisarmoniche. L'organizzazione del Giro di Francia passa come un modello del genere. Dopo questo saggio edificante che non è il primo, diremo molto semplicemente che quello del Giro di Francia non è proprio un esempio da imitare. Anzi..., in Italia si organizza meglio. Non si saprebbe nemmeno concepire questo ingombrante e indecoroso contorno di altoparlanti pubblicitari, di canterini, di sonatori, di artisti di cinematografo. Ecco quel che tunzona perfettamente net Giro di Francia! Il resto, la parte prettamente sportiva, si commenta daè. L'appello era stalo tatto. I corridorierano dunque regolarmente partiti. Edecco che gli organizzatori si accorgonod, aver lasciato Indietro qualcuno Sene accorgono perche si tratta di tran-cesi. Donde lanhiuUarnento del Pf^via e la ripartenza. te i ritardatari fos ero stali degli stranieri, gli organizzatori avrebbero tatto altrettanto? Vanto a pioggia Vcntiduc minuti dopo la partenza falsa, cioè alle 11,32 ai'veniva Infine quella buona. Ed ora erano l francesi che prendevano il comando. Una energica sgroppala di mezz'ora e poi, di colpo un rallentamento che veniva propizio per Camusso. Disturbato dal foruncolo, egli doveva pedalare alzandosi dalla scila (cosi fece Ieri gli ultimi venti rhìlameiri a passo d'uomo); ed era una pena indicibile vedere questo gagliardo atleta che ha tutte le sue energie Intatte soffrire cosi per il male. Gli era a fianco Orecchia, che ha avuto l'ordine di non lasciarlo mal In questa lappa facile ma che si prevede tanto dolorosa per l'atleta dolorante. La devozione di Orecchia per il conterraneo e compagno di squadra è Infinita. Cosa non farebbe Groeuja per Ceco! Slamo dunque tranquilli: Camusso continuerà! Il rallentamento era brevissimo. I francesi ancora ravvivano l'andatura e, toccando Saint Magne dopo la traversala di una bella pineta, risultava che 55 minuti erano bastali per compiere questi trenta chilometri. Tempo capricciosissimo stamattina : prima che si partisse, volta a volta pioggia e soie cocente, poi ancora rannuvolamcnti e schiarite. Costante invece un vento cosi impetuoso da curvare l pur gagliardi pini Ira i quali si continuava a camminare e anzi si marciò per tutta la tappa odierna. I tratti di strada non asfaltati ma sassosi e polverosi fecero nuovamente diminuire l'andatura. Questa volta pare che la protesta degli assi contro le partenze separate, protesta che si esplica nella sola forma consentita al corridori, assume le più serie proporzioni. Non saremo certo noi che olà abbiamo ri-pelatamente disapprovato l'insistenzadi Desgrangc nelle partenze separate adare torto al corridori, anche se in uncerio senso può non parere bello cheessi tengano a risparmiarsi. E' del reilo un risparmiarsi mollo relativo per-che fino a ieri le medie sono state elevate e così sarà anche oggi. Ma la media meno forte è stala ottenuta nellalappa Vaiincs-Les Sablcs, disputata in linea e finita con un arrivo in gruppo di j'j dei ili) partili, sono stali questi gli argomenti sul quali Desgrange ha appoggiato la, difesa della sua tesi. Il di- )r rettore dell'Auto e della corsa potrà es- l e e v - - a e e i i e e e . a r . e' r a . , e i a o e t , a , a l . o i o o e l a l E i i i i sere a posto con la dialettica ma II buon senso dice che non si dovrebbe inasprire un compito già carico di difficoltà. Crede Desgrange, che la consccullvilà delle tappe, i Pirenei e le Alpi non bastino a rendere dura a gara'.' E non gli pare che i corridori compiendo queste tappe senza giorni di riposo, sempre a più di 30 all'ora, $ife a a o i a è e è , i o i , . e e a i prodighino sufficientemente? Desgrange esagera,,■ Non è assolutamente giustificata la punizione delle partenze separate, la quale poi si rivela anche inutile perchè la tappa di ieri è terminata con l'arrivo in gruppo di quasi tutti i concorrenti, essendosi fusi lutti e due i gruppi. (A proposito-, si può trovare giusto che alla volata di ieri abbiano partecipato insieme con gli « assi » t furlsff-routlers che erano effettivamente distaccati da quelli dei venti minuti avuti In vantaggio in partenza e poi tutti perdali?). Desgrangc mira, con le partenze separate, ad evitare gli arrivi In gruppo. Ma questi si. sono avuti sempre ugualmente fra gli • assi » o l furisH-routiers e persino con gli uni e gli altri. Le partenze separate, non hanno insomma servito che a dare vlUorle di tappa al turlstlroutiers che altrimenti non si sarebbero nemmeno sognati di conquistarle. Non ci può infine dispiacere che questi benefici imprevisti tocchino al discredati, che possono godere soltanto le briciole del sontuoso banchetto servito per gli « assi », e cerio le forti medie In, queste tappe si devono anche alla formula delle partenze separate, ma a quale prezzo viene raggiunto questo che, sportivamente, è. un notevolissimo risultato? 1 corridori non potranno non risentire di questi sforzi quando dovranno affrontare le maggiori difficoltà del Giro, ormai vicine. Dopodomani st avrà li prima tappa del Pirenei. Ed è questa prospettiva, certo, che accentuava le cattive disposizioni defili « assi » cfte proseguivano a passo cosi moderalo che quando a Labouberyre, dopo 81 chilometri di percorso, et fermammo ad aspettare, i f!/ris/(-routiers, non ci stupimmo di vederli comparire dopo soli quindici minuti, l furtsfi-routleis erano parliti venticinque minuti dopo gli • assi » e avevano perciò guadagnato già più di dieci minuti. Non era completo, il gruppo del turisH-routiers, ma ne fa cevano parte i tre italiani Vlarengo, Pancera e Catalani. . La prospettiva della tersa vittoria di tappa per un turlsta-routleT si delincava già e doveva tradursi in realtà, perchè gli « assi », per quanto avvertili del vantaggio dei loro minori, si guardavano bene dall'accelcrare. Essi si preoccupano evidentemente alla classifica generale, in cui non possono temere minacce da parte del furfsff-routiers lasciano che questi si aggiudichino l premi di tappa. La grossa parte del bottino è assicurata. Godano pure i minori, gli spiccioli. Questo programma degli « assi » era tanto radicato che il loro passo non saliva a più di ventotto-ventinove all'ora, mentre I (r/rfsM-routiers filavano meravigliosamente ad una media di almeno cinque chilometri superiore. Il gruppo degli « assi » rimaneva coni patto finché verso Castels si trovava un lungo tratto di strada a pavé. Avvertiti stamattina di questa particolarità del percorse, gli italiani avevano d\tn temp0 OCCUJtnlo le vrlme posizioni o*pcr prcvenlre leniuali attacchi del eroelgl speciaUxn su stTade di questo - rc Dieci chilometri avanti quel ^\intto, Orecchia, che si vede accollali ■ e a o o i tutti gli incarichi di fatica, che sempre assolve con meravigliosa dedizione, si era messo ci comando, e dietro lui erano lutti gli italiani, meno Camusso che non poteva fare di più che rimanere in coda. Sul « pavé » Fu cosi che, quando ti abbordò il pavé ed l belgi sferrarcno la prevista offensiva, Camusso si trovò subito spacciato, perchè le. scosse prolungate di — - I e flpi '.' mi quel fondo stradale acutizzavano le sue sofferenze. Era stato Demuysère a tentare la fuga e con lui, in un primo momento, non erano rimasti che Di Paco, sempre pronto a piombare sulla ruota di chiunque forzi il passo, oggi come in tutte le precedenti tappe. Bailesini. Pesanti, Pélissier, Lcducq e Tierbach. Gestri, Giacobbe e Grano, anch'essi in difficoltà (Gestri per un iforuncolo, Giacobbe per un mal di re ni procuratogli dalla pioggia di lari, Gremo perché le scosse del pavé ri- a a rn n i e o » ii a e o re l o i n rge. a , oo a i , i i i e i l a o, a n oli no uei l el i a n lo di e. i a vao ni el o el li svegliavano un dolore al polso conseguente ad una caduta nel Giro d'Italia) ti trovavano fra gli altri, largamente disseminali, ed Orecchia St attardava per venire In aluto a Camusso. Ma anche Giacobbe era staccato e bisognava pensare pure a. lui. Orecchia, esemplare per spirito di sacrificio, pre. stava cosi aluto al novese per rlcondurlo sui primi. La caccia si prolungava oltre Castet.s dove Giacobbe, Gremo, Gestri e. Orecchia erano a un minuto e 45 secondi dal fuggitivi e Camusso a 2'25". Ma Infine, ritornando sull'asfalto, avveniva la ripresa del quattro italiani. Orecchia allora rallentava per aiutare Camusso che non ricompariva e, generoso com'è, avrebbe compiuto anche questa seconda fatica, senonchè il sacrificio di Orecchia non parve opportuno al direttore della squadra Spositi. Orecchia si riportò cosi nel gruppo che intanto aveva rallentato essendosi ricostituito. Camusso era solo indietro, ma le sue condizioni non erano tali da destare preoccupazione. Aveva sofferto a causa del pavé ,,ia poi aveva ripreso a un'andatura cosi facile ed efficace da tranquillizzare completamente. Dirò anl che avendo seguilo per un lungo tratto Camusso, restai ammirato dalla sua azione che mi ricordava le sue giornale migliori. Sereno, sorridente era poi il suo volto. L'atleta si era ritrovato! Intanto ci si avvicinava all'arrivo e Il percorso dopo 150 cftlfomefri di pianura si faceva ondulalo. Tedeschi e belgi erano l più àttixi in questo tratto finale, ma quando si attaccò la salita cosi detta del Mulino, al cut termine In falso plano era stabilito II traguardo, st fecero avanti l nostri. Malauguratamente Gestri e Batteslnl st scontravano con un. avversarlo e cadevano. Dt Paco invece precedeva tulli In cima. Duecento metri avanti era il traguardo. DI Paco veniva raggiunto, ma al cinquanta metri scattava e ancora prendeva un netto vantaggio. Dal gruppo si faceva intanto luce Pélissier che riusciva a portarsi all'altezza del toscano. I due atleti tagliavano il traguardo simultaneamente. I pareri erano divisi: chi aveva visto primo Pélissier, chi Di Poco. II. giudice d'arrivo se la cavò salomonicamente classificandoli alla pari... E questa fu anche l'impressione del sottoscritto che si trovava sulla linea d'arrivo. Camusso arrivava due minuti e mezzo dopo i primi, precedendo Lcducq che aveva forato all'inizio della salita. Quattordici minuti dopo gli assi, e perciò con undici, minuti di effettivo vantaggio, arrivavano i turistl-routìers. Loncke, battendo di un soffio Bulla, si aggiudicava la vittoria di tappa. Quinto si piazzava Pancera, settimo Vlarengo e nel gruppo era anche Catalani. I nostri tre rappresentanti in questa categoria vanno vivamente lodati per la loro classifica nella tappa in cui t turisti hanno battuto nettamente sul tempo gli assi inoperanti. La Bayonne-Pau di domani sarà disputata In linea. La tappa « di soli 106 chilometri e la partenza sarà data alle sei per consentire al corridori un buon riposo prima di affrontare la PauLncon, la lunga e durissima tappa del Pirenei che si correrrà mercoledì. VALDO COTTARELLI. |e si eo ail a cdi L'ordina d'arrivo 1. LONCKE, primo o"egli isolati, che copre i 180 chilometri in ore 5'37"45"; 2. Max Bulla, 3. Godinat, 4. Jean Bidot, 5. Pancera, 6. Bouillet, 7. Vlarengo, S. Van Grootenbruelg, 9. cx-aequo: Bru gòre, Naert, Catalani, Kayolle, Nietzsche, Van Trlcht, Viaeho, Van Vierst, Goedhuys, Guiromand, nello stesso tempo del primo arrivato; 20. Favet, in 5,i0'31"; 21. Eernard, ld.; Si. P. Henry, in D.40'40"; 23. Moreels, in 5,40'4(V'; 24. Di Paco, in 5,48'32"; 25. Carlo Pélissier, 26. l.e Culvez, Devaele, Stoepel, Rebry; 30. Hamerlink; 31. Schepers; 32. Demuysore; 33. Ghlsseis. Ventinove corridori sono classificati 3-4 e,r-acquo, tutti in 5,48'32". Fra essi figurano : Giacobbe, Batteslnl. Gestri, Cremo, Orecchia e Pescati, nonché lo spagnuolo Cepedu. Camusso è (ìl.o o Leducci 62.0 alle 5,51'l5"; 63-0 Marechal, in ore 5,ól'32". La olatslfioa generalo 1. IH Paco, Carlo Pélissie»-, l.e Calvez, Rebry, Demuysère, Gestri, Pescali, Metze, Buse, A. Magne, ex acquo in ore 48,43'lJ"; 11. Oppermim, W,13'45"; 12. Peglion, 48,43'5'J; 13. Tierbach, id. ; 14. Dewaele, 48,44'; 15. Batteslnl e Giacobbe, 48,4413"; i~. Gysscls, Siegele, Verwaecke, 48,44'29" ; 20. Sic-rohski, 48,44'49"; 21. Benoìt Faure, 4S.4.V20 22. Antenen, 43,46'10"; 23. I.oducq, 48'46'4t"; 24. Buchi, 48,46'4i"; 25, Hamerlinck, 48.17'20"; 26. Stópel, 4.8,i7'58"; 27. Schepers, 48,49'4l"; 28. Geyer 48,50'5'; LI». Altenburgor, 48,j6'25"; 30. Pipoz, 48,58'ó!>"; 31. Gremo, 43.06'OT'; 32 Orecchia, 49,7'31"; 33. Camusso, 4'J.8'28"; 34. Max Bulla dirimo degli isolati), 49,16'43"; 33. Mauclair, 49,17'20'; 30. Ma rechiti, 49,2254; 37. Naert, 49,24'57'; 38. Van Hysselberghe, 49,87*13"; 39. Gulramand. 49,30*33"; 40. Van Vierst. 49,30'39 Bernard, 49,30'51 ; 42. Jean Bldot :49,35'35"; 43. Pancera, id. ; 44. Goe[dhuys, id.; 45. Van Grootenbruelg '49,36*11"; 46. Catalani, 49,39'52"; 47. Go dinat. 49.W27". Vlarengo e 56.o con ore 50,4*46", Quasi in coda alla classifica generale lìgu rano poi Questi due a«si: 61. Cepeda in 50,25.48": 62. Lanib in 50,27'18". La classifica per N'azioni J> 1. Italia e Francia 'ì. Germania 4. Belgio 5. Svizzera-Australia ore 146.09'27" » 148.10'27" » 146,10'5.V » 146,16'46"