Le disposizioni del Duce per i funerali

Le disposizioni del Duce per i funerali Le disposizioni del Duce per i funerali , die avranno luogo domani alle 17,30 La salma, ricevuta la benedizione alla Gran Madre, partirà subito per Redi= puglia == La imponente cerimonia che avrà luogo nel grande cimitero di guerra L'Ufficio Stampa del Capo del Governo comunica da Roma: « Il Capo del Governo ha disposto che, per i funerali di S. A. R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d'Aosta, che avranno luogo a Torino martedì 7 corrente, alle ore 17,30, siano osservale le seguenti modalità: « L'onorevole gen. De. Dono, Ministro delle Colonie, ed i tre Ministri militari, generale Gazzera, ammiraglio Sirianni e generale Dalbo, parteciperanno ai funerali in rappresentanza del Governo. Inoltre il Ministro De Bono rappresenterà il Capo del Governo. u L'Augusta Salma, scortala da una larga rappresentanza di ufficiali, e di truppa dell'Esercito, della Marina, dell' Aeronautica, della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, nonché dalle Associazioni combattentisticlie e dai Fasci locali, sarà su di un affusto di cannone trasportata alla stazione, donde, con treno speciale, proseguirà per Redipuglia, ove giungerà alle ore 8,30 del giorno successivo. « Inoltre il Capo del Governo ha disposto che a Redipuglia si trovino le rappresentanze di tutti i Corpi d'Armata, nonché reparti della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, le rappresentanze dei Fasci e degli Enti e Associazioni fra invalidi, decorati, reduci di guerra. Saranno altresì presenti le bandiere dei Reggimenti che appartennero alla Terza Armata. « In conformità delle disposizioni impartite dal Capo del Governo, la Salma dell'Augusto Principe sarà, da decorali di medaglia d'oro e d'argento al valore militare della Terza Armala, trasportata a braccia sul piazzale del Cimitero; dove, aite Ore 9, sarà celebrata dal Vescovo Castrense una Messa al campo, durante la quale una batteria di artiglieria sparerà colpi a salve e apparecchi di aviazione militare voleranno nel cielo di Redipuglia. Infine l'Augusta Salma, nell'atto di essere inumata nella cappella del Cimitero, sarà salutala da sei scariche a salve di fucileria, eseguite da una Compagnia di fanteria ». Ai funerali interverranno S- E. il Segretario del Partito, on. Giuriati, i vico Segretari onorevoli Starace e Bacci ed i membri del Direttorio Nazionale, col gagliardetto del Partito. L'ori. Starace interverrà anche nella sua qualità di Commissario dell'O. N. Do ipolavoro, della quale il Duca di Aosta fu il primo Presidente, I l . a a L'on. Carlo Del Croìx, per i Mutila-!ti d'Italia, ha inviato a S. A. R. la Du- chessa d'Aosta, il seguente tele-1gramma : « La Patria ha perduto una delle sue spade infallibili e appare velato di pianto il volto stesso della Vittoria. 11 Duca ò tornato in mezzo ai suoi fanti, che si sono levati ad accoglievo su quella altura del Carso che egli scelse per sua tomba e sarà suo monumento. Soldato incomparabile, perfetto Principe, la sua figura, che già apparteneva alla storia, entra nel mito sotto gli occhi del popolo, che non può credere abbia cessalo tli battere un così grande cuore. Vogliate, nel vostro profondo dolore, accogliere la tristezza dei Mutilati d'Italia ». La messa nella camera ardente I Pattuglie di carabinieri e di agenti hanno continuato a passare lentamente durante tutta la notte dal sabato alla domenica dinanzi al Palazzo della Cisterna, dove era vegliata la salma dell'invitto Condottiero della Terza Annata. I vari passanti notavano, attraverso il sovraporta dell'entrata principale, un insolito chiarore, e all'esterno giungevano i sordi colili di inanello della squadra di operai tappezzieri che stavano apprestando il locale per la pubblica esposizione della salma. Intanto, nella stessa camera dove il Duca aveva esalato l'ultimo respiro, c'era veglia. Veglia dolorosa, alla quale hanno partecipato soltanto gli stretti congiunti e le persone che per particolari vincoli erano legate all'Estinto e ai suoi famigliari. Attorno alla salma, che giaceva sopra un basso lettino di ottone, rivestita della gloriosa divisa di guerra, erano disposti degli inginocchiatoi per la Duchessa Elena d'Aosta, i figli e le duo suore nazzarene che hanno assistito il Duca nella dolorosa agonia. A bassa voce tutti pregano, raccolti nel loro grande dolore, e la veglia si ò protratta fino all'alba. Nessuno ha dormito nel palazzo. Alle prime ore dell'alba già si apre il portone secondario. Fattorini che recano fasci di telegrammi si avvicendano nella portineria, sul cui tavolo si accumulano dispacci inviati dall'Italia, dalle colonie e dall'estero. Migliaia e migliaia di personalità e di enti, ufficiali, umilissimi fanti che hanno combattuto sul Carso agli ordini del Comandante la 3.a Armata, nell'ora tristissima, inviano alla Famiglia Ducale commosse ed accorate parole di condoglianza. Alcuni impiegati di amministrazione della Casa seguitano ininterrottamente a smistare la corrispondenza. La prima visita giunge a Palazzo: è il cappellano della Divisione Militare, don Solerò, chiamato a celebrare la Messa. Due ordinanze dispongono un altare nel breve spazio libero della camera, a sinistra del letto su cui riposa la salma, e il Divino Ufficio ha inizio presenti i famigliari del !Duca e .poche persone fra gli intimi Le parole del sacerdote sono tratto 1 tratto velate dai singhiozzi dei pro¬ e o i o l senti. La compilazione dell'atto di morte Nel palazzo la vita riprende con maggior ritmo. Gli operai che preparano il catafalco si affrettano per por temi ine ai lavori. Il cortile centrala è ingombro di tavole, damaschi e piante ornamentali di ogni genere. L'annuncio dato dai giornali che il pubblico sarebbe stato ammesso ad onorare la salma, ha fatto accorrere in via Maria Vittoria una vera folla, ancor .prima dell'ora stabilita. Poiché la strada minaccia di venire ostruita, il cav. Grosso e gli altri funzionari preposti al servizio d'ordine pubblico, coadiuvati dal comandante della compagnia interna dei carabinieri cap. Miozzi e dal comandante le guardie municipali cav. Valvassori, dispongono per lo sgombro e ordinano la disposizione in colonna dei visitatori. In breve un lungo corteo, la cui testa sbocca in via Maria Vittoria, si distende lungo la via Carlo Alberto e raggiungere la via uspedale. Prima di ammettere il pubblico a sfilare davanti alia Salma, deve avere luogo la visita dei Principi e delle Autorità. I primi a giungere e ad essere ricevuti nei Ducali appartamenti sono lo Loro Eccellenze Fedeizoni e Grandi, che venguno il primo come notaio della Corona per redigere l'atto di morte, ed il secondo quale rappresentante del Capo del Governo. Essi giungono pochi minuti dopo le ore 9, accompagnati da S. E. il prefetto Ricci e dal podestà dottor Paolo Thaon di Revel. Quasi contemporaneamente arriva a palazzo S. E. il maresciallo d'Italia Giardino che, unitamente al Prefetto, fungerà da testimonio alla stesura dell'alto. Essi sono direttamente introdotti nella camera dove riposa la salma, e deve viene pure introdotto S. E. il conte Petitti di Korew. Dopo l'omaggio alla augusta salma il presidente del Senato o il Ministro degli Esteri, salutano romanamente, soffermandosi in doloroso raccoglimento; tutti si ritirano nella attigua saletta, dove viene steso l'atto. La saletta è austeramente arredata, un gran tavolo occupa il centro, attorno ad essa poche sedie, alle pareti due quadri rappresentanti scene di guerra. Sopra il tavolo sta un calamaio d'argento, alcuni fogli, i sigilli, la ceralacca e una candela accesa. Dopo la compilazione dell'atto, i presenti firmano, e quindi ternano nel piccolo cortile su cui si apre la portineria e dove intanto si sono andate via via raccogliendo le autorità. All'apparire del Duca delle Puglie, che accompagna i due Ministri, tutti si tacciono in atto di devoto raccoglimento e di compartecipazione al dolore che stringe il cuore del giovane Duca, sul cui volto appaiono palesi i segni della sofferenza. E' vicino al Duca l o n o o i , i o e a , i a delle Puglie il conte Petitti di Roreto, il quale con lui si intrattiene alcuni momenti, affettuosamente. Alle ore 10, mentre ancora la salma si trova nella camera ardente, giungono a Palazzo i componenti la Famiglia Ducale di Genova; sono presenti il Duca di Genova, il Duca di Bergamo, i Duchi di Pistoia, il Principe Conrad di Baviera, con la consorte, principessa Bona, la Principessa Maria Adelaide. Tutti si recano presso la salma e si soffermane alcuni istanti in devoto raccoglimento a pregare. Giungono subito dopo il Principe Cristoforo di Grecia con la consorte Francesca di Francia, sorella della Duchessa delle Puglie; la quale veste in gramaglie. Poi arrivano la contessa Barattieri di San Pietro, delegata del Fasci Femminili. S. E. il conte De Vecchi di Val Cismon, il conte Pen-one di San Martino, reggente il Fascio di Parigi, le dame della Regina, contessa della Trinità, marchesa Scati Grimaldi, ed altre dame di palazzo e gentiluomini di Corte della Casa del Principe di Piemonte e della Casa Ducale di Genova. Col comandante di Corpo d'Armata S. E. il gen. Spiller e col comandante la Divisione gen. Alberti sono presenti il primo aiutante di campo del compianto Duca generale Montasini e i generali Franchini. Giannuzzi Savelli, Rho, Signorini, Calcagno, Serra, Bertolè, Donegani, Bollati, il gen. ScandolaTa comandante della Milizia, il generale Perei, il console Parenzo ed il seniore ■ Vedami, il gen. Casavecchia dèi Carabinieri col colonnello Tirinnanzi, il ten. colonn. Pagi ieri e il cap. Miozzi, il Capo di Stato Maggiore del Corpo d'Armata colonnello Caramelli e il capo di Stato Maggiore della Divisione colonnello Reisoli. Sulla sua carrozzella il grande in valido di guerra colonnello Di Majo, si appresta anch'cgli ad andare a porgere l'ultimo tributo d'affetto alla salma del Coman dante della Terza Annata. Fra le Autorità! civili si notano oltre S. E. il Pretetto, e . il Podestà, S. E. Casoli, primo presidente della Corte d'Appello il grand'uff. Anselmi, preside della Provìncia, il Segretario federale Andrea Gastaldi accompagnato dal Di rettorio, i senatori Brondi, Brezzi, Rossini, gli onorevoli Ferracini, Malusardi, Bagnasco, Vassallo e Vezzani. il rettore dell'Università comm. prof. Pi vano, con tutto il senato Accademico il Corpo consolare al completo, il prov veditore agli studi comm. prof. Gaspe ioni, il comm. prof. Ottimo, il gran'uff. Ehrenfreund, il cav. Massa per la Federazione Artigiana, il presidente del la locale Associazione Combattenti con te Gin-iodi di Panissera, ed i Fiduciari di tutti i Circoli rional combattenti sticì. Il catafalco sotto il porticato Solamente alle ore 11 le Autorità so no ammesse a visitare la salma che è già stata trasportata sul catafalco collocato sotto il pronao del porticato prospiciente al giardino. Dal cortiletto, dove le personalità sono raccolte, per il sottopassaggio, la sfilata sbocca nei cortile principale. L'arcata della costruzione prospiciente il giardino, è stata coperta da tendaggi cremisi frangiati d'oro, tutt'nttorno pianto sempre verdi formano una decorativa aiuola dai cui lati si dipartono, sostenuti da pilastrini, rossi cordoni che, lasciali do libera la parte centrale del corti le. delimitano la corsia riservata al pubblico, e lo accompagnano dall'androne principale fino alla camera ardente. Tavolati mascherali da rossi da maschi e tappezzerie ili broccato, pure cremisi, hanno velato il porticato Ne è risultato un locale architettonica mente suggestivo nel quale domina ima nota di rosso che una lampada, che scende dal soffito. ravviva. Il catafalco è al centro e su di esso la prima cosa che colpisce e il cereo volto dell'augusto defunto. Fra tutto quel rosso, il viso del Condottiero, d un pallore impressionante, ma ccnipo sto in nobile serenità, spicca come se rilucesse di una luce interiore. Le ma ni sono congiunte sul petto, sulla divisa di guerra, di panno grigio-verde Un drappo di broccato gli cela i fian chi c le gambo sono coperte dalla ban diera tricolore, simile a quella su cu posa il capo dell'Estinto. Attorno a lu stanno la maschera dei gas, l'elmetto il binoccolo e il bastone che lo aceom pagnurono in trincea. Sullo sfondo, la immagino di Gesù sovrasta un piccolo altare sul quale sono allineati i ceri Il catafalco e come incastrato nel vano lasciato dalle due colonne centrali del padiglione che i rossi damaschi ce lano. Dietro la testata si eleva una colonnina in marmo verde o su d essa si libra una Vittoria alata. Da una parte e dall'altra sono col locate artistiche riproduzioni in bronzo dei Cavalli di San Marco. Quattro torce, infisse in alti candelabri d'argento, bruciano lentamente, é al piedi del catafalco, si nota una corona d'ai loro a forma di croce che porta scrit to sul nastro azzurro in lettere d'oro « Tojo » il nome col quale confidenzialmente nel suo indimenticabile dialetto torinese, l'Invitto Condottiero chiamava il fratello Conte di Torino, e « Luigi » il nome del Duca degli Abruzzi. Su due sgabelli, ai piedi del catafalco, stanno due cuscini di velluto cremisi che recano le decorazioni dell'Estinto. Quattro alti ufficiali di diversa ar¬ mlaondsPrnvmnriol'uragGlncAdehpVlpgunNdcioAPsrnpcitlztlsggdg o o o e a o o l a no ri i t nao o, Ael lor¬ ma, in grande temila, con la sciabo» la sguainata, montano la guardia di onore alla salma del Duca. Essi-, siaqno immobili, irrigiditi nella posiziona di attenti. Ad un inginocchiatolo posto a destra dell'entrata pregano la Principessa, di Grecia, la. contea»» Barattieri di San Pietro e due suora nazzarene. . ,. , Imponente sfilata Le autorità sfilano lentamente « «HI visibile commozione davanti alla saL ma, il braccio teso nel • saluto romano. Uscendo dal locale, dove 'carabinieri in alta uniforme prestano servizio ognuno scorge con sorpresa, fermo, all'ingresso della portiera di destra, con una rigidità di statua, un piccolo mcv retto, vestito di un camice bianco;- ohe, a piedi nudi, monta anche egSi la guardia alla salma del suo Signore. Gli ocelli intelligentissimi del fanciullo che ha appena una dozzina- di- *»ni, non abbandonano un. istante' ti cereo volto del Condottiero deljla 3i« Armata, ed esprimono affezione .e .fedeltà senza pari. E' Multa, il-piccolv eritreo che la Duchessa Elena. d'Aosta ha condotto con sè alla Reggia di Capodimonte. : '.. ' La visita delle Autorità ha termine. Vi è un attimo di sosta poi comincia la sfilata del pubblico. Dal portone principale la folla in mesto pellegrinaggio, si avanza. Ajvre il corteo una vecchietta sorretta da tm giovanetto, seguita da sacerdoti. Camicie Nere, ufficiali e soldati, uomini. • e donne di tutte le età e'di.toitte< le condizioni sociali, il popolo torinese insomma, che vuole rendere l'ultimo omaggio alla Salma venerata del suo Augusto concittadino, il Duca d'AostaPoco dopo dal centro del cortile si oS' servano i due cortei:. l'uno che si dirige alla cameira ardente; l'altro_ che ne esce. Fra le persone.che fanno parte del secondo se ne notano .molte che col fazzoletto si asciugano il volt* irrorato di lacrime. Nellta camera ardente, }a sfilata con." tlnua ininterrotta, e tutta quella foà» la che passa si sofferma dinanzi alta salma, »i inchina, saluta romanamente e riprende la via del ritorno senza turbare l'atmosfera di raccoglimen. to che domina. Si direbbe che anche le suore preghino in silenzio: si vede solamente il muovere delle- labbra e lo scorrere dei rosali nelle loro bianche mani. , I fanciulli che, accompagnati. «al genitori, prendono parte al corteo, guardano con occhi attoniti la salma dell'invitto Condottiero. E il pio pellegriiKi.ggio non ha mai termine, solamente a mezzogiorno la colonna si fa più rada e così si mantiene durante le, prime óre del caldo meriggio. Tutto il popolo ' ? Ma poi la devòta sfilata continua fino a notte alta: precisamente fino alle 23. Le prime disposizioni al riguardo avevano stabilito le 19 come ora di chiusura del pio pellegrinaggio; ma stante la grande, contiw.ua aHluenza di cittadini, che in serata accennava ad aumentare anziché a diminuire, la chiusura è stata protratta alle 23. Se, durante il giorno, l'imponenza della folla accorrente, disposta su una fitta e lunghissima « coda », già aveva dato l'impressione del plebiscito da parte di tutta la cittadinanza, durante fa notte, alla luce delle lampade, tanto sulla strada come nel cortile dèi Palazzo, la inesauribile processione ha acquistato un aspetto di -particolare fervore, in cui si rivela l'amore del popolo verso U Principe guerriero. La sfilata, dopo la parentesi di minore affollamento verificatasi dopo 11 mezzogiorno, ha ripreso il suo ritmo intenso a cominciare dalle 15. La « coda » degli ammiratori, che terminava prima in via Maria Vittoria, ha cominciato a prolungarsi in via Carlo Alberto, lungo 11 marciapiede che costeggia il Palazzo stesso. Ma la folla ha continuato a giungere sempre più numerosa, e la o coda » ha dovuto allungarsi. Poco dopo le 16 essa ha gii raggiunto via Ospedale; verso le 17 essa si è spinta fino all'altezza di via Cavour, che non tarda a sorpassare, per stendersi davanti la chiesa del Santi Angeli, ed anctie oltre. E' uno spettacolo veramente imponente. La folla copre, fitta fitta, il marciapiede di oltre due isolati, i quali misurano, a occhio « croce, la complessiva lunghezza di circa 400 metri. Lo schieramento è disciplinato da numerose guardie civiche, che, agli ordini del comandante cav. Valvassore e di alcuni graduati, disimpegnano con molto tatto il loro compito. Per non intralciare il lento muoversi delio schieramento, questo in via Ospedale non può essere attraversato dai pedoni, i quali devono passare in via Cavour; continua invece in via Ospedale il transito dei trams. Ma lo schiero.mento non è tutto qui, nè esso può essere compreso in un solo colpo d'occhio. Occorre infatti notare che «coda» svolta in via Maria Vittoria, entra nel portone del Palazzo e attraversa tutto il cortile, in fondo ai quale, come si è detto, è la camera ardente cho custodisce l'augusta salma. Si ritrova qui, in questo pellegrinaggio di devozione e di patriottismo, la stessa folla che vedemmo per più gioì, ni accorrere ansiosa al Palazzo della Cisterna per firmare o apprendere le nuove dei bollettini medici,. E' Vera-