Brüning e Curtius verranno a Roma per incontrarsi col Duce

Brüning e Curtius verranno a Roma per incontrarsi col Duce Brüning e Curtius verranno a Roma per incontrarsi col Duce La Francia invia una seconda « Nota » a Washington, cordiale ma ferma — Si attende per domani la risposta di Hoover — Ondata di pessimismo Roma, 29 notte. L'Agenzia Sic/ani comunica: « Nella scorsa settimana l'Amba- sciatore Von Schubcrt ha comunicato lunataqu noal Qoverno italiano il desiderio del qucdìiCélUere e del Ministro degli Este-[Sj^ 0 ai reearsi « il^ayerfò. , , „ ,limcontrar" col Capo del Governo I<o- tascista. ! mIn In « In seri itilo a tale comunicazione il ;seCapo del Governo ha fatto conoscere P' lche fa visita del signor Brilning e g(/,.; signor Curtius gli sarebbe riuscì-; ca^ ymdilu ,,d ha i1lcaricato quindi il £ ,_ . . . . ...... ... |«regio Ambasciatore a berlino di far | mpervenire loro il suo cordiale invito La data della visita sarà ull. dormente /issala ». Lln.p»..anza dell'avvenimento spnmndsdBerlino, 29 aotte. l'ISempre per il lungo protrarsi del-i^, tluj>, si recheranno prossimamente minciavano naturalmente ad attecchire, se non il pessimismo assoluto, lo scetticismo più giustificato almeno; ecco questa sera improvvisamente elevato il tono dell'annunzio ormai ufficiale che il Cancelliere Brùning e il Ministro degli Esteri, Cur- a Roma. zlidvLa notizia non giunge oggi inat-| tesa dopo che ieri, su una indisele- ftzione dell'« Agenzia di stampa so-• V!* avvenimento, i cui enetti non po-l^'tranno mancare di spingersi oltre il momento, e che non potrà a meno di|Aa o l - o a a e n . o . n a t a o i h i o guadagnare ancora una volta all'Ita-?lia fascista nuovi titoli di inerito pericnlWlaseMvseMCSfIsddè al a re e e o a zaalà enli il e di e il ei rasi ruei- l sn- a a a a il a. guiji& edibile prima della.. ftOé di la pace europea. Il coro delle voci di approvazione è oggi completo su tutti i settori dalla destra alla sinistra e comprende anche, miei giornali democratici che più avevano tardato nei giorni scorsi ad arrendersi alla evidenza della coerente quanto cordiale attitudine del Governo italiano nella questione delle riparazioni e verso la Germania. La Borsai Zeitung, organo della destra nazionale, così scrive : * E' superfluo dire che noi salutiamo nella maniera più calda l'incontro che avverrà a Roma. Già da lungo tempo desideravamo un contatto personale più stretto e diretto fra i capi del Governo tedesco e quelli del Governo italiano, essendo convinti che una tale conversazione personale potrà solo essere atta a chiarire questo o quel malinteso, e introdurre inoltre nelle vicendevoli relazioni nuovi punti di vista che non potranno essere che giovevoli ad ambedue le parti. Nella politica estera ufficiale tedesca, continua il giornale, non di rado si è secondo noi, e con nostro danno, sottovalutata l'importanza della nuova Italia nel giuoco delle forze politiche internaziona- dimostrali tót^^S?é^^v^liluogo. nelùPc™Pltale italiana » ILa Deutsche Allgemeine Zeitung, proprio stasera ripete e rafforza le sue riserve sulla utilità del passo del Cancelliere per quanto riguarda l'invito a contatti diretti con la Francia, dalla quale c'è forse poco o nulla da sperare. Alla Francia ha chiesto qualche cosa in questi giorni l'America, e bisognava lasciare le due interlocutrici sole a discorrere fra loro. «Tre, speriamo bello, giornate di luglio a Parigi — dice il giornale, — una colazione, un ricevimento, un'intervista, e questo è tutto. Di importanza impareggiabilmente maggiore potrà essere invece il viaggio a Roma. A Parigi si tratterebbe di un atto di cortesia, di un atto di presenza, il cui preludio cacofonico alla Camera francese ci ammonisce a una estrema prudenza, se pure non vogliamo sottoporci alla sovranità del Presidente della Repubblica. A Roma invece si potrà fare della politica, di quella politica esente da speranze fantastiche, da entusiasmi impropri, da voci altisonanti, sul terreno di un parallelismo di fini fra noi e un Paece nel quale un eccezionale uomo di Stato, primo fra gli uomini di Stato delle ex-Potenze dell'Intesa, afferma pubblicamente la necessità di un nuovo ordinamento dell'Europa ». Nelle ridotte edizioni del lunedi altri giornali di destra rimandano a domani il commentare l'avvenimento. Fra i giornali di sinistra questa sera ha un commento diffuso la Vossische Zeituìig. 11 giornale, pur di spirito tradizionalmente francofilo, comincia col notare : t La forma con cui il Presidente del Consiglio francese Lavai ha reagito alla Camera francese al discorso del Cancelliere tedesco alla «Radio» e anche il modo con cui diplomaticamente è stata ed è trattata l'idea lanciata dal Cancelliere di una presa di contatti diretti fra la Francia e la Germania, è davvero poco incoraggiante. Tanto più - aggiunge qui il giornale - non si può a meno di notare questo fatto, quando lo si mettagli risalto col modo con cui il Governo italiano ha compreso l'appello del Cancelliere tedesco e vi ha risposto ». La Vossische Zeitung, come anche altri giornali, si diffonde in particolari ed ipotesi circa il momento in cui la visita si potrà effettuare, ed osserva che dal 9 al 12 luglio Mussolini avrà la visita del Segretario di Stato Stinison, e che fra il 17 e il 20 del mese saranno a Berlino Mac-Douald e Henderson, e appena partiti questi ultimi, arriverà il Segretario americano degli Esteri, Stimsan. La Chequers italiana non sarà luglio, forse dopo, e, secondo il gior-| enaie, sarà in qualche modo addossata alla Chequers parigina, se pure questa avrà luogo. « Del resto, dice, quel che importa Mfitp non k n tel™ine più o meno lontano t quanto lo spirito in cui avverranno quo- t[S^^S'SroiiltS^^B nfò - n%?"fpuS?ffi rJ,eCgii ita ^ ,liuni non hanno dimostrato non sol-s tanto più buono maniere, ma anche un r ! maggior liuto politico nella pi-epa razio- ; lIne dèlia atmosfera in cui dovranno es-lssv Ine della atmosfera in cui dovranno es- s ;sere condotte queste « conversazioni p P™^ al cainlnò:»;-*.scopo politico *. h' fi 111 SltUfl/lOriG CTG1161*£LÌ6 liei ri- gUai.jj delle trattative franco-ameri-ì"; cane continua il riserbo più assolu £ «lei Governo tedesco. Questa mat- |«na alla Cancelleria si sono nuova | mente riuniti in Consiglio i Mi: specialmente interessati alla questio-'tne (felle riparazioni, e hanno confer- nmato il punto di vista che il Cover- tno del Reich non debba, in alcun ino- ado, intervenire nelle trattative ancora ,sospese tra Francia e Stati Uniti. La fdecisione e tanto più significativa in Z l'I'ianto che, contrariamente _ a vocijs-i^^ei-ano^ state ^iffuse g.a. ac.;ppe o zia che colà, non meno che a Berlino, si ò contrari all'allargamento delle trattative nel senso di lina conversazione a tre. G. P. gnsdT \t a e lfLa Nota francese |iParici -"i notto ; p^c-;» # a ir- r r , 'p-| " t-resiacnie aei consiglio, Lavai, - ft<? ricevuto a mezzanotte i giorn»:'- -• V-Lf^h: °?.?~??JZe ,Tic .l^f.0.Y' Vttn" -l^-\^2*^C«'?^Hl * ,\Ì?,.,?£P1Ì Quanto me». |i|A „,,,„",„ Iranco-amencanaj-?nel^J^ oggi in una fase delicata, ri,e, pomerenze e Je-riunioni si suc-jcedono con ritmo accelerato, alternandosi con una intensa attività telegrafica e telefonica fra Parigi e Washington, fra Washington e Berlino. Se non partecipa direttamente ai negoziati,Tri realtà la Germania sta continuamente fra le quinte. La prima riunione della giornata ebbe luogo avanti mezzogiorno al Ministero degli Interni con l'intervento dei medesimi interlocutori di sabato, cioè Lavai, Briand, Flandin e Franeois-Poncet da una parte, Mellon e Edge dall'altra. Alle 18 Consiglio dei Ministri all'Eliseo. Stasera alle 21,30 nuova conferenza franco-americana al Ministero degli'Interni I'La ragione ufficiale del rapido'succedersi di tante sedute, viene in-jdicata nel desiderio degli americaniidi liquidare la faccenda prima della Imezzanotte di domani, ossia prima!dell'inizio del nuovo semestre finan-iziario. Ma ci vuol poco a compren-'dere che se Washington tiene tanto,a condurre le trattative a tamburoIbattente, è soprattutto per tagliar'1 erba sotto i piedi dell'antagonista;preferito tirare le cose alla lunga! Consiglio dei Ministri anticipato Solo per domattina era previsto un Consiglio di Gabinetto e, inquanto al Consiglio dei Ministri, es-so non doveva riunirsi prima di gio-vedi. Spinti dagli americani con laspada nelle reni, Lavai e Flandinhanno invece dovuto rassegnarsi àbruciare le tappe, e il Consiglio deidi Ministri è stato anticipato di tre giorni. La grossa difficoltà incontrata dai negoziatori consiste nella pretesa francese, da noi segnalatavi fin da venerdì sera, di associare gli Stati dell'Europa centro-orientale al godimento dei crediti da aprire fino alla concorrenza dell'importo dei 612 milioni di marcili della annualità incondizionata, oltre che di percepire un interesse sui 500 milioni della propria quota riversata alla Banca Internazionale. Questa condizione che la Francia ha posto alla propria accettazione della proposta Hoover, non solo innesta una vasta speculazione politica su quella che non doveva essere se non una pura transazione finanziaria, ma minaccia di prolungare all'infinito, fra le Potenze, la discussione di una disputa intorno ad un procedimento che, per riuscire efficace, dovrebbe invece avere meccanismo assolutamente schematico e tale da non lasciar luogo ad equivoco. Chi dovrebbe essere chiamato a determinare quanta parte dei seicento milioni debba toccare alla Germania, e quanta agli altri eventuali postulanti? Logicamente tale compito dovrebbe spettare alla Banca Internazionale la quale potrebbe anche non tenere nessun conto dei desideri francesi, e destinare la totalità delle somme alla Germania. Ma ad abdicare al diritto di intervenire in questa ripartizione la Francia non vorrebbe sentir parlare, giacchè essa sa benissimo che nel Consiglio della Banca si trova in minoranza, a dispetto della presenza del signor Quesnay; e che le sue raccomandazioni a favore della Jugoslavia e delie altre Potenze alleate, non giungerebbero mai a prevalervi. Secondo i francesi, le proporzioni in cui le somme dovrebbero venire ripartite, è cosa che si potrebbe decidere fia da ora, prima di renderee e e i l . a ano aoa oel ia li ere moa- ^lit,WÌÌ Ò°^'rn'° ^éSTavrtE ! I^Jn.fath'-;Peruna opposta, g, a o a nleAe a ua ia saeese nleanaul oi le ni a, di l a nta sioel la eloed era ro nelo il lo ohe oin ed usdi 20 oiti rio rà secutiva la proposta americani, Ma all'osservatore anche più super* idale appare sùbito, qui, la impraicabilità di una procedura Che supporrebbe un lungo esame compara- ivo della situazione finanziaria di utta una «eric di Stati esame cui n0n «asterebbero mesi.' Né questo ^ta L'idea francese di. farsi ver- are 1 annualità incondizionata per, riversarla alla Banca Internazionae, se può riuscire gradita all'indù- strin tnnWa ,„>«,/„ beneficio rap- anze del Reich, sborsare egualmarchi, cornei se pagasse effettivamente e definitivamente l'annualità stessa. Il terreno della discussione V Ora, se agli americani preme 4 stria tedesca nessun presenta per' le finan , '" , (|0'vr(,bbc eb i " *.*.y*?u**** vlJ "10"te ' G12 milioni di al segno di effettuare la sospensione generale dei pagamenti, non è anto per infondere novello vigor* alla produzione tedesca, la qual* ,,„, potrebbe avvalersene se non facendo la concorrenza alla produZjor,e degli altri Paesi, quanto pe»J salvare la finanza del Reich, ed invpedil.e un nrjovo crollo del marco, . indivalore for*. * accademico^ fatta per salvare il principio della intana gibilità dell'accordo Young, è destinato a restare lettera morta, pos* si- de una portata pratica che la reh» de difficilmente accettabile, a meno f'i un melodico sforzo per privar- ie,'a „ , , , ± h Jper. 1 aPPunto negli sforzi fatti por ^herc o conservare alla prò* posta francese questo Substrato nòli' accademico, che consiste il lavorio diplomatico delle attuali giornata icane di Parigi, al mutismo assoluto de| alla laconicità dei comui, la curiosità dei giorni altro pascolo fuorché dei volti di coloro che sala ielle sedute. Ora» sto momento, i volti dì ~.aval appaiono chiusi e L'Ambasciatore Edge, costante buon umore, rot! 6 riusclt0 a(1 abbozzare in tutta ia giornata d'oggi nemmeno il più vaft0 sorriso, e Lavai, che ordina- riamente è affabile e familiare nel SUOi colloqui coi rappresentanti del olloqui coi rappresentanti la stampa, si è limitato a leggere loro un comunicato arido come l'orario delle ferrovie, eludendo con aria preoccupata qualsiasi donali* da sullo stato dei negoziati. Da questo a supporre Che! negoziati attraversino una fase difficile non c'è che un passo, ed è inutile dire se esso sia ;tato fatto. Secondo alcuni, dalle coi versa/ioni di piazza Beauvau sarebbe ormoi risultato chiaro die Hoover non considera iti moratoria proposta se non come un principio. Egli avrebbe fatto ossero vare alla Francia essere- alquante! ozioso il supporre che di qui ad un anno il Reich potesse riprendere ì, .... 1 . pacamenti Young, aggiungendo pei) sopra mercato l'annualità incondi* zionata. il cui ammontare sarà la. sciato quest'anno a sua disposizione. Secondo il Presidente degli Sta ti Uniti, prima di tre o quattro anni contare sulla ripresa dei pagamene ti tedeschi sarebbe un'utopia. Di fronte a questo estremo pessimismo! americano, pessimismo che il più! elementare buon senso giustifica* tutto il piano di garanzie ideato dal D'altra parte, il tentativo, abbozza-1 t0 in un primo tempo da Lavai, di mercanteggiare le sue concessioni sul terreno delle riparazioni, otte-; i"fndo da Berlino un adeguata sena i!1' concessioni politiche è belle faii1'tn. dl fronV- n n.Rol"j? "?uto dJ Ipruning e di Curtius di abbinare il i or,A Y aggJ° il ?aJ,gl, e le fut™* Itrattative franco-tedesche con i ne* i a e i a e a e a i e e^ goziati finanziari in corso. Ambiente di nervosismo Questo viaggio a Parigi del resto) avrà esso luogo realmente? Qui mol-t ti cominciano a dubitarne. Governo''di ParigT risulterebbe" sin" larmente fragile e vacillante. Ciò spiega ad usura l'estreme* nervosismo dei circoli francesi,. 1 quali cominciano già a domandarsi se non sarà loro necessario rinun* ziare anche, alla soddisfazione morale del mantenimento teorico del-» l'accordo Young. Come sempre, la Francia perde,, per la sua mania del cavillo e della disputa giuridica, il beneficio morale! delle sue stesse maggiori concessioni: ed è caratteristico notare con quanta acredine i dispacci dei corrispondenti francesi da Berlino rilevano per contrasto, stanotte, l'ottimo effetto prodotto sui circoli dirigenti del Reich dalla maniera | pronta e cordiale con cui invece fin dal primo momento l'Italia ha trattato la questione della moratoria. Ma nella lusinga di rafforzare almeno in cospetto dell'opinione la propria incerta posizione, i francesi si atteggiano a paladini del buon diritto europeo conculcato dall'Amen rica. A tarda ora correva stasera lai voce clie Lavai e Flandin, per attenuare l'opposizione americana avevano proposto di esfendere i crediti accordati sulle annualità incondizionate non più soltanto alla Jugoslavia, ma anche, anzi soprattutto^ all'Austria, per reagire indiretta-» inclite sull'Anschluss. . Briand, che oggi ha avuto uri nuovo colloquio con l'Ambasciatore* di Germania, urtandosi presso quest'ultimo alle medesime resistenza degli scorsi giorni, comincia a disperare della propria ambigua e fumosa chimera di idillio franco-tede-» sco, e non nasconde più, a chi lo» avvicina, la propria profonda . da* pressione. In complesso, su Parigi staserai non spirano se non tristi ed amari presentimenti. ;. e» &