Esperimenti

Esperimenti Esperimenti Roma, 29 notte. La Spagna ha avolo la sua gran- de giornata elettorale. I morti ed i feriti si contano a diecine, ma que- sti appaiono olocausti indispensabili a gloria ed onore della Dea Liberta; tpiantfo un regime autoritario sop- p mie, non dimenticando ì crismi della piti perfetta legalità, un avver- ima, allora la vita umana perde i .suoi attributi di santità inviolabile Misteri della psichi; democratica d'i lutti i tempi e che quindi non ci debbono sorprendere nel caso parti- colare della Spagna. Se mai, c'è da constatare come" nel pieno decorso del secolo XX la Spagna sia certa- mente l'unico paese di Europa ad esaltarsi per miti e ideologie o deh tutto superate o incapaci, negli Sta- ti che ancora formalmente le rico- ìnoscono, di suscitar entusiasmi e ideologie. Prima di passare a discutere dei risultati elettorali, è oggi possibile trarre in sintesi un bilancio di questi mesi trascorsi dopo l'abdicazione, o, per essere più esatti giuridicamente, dopo il precipitoso allontanarsi da Madrid di Alfonso XIII. Non si può davvero affermare che il Governo provvisorio abbia sempre agito con il senso della legalità; la sua attività ha avuto delle caratteristiche spiccatamente dittatoriali; le forze monarchiche sono state combattute senza alcun rispetto verso le forme stesse della legge; basti ricordare la sospensione di giornali come El Debate e VA. li. C, e, fatto ancor più grave, la impossibilità di funzionare alle maggioranze ed alle minoranze monarchiche elette in quei comizi comunali che dovevano costituire la tomba dei Borboni. E' un'altra esperienza che dimostra co elasticità che spesso è arrivata alla piena complicità m certi eccessi; te passioni comiziesche sono siate sfrut-! tale talvolta per togliere delle velleità di riscossa ai partiti nemici di destra; ma, quando è sembrato che si passasse il segno, la u Guardia CU il » è intervenuta senza debolezze : uno dei fatti più significativi è la permanenza del generale Satijurjo al comando di questo Corpo armato elio, in fondo, è l'unico dotato-di un senso assoluto di disciplina. Riassumendo, si può affermare che il Ministero straordinario presieduto da Alcalù Zamora con metodi astuti e violenti procurandosi della ossequienza alle leggi, ha cercato di impedire il peggio e in parte vi ò riuscito; ma non sappiamo quanto questo suo successo dipenda dalla sua capacità e quanto invece dalla immaturità di determinati problemi e situazioni. Si esagerò forse quando subito all'indomani del 14 aprile le minaccio separatiste e comunistiche furono messe al primo piano della situazione politica e sociale spagnuola, e non si tenne troppo conto di a.rbrc innegabili forze di resistenza che non potevano essere sommerse di slancio. Tuttavia quei pericoli e quelle incognite permangono perchè non sono state davvero risolte dal Governo provvisorio che se l'è sempre cavata con delle formule di compromesso. Avranno servito le elezioni chi elemento chiarificatore? Siamo molto scettici in proposito; la coalizione di uomini, repubblicani e socialisti, che formava il Gabinelto di Alcalà Zamora si è presentata alle votazioni con una variopinta gamma di tendenze e di programmi che sembrano ripetere i giorni più gai del parlamentarismo italiano dell' immediato dopo-guerra, quando esisteva un gruppo democratico-liberale ben diverso da un gruppo liberale-democratico! Così abbiamo repubblicani di destra e repubblicani di sinistra, radic.o-repubblicani, alleanza repubblicana e azione repubblicana, repubblicani federalisti e repubblicani liberali-democratici. E nel campo socialista: alleanza repubblicano-socialista governativa,- partito socialista, socialisti radicali. Si è arrivatiinsomma, a vedere sullo scacchiere elettorale ben ventitre partiti, il cucaos programmatico e personalistico non mancherà di ripercuotersi nelle vicende dell'Assemblea Costituente. Se una chiarificazione c'è stataessa è di ordine puramente negativo. L'eliminazione quasi totale demonarchici, è un fatto pieno di inBegnamento; si era giocato troppo sul parallelismo e sulla analogia con la rivoluzione del 187.3, die vide, solo dopo pochi mesi, la restaurinone borbonica. Pur non avendo alcuna pretesa dipotecare il futuro, obbiettivamentdobbiamo constatare che dal li aprile, tranne in qualche corrispondenza di colore e di fantasia, il problema monarchico è passato in seconda linea, non è più costituito nu eleo centrale di attrazione, magari nel campo delle possibilità. Vi sondelle posizioni che una volta perdute non possono essere riconquistate che con uno sforzo cento voltsuperiore a quello necessario pemantenerle. La vittoria schiacciante dei seguaci del colonnello Maciin Catalogna è l'avvenimento piimportante della giornata elettoraleSi ricorderanno le alternative attraverso cui è stato agitato il problemcatalano, da quando questi, accesapostolo dell'autonomismo della suPatria, ha assunto la direzione dela General Commitad delia regioneLa sostanza del dissidio sul limitdel federalismo, che per il Macia ariva quasi al separatismo, e statgemplicemenle riuviata alle .Corte Costituenti, ma con la riserva, e- lf?rcssa *»>" v?,te Pubblicamente dai1 rfingenti catalani, di non accettare ddecisioni che non soddisfano alle lo-|dro aspirazioni. [l (La recente agitazione del eoman-!z dante Franco, che si è fatto pala- d dino di una repubblica andalusa, 8 ha acuito i contrasti die non po- v tranno essere ulteriormente rinviati: v questo ci appare il problema più e urgente che dovrà essere affrontato r dall'Assemblea e che è il più grave, g S1 .60no finora svolte con carattere c CDÌSO(fico, tanto da lasciar dubbi su f llna consistenza organica di movi- t ,nenti totalitari; però sarà del mas- s simo interesse vedere se il nuovo re- i sime 8aPra compiere riforme ardite i u fec°nde nel campo terriero. Il Noi italiani, pur non venendo me-1* no alla critica di sistemi ohe ciudi-lch chiamo inadeguati almeno alìe ne-|s cessità della vita moderna dei po-'V poli, e che abbiamo relegato fra le- ìanticaglie, osserviamo sereni l'espe-iurimerito che si viene compiendo nel- la vicina Nazione latina c mediter- ranca, a cui, è veramente il caso di dire, tutto ci unisce e nulla, ci divide. Il Governo fascista ha dimostralo tante volte di non aver pregiudi- ziali di regime nei rapporti interna donali, anche se delle tenerezze ver 80 ' fuorusciti del nostro Paese pio vuti a Barcellona e a Madrid pote vano essere eliminate: al Governo e al Popolo italiano una cosa inte ressa in sommo grado, che la Spa gna amica mantenga e sviluppi la ca spagnola ci destano preoccupa fiorii, bensì voci e dichiarazioni che toccano argomenti della maggiore sensibilità internazionale. Sono di ieri frasi attribuite ad un Minislro in carica, in cui si afferma la vrilontà di abbandonare i! protettorato *,11 Marocco. Sì rendono conto gli clcmcn" responsabili della politica sPagnola q,lal: Prospettive mirineV°,s'i,Tr 1 <?rl,1,1,!"'r.,° e n';r la na?e el Mediterraneo siano contenute in un simile suggerimento? ALFREDO SIGNORETTI.

Persone citate: Alfonso Xiii, Borboni, Maciin Catalogna, Zamora