I voli su lunga distanza

I voli su lunga distanza Note di aviazione I voli su lunga distanza Gli attacchi ai records di volo su ìtmga distanza si sono in questi ultimi anni susseguiti senza posa raggiungendo massimi sempre più eie vati che stanno ad attestare gli innegabili progressi che la tecnica acronautica va con smisurati passi fa cendo. In questi records bisogna però distinguere lo scopo che i diversi piloti si prefiggono, che può essere quello di tenere l'aria per il maggior numero di ore senza preoccuparsi della distanza da percorrere oppure quello di volare il maggior numero di chilometri senza tener conto del tempo. Per ognuno di questi records è naturale che occorrano apparecchi e motori possedenti speciali caratteristiche e mentre per un semplice record di durata oltre che le qualità del mezzo meccanico si può raggiungere il successo sfruttando moltissimo l'abilità dei piloti, capaci possibilmente di mantenere il loro apparecchio a un regime di velocità, e naturalmente di consumo, minimi, per un record di distanza oltre che le grandi doti degli uomini debbono valere quelle eccezionali del mezzo. Cosi vediamo che negli Stati Uniti, al nord della Florida e precisamente a Jacksonville, i due americani Walter Lees e Frederick Brossy riescono a mantenere l'aria per ben 84 ore c 10' con un apparecchio Bcllanca che, per quanto glorioso e riuscitissimo come concezione, può considerarsi vecchio di almeno cinque anni. II valore tecnico della prova, più che dall'eccezionale tempo raggiunto, è però maggiormente dato dal fatto che essa è stata compiuta con un motore Packard di 225 HP. non ad esplosione, bensì a combustione interna. Ciò si traduce in una vera e propria conquista della tecnica in quanto che il motore a combustione, che brucia olio pesante invece di essenza elimina assolutamente il pericolo di incendi a bordo, permette un uso pressoché perfetto della radiotelegrafia e aumenta praticamente il raggio di azione dell'apparecchio di almeno tre quinti. Questo record viene quindi a dimostrare le grandi possibilità che anche in aeronautica il motore a combustione ha ancora da sfruttare. In America, come in Germania, il problema dell'applicazione di questi motori alla navigazione aerea ò stato affrontato decisamente e non deve essere certo lontano il giorno nel quale esso potrà essere risolto in modo soddisfacente; in Italia già da tempo la nostra Fiat ha esperimentato con ottimi risultati un suo ben riuscito tipo di motore a riafta. Perseguendo il record di durata i «lue piloti americani non si sono per nulla preoccupati di quello di distanta in circuito e ciò specialmente per la velocità molto limitata che il loro apparecchio poteva sviluppare; ma tr-'e record, che già è stato una grande gloria della nostra aviazione, per merito ui due valenti piloti francesi è stato la scorsa settimana portato a dei limiti che, almeno per ora sembrano difficilmente superabili. I due ben conosciuti « assi », Marcel Doret o Joseph Lo Brix, hanno infatti volato sul circuito delimitato attorno all'aerodromo d'Istres per 10.460 chilometri dopo aver subito altrettanti scacchi in cinque precedenti prove tentate. Questo record di distanza in circuito chiuso era già stato posseduto, nel dieernbre 1020, da Costes e Codos con 8.020 km. c 440 ni., e poi era stato superato dalla nostra meravigliosa coppia degli indimenticati Maddalena e Cecconi che, a loro volta, m.1 memorabile volo sul triangolo Montecelio - Torre Flavia - Anzio, lo portarono a 8.188 dovendo però tenere l'aria per ben 15 ore di più dei due predecessori. La Francia ci toglieva però successivamente tale record con il volo di Paillard-Mernioz, che portava il numero dei chilometri a 8.000 e 050 metri. I due nuovi recordmen possono però avere il vanto, oltre che di aver fornito una prova magnifica, di essere i primi uomini che sono riusciti a volare la distanza quasi incredibile di 10 mila chilometri. Tale prova ó stata la risultante di grandi sforzi fomiti nel campo dell'organizzazione meticolosa di ogni particolare tecnico e meteorologico. L'apparecchio usato nell'exploit è un Dewoitine speciale, fornito dello stesso motore Jlispano-Suiza 650 HP. che ha al suo attivo anche il meraviglióso volo Pa- rici-New York del Punto Inlerrogu-tiro di Costes e Beilonte. Tale tore ha potuto dare il massimo del suo rendimento mercè l'applicazione di un demoltiplicatore e di una grande elica a tre pale a passo regolàbile. L'apparecchio Dewoiline è uno dei soliti monoplani della forma ormai comune a quasi tutti gli apparecchi da grande raid, a fusoleria e ad ala abbassata interamente metallica, armata di un solo longherone. Tale ala è a profilo spesso, di pianta trapezoidale con la parte estrema tondeggiante 0 forma un lieve diedro verticale. Tutto in questo monoplano è accuratamente profilato, così anche le ruote del carrello sono mascherate in una guaina, la capotatura del motore 6 studiata per ridurre al minimo le resistenze, e cosi pure il posto dei due piloti, tanto da ottenere un elevato coefficiente di finezza. Per il record il Devoiline aveva caricuto a bordo ben 8.200 litri di essenza e 320 d'olio. Così carico il peso totale del monoplano raggiungeva un totale di ben 9.800 kg. che l'abilità dei due piloti e le qualità intrinseche dell'apparecchio, hanno per innsso di far decollare sulla pistaasfaltata d'Istres dopo una corsa ài1.800 metri e un tempo di 37". ' Non si può negare che, alla sire-gua d Ile attuali ..indizioni dellascienza e della tecnica aeronautica,il newolive di questo record puòconsiderarsi come uri apparecchio li-mite. Intanto Doret'e Le Brix sem-lira stiano pensando che, date le pos-<«ihi]ità d»l loro monoplano, il girodella terra in quattro tappe: Parigi-Tokio-S. Krrincisco-Ncw York-Parigi,non potrebbe essere una prodezzadel tutto impossibile. BossOiitrot e r»ossi, dal canto loro,sembrano leriimniente intenzionatdi poiiaiP il loro precedente recordcine i 1U mila km. di Doret e Le Lìrix vòlando ina novantina di ore con l loro Blériot 110, munito del motore HIspano di 600 HP. Un altro equipaggio avrebbe inoltre in progetto un grande raid tra la Francia e America del Sud. ed è quello formato da Paillard-Merinoz e dal navigatore capitano Mailloux, sul monoplano Bernard, fornito del solito motore. Sembra però che tale progetto stia per essere abbandonato poiché si pensa di sostituire l'attuale motore dell'apparecchio, che ora funziona in presa diretta, studiando il sistema più adatto per una efficiente e redditizia demoltiplicazione. E' innegabile che l'aviazione francese, con questi ultimi successi, ha conquistato un primato invidiabilissimo nei voli di lunga lena e che possiede attualmente tre tipi di apparecchi clic sono dello buone affermazioni nel campo aerodinamico. Attualmente i loro competitori più quotati potrebbero essere gli inglesi che sembra vadano nuovamente preparando con gran cura il loro grande Fairey, che nel suo famoso volo Londra-Capo, tragicamente troncato sule coste tunisine, non potè dare l'esatta misura dei limiti che potrebbe rpsrngvlctrcidfndtclipqtifrD aggiungere. Per adesso le nostre possibilità, totalmente basate in queto speciale campo della tecnica aeonautica sul miracoloso S. 64, hanno subito un fiero colpo dalla sciagura di Marina di Pisa dove perdevano la vita i nostri due migliori pioti specializzati. Non è però a diro he l'aviazione italiana abbia definiivamente messo da parte l'idea di iconquistare clamorosamente il reord che fu suo. L'apparecchio esiste, l motore è forse superiore a quello di cui possono disporre gli aviatori rancesi, ed anche gli uomini adatti non fanno per nulla difetto. Volendo, si potrebbe in qualunque momeno ricominciare. Comunque, pur in questa ridda di hilometri e di tempi che si accavalano segnando cifre sempre più alte, l volo di lunga lena più famoso e più significativo può sempre restare quello leggendario che unì, in un urbinìo ininterrotto d'elica, Roma e l Brasile. Le glorie dei nuovi trionatori non possono per nulla oscurare quella grande e purissima di Del Prete e Ferrarin. UMBERTO MAGGIO!.!.