Brüning chiede improvvisamente un convegno a Briand

Brüning chiede improvvisamente un convegno a Briand Incertezza e nervosismo in Europa per la proposta di Hoover Brüning chiede improvvisamente un convegno a Briand Berlino, 23 notte. Un improvviso, breve, quanto importante discorso, ha tenuto questa sera il Cancelliere Bruning alla «Radio». Il discorso del Cancelliere costituisce, nel presente, delicato momento, una vera azione politica, destinata ad influire decisivamente sulla situazione internazionale nei riguardi dell'iniziativa americana; situazione che tocca appunto, fra stasera e domattina, il suo punto culminante, dovendo cadere, in questo intervallo di tempo, l'attesa decisione del Governo francese. In questa sospesa situazione, la quale è qui, come tutto lascia intendere, angosciosamente sentita, il Consiglio dei Ministri, riunitosi questa sera, ha deciso che il Cancelliere approfittasse immediatamente della « Radio » per una manifestazione politica urgente, ritenuta dal Gabinetto necessaria. Alle 23 infatti, improvvisamente, senza che la cosa fosse stata preannunziata, se non 11 per lì, dal dicitore, Bruning ha parlato. Il suo discorso è durato soltanto un quarto d'ora. Egli ha svolto due tesi: dapprima si è rivolto all'interno, occupandosi dell'ordinanza finanziaria recente, e confermando energicamente che la ordinanza sarà mantenuta perchè essa è necessaria, senza di che, il risanamento finanziario è impossibile « Il sacrifizio interno — ha detto — è un dovere quando deve servire di base alle esigenze estere della Nazione ». Nella seconda parte, nella quale le dichiarazioni di Bruning hanno cui minato per importanza, egli si è ri volto senz'altro alla Francia, propo nendo nettamente al Governo fran cese un incontro tipo Chequers fra gli uomini di Stato francesi e quelli della Germania. L'idea di questo incontro serpeg già da giorni nei giornali ufficiosi e in quelli di sinistra, ed ora Briining ne fa oggetto di un esplicito invito da lui personalmente diretto alla Francia, invito al quale il Governo dmscrcqnsssfssceisstncddlcsZWdqupfiqvpumipmGuqnfrancese non può più ormai esimersi ldal rispondere. j L'idea di ricorrere, nell'urgente sijtuazione che di ora in ora sta per |decidersi, al mezzo eroico della «Rajdio», è stata suggerita dall'Amba sciatore tedesco a Parigi Von Hoesch, i'ó'i^!*1'0™ m quesÌ0 momento a Berlino. Il discorso di Bruning è stato, naturalmente, trasmesso in tutto il lgmppm Reich Riparazioni e armamenti ,r, . . v^^n^\^&J °ra -tutta ri" i ™lta ,al!a. Fra.ncla: 01 <™ « aspetta a a la definitiva decisione di fronte al l'iniziativa del Presidente americano nella questione della moratoria generale. I giornali confutano, naturalmente, con ogni argomento il duplice tentativo francese; in primo luogo, di dare alla moratoria proposta dal Presidente Hoover una forma che si avvicini alla moratoria prevista dal piano Young, vale a dire di salvare anche per quest'anno, ne] bilancio francese, la parie di riparazioni cosidette non protette, i 500 milioni, cioè, « incondizionati »; in secondo luogo, il tentativo di affibbiare al progetto americano alcuni codicilli di natura politica, come sarebbe, per esempio, quello di speciali impegni da far prendere alla lrspiplbmbcmilzfvrcdnsLsf;iIrenero persino la famosa questione |deJla sicurezza, ecc. LttBorwn Zeitung risponde ai la- nle?-t» del!a .Francia che le si voglia s (i,,wll.lIlìa> s0e0Ildo j -qua„ 8uhiu, {,opo &pj,.lUf) |-anno di Hoover, si storni immediatamente allo statu \ ,,no anie uei pjano Young, o che- -lnori sia richiesta allora la morato- dma normale del piano Young stesso; f? infine altre pretese avanzate dai j '-| fornai, . une quelle che nguarde-\™c., pe ic .-1 vuoila .^ ^ ^^^T^Z ^, squesta parte dei paga- „ devastate, facendo un calcolo ampio qi e preciso, e documentato, dal quale risulta che questa parte dei paga- ™ menti tedeschi, finora versat dalla po Germania, ammonta ad una somma n s »nB» quanto neon, alia «rancia f "' lu ricusiruzione ver ^JFT%Z* sJcper la ricostruzione vera e propria date. I » ji ;c — uiiA- 11 giornale — queste ricostruzioni non sono ancora coni- pi.ite, ciò è dovuto al fatio che la bi Francia.ha imp'i.'milo queste somme h ricostruzioni non sono ancora com--mnon tulle alla ricostruzione dei terri- flori devastati a cui erano destinate; ne che le ha Invece, in gran parte, ado- tj i';'aie per far fronte a: suo; enormi ! •^^nZ^SX'^ t'.ii adoperato qui-ste somme al consolida-[ml memo della su* pulitica di potenza e o a a i e a o e e a i e g o a o di egemonia, e ciò risulta Indubitabilmente a chi tenga presente come le spese per gli armamenti della Francia sono salite da 9,7 miliardi che erano nel '13, a 19 miliardi nel '30; e che i prestiti che la Francia ha in questi ultimi mesi elargito alla Polonia, alla Cecoslovacchia e alla Jugoslavia, alla Rumenta e al Belgio, ascendono alla bella somma di almeno sei miliardi di franchi oro». 11 giornale quindi così continua: « Le gigantesche fortificazioni del fronte orientale franco-belga, le costruzioni ferroviarie precipuamente strategiche nell'Alsazia e Lorena, al confine italiano, e nella Polonia, gli enormi armamenti sia per mare che in aria, e infine l'armamento industriale guerresco creato nei paesi vassalli della Francia nell'Europa orientale, tutto ciò è stato pagato con denaro tedesco, il quale era destinato, come riparazioni, per la ricostruzione dei territori distrutti e per coprire 1 debiti di guerra francesi «. Molti sono poi i giornali i quali lamentano che la moratoria americana non debba durare Che un solo anno. Fra questi è la Kreutzk Zeitung, organo della destra di Westanp, la quale dice: • Un anno è poco. Quindi esso si deve utilizzare, perchè bisogna in questo tempo ottenere la possibilità di un regolamento, non già passeggero per qualche periodo di tempo, ma definitivo, per tutto l'avvenire della questione dei tributi ». : Il Lokal Anzcìger anche scrive: a La proposta di Hoover reca sollie vo alla Germania per un anno. Ma poi? Questa domanda lascia sospesa una deplorevole incertezza sull'economia e sulla politica tedesca; ed è impossibile che nel prossimo anno si possa nuovamente imporre alla Germania l'enorme peso del tributo. Il Governo deve tendere a raggiungere un regolamento definitivo della grave questione ». I giornali della destra, tedesco nazionali e nazional-socialisti, come nvi r , a l l'Angriff, continuano a mettere in guardia contro l'eccessivo ottimis^mo, svolgendo ancora la tesi che ilipasso americano significhi solo una passeggera illusione, la quale rimetterà la Germania, appena finito " a a e , l e a 0 n i a l'anno, in una condizione peggio-jre; per essi, con tale passeggera illu-jsione, la Germania pagherà in so-jli più la mano che glie le salda;ppoiché l'America non fa che il suo:interesse di creditore, il quale si preoccupa di mettere il debitore nel-[la possibilità di pagare il suo de bitn ». Alla Borsa si rispecchia, naturalmente. Io stato d'animo degli ambienti politici, quale si riflette nei commenti sopra esposti. Dopo la tumultuosa marea di ottimismo di ieri, gli affari si sono oggi svolti in limili più normali, e alcune riduzioni si sono manifestate dopo la febbrile esaltazione di ieri. Tuttavia, il risultato è stato di un generalo miglioramento dei valori. L'opinione di Luther Nel mercato delle divise incominciava oggi, in Borsa, il movimento di riflusso delle divise estere, che nel panico dei giorni scorsi erano slide tesaurizzate. Il Presidente della Reichsbank, Luther, ha oggi ricevuto nella sede rappre-|sentanti della stampa estera, ed ha fatto loro alcune brevi dichiarazioni, ;L^'nativi 'L^rica^a'sif lttine 1 inimauva americana sia de-e a «tinaia ad avere benefici effetti sulla situazione internazionale, il Presi- , i u e- - dtmto ha risposto che egli lo crede;; fermamente, e che anzi lo giudica i j ' P™» Jaa» ?n a via che deve -\™*™o è " ufontun l me ni\? d Ha crisi che attualmente la scuote IVII.ì d...Sa« erfi c^a òhe ilK, piano Hoover sia realizzabile, egli a . . . , , __„,,_ Z ^F^M^J^^l sollecito delle anche che la sua realizzazione sarà il presupposto - „„„ „ „!.,„„;„; „,,t„ .,'„,.,; o que sia veramente : e ''ur°P0,v E (',ede - ™* n^^t^o desìi fichi a pfr 11 l'pvicinainento aegu annerii a n^^^^,, ^1^J-^^V^--,r^N'ìr*n supposto per la soluifon"Wl '.ah.ni a fra i più srravi problemi che inicres- pili gravi pie . sano l'Europa ed il mondo intero, Jcome quello del disarmo. A una do- a e - r— — a borsa di questi (fiorili, il Presidente e ha risposto che essi non ciano af-,--mandasulla Portata dei tracolli di - fatto la conseuuenza dei provvedi-i; nienti fiscali del Governo ma soltan- - to una manifestazione 'acutissima i M m.lU, »enernle 'ne] focolaio «noit'.i^^inre di n.fezione, cioè in gTI-[mania. e :ioè in Gerli. P. Grandi riferisce al Duce sulle proposte americane Roma, 23, notte. Ieri sera il Capo del Governo ha ricevuto, a Palazzo Venezia, il Ministro Grandi, che gli ha lungamente riferito sulle comunicazioni pervenute da Washington e sulle proposte americane relative alla sospensione del pagamento dei debili fra i Governi. Domattina il Capo del Governo riceverà nuovamenle il Ministro degli Esteri ed il Ministro delle Finanze. e ststL'Italia avrebbe risposto Washington, 23, notte. Il Gabinetto si è riunito sotto la presidenza di Hoover per esaminare la risposta del Governo italiano all'offerta di moratoria fatta dal Presidente degli Stali Uniti. Nei circoli competenti si dichiara che l'accettazione condizionata della proposta di Hoover da parte dell'Italia ha introdotto un elemento nuovo nella situazione, dando un aspetto imprevisto al progetto del drel'cosasinstvcntuè dlesfasvl'Idzsmq(rPresidente degli Stati Uniti. In detti circoli si afferma che la proposi al lHoover dovrebbe essere accolta1 cprontamente per ricavare effetti be-\\- . . ., tnefta, e si rileva che la proposta ncontempla- la sospensione pura e asemplice del pagamento di tutti i\fdebiti bellici, e dell* riparazioni]^senza riserve e ulteriori condizioni. \h,rT .. , p . 'c lunued Press;. a_ . , , IdL agitazione francese rj-, ìiuiuvuuu SParigi, il notte. ! s Dopo una discussione piuttosto r^tempestosa, nella quale le ostilità1 di contro Briand ebbero ancora una zvolta l occasione di manifestarsi, il; iConsiglio dei Ministri di stamane sigè sciolto senza aver preso una deci-;tjsione definitiva. Due progetti di ri- vjsposta alla Xuta americana presen--dj tati da Briand, in seguito allo ecam-|dperchè" troppo dettagliato. ' " |m: Ne] pomeriggio una nuova riunio- s ne ha avuto luogo al Ministero del-Is[l'interno fra Lavai, Briand, Flan-Iindin, Pietri e Francois-Poncet, per'ccompilare un nuovo schema di Xuta ada sottoporre domani ad un secon- 1do Consiglio dei Ministri. • rQuesta semplice cronaca degli av-|lvenimenti ne dice abbastanza sulle ddifficoltà di una presa di posizione (pmoratoria generale di un anno, proposta dagli Siati Uniti, quanto il regime destinato a succederle, e cioè che prima di accettare la prò- |P00s^ar.;,0dover' " °-Uai ■t?'°r8-y 8i che il Governo francese intende sia tla meno dai,uosa possibile per la'sFrancia, ma che in pari tempo non vuole riesca inamichevole verso gli Stati Uniti. Che avverrà nel 1932-33? Come vi dicevamo ieri, tutto induco a credere che le obbiezioni della dsmtceFrancia non rifletteranno tanto lai vmslutterc in chiaro là si-'gni la Francia, e gli I è (, g ; 01 eiZr^orC^k^^ h*'-«v«'^ Air-agg ,„...,„.!„ „,,: i„itmemo americano, secondo cui la'sFrancia non subirebbe • postali., con la so- dli n danno t; US01.(. rt( quello cliè le costerebbe I d '- „„,,,„. tl ordi,,al. a a nonna s »»a ..^Suìton deSordo Youn|ld « /rane -i : :- icano quanto segue, zI La sospensione proposta da Hoo- CKer, u per essere più esatti, la so- cspensi, iic della annualità incondi- psenta per la Francia Lla i zumata, rappresenta per la braucit fZXtm "' ™« ^ ' [•sa, se è vero chi moratoria dinaria la obbligherei)- v a versare in garanzia alla Banca s Internazionali ili Basilea 500 milio- wtenmaonai, ai uasuea ano mino- .,,.,,.,.|.; tre miliardi di tfran*. i, mchf vero'che'Ta'pro! p prietà * <P«*«a somma continue- i rrbhe ad esserle riconosciuta, di l guisa che. ra-toria, I nscuotcrcnni , forte iute" i.t cessazione della mo- p 1 11 potrebbe rientrarne cmentre nel frattempo P:-u questo deposito un sqi Ma In qiu.-ttone, dicono i france- « si. non è tilt! 1 qui I! nodo del pio- d blema sta in quello che avverrà riTanno venturo. Che cosa succedi'- IIrebbe, per esempio, se al 1» luglio gH'ol', non trovandosi la Germania gin condizioni migliori delle attuali, 1 c e gli Stati Uniti non essendo dispo-|sti ad accordare un'altra moratoria! traordinaria, il Governo di Berlino decidesse di chiedere la moratoria regolare prevista dall'accordo del'Aja? Parigi, a termini di detto accordo, si vedrebbe obbligata a versare 500 milioni di marchi a deposito di garanzia alla Banca Internazionale, e dove prenderebbe questo denaro, se quest'anno le sono venuti meno i due miliardi di franchi netti dell'annualità incondizionata? Il ragionamento dei francesi a tutta prima fa impressione, ma non è in realtà molto solido, e non crediamo di errare supponendo che tale non lo ritengono nemmeno gli stessi francesi. Prima di tutto, infatti, è assolutamente gratuito presumere che il 1° luglio 1932 si possa verificare il ritorno in vigore dell'accordo Young, II mito dell'annualità incondizionata Su che cosa riposa, dunque, l'odierna obbiezione francese? L'obbiezione francese riposa unicamente su] desiderio di mantenere vivo il mito dell'annualità incondizionata, quella annualità su cui Parigi è riuscita a farsi all'Aia la parte del leone, 500 milioni di marchi oro contro 112 agii altri creditori. Quel- \° *• tì,a. F^cia preme è di evitare il pencolo di vedersi dora ìn- nanzi nic.ssa sullo 6tess0 piede aegli altri creditori del Reich. Pare, infatti, secondo le voci che corrono, ^* U Q'iai d'Orsay non solleverebhc obiezioni sostanziali contro la concessione di una moratoria di un anno ancne per l'annualità incon- dir.ionata, ma intenderebbe chiede- re- per .svitare ,c!!° ,ale annualità. Sj3 considerata lettera morta, che ì seicento milioni di marchi da essa rappresentati vengano depositati dal Reich presso la Banca internazionale la quale pur rimettendoli in. circolazione in Germania, li iscrigerebbe a credito dei singoli credi- tori, di modo che, qualora l'annoventuro Berlino decidesse di chie-deif uno moratoria regolare, il fon-do di garanzia sarebbe già costituì-mai* d^mt^ speranza che il Reich versi più nu*sa! marco in conto dell'annualità incondizionata. Ma in realtà non è cosi. In realtà la Francia tiene ad assicurarsi che, qualora il 1° luglio 1930 l'accordo Young venga dicìiiarato tuttora vigente, le sia possibi- le esigere la ripresa dei versamenti dell'annualità incondizionata alle percentuali di favore previste, e ciò tanto più in quanto, essendo già. stato costituito dalla Germania deposito di garanzia, essa sarebbe sicura di mettere i Ó00 milioni di marchi, senz'altro, nelle proprie tasche. Oggi il Quai d'Orsay ha preso contatto con l'Ambasciata d'Italia, essendo apparso utile tanto al Governo di Parigi che a quello di Roma uno scambio di idee sulla questione. L'emozione suscitata a Parigi dalla proposta Hoover, circa la quale un memoriale confidenziale sarebbe giunto ieri sera da Washington, si è prodotta in una serie di interpel hi^r^eseniat^'alla Camera neaa giornata di oggi. Gli interpellantit,,,,„ ; „i^io,..,,: m,,,.ì,, „ nnhn = sono i moderati Mario e Dubois, dell'Unione repubblicana de Ulceratica: i radicali Margaine e Cot, idemocratici Pianelle "e Nicollo, e socialisti Blum e Bergery. Nella seduta odierna Lavai, in considerazione delle disegni in corso nel Consiglio dei Ministri, ha ottenuto che lo svolgimento di queste Inter- pellanze sia riportato a venerdì. L'ou Marin ha voluto tuttavia ndeie la parola ugualmente, per insistere sulla necessità che il Go- ' verno non faccia nulla senza consultare le Camere, « La questione in causa — ha det- « ..a ....emme ... i-»UM - ael- to — è una delle più gravi di cui possi amo" occtSS Lsa^sconvolge i Trattati esistenti, e sovverte le leggi interne dei vari Paesi; è ini-possibile che il Parlamento non sia consultato per mutare le leggi del Paese. Le decisioni che saranno pre-se avranno conseguenze gravi. Perquello che concerne gli Stati Uniti, «pi comprendiamo perfettamente die quel grande Paese tenga a garantire i grossi interessi che essoIta impegnati in Germania. Per l'In-ghiltem, non vi sono grandi ——hi.terra non vi sono grandi colise guenze finanziarie, ma per noi la cosa è ben diversa. L'operazione che consiste nel chiederci 'di rinunziare a due miliardi e mezzo, e che rimet te in causa un accordo sul quale si era giurato di non tornare più, ri schia di portare un colpo mortale all'avvenire del piano Young e delle riparazioni. Chiedo al Governo di spiegarsi prima di impegnarsi. Si possono fare operazioni onerosissime, ma non a detrimento degli interessi di aJtri Paesi. « Il Presidente Wilson — ha con pcdgddft—sseluso Marin — ha proclamato, in llino dei suoi 14 punti, che le riparazioni erano sacre e che sarebbero pagate. L'America non ha potuto non tenere conto delle buone regole di cortesia che debbono esistere fra Paesi liberi e civilizzati ». A queste dichiarazioni del capo dei moderali, che la' Camera ha ascoltato con atteggiamento di marcata deferenza, Lavai ha risposto : « Il piano Young fa parte degli accordi dell\Aja ratificati dal Parlamento; e nessuna modificazione potrà essere accettata senza la ratifica delle Camere. Il Governo delibera sulla risposta che invierà al Presidente degli Stati Uniti; questa risposta io la comunicherò alla Camera venerdì, Sulla procedura e sul fondo, il Governo si spiegherà dunque completamente ». Avremo dunque venerdì alla Camera un'ampia discussione sulla materia. Quello intanto che appare chiaro, dalla breve discussione di oggi, fe che il vero Ministro degli Esteri francese è in questo momento Lavai, il prestigio di Briand affermandosi sempre più scosso a misura che gli effetti della evacuazione di Magonza si moltiplicano di numero e di intensità. C. P. Inquietudine in Belgio Bruxelles, 23 notte Siccome la proposta del presidente Hoover non è giunta che nella serata ;di domenica, dovranno passare senza 1dubljio uno o due giorni prima che I'1 Governo belga possa prendere po|sizìone- La tendenza a Bruxelles èf hani no ispirato *h autori del piano Young ,n lin Consiglio di Gabinetto, il spipgato ai suoi colleghi la nuov: situazione che la proposte del sicrne Hoover suscettibile di creare. 11 IGoverno belga si è mostrato piuttosto sorpreso del fatto che la moratoriaI proposta dal Presidente .■implicano! sembra, a prima vista, tenere in poco J; onto il trattamento di favore s„lla ipiale tutta l'economia bilt'a è stata fondata. Il credito belga delle riparazio-i ni sulla Germania è infarti di — srran debito verso lunga superiore al gli Siati Uniti. Parecchi giornali lo segnalano con forza, in particolar modo la libre1 • . ..... ,.. D"'!"'' nefasto r.er il nostro n;>ose, i "";»'; '^J^^^-., ^ V^'-n Xnto'lv^ ) nrnft.nrne, immto cesio sarebbe i Belgigne, la quale allinea cifre decisive. « 11 piano Ytionc - scrive 11 giornale, — assicura ni Belgio un'annualità di 080 milioni. 1,'onere annuo dei debiti verso gli Sl.-it' lindi essendo di is:ì milioni, la differenza fra oneste due cifrf rappresenta l'entrata annuale ilei Paese per i suoi bisogni di restaurazione. Se dim.iue la prono-.:: del signor Hoover sicrnn>a che la Germania può cessare pròvisortamen- te ì suoi pagamenti al Belcio. il hi-,lancio belga si troverà amputato di iiiii, milioni, rio che e impossibile». \Nei circoli finanziari ed industriali, la. proposta americana, è stata accolta con gioio, sperando di vedervi ima fonte di ripresa dcoii affari che metta fine alla erist economica che infuria da tanto temilo. Intanto nel pomerig'-•io. nel corso d"!la seduta del Senato, il cattolico Seghers, ha fatto una dichiarazione che è stata unanimeimente applaudita : «Il l'-io di Hoover — "prli hn detto ■- può n\"re ripercussioni benefiche stilla, crisi di fiducia. Sara benefica sonni Hutto per la Germania, dove imnuovo crollo è a temersi, ma può ed]^"I ir'.istifli atri Quel naese si consacra in f'"i ad tm-i nnlitie:» di sarfeiOlauK-ntn 1dpi tratrnti. Xoi dohr'hrmo ossniiiia '" ! '""h '•ei-ni.rra. Nor, — "» »n™ iirere serie corinzie politichi Tut-itfi il V per cento dei redditi di Tuoi paese era consacrato, nrin-vi i|*.ii.i guerra, alla prenfirnzione militare e irli oneri ■len.1 r'parazior.l non raritirciano che il 2 per cento dei rediliH dimane per mentre i> RolgfO n'-'Mn. più ili nu.ilsinsi nitro nnese. ili soffrire per ogni riduzione delle riparazioni.