La crociera motonautica Pavia-Venezia segna il successo di Franco Mazzotti

La crociera motonautica Pavia-Venezia segna il successo di Franco Mazzotti DAL- PO ALLA LAGUNA La crociera motonautica Pavia-Venezia segna il successo di Franco Mazzotti Il conte Theo Rossi di Montelera degno avversario del vincitore == Le magnifiche prove dei fuoribordo Venezia, 22 mattino, dSotto un sole dardeggiatile die solo jca veloce corsa riusciva a .rendere sop portabile, si ò svolto ieri il terzo raid Pavia-Venezia. Lungo un nastro argenteo, tortuoso e traditore, ravvivato in tutta ta saia lunghezza da sponde liissureggianti di vegetazione, trenta bolidi, si sono lanciali all'assalto di mi primato, consci del compito loro ninnato per la dimostrazione di una superiorità tecnica u sportiva ormai consacrata dalla conquista di quattro records mondiali della velocità pura e dalle superbe vittorie conquistate al-, l'estero dai motori e piloti italiani. 11 preambolo sintetizza tutto un glorioso ed ancora recente passato dei nostri motonauti, che hanno avuto 11 grande merito di bruciare le tappe verso un progresso che tre anni fa era uria chimera e che oggi è una realta. Anche ieri la vittoria ò stata tre volto ammantata del 'tricolore. Scatl, motori, piloti e meccanici italiani hanno trionfato. C"è un vincitore strapotente: il conte Mazzotti con suo « Mille Miglia » azionato da un motore Isotto-Fraschini di 250 cavalli; lo seguo nella classltioa assoluta un altro che per il passato sportivo e per la passiono che lo anima gli ò fratello. Infatti il recordinan italiano conte Theo Rossi di Montelera pilotando un idroscivolante Celli, con motore Fiat A, 50 di 90 cavalli, è stato l'ombra minacciosa del primo. Il f Montelera V • del conte Mossi u un idroscivolante elegantissimo. Non ci è sembrato però che il mezzo meccanico e lo scafo l'ossero completamente equilibrati, in modo da corrispondere alla massima velocità possibile. I fuoribordo hanno vinto la loro terza battaglia riaffermando ancora una volta, le loro possibilità su lungo percorso, dove l'insidia è la secca e non la distanza da percorrere. La più bella prova di ciò sono gli infortuni dei racers e cruysers, nettamente sconfitti dai piccoli motori fuori-bordo della massima e della minima cilindrata. Tirate le somme anche la terza edizione della Pavia-Venezia ha inequivocabilmente dimostrato che per una gara della portata della Pavia-Vene- siauiil^eSnalf4ezione cf wSfono^!a^Wni™1^™,,.» S.S . ii di minimo pescaggio. Il fattore po lenza del motore è secondario e su bordinato alla esperienza ed alla pe rizia dei piloti sul percorso. Magni» ca la prova di tutti indistintamente i fuori-bordo. L'altr'anno il vincitore aveva segnato una media di Km. 50,633 all'ora, definita alla vigilia della odierna gara meravigliosa. 11 vincitore di quest'anno ha superato di ben dieci chilometri la velocità media dell'anno passato coi medesimo motore. Ecco un'altra prova dunque delle nostre precedenti esposizione che si riassumono cosi: per vincere e superare i 414 chilometri della Pavia-Venezia, è necessario prendere la più grande familiarità con le insidie dei bassifondi, indipendentemente dalla potenza del mezzo meccanico. Queste sono le principali considerazioni a gara ultimata. Ritorneremo sull'argomento ancora per svolgere la sintesi del meravigliosi ostacoli che comportano 11 compimento dei raid motonautico. La partenza da Pavia avviene alle oro 6. Verificate nuovamente le stazze, gii organizzatori danno Infine il „ via ». Le sponde del fiume Ticino sono gremite di pubblico entusiasta che applaude freneticamente i concorrenti, lanciati a tutta forza sul Ticino. L'idroscivolante del conte Mazzotti prende suhito la testa, seguito dai .Montalern V» del conte Rossi, e dal fuori-bordo di Mora (motore Elto, classeD). Quest'ordiimo rimarrà immu. tato fino a Casailniaggiore, Km. 16* dalla partenza, dove il duello MoraPucci si risolve in favore di questo, ultimo. Abbandona.no per avaria lungo questo tratto: il racer di Sanguinetti e quello di Zea-boni; il fuoribordo « Focili » motore Vanoni e .Crosciati» motore Di Giorgi. 1 garibaldini delle passate edizioni si battono gagliardamente e manovrano con estrema sicurezza e decisione. Dei nuovi qualcuno va in secca, ma si sbrogliano da se e riprendono, cosi Guardoni cambia un tappo, che è andato a farsi benedire nel Po. Anche il > Mariella V » motore Laros ha i suoi guai. Prima di Cremona ha dovuto cambiare ben tre eliche. Intanto si fanno minacciosi Fesentl e Rustici (fuori-tordo classe D)' e Negri il veterano delle cento battaglie incalza 0 premo rimontando gradatamente gli avversari. Sono sempre dei tranconi di legno in balla della corrente e dai vortici die rendono pericolosa la navigazione per i propulsori in acqua. Folla e folla e bandiere ad ogni controllo, paesello e casuccia. Bimbi, vecchi e fanciulle salutano festosamente e sembrano con 1 loro gesti spontanei, aiutare la corsa del generosi piloti ohe lottano ormai Ha quattro ore sul sinuoso Po. Anche Pucci deve abbandonare perchè delio alghe gli hanno otturato lo scappamento. La gara orma! volge al suo termine. L'arrivo a Venezia dei primi avviene alle ore 12,42 ai Giardinetti reali. La meta è ormai raggiunta. Il generoso popolo veneziano e tutti gli sportivi sono ammassati sul Canai Grande. L'organizzazione è perfetta come lo ò stato lungo tutto il percorso del raid. Fra gli infaticabili organizzatori della magnifica corsa e i componenti della giuria, citiamo: ring, cav. uff. Vincenzo Balsamo, presidente dal gruppo motonautico della Lega Navale di Milano, e vice-presidente della Federazione italiana motonautica, il contrammiraglio Filippo Camparlo, che ha seguito la corsa dei concorrenti lungo il Po sul motoscafo del genio civile; il tenente col. Leveratto!»' ™- °t,°lln1' » s^ Cari° strMtt commissario della Federazione itallacomi na motonautica per l'Alto Adriatico a moltissimi altri. Tutte le personalità della politica, della finanza della magistratura e uno stuolo di ufficiali hanno presenziato all'arrivo del concorrenti. PAOLO MARCUZZI