Tutti i "records" crollati alla Biella-Oropa

Tutti i "records" crollati alla Biella-Oropa // successo dì una classica prova Tutti i "records" crollati alla Biella-Oropa I biellesi marchese Brivio e Sogno segnano i nuovi records assoluti rispettivamente per le automobili e le motociclette S. E. Turati assiste all'appassionante vicenda della competizione Oropa, 22 mattino, c il record delle 175 è battuto ». Cosi' annunciava l'altoparlante quando il secondo motociclista partito da Biella tagliava il traguardo posto sul breve rettilineo che porla al massimo Santuario ulpino della cristianità. Il motociclista era tìalagna, un campione non nuovo ai trionfi., che indicava subito cosi la via da seguire agli altri concorrenti. Bisognava demolire i precedenti records. La giornata pareva latta apposta, per questo: nò troppo calda né troppo fredda, si da permettere un'ottima carburazione ai motori; la cornice del pubblico entusiasta era imponente; un gerarca, vero animatore dello sport italiano, era salilo lassù, ad incitare e premiare con la sua presenza gli audaci scalatori. I records dovevano crollare, e Balagna dimostrava subito che ciò era possibile. L'entusiasmo di Biella A questo punto, prima di seguire i centauri lanciati sul tortuoso nastro che, attraverso il. suggestivo paesaggio alpestre, porla ad Oropa, e necessario dire rome questa classica compcllzlo ne motoristica, rinata veramente a nuora vita, si sia. iniziata Ira l'entu siasmo del forte popolo bicllcse. Quando una macchina da corsa, sulla slra da completamente sgombra, iniziava velocemente da Biella la marcia, per chiudete, ufficialmente il perco'.to, '0 spettacolo del pubblico era veramente grandioso, magnifico. Ad ogni curva, sui. brevi, rettilinei, dove la prudenza, più si accentuava, era una siepe ili folla ordinata, multicolore c pittOìVsca. La macchina passava veloce tra applausi entusiastici, il pubblico aveva riconosciuto a bordo S. E. l'onore vote Augusto Turali, e a lui munite stava la sua gioia per il successo del la massima competizione sportiva della propria terra, successo che ricordava i tempi d'oro detta classica prova. Accanto a S. lì. Turati vi era un campione provalo, che conobbe tulli, i trionfi, tulle le gioie delia conquista e la cui. vita rappresenta, se cosi si può dire, la storia dell'automobilismo italiano: Felice lazzaro, il pilota che non conosce tramonto, ed il cui entusiasmo e pari ancora a quello del tem/u andati, quando il «rosso d'Italia» trionfava per suo merito sulle strada e sugli autodromi delle terre di Francia e di Germania. S. E. Turali veniva accollo al suo giungere ad Oropa, da nuovi applausi e da rinnovate manifestazioni di simpatia. Ad ossequiarlo vi erano: S. E. D'Eufemia, Prefetto di Vercelli; il Commissario prefettizio gr. uff. Fcrrcrali: fon. Gahasio; il. gr. uff. Garbacelo; il comm. Serralunga; il cav. uff. Mngliola; il comm. Cirio; il cav. uff. Dabbene; il cav. Parino e Dante Mendicai, delta Fiat; ed altri ancora, nonché uno stuolo di campio ni c di sportivi. I nuovi «records » ; motociclisti intanto continuai ano ad arrivare. Tra le 175 Balagna restava il dominatore. Il suo più diretto avversario. Fortunato Mlnctti, che da quindici anni che si corre la Biella Oropa mal è mancato una voltu, non poteva prendere il via. Un disgraziato incidente durante gli ultimi allenamenti del mattino {una collisione con un altro concorrente), gli procurava malauguratamente la frattura di una gamba. Dopo le. piccole 175, ecco le macchine di maggior mele: te 3ó0. Si aspettava l'abbassamento del record anche in questa categoria, ma qui il record resisteva, e questo era per II pubblico un motivo di gioia. Il record appartiene, infatti, al compianto campione biellese Primo Lonza, che lo stabiliva nel lf>iS. Crollava invece quello delle 250 (per queste marchine non vi era categoria, ma soltanto un premio speciale), per merito di Alfredo Pa nella. Arrivavano dopo i concorrenti alla massima categoria, e, come già per le 175, il secondo partilo da Biella, LuigtVaMacchi, riusciva ad abbassare il re cord assoluto, detenuto da Sanvlto Ferrante. Ma Macchi non poteva dormire tranquillo sull'alloro conquistato. Il suo nuovo record era ancora in pericolo. Lo dimostrava pochi minuti dopo il bicllcse Sogno, che riusciva, tra le acclamazioni entusiastiche del pubblico, a inigliorarlo di tre secondi. In tal modo il record assoluto per le motociclette stabilito da Ferrante in 10' e 1" 1/5 — tempo che pareva difficile poter migliorare — veniva portalo da Sogna a 9'52" e tre quinti. Dopo l'arrivo dei concorrenti alla categoria sydecars, tra i quali Maniotlo che otteneva il miglior tempo, talliva per un quinto di secondo l'abbassamento del record della categoria, veniva annuncialo prossimo l'arrivo delle automobili. Molla curiosità vi era tra il pubblico. Il tempo migliore, l'a vrebbe segnalo la motocicletta 0 l'automobile? Le macchine partecipanti erano slate divise, com'è noto, in due classi : la prima., per macchine lino a 1500 cmc. di cilindrata; la seconda, olire i 1500 cmc.; ma queste due classi venivano alla loro volta divise ognuna in due categorie: 'non esperti' ed « esperti •. Le prime macchina che giungevano al traguardo di Oropa non erano certamente adatte a eguagliare i tempi delle più veloci motociclette: in gran parte appartenenti alla categoria 1100 cmc. e non attrezzate per una corsa in salita. La bella corsa di Brivio Erano soltanto le due ultime mac chine della prima classe (« non esperti ») che riuscii ano ad ottenere tempi al disotto degli undici minuti. Gola, su Alfa Romeo, che segnava 10'57" e due quinti, e Petrini, con la Maserati, che otteneva 10' e 10", abbassando il precedente record dt Marinoni. Quest'ultimo tempo non veniva abbassato dai concorrenti a esperti » della stessa classe, e veniva soltanto in seguito uguaglialo dal bicllcse Giuseppe Guaio, con Alfa Romeo, nella classe superiore. 1,'vltinw concorrente, perù, della classe oltre 1500 cmc. {categoria « non esperti »), riusciva a mettere tutti ri' accordo facendo registrare ai cronometristi un magnifico 10'9" e tre quinti. Il tempo della motocicletta non era ancora staio avvicinato, ma ancora erano in lizza gli ■ esperti » della massima categoria il marchese Brivio, con l'Alfa, il bresciano Dosa, con l'O. M., Strazza, con la Dilambda, e il conte Trassi, con la Mercedes. Doveva essere Brivio ad abbassare tutti i records, segnando il miglior tempo della giornata. Egli, malgrado fosse obbligato a compiere gli ultimi due chilometri con una delle gomme posteriori completamente afflosciala, otteneva il magnifico tempo di 9'43". Il valoroso Rosa segnava sei secondi in più, mentre tanto Strazza che Trassi, al volante di macchine troppo lunghe per una corsa come la Biella-Oropa, non potevano competere con i più veloci avversari. L'organizzazione Dalla cronaca della corsa, credo sia'no già emersi i valori in campo; ma voglio ancora ricordare la magnifica prova di Brivio. che ha destato l'ammirazione in lutti i competenti, del modesto quanto valoroso Rosa, l'indivisibile compagno di Morandi, e di Dusio, un appassionato gentleman cx-giuocutare juventino, che si è rivelato campione di classe, classificandosi terzo assoluto e primo dei « non esperti ». La prova del geiuleman torinese appare degna del massimo elogio, se si considera che aveva compialo soltanto due volte il percorso e aveva un mezzo meccanico sensibilmente meno veloce di quelli di Brivio e Rosa. L'organizzazione è stata ottima salti' tutti i rapporti. Merito particolare del- blMcbmtifrTsdfdcil(peicibRZ89eragCeHiiS7(ldc9irsVCi6C appassionato presidente dcll'Aulomo bile Club, Delfo Rivetti, e dei suoi colaboratori ing. Scanzio [presidente del Molo Club), rag. Gian Maria Basini e cav. Mongilardi. Al mattino, nella sede dell'Automobile Club, era stato offerto un ricevimento a S. E. Turati, al quale parecipavano il Prefetto S. E. D'Eufemia l vice-Prefetto Brunetti, il Segretario ederale comm. De Fabianis, il gene rale Morroni, il console medaglia d'oro Tomasucci, il generale Carini, il console cav. Mino. Durante la riunione, dal comm. Delfo Rivetti veniva oferto a S. E. Turati un distintivo d'oro dell'Automobile Club ed una targa ricordo. S. E. Turati veniva inoltre scritto socio onorario del forte Sodaizio bicllcse. GIUSEPPE TONÉLLI. L l