Intese internazionali

Intese internazionali Intese internazionali della produzione E' noto come una delle principali fcause, a cui si attribuisce il predente disagio economico mondiale, sia l'eccesso di produzione delle materie prime e dei prodotti lavorati coi conseguente rinvilimento dei prezzi spesso al di sotto dell'equa remunerazione del capitale e. del lavoro. Come a ciò si sia arrivati, è del pari noto: attrezzamento bellico non sufficientemente ridotto, perfezionamenti nei metodi di produzione, necessiti! d'accrescere l'esportazione per migliorare la bilancia dei pagamenti alterata dai debiti di guerra, volontà di ridurre le importazioni, trasformazione industriale in India, in Cina, nell'America del Sud e chi più ne ha più ne metta. Da ciò l'affannosa ricerca di rimedi, che si sperano decisivi e non sono spesso che palliativi (quando non sono dannosi) da parte di governi, di conferenze, di comitati più o meno estesi. Tra questi ultimi il principale, se non altro per l'autorità dei membri, è il Comitato di studio per l'Unione europea. Essendo esso composto di uomini di governo e comprendendo tutti i 27 Stati dell'Europa, le decisioni sue hanno tre caratteristiche: sono lente a giungere in porto; sono di compromesso; hanno molta probabilità di diventare esecutive. Ma tutti sanno che, se per alcuni provvedimenti è utile, anzi necessario l'intervento governativo, in linea generale guai agli industriali, che aspettano la loro fortuna soltanto dai governi. Da tempo, quindi, gli industriali, od almeno quelli delle principali industrie, hanno pensato ai casi loro, passando anche sopra ai contrasti politici, che dividono i rispettivi Paesi. Nacquero così molte intese o cartelli internazionali, alcuni già nell'anteguerra, i più in questi ultimi anni sotto la pressione degli avvenimenti. Sono essi un bene mi un male? Per i produttori sono certamente un bene, perche mirano al mantenimento di prezzi remunerativi; per i consumatori, dato l'ora detto scopo, dovrebbero essere un male; ma non si può sentenziare senz'altro, perchè la loro assenza potrebbe determinare chiusure di imprese, mancanza di lavoro e persino il rialzo dei prezzi. Ma non a discussioni di questo genere mirano le presenti note; esse hanno uno scopo assai più modesto c forse molto più utile: quello eli elencare le intese industriali internazionali oggi già esistenti e quelle in gestazione, desumendo i dati dal Temps économique, e facendo come fa lo stesso periodico, ogni riserva-sulla completezza dei dati stasbì per una materia cosi complessa e così variabile. 1° Intesa della siderurgìa. — La più importante ò quella dell'acciaio, conclusa nel 1926; è aperta a tutti, ma finora comprende soltanto Germania, Belgio, Francia, 'Lussemburgo e Sarre; accordi speciali la collegano all'industria di Cecoslovacchia, Austria ed Ungheria. In un primo tempo fu un'intesa per i prezzi; poi si perfezionò nel contingentamento della produzione e recentemente nel contingentamento 'dell'esportazione. E.' ad essa collegato il cartello della rotaia, di data molto antica (IRMA) e ristabilito nel 1926. Per i tubi e per i fili vi sono due intese, aventi la stessa area territoriale delta sopra (per i fili 6'aggiunge l'Olanda e per i tubi la Polonia) e. lo stesso scopo del contingentamento dell'esportazione. Per i trafilati sembra sul punto di riprendere vita il cartello che ebbe un'esistenza breve ed agitata. Ricordiamo ancora il cartello delle scorie Thomas sempre con la stessa area territoriale, c quello dei vagoni, che comprende in più l'Italia e la Svizzera. 2° Metalli. — Primeggia per importanza il cartello del rame, che raccoglie il 95 per cento della produzione mondiale; siccome la maggior parie di questa è americana, New York detta legge; dapprima ha premuto sui prezzi per costringere a cedere il mercato di Londra; poi, travolto dalla crisi e dopo d'aver tentato di rialzare i prezzi con la rarefazione del metallo, nel settembre scorso ha deciso la riduzione della produzione; ma questo provvedimento tarderà a far sentire gli effetti perchè gli stock sono enormi. L'alluminio, il metallo prodigioso del secolo XX, raggruppa la produzione inglese, francese e germanica con attacchi in Italia, Svizzera ed Austria; non mira al contingentamento perchè la richiesta supera ancora l'offerta, ma ha per iscopi il freno dei prezzi, lo scambio dei brevetti e la penetrazione nel pubblico. Per lo stagno si ha un cartello di recente formazione e d'origine inglese. Il nichel è sottoposto ad un cartello mondiale. Il piombo è controllato da un pool finanziario internazionale con preminenza anglo-americana. 11 mercurio, le cui miniere sono per lo più di proprietà statale, è regolato da un consorzio europeo, i cui uffici sono a Losanna; è notevole la sua azione per l'abbassamento dei prezzi. Per il ferro-silicio si ha un sindacato internazionale tra produttori scandinavi, tedeschi, svizzeri ed austriaci. Per il ferro manganese v'è il cartello anglo-tedesco-norvegese. I diamanti sono strettamente controllati da vàri sindacati, così per le pietre grezze come per quelle tagliate, tutti intesi a limitare l'estrazione per mantenere i prezzi, che tuttavia sono in questi ultimi anni grande mente diminuiti; vi partecipa il Co verno del Sud Africa. 3° Prodotti chimici. — Per il carburo di calcio v'è un sindacato internazionale, che data dal 1908 e comprende quasi tutti i Paesi produttori. Per la cianamide v'è il sindacato recente (maggio 1930) tra produttori tedeschi, belgi, francesi, italiani, polacchi, scandinavi, svizzeri, cecoslovacchi e jugoslavi. Per i sali di Glauhrr esiste una convenzione tra il Wintershall Konzcrn, la I. O. Farben e l'Imperiai Chemicals. Concimi :. 1° Comunità franco-tede-' arqccdtlGteIgc1ngzePnqcazcndtlcfdmmlltdrgdsddblsirrvdqdvaass1ncpqrlpvrgcilPplidatcsaqtlt sca della potassa, costituita col patto di Lugano dell'aprilo 1926; riservando i mercati interni, esercita una azione comune per le vendite all'estero e per la propaganda. 2° Superfosfati: cartello internazionale fondato a Biarritz nel 1926. 3" Concimi azotati : dopo una disastrosa concorrenza, un'intesa riunisce oggi la quasi totalità dei produttori europei Colori d'anilina: convenzione franco-tedesca del 1927 tra produttori, a cui nel 1929 hanno aderito tre grandi fabbriche di Basilea. Chinino: intosa mondiale antica, collegata coll'intesa tra produttori di china di Giava e Sumatra. Esistono infine intese per ['iodio (Inghilterra, Francia e Norvegia), il bismuto- (Germania, Inghilterra, Francia, Italia), la magnesite, il borace, la cerussa, il sale comune (Germania, Francia). Zucchero: Adottato alla fine del 1930 il piano di riduzione Chadbourne, un'intesa per lo stretto contingentamento riunisce i produttori di zucchero di canna (Cuba e Giava) e di barbabietole (Europa centrale, Polonia e Belgio). 4. Navigazione : A malgrado di numerosi tentativi d'accordo e di qualche accordo poco importante concluso, la conferenza è tuttora acerba nella navigazione marittima. 5. Elettricità: Sindacato internazionale delle lampadine, assai antico, con sede a Ginevra. Convenzione tra produttori francesi e tedeschi di grosso materiale elettrico con partecipazione di produttori svizzeri. 6. Scia naturale: esistono intese tuttora rudimentali, come la Federazione internazionale della seta. Seta artificiale : Gruppo anglo-tedesco Glanzsloff-Cautauld, a cui nel 1927 ha aderito la Snia Viscosa. 7. Carta e stracci: intese sempre più strette tra produttori scandinavi e finlandesi e che aggravano la crisi della carta; tenfativi d'intesa europea per l'industria del legno da carta, resi difficili dalla necessità di comprendervi la Russia. Per colla,d'ossa esiste il famoso « Kpidos 8. l'arie: Cementi: intesa francobelga pel contingentamento reciproco; accordi tra tedeschi, svizzeri e cecoslovacchi; accordi particolari pel mercato olandese. Vetro: antica federazione europea delle fabbriche di bottiglie; cartello della cristalleria da iavola nell'Europa centrale; antico cartello della specchieria (Germania, Belgio, Francia, Cecoslovacchia); cartello dello smalto tra Germania, Austria, Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia. Trasporti: Federazione europea per la determinazione di comuni condizioni. Sindacato europeo delle vili. Unione internazionale per la concia delle pelli. Convenzione dei fabbricanti di corde. Cartello dei fabbricanti di materiali per ribaditura. Cartello per reticelle a gas. Cartello dei grossisti di cicli, e motori. Intese; germano-svizzere per l'orologeria; boemo-austriaca per la biancheria; boemo-belga dell'uranio; franco-italiana del marmo; franco-italiana dei I bottoni di frutto. I Margarina e materie grasse, gi- gantesco cartello mondiale « Unilever » costituito nel 1929. Linoleum, cartello europeo dell'anteguerra, ricostituito nel 1927. Fiammiferi, cartello svedese per l'ottenimento di concessioni, acquisii eli foreste, banche, ecc. Derivali del carbone, intesa nota sotto il nome di « InternaHonal Hydrogenation Pntents C. » (Inghilterra, Germania, Olanda). 9. Intese in preparazione. — Sono '?itu^ln.t„e St&t^lPjf^*1 importanza mondiale, di cui cresco-no ogni giorno gli stock e per le quali non si è àncora giunti ad inte- se generali: petrolio, carbone e goni- 'ma. Pel primo esistono i noti grandi gruppi inglese, americano ed olan-| dese in concorrenza fra loro e coni l'U.R.S.S. ma non giungono ad in- tendersi per una limitazione del- la produzione. Pel carbone sono in corso trattative tra Germania ed In- ghilterra e tra Germania e Polonia.I Per la gomma, decaduto nel 1927 li piano di limtitezione Stevenson, ì\prezzi sono andati scendendo sino ali'inverosimile; si tenta ora un mio- vo accordo includendovi anche il Governo delle Indie Olandesi per evitare le cause dell'insuccesso del piano Stevenson. Per quanto concerne Io zinco, il cartello è stato denunciato e s'incontrano serie difficoltà per la rinnovazione. Ricordiamo infine le trattative per un'intesa pel platino, i tentativi pel caffè, the e cacao, gli sforzi per accordi sul coione e sulla lana, il quasi concluso cartello dell'industria chimica pesante. GIOVANNI MARIETTI. ' II nuovo Governo austriaco Tiepide accoglienze a Vienna Vienna, 22, mattino. La stampa viennese ha accolto molto tiepidamente il nuovo gabinetto Bureseli, al quale il Presidente della Repubblica ha affidato l'incarico, dopo che nions. Seipel non è riuscito a costituire il nuovo Governo. La « Reichspost », organo dei cristiano sociali, scrive che è meglio tacere le ragioni profonde che hanno deter minalo il naufragio della missione di Seipel e riconosce che gravi compiti di politica interna od estera attendono il nuovo Gabinetto. Soprattutto la po litica calerà dipende assai meno dai parlamento che dal Ministero degli Esteri e perciò su di essa incombe una grandissima responsabilità ora che l'Austria è scivolata nel campo dei contrasti europei, n , vviener Journal» definisce il Ga hinetto un Ministero di mano debole ea m conseguenza una sconfìtta del partilo cristiano sociale di Seipel. Os sarva jnonre che il Presidente delia Repubblica, scegliendo Buresch che non è malvisto ai social democratici ha volutamente diretto i suoi sguardi verso sinistra. Buresch non farà della dittatura e per la sua debolezza potrebbe spianare la via art un Gahinot to di coalizione coi social democratici. Jl democratico « Tageblatt » rileva che invece di una grande coalizione di tutti i •partiti si ha un Gabinetto ili concentrazione borghese perchè ad esso fanno parte i pangermanisti c gli agrari. Buresch —aggiunge il giornale — è un uomo di temperamento conci liante, ma per giudicare il nuovo Governo bisogna vedere come esso assolverà i gravissimi compiti che la situazione presenta. La « Neue Freie Presse » si compiace che Schober continui ad essere viceCancelliere e Ministro dgli Esteri in un momento in cui si notano grandi mutamenti da pai-te delle grandi Potenze che reggono il timone del mondo. Anche os«a riconosce la grande arduità di problemi che dovrà risolvere ii Mi nistro delle Finanze. La socialista « Arbeiter Zeitung ». organo del partito social demooratico, dopo consultato che il Gabinetto Buresch è un Governo borghese, osserva che non snira un Governo forte ed aggiunge che Buresch è notoriamente vin uomo che è mutevole por cui ton si può fare assegnamento sull'orientamento del suo Governo. Officine di Mosca visitate dalla Delegazione industriale italiana Roma, 22,' mattino. La Delegazione degli industriali italiani ha visitato l'officina dell'unione del cauciù Krasny e l'officina meccanica Proletari'. Nella prima, la Delegazione è stata ricevuta dal direttore Boldyrev e dall'ing. capo Alexandria; la Delegazione ha visitato l'officina e quindi i reparti, da quelli delle materie prime sino ai depositi dei prodotti finiti ed infine il dispensario Nansen. Nella seconda officina, i membri della Delegazione hanno visitato, oltre i laboratori, le costruzioni delle case per gli operai.

Persone citate: Boldyrev, Giovanni Marietti, Margarina, Nansen, Stevenson