L'assillo dei debiti di guerra nei colloqui finanziari di Londra

L'assillo dei debiti di guerra nei colloqui finanziari di Londra L'assillo dei debiti di guerra nei colloqui finanziari di Londra Lo scopo informativo della missione di Mclion L'arrivo di un rappresentante della Banca di Francia — Un passo di Henderson per il riesame delie riparazioni Londra, 18, notte. 11 Ministro americano del Tesoro, signor Andrea Mellon, giunto ieri in Inghilterra, dichiarava che il suo viaggio aveva un carattere rigorosa, lucrile privato, e che erano dd tutto prive di fondamento le voci mosse in giro da alcuni giornali, in base alle Quali egli si proponeva di avere scambi di vedute con le personalità della politica e della finanza e, nel eorso di essi, discutere la questione dei debiti e delle riparazioni. La visita fatta ieri da Mellon n MacDonald rientrava, secondo una versione ufficiale, nella categoria dei normali scambi di cortesia, e come <«.tl .j— ........ ———.mm.i^j. lah dovevano pure essere conside- rate le visite che il Ministro ameri jcano avrebbe fatto a personalità eminenti della politica in Inghilterra, in Francia e in Germania. Incertezza siri valore dei colloqui 1 collaboratori diplomatici dei giornali inglesi accoglievano senz'altro oggi la versione ufficiale, e si accon- tentavano di esprimere soltanto dei dubbi circa la possibilità di mante- riere le visite progettate entro i limiti della pura cortesia. Gli eventi di ieri e quelli di oggi sembrano confer- mare questi dubbi. Si apprende in- j fatti che all'incontro di ieri, fra Mellon e 'MacDonald, assistevano Henderson e altri membri del Gabinetto laburista, e che il colloquio è duralo oltre un'ora. Oggi poi Mellon ha trasco.rso buona parte della mattinata col Governatore della Banca d'Inghilterra signor M-ontagu Norman: e le questioni esaminate debbono essere state certamente numerose e importanti, poiché il Ministro invitava a colazione il Governatore della Banca, e il colloquio riprendeva per prolungarsi alquanto nel corso del pomeriggio. Al termine di esso, Mellon si recava per la seconda volta alla Camera dei Comuni per incontrarvi MacDonald ed Henderson, e pochi Istanti dopo giungeva a Westminster j(Vlontngu Norman e subito veniva in-;Primo trodotto nel Gabinetto del Ministro. . Inutile dire che questa intensa fattività del Ministro del Tesoro americano ha suscitato un vivissimo interesse negli ambienti diplomatici e,politici. Si mettono innanzi stasera ipotesi infinite per spiegare questa seconda visita di Mellon a MacDonald, e la presenza ad essa del Governatore della Banca d'Inghilterra. Nulla è dato sapere sugli argomenti esaminati; ma negli ambienti in contatto con le sfere governative si incontra stasera, a fianco di molta reticenza, poco o punto ottimismo. Si continua a pensare, infatti, che molta acqua dovrà ancora passare sotto i ponti della politica americana prima che Washington si decida ad affrontare il problema dei debiti e delle riparazioni. ... .„ .. Data la situazione americana e l'orientamento della pubblica opinione negli Stati Uniti, nella maggioranza contraria ad una revisione degli accordi 6ui debiti, vi è chi ritiene a Londra essere poco consigliabile il sollevare in modo aperto la questione dei debiti, in quanto si andrebbe incontro ad un categorico rifiuto di Washington, che sbarrerebbe la via ad una ripresa di trattative a data più opportuna e in condizioni generali più promettenti. A giudizio di questi critici, sarebbe quindi un grave errore, e una imprudenza, lo spingere Mellon e Stimson con le simile al muro, senza avere la prova di un profondo cambiamento nell'atmosfera politica di Washington. Ostilità alla moratoria Si ammette, ciò non di meno, che nei colloqui di ieri e di oggi a Downing Street e alla Camera dei Comuni, Mellon e MacDonald abbiano discusso attorno alle difficoltà finanziarie dell'Europa e, magari, accennato alla questione delle riparazioni ■tedesche. Si pensa anzi che il PrimoMinistro abbia informato Mellondelle nuestinni esaminate TipU'utimo0OT^^dl%aan^fr^^^-fi^f8?^,,^. 52? rÀ*„l Lwot n£«%f f™ nSL 13. meo di fronte alle domande dellaGermania in fatto di moratoria e direvisione del piano Young. Se queste informazioni sono esalte,hitidi guerra purreo in modo rapii-il problema dei debiti non essendo apparso in modo espi cito durante le conversazioni, vi è stato sempre presente, poiché, come è noto. MacDonald fece rilevare al Cancelliere tedesco, a Chequers, coinè l'Inghilterra non potesse vederedi buon occhio una moratoria depagamenti e una revisione del piano Young. poiché l'una e l'altra avrebbero danneggiato l'Inghilterra più di qualsiasi altra Potenza debitrice '.del Continente, . Di concreto e di attendibile, in que sta farragine di voci contraddittorie, per ora non sembra esservi che questo: Mellon avrebbe dichiarato in termini espliciti a MacDonald, e a Norman, che egli non ha dal suo Governo alcun mandato per intavolare negoziati con i Governi europei, eche i risultati del suo viaggio e i dati raccolli saranno comunicati a Washington. La visita dunque di Mellon gli permetteià di raccogliere un'ampia messe di informazioni sulo slato reale dell'Europa, dal punto di vista economico e finanziario, che completerà la messe non meno ab hnndanle di informazioni politicheche, fra breve verrà a raccogliere i * . ' . . 'T _. sul vecchio mondo il Ministro degli Esteri Stimson. Stasera si insiste sul carattere informativo dei colloqui londinesi Il rappresentante della Banca di Francia E' però degno di rilievo, a questo gnor Lac delio Hanca ni Mancia, il quale occupo a Washington la carica di addetto finanziario presso l'Ambascia M di Francia, ai momento dei negoziati per il consolidamento dei debiti francesi verso l'America. Lacour- propdsito, il fatto che pròprio oggi è giunto a Londra da Parigi il si-court-Gavel, rappresentante hea di Francia il quale oc- Gayet si è già incontrato con Mon tagu Norman e si ritiene che domani si recherà a visitare Mellon. Se non maturano negoziati veri e propri, utto fa pensare che stia maturando una situazione che renderà tali nego, ziati necessari e inevitabili. L'arrivo a Londra del rappresentante della Banca di Francia è d'alra parte connesso con la posizione assunta dalla Banca d'Inghilterra di fronte alla crisi finanziaria striaca. Nessun giornale commenta oggi l'intervento del massimo istituto bancario inglese, e gli stessi informatori diplomatici di questi giornali fanno il silenzio attorno a ouesto '"evento di incontestabile importanza. Ma i corrispondenti parigini si fanno eco della viva preoccupazione de la sensazione che il prestito inglese all'Austria pone il Governo di Viena in grado di svincolarsi dalla tena- CA ^«^JS^J^M^SS0?!!?stata in Francia dall'atto della Bau- di , , . _ *• a esso destata negli ambienti poh-tici parigini, nei quali, a quanto ri- ferisce oggi la Mommo Post, si haglia francese, e di assumere una posizione solida nelle future trattative europee, sulle questioni che interessano il suo avvenire. A questo riguardo il collaboratore diplomatico del Daily Telegraph riferisce che il prestito della Banca d'Inghilterra è stato una transazione unicamente finanziaria, sprovvista di qualsiasi significato o mira politica, e che il Governo britannico non vi ha avuto alcuna parte, neanche sotto il punto di vista di consigliere. Si ritiene, dice lo scrittore, che il prestito" avrà per effetto di concedexe un margine di respiro alle banche e al Governo austriaco. R. P.