Due mentalità

Due mentalità Due mentalità NEW YORK, giugno. Oltre a. quelli che vengono per conquistare l'America di botto, ve ne sonr. altri elio vengono per scoprirla; altri ancora, più modestamente, a studiarla. Gli scopritori sono la genia più sollazzevole. Pieni di boria, col cranio imbottito delle più ingombranti e muffite concezioni derivanti dalla formazione storica, culturale e giuridica europea, sono i meno adatti per comprendere un Paese nuovo che procede per esperimenti ed ì cui ordinamenti, costumi, istituzioni sociali, idee morali non hanno nulla d'immutabile e di fisso. Ci arrivano o con cipiglio severo o con aria di sorridente condiscendenza, ma che in ambedue i casi significano : adesso veniamo noi a rivelare a quest'agglomerato di tri bù primitive che si chiamano americani quello ohe veramente sono. Le rivelazioni pigliano generalmente la forma di conferenze, naturalmente pagate, e quasi sempre scritte prima di metter piede sul suolo americano. E' stata una vera invasione di cavallette. Provengono in gran parte Idialla Francia e dall'Inghilterra, parecchi dalla Germania. Le rivelazio ini si riducono quasi sempre alle note platitudini ed ai più rancidi luoghi comuni. Variano solo nel grado di faccia tosila, ignoranza ed insolenza. Gli americani non hanno tradizioni, non hanno gusto artistico, non hanno prodotto geni. Col loro dinamismo, con la loro uniformità meccanica rappresentano un pericolo per la vecchia civiltà europea: nuovi barbari sono alle porte. La bellezza delle donne è stata esagerata, essa è in gran parte artificiosa, in ogni caso non sanno amare hanno ucciso l'amore, la passione, il sacrificio, ecc., ecc. La stessa ani malità vigorosa di questo popolo nuovo, il suo crasso materialismo, la dedizione completa alle conquiste economiche eri al raggiungimento del massimo comfort, rendono im possibile la formazione di Tina seria cultura e soffocano i valori dello spirito. E via di-questo passo recitando per la milionesima volta la solita filastrocca d'accuse che.forma parte del patrimonio inseparabile di ogni persona che in Europa nutra pretese d'intellettualità e di vaste conoscenze. Fanno il pendant delle altre: francese = corrotto o galante; italiano = brigante-o mandolinista; spagnuolo = toreador; tedesco = pesantezza e mancanza di tatto. Gli americani iper un po' si sono divertiti a questa giostra ed hanno accolto con grandi onori tutt'i personaggi molto illustri, mediocremente illustri o niente affatto illustri che attraversavano l'Atlantico ed anche i! Pacifico (perchè spesso jie son venuti perfino dall'Oriente) con l'inten; to preciso di spifferare loro sul muso delle male parole e farsi pagare in cambio. Essendo provvisti di un senso umoristico assai sviluppato, non mancavano, però, di far notare che gli esponenti della spiritualità dei vecchi continenti, venivano con grande fervore a portarsi via un po' della disprezzata materialità che il nuovo s'era incaricato di creare. Si può dire anzi che l'avidità per il vile metallo crescesse in ragione delle proteste di spiritualità del protagonista. In un caso la faccenda raggiunse quasi lo scandalo. Un noto scrittore e dicitore della spirituale Albione rifiutò d'incominciare una conferenza se non avesse prima ricevuto il relativo cheque del compenso pattuito. Di recente, però, gli americani hanno incominciato ad infastidirsi e i giornali hanno detto il fatto loro ai rivelatori d'oltremare la cui impudenza non aveva più limiti. Ce n'erano di quelli che non serbavano più neanche le apparenze. Il secondo giorno sbarcati iniziavano il loro giro di conferenze in cui facevano conoscere perdio e per segno agli americani tutto quanto riguardava la loro vita pubblica e privata. Specialmente privata. Alla loro partenza avveniva come per le automobili, che al loro passaggio lasciano una scìa puzzolente. Questi lasciano un libro. E ci sono gli studiosi — Dio quanti studiosi! Al loro arrivo si sbracciano in ardenti proteste di modestia Sullo venuti esclusivamente per osservare, studiare, apprendere. Generalmente non vengono per osseri vare e per apprendere nulla, ma per ' ricevere la conferma di opinioni già in antecedenza stabilite. Dopo mezz'ora di conversazione, vi accorgete che hanno il loro piano bell'e preparato e le loro convinzioni tanto radicate . da non poter essere smontate da qualsiasi realtà possano constatare in contrario. Afflitti da una incurabile distorsione ottica, vedranno solo le cose che, a loro parere, possano fornire appoggio alla costruzione ideologica formatasi nella loro mente. 11 bagaglio di domande con cui vi bersagliano a bruciapelo appena li accostate è per se stesso una rivelazione. Vedono tutto da un punto di vista europeo, e per quanti sforzi facciate, non riuscirete a con I vincerli che questo è il meno adatto per capir qualche cosa dell'America. E' come se portassero un paio di ■lenti colorate. Dialoghi alquanto buffi si svolgono alle volte fra simili indagatori e gli americani o gli eu¬ ropei di lunga residenza in questo Paese. — Che cosa se ne pensa qui della tale o tal'altra Nazione europea? E l'americano, poniamo il newyorkese, che non pensa nulla neanche della Tammany Hall: — Ma, veramente... niente. Sguardo indignato del visitatore. — Ma come, niente? — Niente. Altra domanda: — Si ritiene in America che lo « Anschluss » possa divenire un pericolo per la pace mondiale? L'interrogato si guarda attorno imbarazzato : — Ma,... non saprei. Lo studioso comincia a ribollire. Terza domanda: — Come ha accolto il pubblico americano la rivoluzione spagnuola? L'interlocutore si gratta la pera: Non ne ho sentito parlar molto. Sempre che l'interrogatorio avvenga in una grande città, perchè in uno Stato rurale del Middle West la risposta potrebbe essere: — C'è stata una rivoluzione in Spagna? A questo punto Io studioso europeo s'alza indignato temendo d'esser preso in giro o d'aver a che fare con un imbecille. E si farà presentare ad intellettuali, giornalisti, uomini della finanza, i quali gli esporranno le proprie opinioni personali ch'egli, nello scrivere l'immancabile libro, presenterà come opinioni correnti fra la gran massa del pubblico degli Stati Uniti. Se poi anche in questi giudizi individuali, essendo troppo disparati, non ci si raccapezzerà abbastanza, darà senz'altro i suoi, come frutti di lunghi studii sul pensiero collettivo americano. E' quanto molti fanno, offrendo ai lettori i proprii soliloquii sotto la veste di quanto si pensa e si dice in questo Paese. Perchè,'un'idea non riuscirete a far penetrare, nella mente degli studiosi europei illustri od oscuri, scrii o farfallini che siano, ed è che il vero, grande pubblico americano non s'interessa di problemi e di argomenti che tengon sospesa e preoccupata l'anima europea. Gli americani s'interessano esclusivamente di cose loro e prestano poca attenzione a quanto avviene fuor dei confini della loro terra. Quelli che se ne occupano sono sparute minoranze intellettuali o persone il cui •mestiere lo richiede: commercianti, finanzieri, uomini politici. , La gente che vive oltre le monta¬ gne di Alleghany sa vagamente che esiste un'Europa. Non parliamo del'intricalo garbuglio di nazionalità, di barriere, di confini, di problemi politici. E* un «puzzle» sul quale non amano rompervisi il capo. Là risiede la coscienza continentale americana, ben diversa da quella europea formatasi sulle secolari divisioni nazionali. Gli europei di passaggio difficilmente riescono a penetrare una peculiare (orma mentis tanto differente dalla propria. Questo enorme blocco insiste perchè l'America si mantenga lontana dalle dispute e dagl'intrighi politici riguardanti altri Paesi con ì quali vogliono aver a che fare il meno possibile. E' il blocco che più ha influenza nella politica degli Stati Uniti, non tanto per le sue manifestazioni attive, quanto per la sua resistenza passiva, ostinata, irriducibile ad ogni ingerenza in cose straniere. Chi scambia le opinioni dei gruppi meteci delle grandi città di qualche Stato Atlantico per opinione americana, incorre volontariamente o involontariamente in un errore che contribuirà sempre più a generare confusioni ed a rendere poco comprensibile la mentalità americana agli europei.' AMERIGO RUGGIERO.