Con 3000 alpinisti in Valle Pesio

Con 3000 alpinisti in Valle Pesio LA GIORNATA DEL « CLUB ALPINO » Con 3000 alpinisti in Valle Pesio La grandiosa adunata con l'intervento di S. E. Manaresi Chiusa Pesio, 15, mattino. La giornata del Club Alpino non poteva avere celebrazione pili grandiosa e più significativa eli queilla che si è svolta ieri nella conca del Lago Marga.reis, a 2000 metri, in uno de: gruppi montani più interessanti delle Alpi Marittime. Tremila alpinisti, appnneuenitd a tutte le Sezioni del Club Alpino dea Piemonte e della Liguria, sudando un percorso per tutti lungo e per taluni itinerari difficile, sotto un sole canicolare che arroventava le roccie e la atmosfera e rendeva penosa l'ascensione, sono convenuti davanti al Presidente del Club Alpino. S. E. Angelo Manaresi, il quale ha voluto conchiudere gli importanti convegni che si sono svolti ieri' a Torino con questa rassegna delle forze alpinistiche piemontesi e liguri, rassegna che H Presidente del C.A.I., che è anche Sottosegretario alla Guerra, ha voluto fosse una prova di forza, e di gagliardia, cioè una vera e propria ascensione. • La celebrazione dello scorso anno Il tempo, come si è detto, ha fatto trovare la montagna in condizioni degne del mese di agosto, forse par contrappeso a quelle nelle quali si è svolta 'la giornata del C.A.l. dello scorso anno. Allora la celebrazione coincide tol 24 maggio, e gli adunati delle Sezioni piemontesi trovarono al Ceni sto un panorama polare.: il lago ghiaccia-1 to, neve ancor alta, nebbia fina e gelida. Quest'anno le Sezioni piemontese e ligure che sono risalite per la pittoresca Valle del Pesio, unta, verde prima di castagni e più oltre di pini, che hanno proietto dai raggi del sole, per un certo tratto, l'ascensione degli alpinisti. I mezzi di trasporto hanno do-, vuto .arrestarsi quasi tutti alla Certosa di Pesio e solo pochi hanno potuto raggiungere il piccolo pianoro di Gias Serpentera La sfilata dei torpedoni carichi è stata salutata dai passi della Valle del Pesio con- il più vivo entusiasmo. Le bandiere sventolavano nlie finestre ed i muri delle case apparivano tappezzati dà manifesti pati-ionici. Quésto Convegno ha cosi permesso di far conoscere la bellissima ed un oo' dimenticata Valle del Pesio, la quale ha il vanto, fra l'altro, di essere una d'elle poche valli piemontesi che hanno conservato, relativamente intatto, il loro verde manto boschivo. Questa valle conserva, anche la ancor più ignorata Certosa di Pesio, che persino le guide dimenticano di seinalare e che pure vanta origini antichissime, poiché risale almeno fino al secolo XII e dove soggiornarono per qualche tempo regnanti e prelati: fra a. primi, a quanto sembra, colui ciie doveva diventare Luigi XII. Re di Francia, e che nella metà dello scorso 6ecolo, dopo aver finito di essere un chiostro, era diventato un centro mondano di villeggiatura., dove soggiornarono fra gli altri Cavour e D'Azeglio. Oggi il nobile edificio serve per abitazione nonchj per Tipaiarvi i raccolti agricoli, ma reca tuttavia ben visibili. oltre che i segni del mutato che quelli della vecchiezza dire della rovina. Ieri gli alpinisti l'hanno osservato con curiosità ed interesse, sebbene passati dalla necessità di far presio e di non arrivare tardi al convegno dapprima, e di non perdere le coincidenze quando vi sono ripassati al ritorno. Dopo la Certosa la via prosegue pianeggiante tra l'ombra radi, fino al pianoro dì Gias Serpentera poi si addentra nella valle del Salto, e prende a salire ripida tra il fitto bosco, verso la Conca del Margareis. uso, an per non agcdstSpmcBtgtirrllIarflldpimsvbanvcpSgadLa sfilata 'Al disopra della vegetazione, la salita si è svolta sotto un sole cocente, in un vallone erto e nudo, che sale e sale, interminabilmente, costeggiando sempre l'incombente vertiginosa parete del Margareis. La sfilata degli alpinisti è incominciata all'alba ed a mezzogiorno continuava ancora, perchè alcune comitive, come quella torinese e quella di Vercelli, sono partite da Torino solo alle 6 di stamane. L'erta faticosa non Ita visto che un numero insignificante di ritardatari, e per questo si può dire che quella che è stata un po' la mobilitazione delle Sezioni del Club Alpino di Piemonte e Liguria è riuscita in modo perfetto. Tra 1 primi è salito, col suo passo gagliardo di vecchio alpino, il presidente del C.A.L Gli alpinisti del Club Alpino e gli alpini dell'A.N.A. lo vedono sempre presente in tutte le loro manifestazioni, soprattutto quando queste si svolgono sui monti e quando sono faticate. Sanno ormai che egli è sempre là dove c'è da dare un esempio e da portare un incitamento fervido e fattivo, e sanno con quanta 'cura gelosa egli cerchi di potenziare sempre più queste due associazioni che in campi assai vicini e pure diversi tendono ugualmente alla migliore preparazione della Nazione ad ogni cimento, in quanto non esiste certo miglior scuola di energia fìsica e morale della dura e magnifica palestra dell'alpinismo. Mentre la maggior parte dei convenuti salivano per la valle del Pesio, altri gruppi, liguri e piemontesi, risalivano altre valli del gruppo del Margareis per itinerari anclv più lunghi e-certo più difficili. Parte degli alpinisti 6ono giunti dalla valle Ellero, altri da quelli del Tanaro, valicando il passo de'le Saline, a quasi 2400 metri, ed altri ancora dalla vali» di Tenda, per la valle di Rio Freddo, ed altri dalla valle Vermenagna. II laghetto di Margareis t L'adunata e avvenuta nella conca del laghetto di Margareis. un piccolo modesto specchio d'acqua che inerita più il nome di sorgente che di lago e che nella immaginazione di coloro che salirono per l'erta interminabile ed arsa, soprattutto tra i «niaieti dell'ultima parte della salita, appariva come una dolce promessa: quella di un vero lago di montagna, di uno di quei tanti specchi smeraldini che bastano da soli a dare luce e .vita anche alla montagna più arida 'di roccie e di detriti, e nei quali si specchia l'azzurro cielo dei monti. A ricordare la promessa si univa poi lo scroscio ininterrotto del torrente, che ha accompagnato sempre gli alpinisti nella loro salita, e che ha servito per refrigerio agli assetati ed ai riarsi, che erano molti, e taluni dei quali cosi sofferenti di arsura che a dispetto dell'acqua gelida si sono preso il lusso di un bagno ristoratore con il relativo costarne balneare, che molti — quasi tutti liguri — avevano previdentemente portato con sè. E quasi a confermare ancora la speranza c'erano i nevai ancora sparsi qua e là, a dispetto del sole e del caldo, sull'incombente parete, e che potevano servire ad alimentare certo Il_ laghetto...Ghmti nella conca dove si è svolta l'adunata, il laghetto non è apparsoMa gli alpinisti non sono certo da commuoversi per questo, e nemmeno da impressionarsi perchè, a riparare i tremila convenuti non c'era proprio nessuna ombra. Un'adunata di alpinisti è un po', del resto un'adunata di soldati. I soldati in grigio-verde erano del resto presenti. C'era infatti la fanfara del Lo Reggimento Alpini che faceva risuonare gli echi con le note marziali degl'inni patriottici. Le autorità intervenute , L'elenco delle personalità intervenute sarebbe innumerevole. Oltre a S. E. Manaresi, il quale era accompagnalo dal cav. Fumagalli, segretario generale del C.A.l. erano presenti il comandante del l.o Alpini, colonnello Della Bona con numerosi ufficiali del Reggimento, S. E. Chiesa, Prefetto di Cuneo, che è anche un vecchio alpino, il console Bonino, segretario federale di Cuneo, il Preside della Provincia di Cuneo, oav. uff. Toselli, il senatore Bensa, già presidente della Sezione Ligure, il console Spelta, l'ing. Arigo e moltissime altre personalità. Le sezioni liguri e piemontesi sono intervenute compatte, coi loro consigli direttivi, il senatore Brezzi, che pure essendo appena ritornalo ria un lungo e faticoso viaggio all'Estero, aveva attivamente partecipato alle sedute dei giorni scorsi, impossibilitato oggi ad intervenire, era rappresentato dal cav. Eugenio Ferreri. Particolarmente interessante è stato l'intervento di un nucleo eletto di scalatori piemontesi, fra cui molti appartenenti al Club Alpino Accademico. Inutile fare i nomi, anche in omaggio alla loro modestia tradizionale; basterà ricordare fra tutti la figura sùrniflcativa del dott. Flavio Santi, il quale ha 71 anni pri è da cinquanta socio del C.A.l. 11 dott. Santi e salito con passo giovanile ed. unico fra 1 tremila intervenuti ha avuto l'accortezza di munirsi anche di un ombrello da. sole, strumento che era forse più utile del bastone da montagna. Quando l'adunata era compiuta, la vasta conca brulicava della folla di ben tremila alpinisti, l'no squillo di attenti ha risuonato e quindi S. E. Manaresi ha pronunziato un breve e fervido discorso. Le parole di S. E. Manaresi Il Presidente del C.A.l. si è compiaciuto della magnifica prova di compattezza e di entusiasmo data dalle Sezioni liguri-piemontesi del C.A.L che sono intervenute 'compatte al convegno ed a ricordato quindi ì compiti del Club Alpino, che sono molti ed ardui ma che si riassumono tutti nella esaltazione dell'alpinismo, scuola di energia per tutto il popolo e garanzia di salda preparazione ad ogni ci mento avvenire. 11 discorso di S. E, Manaresi è stato stintalo da uno scrosciante applauso degli intervenuti e da un entusiastico alala. Dopo una breve sosta, della quale gli alpini-ti hanno approfittato per consumare la colazione e per un po' di riposo, l'adunata si è sciolta ed : vari gruppi hanno iniziato il ritorno. S. E. Manaresi è sceso per la valle de; Pesio e dopo una breve sosta alla Certosa ha raggiunto s; 1 ito Cuneo, per ripartire immediatamente in serata, Anche la maggiore parte degli intervenuti e. tornata per la vaile del Pesio dandosi convegno alia Certosa, che ben presto -è stala letteralmente Inva sa dayli alpinisti. Poi le lunghe file di torpedoni stracarichi si sono snoda te giù per la valle, mentre risuonavano alti carni della montagna, malgra do la stanchezza e l'arsura, cri" noi' sono riuscite nei cuori. a spegnere l'entusiasmoUn particolare basta a dimostrareoltre alla compattezza anche l'allenamento degli alpinisti. Non ostante inumero grandissimo degli intervenuti, non ostante la salita, veramente fa licosa, sia per il percorso e per le condizioni della giornata, non è stato segnalato nessun . incidente. Perciò la giornata di oggi ha veramente segnato, con il rinnovarsi di una bella tradizione del Club' Alpino, anche una solenne affermazione della sua forza ed una rinnovata e più alta benemerenza per S. E. Manaresi che ne regge le sorti e che ha infuso alla vecchia e pur gagliarda associazione tutta la sua giovanile energia e tutto il suo entusiasmo inesausto. F. BRESADOLA.