Disciplina

Disciplina Disciplina delle Società commerciali "Quando il Governo fascista iniziò Io sue riforme chiedeva in blocco la Incolla di rifoiTiiare i Codici.civili e di commerciò. Il clic otteneva con la legge del 1023. Ma ben presto dovette convincersi che il compito di una riforma totalitaria era enorme c avrebbe rilardalo le modificazioni più urgenti, per ubbidire a un proposito soLlo cerli aspetti soltanto estetico, di una nuova legislazione che fosse tulla di un pezzo. Vero è die fu questo il -programma seguito per i Codici penali; ma il precedente slesso valse appunto a dimostrare la opportunità di abbandonarlo, entrando su altro terreno, e tanto più in vista del rapido mutarsi di talune situazioni economiche, le quali hanno spesso il loro contraccolpo su quelle sociali. Queste considerazioni indussero pertanto a chiedere, fin dal 1925, l'autorizzazione alla pubblicazione separata, in siiit'oli libri o titoli, del Codice civile; e hanno ora indotto ad estendere la stessa facoltà nei riguardi del Codice di commercio. Occorreva anzitutto decidere da qual parte incominciare. Le parti più importanti del Codice di commercio, astrazione fatta da ciò che riguarda ^{(Singoli contratti, circa i quali non occorrono nò lunghe nò urgenti modificazioni, si possono cosi enunciare: la parte generale; il diritto delle Società e delle Associazioni commerciali, il diritto cambiario; il diritto marittimo; il diritto fallimen.lare. Or, mentre minore urgenza vi è per talune parli e per altre conviene accumulare una più larga messe di esperienza o il risultato più concreto di talune conferenze internazionali ovvero quello di talune riforme interne di recente attuazione, la indicazione più chiara è per il settore delle Società commerciali. Ond'ò da questa parte che il Governo chiede di poter incominciare la sua opera di ristaurazione. * * » Infatti, la disciplina data alle Società, di commercio dal Codice attuale, che conia ormai un mezzo secolo di vita, si è palesata assolutamente inadeguala, di fronte alla enorme importanza che le Società di commercio hanno assunto nella compagine economica della Nazione ed alle oneste trasformazioni determinatesi nella loro slessa struttura. Basta riflettere ai collegamenti sempre più stretti fra aziende e aziende, nonché alle interferenze e ingerenze che ne conseguono, pòi comprendere subito come la vita e la economia di queste potenti imprese si ripercuotano necessariamente sulla nostra economia. E' evidente che il legislatore in questa materia non può più limitarsi a considerare soltanto l'interesse degli azionisti e dei creditori, laddove è ad essi che ora il Codice vigente quasi esclusivamente ha riguardo. 11 che ò ben naturale. Non è forse esso l'esposizione di una concezione economica strettamente individualista? E non è forse vero che è la concezione corporativa quella che ora prevale, e per la quale occorre tener conto anche dell'interesse sociale intimamente connesso con lo sviluppo economico della Nazione? D'altronde, la necessità di una più rigida disciplina nell'istituto delle Società commerciali ò avvertita ormai anche negli altri Slati, molli dei quali hanno già enuncialo o stanno elaborando nuove disposizioni; mentre tra di noi gli studi già falti sull'argomento costituiscono una base salda e sicura per la costruzione di una riforma definitiva. Ed è di ieri l'approvazione di una legge destinala a garantire una più rigorosa disciplina con sanzioni penali più gravi e più estese. » * » Senonchè. quali saranno le nuove affermazioni? Le relazioni e le discussioni ne hanno già messo in luce i capisaldi, ed 6 soprattutto alle Società anonime che l'attenzione si ò rivolta. Quanto alla loro costituzione, non sfugge ad alcuno l'inconveniente della assenza di qualsiasi ingerenza di Sialo circa l'esame dell'atto di formazione. Una volta si richiedeva l'autorizzazione, dopo un esame nel merito circa la serielà dell'impresa; ora basta l'esame dei requisiti formali. Da un eccesso si ò passato all'altro; occorre trovare la soluzione media elio autorizzi almeno il controllo sulla serielà dei capitali. Nella pratica si creano spesso azioni preferenziali, a volo limitato, od anche a volo plurimo; e sulla validità di queste formo la giurisprudenza ò ancora oscillante. Occorre perciò regolare quesla materia, avvertendo che le azioni a volo plurimo hanno fallo cattiva prova, come quelle che annullano i diritti di una parte dei soci; esse paralizzano la maggioranza dell'assemblea ed infeudano l'amministrazione a persone determinale. Perciò un movimento contro le azioni stesse ò sorlo in Germania ed in Francia, e in quest'ultimo Paese furono senz'altro abolite con la legge 2tì aprile. 1930. Circa l'amministrazione della Società, le disposizioni in vigore partono dal concetto che essa sia affidala anche a più persone; non tengono perù conto di ciò che avviene nella pratica, specie nelle grandi Società, nelle quali vi ha un Consiglio di amministrazione ed anche un Comitato esecutivo; donde lacune ed inconvenienti. Manca poi qualsiasi disposizione intorno al cumulo delle cariche. Disposizioni complementari occorrono altresì per assicurarne la sincerità delle assemblee; o anche il tema della responsabilità degli amministratori deve essere nuovamente studiato. Il bilancio deve essere sicuro. E' su ciò che sopra!tulio si insiste; ma ò universale opinione che allora soltanto essi saranno sinceri, quando il regime Iribu.lario sarà regolato in modo da non costringere nella compilazione a ripieghi necessari por sfuggire a tassazioni spesse volte non ancora giustificate. Finalmente, ferino restando il principio che i sindaci devono cssoe emanazione dell'assemblea generale, occorrono disposizioni dirette a meglio regolarne la scelta, ad accordare loro maggiore autorità e indipendenza, ad accrescerne le funzioni e insieme le responsabilità. Tali le tendenze della riforma che si andrà delineando. Dirette a contemperare gli interessi privati con quelli della Società, esso mirano a realizzare quell'economia fascista corporativa che rappresenta la sintesi dialettica di due tendenze in antitesi: la liberale e la socialista. Sintesi affermala anche dal Capo del Governo in un suo memorabile discorso pronunciato di recente nell'assemblea generale tenutasi in Roma dall'Associazione fra le Società italiane per azioni. «Anche la nostra economia — Egli disse — nella sua configurazione corporativa, è slata collaudala, poiché ha dato il massimo rendimento col minimo di inconvenienti, pur essendo stata sottoposta al massimo degli sforzi». Si va diffondendo la sensazione che si sia giunti al fondo della crisi e cho l'inizio di una lenta ripresa non sia lontano. Questa troverà senza dubbio un valido coefficente nella riordinata disciplina giuridica delle Società commerciali. Silvio Longhi. i m*^-4 —- L'Ufficio internazionale del lavoro costa all'Italia mezzo milione-oro all'anno Roma, 11 giugno, notte La stampa unanime approva il gesto di nerezza del Ministro Bottai. C'è una posizione da chiarire e bisogna chiarirla, non perché ciò possa giovare al Fascismo, come del resto non gli nuoce l'annuale sparata di Jouhaux e dei suoi accoliti, ma nell'interesse stesso dell'Ufficio Internazionale del Lavoro. « Si tratta di precisare ben chiaramente, dice il Giornale d'ilaiia, se questo Ufficio Internazionale del Lavoro sia un islilulo collettivo, fondato su un piano di pacifica e volenterosa collaborazione internazionale, con il 'rispetto del diritto di ciascun Stalo che gli dà il suo contributo, oppure sia solo un organo di Partilo, e perciò stramonio, non internazionale, ma nazionale: non di tulli, ma di una parte; non di collaborazione, ma di lolla. Si Iratta anche di precisare se queslo Ufficio Internazionale del Lavoro sia, come fu stabilito, organo essenzialmente tecnico, rivolto a creare sul terreno pratico un accordo internazionale, un sempre migliore ambiento di lavoro per le classi operaie, oppure sia divenuto organo poli lieo con poteri anche più ampi di quelli riconosciuti alla Società dello Nazioni. Questa, che fu sin qui ritenuta il solo organo politico di Ginevra e la massima autorità in tal genere di organizzazioni internazionali ginevrine, tanto che nei suoi confronti l'Uftìcio Internazionale del Lavoro è considerato come un esperto supplementare da interpellare e chiamare nei casi tecnici, ha sempre posto Ira i suoi principi foudamenlali l'astensione dalla politica interna dei Paesi associati, ossia il rispetto per il loro regime politico e sociale, qualunque esso sia. «La collaborazione internazionale ha un preciso confine nella sovranità nazionale, o nessun Stalo, cominciando dalla Patria del signor Jou.liaux, consentirebbe un intervento straniero nei suoi affari interni. Dobbiamo, dunque, ora sapcro se l'Ufficio Internazionale del Lavoro sia sopra la Società delle Nazioni e abbia poteri politici che quesla non ha mai preteso di esercitare ». Anche la Tribuna rlliene che sia tempo di rivedere l'armamentario di istituzioni, di organizzazioni, di conferenze, di comitati, di convegni internazionali, che si moltiplicano spaventosamente, per esaminare lutti gli slessi problemi o, meglio, per non esaminarli più, e distenderli in indagini prolisse, costose, pleonastiche. «E se la revisione deve cominciare dall'Ufficio Internazionale del Lavoro, osserva, comincia bene ». Il Lavoro Fascista, dopo avere l'ir levalo clic il Governo laburista non ha mandato quest'anno il suo Ministro del Lavoro alla Conferenza di Ginevra, conclude dicendo che la questione posta dall'on. Bollai dovrà essere risolta una volta per sempre. A completamento di queste osservazioni non sarà inopportuno ricordare che l'Italia fascista versi ben cinquecentomila franchi-oro all'anno all'Ufficio ginevrino per il suo quotidiano funzionamento. Ha dunque pienamente il diritto che si chiariscano, nell'interesse slesso delle masse operaie, le posizioni e le azioni dell'organizzazione ginevrina del lavoro. Bottai a Roma Roma, il giugno, notte Stamane proveniente da Ginevra ha fatto ritorno a Roma S. E. Bottai, Ministro delle Corporazióni. La morte di un patriota trentino Trento, 11 giugno, notte E' morto all'età di 7'J anni il conte. Arnaldo Sozzo Noris, appartenente ad una delle più illustri famiglie della nobiltà italiana e cognato di Benedetto Cairoti Re Alessandro a Zagabria Un'altra bomba scoppia innanzi al Palazzo Reale Roma, 11 giugno, none II. Giornale d'Italia riceve da. Zagabria — per posta, onde evitare la censura — i seguenti particolari sul movi mentalo soggiorno del lìc Alessandro nella capitalo della. Croazia. La sera del. 13 corrente, esplose una bomba nel parco di Tuslcanac, davanti, al. Palazzo in cui ha preso dimora Ile Alessandro; il giorno 3 il Sovru)io voleva recarsi, a Zagoria, regione a nord della capitale croata, ma', nei pressi, del, villaggio di. Pasca, l'automobile reale, trovò la strada demolita e dovette rientrare a Zagabria. Qualche giorno dopo il Sovrano effettuò egualmente la gita, ma seguendo un altro percorso. Un comizio di contadini, convocalo a Cosmo dal, nolo agente della dittatura Carlo Coracevic, è finito con l'intervento della gendarmeria e con la fuga del tribuno. Non che mancassero gli intervenuti; anzi, si presentarono inaspettatamente oltre diecimila contadini, ma per inveire contro il regime serbo-jugoslavo e contro il suo fiduciario Coracevic, al, quale ultimo non fu consentito dire una parola. Malgrado gli sforzi dell'autorità, queste notizie, che non temono smentite, sono trapelale e vanno in gitz> nel. Paese, con somma soddisfazione della popolazione patriottica. Lo stato d'assedio proclamato in tutto il Perù Lima (Perii), il giugno La. Giunta di Governo ha decretalo lo sialo d'ussedÌD iit nulo il territorio della, Repubblica ni. altre misure sono siale adottalo contro le probabili manifestazioni, rivoluzionarie che secondo la. Giunta si. slavano organizzando in vari centri del Paesi: e di cui, afferma, aveva prove ampie. La Giunta contemporaneamente ha, annunzialo che limi sarà applicala alcuna misura eccezionale finn a quando non sarà necessaria. E' infatti, intenzione della Giunta, di permettere il, regolare svolgi inculo della campagna elettorale sino a. quando questa è mantenuta entro i. limiti, costituzionali. Nei circoli tu Governo poi si aggiunge che ella Giunta erano pervenute prove che slamano all'alba, dovevano verificarsi delle riunioni di. oppositori' Ionio a Lima quanto a Calìao. Po:o tempo prima che esse avessero inizio la polizia ha. arrestato 22 persone nella capitale e 33 a Calino. Contemporaneamente folli gruppi di agenti a cavallo perlustravano le vie cittadine dei due centri e alle li veniva stabilita una sorveglianza ni il ilare rigorosa su, tutta la relè ferroviaria peruviana. Fino ad ora non. fono segnalali disordini e da fonte ufficiale si, assicura che le autorità hanno l'intero domìnio della situazione. Si afferma che la. maggioranza degli arrestati •: costituita da agenti di. polizia, segreta dcll'cx-Presidentc Leiguya.

Persone citate: Arnaldo Sozzo Noris, Bottai, Carlo Coracevic, Ile Alessandro, Pasca, Re Alessandro, Silvio Longhi