L'insediamento del nuovo Segretario

L'insediamento del nuovo Segretario Nella Federazione Fascista L'insediamento del nuovo Segretario II fervido saluto al Cons. Gen. Mastromattei - L'animatrice parola dAndrea Gastaldi - Una entusiastica dimostrazione al Duce I iHmC8Kyi!,"",'" della Casa, di.muiM, piesenu lune 'e Gerarchle ~provinciali, l'Ispettore del panilo e commissario straordinario uscente della federazione provinciale fascista console generale Mastromattei, fui inseuiato il nuovo segretario federalo Aliti rea Gastaldi. I.'ininioiisu salone era gremito di autorità e rappresentanze: il podestà non. di UeviU con i vice-podestà ed i consultori, S. ]•;. geit. Ferrari e Spiiler, i senatori Ciati 2 Petit ti, i deputati Maluserai, l-'erracmi, uervasio, farsa, Vassallo, Vernini c Vkuiino, il gen. Soaudokirn, Comundaiite il Gruppo di Legioni della M.V.S.N.. il Questore Da limila, gli alti magistrati S. li. De Sane iis, Aroea, Manno, Danza e Majolu, il preside della Provincia Angelini, il magnifico rettore l'ivano, il Consiglio dell'Economia;al completo, il Provveditore ngii Studi Gasperoni con il prof. Clliavnssa e l'avv. De lloininicis, tutti i Fiduciari dei Circoli rio-, nati, tinti i Segretari politici della provincia e i segretari delle organizzazioni sindacali, il col. dei mi", ce. Tirinnanzi de' Medici, e inoltre il gen. Clemente Perol, il col. Puel, ring. Uerloldo, ,i| cpmm. Cittadini, il gi-. uff. Donvlto, il dott. Miloue, l'illg. Ilernoe.co» il prof, (iorgolini, l'avv. Majorino, il conte Kossati-R-uynori, il cui, Giaccone, il dott. Teleslo, il cav. Casaro, il dottor Farina, il seniore Veclaui, l'avv. Barduti/.cllu, il dott. Zucchetti, l'avv. d'Aragona, gli ispettori federali Bei'liis, Uotiominl, Maccurio, Sticca ed altre persomi)ita. Quando sono comparsi alia tribuna S. E. il Prefetto Micci, il console genera le Mastromattei ed Andrea Gastaldi, i convenuti hanno tributato loro una viva dimostrazione di simpatia. sppdt| pdbzdctvgfhnqtppL'Ispettore Mastromattoi Ha preso subito la parola l'ispettore <1p1 Parlilo, cons. gen. Mnstronialtei, il quale,.accolto e frequentemente Inter rotto da battimani, ha detto: « Kccellcnza, Carnet ali. Il compilo af fldatumi dal Duce, su proposta di S. E. il Segretario del Partito, è esaurito. S. E. il Capo del Governo, su proposta del Segretario del Partito ha nominato Segretario Federale il camerata Andrea Gastaldi. « Lietissimo di affidare le sorti della Federazione torinese nelle saldi inani di un vecchio compagno •d'armi, d'un vecchio camerata della vigilia, e sicurissimo che egli tonificherà superbamente il fascismo torinese, cosi come il Duce gl.ieue ha affidato la consegua, rivolgo a tutti coloro clic sono stati al lido fianco durante questi cinque mesi e mezzo del mio modesto lavoro, le più vive grazie. Rivolgo ini particolare elogio a tutti ((nel 1 i che, nelle cariche pili elevate come nello più modeste, hanno dato la loro attività die è stata fedele, intelligente e disinteressata. Rivolgo a Si E. il Prefetto Ricci un particolare affettuoso saluto ed un vivissimo, profondo ringraziamento. La perfetta concordia fra le Gerarchie del Partito e quelle derla Provincia, hanno costituito la hase del lavoro sicuro, proficuo e fecondo che è stato fatto in questo periodo di tempo. Rivolgo ancora un particolare saluto, al Podestà di Torino, Paolo. Iphon di Bevel, che ci ha assistito con entusiasmo fraterno. Rendo omaggio all'Esercito glorioso che i! qui tanto degnamente rappresentato. Le Camicie Nere torinesi sono state fidissime di' rafforzare i vincoli fraterni di cameratismo con l'Esercito, le cui stupende tradizioni esse vogliono continuare nella vita civile. Esso hanno coscienza di potere, so sia necessario, rientrare nell'Esercito, con la stessa fede sicura e la stessa volontà di combattere e, se occorre, di sacrificarsi. Alla Milizia il mio affettuoso saluto di Console Generale e quello di tutti i fascisti di Torino e della Provincia. A tutti i Segretari politici a tutti gli altri camerati che mi sono stati a fianco un vivo grazie. «Camerati! Non vuote parole: 11 Fascismo torinese dimostra di essere in perfetta efficienza c procede oggi sicuro verso le strade luminose dell'avvenire, con l'affiatamento più perfetto, in perfetta concordia con tutto il popolo. Regime, Monarchia, Esercito, tutti concorrono a formare quel poderoso e grande Esercito che il Duce lancia sempre più avanti per le fortune e la grandezza d'Italia! ». Il Segretario Federale Cessata la lunga, irrefrenabile dimostrazione di devozione e simpatia che l'assemblea ha tributato al Cons. gen. Mastromattei, ha parlato, accolto da vivi applausi, il Segretario Federale Gastaldi : « Kccellcnza, Camerati. Bene ha detto il Console generale Mastromattei che ò saggia consuetudine fascista non tunbare la suggestività del cambio della guardia con inutili e vuote parole: anche perchè il più ambito suggello ed il più prezioso viatico e nel telegramma lapidario e incisivo del Duce che per me rappresenta una precisa consegna ed un comando al quale da Camicia Itera abituata ad obbedire mi atterro con rigida scrupolosità e con cieca fedeltà. Devo però, inanzi tutto, per espresso incarico di alcuni dirigenti fascisti, interpreti sicuri del sentimento delle Camicie Nere tutte della provincia di Torino, esprimere la più devota gratitudine al generale Mastromattei per l'opera provvida e feconda che egli ha svolto tra di noi e che gli fui'meritato l'altissimo plauso di S. E. il Segretario del Partito, ed oggi l'unanime affettuosa simpatia con la quale tutta la Provincia di Torino lo vuole seguire nel suo ritorno al nuovi e più gravi compiti che il Begime, contando sulla sua fedeltà della vigilia, gli vorrà asi segnare. Noi non dimenticheremo questa sua opera che è stata per i fascisti tutti esempio di rettitudine, di generosità, di attività e, sopratutto, di illimitata fedeltà al Duce. o Eccellenza signor Prefetto! A voi, degno e valoroso rappresentante del Governo Fascista nella Provincia di Torino, io rinnovo la promessa della più devota e leale collaborazione, e la preghiera di portare al Duce la voce vibrante della nostra fede che non ha conosciuto e non conosce nè debolezze uè abbattimenti, ed il desiderio vibranta di tutti i l'uscisti di riaverLo presto tra di noi, per fargli riudire tutti i palpiti del nostro affetto e per confermargli la nostra volontà e la nostra ambizione di non essere secondi ad alcuno nei seguirlo ovunque Egli ordini ». Una entusiastica, vivissima acclamazione e grida ripetute di «Viva il Ducei, hanno salutato queste parole. « Alle Autorità presenti — ha continuato l'oratore — al Camerati investiti 'd'fin comando, in ogni settore del Regime fascista, io rinnovo la promessa che nella orgogliosa gioia di essere preposto al comando del Fascismo della nostra Provincia, mi sforzerò di essere, più che il Capo, il primo tra i camerati, che seguirà e sorreggerà la fatica di ognuno rivolta ad assolvere completamente tutti I compiti affidatici dal Begime. « Ed ai lavoratori tutti di ogni categoria che in questo momento danno un mirabile esempio di disciplina fasciita e di spirito di sacrificio, ai Ero- pdi duttorl che in questo critico momento ~" sanno superbamente resistere aule ponendo l'interesse della Nazione ai proprii, alla gioventù fascista, io dedicherò le mie cure particolari ed -afettuose, certo clic in tal modo noi potremo non solo vincere le battaglie dell'oggi, m.a assicurare gli ineluttabili e necessari sviluppi della Rivoluzione Fascista die noi dovremo difendere contro ogni insidia palese 0 occulla, al l'ine solo di assicurare all'Italia nostra, nel nome augusto del He vittorioso, l'avvenire di fortuna « di gloria assicurata, dal genio e dalla fatica insonne di Benito Mussolini ». Entusiastiche acclamazioni al Duce hanno coronato il vibrante, appassionato discorso di Andrea Gastaldi al quale pure l'assemblea ha lungamente applaudilo. cAre(dSntdirtPppudtdncenParla S. E. il Prefetto Subito dopo ita fatto cenno di voler parlare S, E. il Prefetto. Fra il più attento silenzio dei convenuti, S. E.. lucci, ripetutamente applaudilo dai ppresenti, ha cosi contini-min- ppresenti, ha cosi comincialo: « Mi corre l'obbligo ili ringraziare i camerati Muslromattei e Gastaldi delle parole cortesi che mi hanno rivolte. Desidero dire pubblicamente, dare cioè aito ancora una voli a, quando già Iti quotidiana comunanza di vita con il Consolo generale Mastromattei lo aveva dimostrato, che noi due siamo stati fraternamente d'accordo nel procedere in quell'opera die il Duce vuole sia svolta in ogni provincia, del Regno: tonificare il fa seismo ed operare con decisione, con fermezza., con energia non disgiunta da (niella equità che deve essere la ha se d'ogni azione. Quando questi concetti fondamentali sono sentiti profon demente da due persone di responsabilità, come debbono essere il Capo della Provincia ed il Segretiirjo della Federazione Provinciale Fascista, tutto è sotto i migliori auspici. » Nel dare aito ancora una volta di questa perfetta comunità di intenti e di opere, io debbo mandare a uva volta il più vivo ringraziamento al camerata Mastromattei per questa fedelissima fraterna collaborazione. E. polche a lui succede il camerata Ga. staldi. debbo dire a lui pubblicamente quello die già gli ho detto in privato e in un telegramma: Egli con la fiducia del Duce e con 1 requisiti di vecchio fascista e di uomo di alto carattere che ha, non può non assolvere ottimamente tinti i compiti che gli sono stali affidati. «In questa fatica, egli può contare sul mio appoggio incondizionato, lo sono certo che egli per antico abito intellettuale, per cosciente condona fascista, per l'esempio che ha visto testé svolgersi sotto i suoi ocelli, seguirà, e gli sarà facile senza dubbio, la traccia magnifica lasciatagli dal Consoie generale Mastromattei. Ed allora ecco che nulla si ritarderà in Provincia. Tutto procederà con il cambio di un uomo, ina rimanendo integre la fede e la disciplina. Quanto ni console generale Mastromattei — ha continuato S. E. Ricci — egli è giovane di anni ma ricco di esperienza, ricco di energie, sopratutto ricco di-quella fede fascista senza la quale' è vano sperare alcun bene per l'Italia. « Io sono certo che egli pei' le sue magnificile qualità di soldato e di fascista, darà sempre nei nuovi alti uffici cui sarà preposto il mirabile esempio che lascia fra noi. « A noi non resta, e siamo lieti di formularlo, che esprimere l'augurio più mtlsgfac•ordialo per il suo avvenire. Noi lo seguiremo con lutto l'animo, Egli stia certo che. Torino non lo dimenticherà e non lo dimenticherà Provincia intera che lia apprezzato in lui una nobilissima tempra. Egli va via da Torino con il rincrescimento di lasciare questa magnifica Provincia. Stia certo — ripeto — che non lo dimenticheremo; e ci conforta il pensiero che rimarremo idealmente uniti nel comune lavoro al servizio del Duce e della Nazione. Invito I Camerati ad elevare nu'alalà al nostro caro camerata Mastromattei ». Un potente alala e fragorosi applausi hanno risposto all'appello di S. E. Picei, ma subito il gen. Mastromattei ha invitato i presenti ad elevare il pensiero al Duce. Un triplice evviva al Capo ha chiuso, fra il più alto entusiasmo, l'austera cerimonia. Infine, nella sala del Direttorio il Po desta cónto Bevel, a nome di S. E. ili Prefetto e dei camerati fascisti ha offerto, con cordialissime parole di omaggio, un dono-ricordo al gen. Mastromattei, che ha ringraziato con visibile commozione. Subito dopo l'insediamento, 1 ispettore del Partito Mastromattei liti inviato un telegramma di devoto omaggio al Duce e altri telegrammi ha diretti a S. E. Ciurlati ed a S. E. De Vecchi di Val Cismon. Il Segretario Federale Gastaldi ha scritto la seguente lettera alla vedova di Mario Gloda: «Assumendo la segreteria federale elevo 11 mio devoto pensiero alla venerata, memoria del fondatore del Fascio torinese al cui esempio ispirerò la mia azione. Deferenti saluti ». 11 cav. uff, Gastaldi ha poi inviato telegrammi di omaggio allo LL. EE. de Vecchi di Val Cismon ed Arpinati.

Luoghi citati: Italia, Torino