La moratoria, problema urgente

La moratoria, problema urgente Bruning invita MacDonald a Berlino La moratoria, problema urgente Londra, 9, notte, SI annunzia ufficialmente stasera che-al termino delle conversazioni dei Che-] i,., 1™^J^jy»i£? quèrs i Ministri tedeschi Briining e Curtius hanno invitato MacDonald ed Henderson a visitare Berlino. Il comunicato aggiunge che l'invito è stato accettato; ma i Ministri inglesi non sono stati in grado di fissare, fin d'ora, la data n i r i è a e ; 0 ; 0 ; e e i , . d n i i è a i e a e d Molto terreno, dovrà essere esplorato dal Governo britannico, insieme con i Governi d'Italia e di francia, e lunghi scambi di vedute saranno necessari perchè a Londra e a Berlino si senta la necessità di una prosecuzione dei colloqui dei giorni scorsi. A Berlino, infatti, i Ministri inglesi dovrebbero recare qualche risposta agli innumerevoli quesiti esaminati in questi giorni di modo che, in mancanza di accordi preliminari con le altre Potenze, un secondo scambio di vedute fra statisti d'Inghilterra e di Germania, sarebbe non solo infruttuoso, ma anche dannoso per gli stessi rapporti stabilitisi fra le due grandi Potenze. ■ D'altra parte-è comunemente ammesso-qui che il dado delle discussioni sul tema delle riparazioni è stato gettato, e che sarà difficile, se non addirittura impossibile, arrestare il movimento in favore di un'ampia ed esauriente discussione di questo problema, e di quelli che vi sono direttamente connessi. La moratoria In vista Il dibattito potrà essere ritardato alquanto per non ferire suscettibilità vicine e lontane, ma le acque sono ormai in moto, e a giudizio di vari commentatori inglesi daranno prova di saggezza e di chiaroveggenza gli statisti se procederanno senza indugio ad incanalarle nelle direzioni volute in luogo di attendere una piena destinata a farsi travolgente per tutti. Non si dubita qui, e ciò spiega gli allarmi che si nutrono nei circoli finanziari, che il Governo tedesco ricorrerà all'arma della moratoria, e rivolgerà ai Governi interessati una domanda di esenzione dai paga menti condizionali delle annualità Young per un periodo di tre anni. In questo caso saranno indispensabili trattative fra i Governi alleati ed il Comitato consultivo del Piano Young. I.e discussioni, nonostante gli sforzi che potranno essere fatti per limitarle, assumeranno fatalmente molta ampiezza ed un carattere internazionale. Qualche sondaggio deve essere stato operaio oggi dai Ministri Brùning ft Curtius negli ambienti finanziari inglesi, poiché, prima di ripartire alla volta di Berlino, l'uno e l'altro hanno avuto colloqui con Lord D'Abernon e con rappresentanti delle massime industrie nazionali, fra i quali l'ex-Cancelliere dello Scacchiere Roberto Home. Altre personalità della finanza e dell'industria avrebbero, a quanto si afferma, espresso a Briining e a Curtius la loro fede sui rapporti economici fra l'Inghilterra e la Germania. 1 due Ministri tedeschi hanno lasciato oggi Londra, salutati alla stazione di Victoria da notabilità politiche e diplomatiche. Prima di imbarcarsi a Southampton sul transatlantico ™ Europa », Briining inviava a MacDonald un telegramma nel quale ringraziava sinceramente il Primo Ministro per l'ospitalità offerta a lui e a Curtius, e aggiungeva: a La assicuriamo che ricorderemo sempre con riconoscenza i piacevoli giorni trascorsi nel suo delizioso Paese,, e le calde accoglienze fatteci dal Governo e dal popolo britannico ». Un telegramma pressoché negli stessi termini era inviato da Curtius a Henderson. Ai reporters dei giornali, recatisi a Southampton, il Cancelliere del Reich esprimeva inoltre la speranza che MacDonald ed Henderson possano presto recarsi a Berlino. Egli si dichiarava soddisfatto delle conversazioni avute con gli statisti inglesi. » Queste conversazioni — concludeva Brùning — contribuiranno a facilitare una cooperazione internazionale per il superamento delle difficoltà piesenti ». I debiti e ie spese militari Si osserva d'altra parte stasera che un tentativo di avviamento delle discussioni dei Chequers sul terreno del disarmo è stato fatto da Henderson, ma non sembra avere sortito alcun esito definitivo. Secondo le voci circolanti oggi, il Ministro degli Esteri, nel corso dei colloquii sulle difficoltà finanziarie della Germania, sarebbe intervenuto- facendo rilevare a Curtius quale ottima impressione avrebbe creato, in Ingb.il- terra ed altrove, una energica politica di economie su alcuni capitoli del bi-I-lancio tedesco. ] Henderson faceva evidentemente allu- e sione ai bilanci dell'Esercito e della Ma-| rina; e Curtius, sempre secondo queste i voci, avrebbe replicato, ricordando i bi-l lanci analoghi delle altre Potenze. In termini molto cortesi, il Ministro inglese degli Esteri avrebbe ribattuto, sollevando la questione del terzo incrociatore che la Germania si accinge a costruire. Brùning avrebbe tagliato corto a questa discussione laterale, soggiungendo die il Governo non può, nella difficile posizione in cui si trova all'ora presente, andare apertamente incontro alla maggioranza della sua pubblica opinione, e suscitare nuovi motivi di risentimento, mediante una riduzione delle misure difensive della Germania consentite dal Trattato di Versailles. R. P. o i Preoccupazioni a Parigi Parigi, 0 notte. II problema delle riparazioni torna ad occupare il primo piano dell'attualitàsehonchè la stampa ufficiosa non presenta ancora le cose come stanno, e cerca di guadagnare tempo, dichiarando che 1 due Ministri del Reich sono ripartiti da Londra senza avere ottenuto quello che si auguravano, e che decisione non ne è stata presa nessuna, e che del resto l'idea della riunione di una grande conferenza di tecnici per la revisione dell'accordo Yoiing è da acco gliere sotto ogni riserva, non essendo sufficiente che Berlino e Londra siano d'accordo in proposito perché il progetto possa realizzarsi. I giornali Indipendenti non dividono affatto questo ottimismo convenzionale e prevedono, al contrario, che la riapertura delle discussioni sulle riparazioni è ormai questione di tempo, forse di settimane. Una supposizione semplicista Ripigliando la tesi esposta ieri da Blum, e facendosi forti delle stipulazio- à dell'agosto 1929, molti cercano di .riassicurarsi, mostrando di credere che e e a o e a e n g a l o i l a a h o e e e a , i a il solo provvedimento cui il Reich po tra ricorrere sarà la sospensione per due anni e la trasferta del versamento condizionale, depositando in inarchi la somma relativa alla Banca Internazionale di Basilea, e riservandosi di sospendere nel 1934 anche tale deposito, qualora le proprie condizioni finanziario non fossero miulioiitte. Ora, poiché il grosso del credito francese è. come tutti sanno, coperto dalle annualità incondizionate, la cui sospensione non ii prevista dall'accordo Young. nessun serio danno potrebbe tornare alla Tranci dall'allegato IV dell'Accordo dell'Aia. Tale supposizione semplicista, ci sembra però assolutamente gratuita ed immeritevole di credito. L'atteggiamento dell'America, per non parlare di altre considerazioni, esclude che la soluzione del problema delle riparazioni tedesche possa essere cercato unicamente nella sospensione temporanea e definitiva di quella frazione dei pagamenti Young che, p»r l'appunto, vanno normalmente assorbili dai crediti americani. L'accordo Young considera la moratoria di due anni come espediente eccezionale, la cui applicazione non avrebbe potuto essere so non il risultato d'una inchiesta internazionale sulle effettive condizioni economiche e finanziarie della Germania. Ora, i fatti sembrano presentarsi molto diversamente. Nessuna inchiesta è stata fatta dalla Banca di Basilea, né da a Uri. organismi sulla capacità di pagamento del Reich, e viceversa da Berlino si lascia già prevedere che la domanda di moratoria avrebbe luogo quanto prima. Le circostanze rivestono dunque un carattere assai poco consono al carattere automatico della procedura straordinaria prevista dall'accordo dell'Aja. e procedono da un complesso di fatti troppo compiessi e generali, per poter rientrare sotto l'angolo d'un semplice orticolo di trattato. In tali condizioni la ripresa in esame generale degli accordi del 1929, si intona, se davvero si vuole modificare qualche cosa, all'andaménto delle riparazioni. Che la sospensione dei versaménti delle annualità condizionate possa essere la prima fase del processo di revisione, non é da escludere, dato che la Banca di Basilea faceva buon viso alla domanda del Reich, ma l'altra concessione non poteva, in ogni caso, venire considerata se non come una soluzione provvisoria, in attesa del riesame totale del problema, riesame che andrà condotto - con il preciso propositi) di riportare in a misura stretta ed adeguata i sacrifici da Iconsentirsl da ciascuno, e non già sa criticando solo gli uni, e lasciando agli altri una situazione di privilegio. | i l a Dichiarazioni di Briand In quanto al Governo francese, esso tenterà verosimilmente con ogni anezzo di fare ostacolo'a questa procedura, e di spingere invece la Germania ad accontentarsi della moratoria; o, magari, ad accettare l'emissione di un prestito internazionale di cui il mercato francese assorbirebbe una buona parte. Lo stesso Briand, durante la discussione odierna alla Camera, discussione di cui ancora una volta la sua politica estera ha fatto le spese, non ha tralasciato di pronunziarsi in tal senso, nel rispondere Lgll attacchi degli onorevoli Lorin e Grumbach, che lo interpellavano sulla dimostrazione degli «Elmi d'acciaio» : « Qualcuno diceva or ora — ha dichiarato il Ministro — che noi stiamo per fare le spese di una revisione dei debiti. E' inesatto. 11 Piano Young è ancora fresco, e non si può toccarlo senza il nostro consenso. Non parliamo dunque di nuove conferenze e di nuova revisione. Il Ministro degli Esteri'non è siato consultato. Se lo fossestato non si sarebbe impegnato prima di aver chiesto al riguardò il parere del Parlamento r. 11 tono di quéste parole parrebbe escludere, per parte della Francia, ogni possibilità di conferenze. Ma non bisogna esagerare l'importanza di questa reazione, la quale va, più che altro, messa in rapporto col fatto che il primo scambio di idee sulle riparazioni ha avuto luogo a Londra, in assenza di un delegato del Governo di Parigi. Lo spirito delle dichiarazioni fatte da Briand immediatamente avanti le parole qui riportate, ci sembra tutt'altro che esclusivo. « Quando avrà luogo il desiderato dibattito, sulle relazioni generali tra la Francia e la Germania — aveva detto il Capo del Quai d'Orsay — saranno portate alla tribuna delle informazioni che permetteranno di farsi un'opinione esatta sugli stati d'animo. La manifestazione di Breslavia e stata organizzata dagli « Elmi d'acciaio » che non danno prova di sentimenti molto pacifici, e che quest'anno sono stali particolarmente turbolenti. Quello che si può dire, per lo meno, a- tale riguardo, è che ciò è deplorevole e biasimevole, e che in Germania vi sono ancora dei nazionalisti appassionati, i quali non accettano i trattati. Si é detto che vi erano 151) mila persone a Breslavia, forse 60 mila, ciò che è già abbastanza. Quello che è inquietante è lo spirito di quella gente. Che una manifestazione di tal genere abbia potuto tenersi alla frontiera polacca all'indomani di un serio dibattito sulle minoranze politiche a Ginevra, è deplorevole. E 11 Governo francese non si è disinteressato di ques;i fatti. Egli ha fatto sapere che tali gesti rendevano più difficili i passi di riavvicinamento. Ora occorre non perdere il sangue freddo, in tali casi. Questi incidenti devono essere esaminati con calma, altrimenti le relazioni tra i Governi tedesco e fraueese si inaspriranno ben presto. Non bisogna tralasciare dal dire al Governo tedesco che si devono impedire tali manifestazioni. E il Governo Briining è ancora preferibile al Governo hitleriano, che potrebbe un giorno prendere il suo posto. <> Del resto, anche in questo caso, non vi sarebbe slato nulla che fosse turbato. Sì, vi sono in Germania dei nazionalisti. Se non ve ne fossero, sarebbe cosa eccellente, ma ciò che è importante si è che se il popolo tedesco é turbato da una spaventosa crisi economica, vi sono parecchie Germanie, ed i nazionalisti non governano. Essi non sono dunque i padroni. E finché vi sarà possibilità di collaborazione con quel Paese, il Ministro degli. Esteri vi si adoprerà ». 11 tono, come vedete, non è mutato. Certo le pressioni che gli ambienti moderati eserciteranno sul Quai d'Orsay, affinché la Francia si rifiuti a dare il proprio consenso ad una nuova Conferenza sulle riparazioni, saranno intense. Ma tranne il caso che Briand debba abbandonare il Quai d'Orsay, non è il caso di temere che una formula ili accordo non possa, in ultima analisi, venire trovata. Ora l'insuccesso di una nuova ma novra sferrata questa sera alla Camera contro i! Ministero a proposito delle interpellanze sopra indicate, di cu! gli oppositori desideravano la discussione immediata per creare imbarazzi al Governo, e di cui Lavai ottenne invece, con 62 voti di maggioranza, 1! rinvio a dopo il 13 giugno, ossia dopo le dimissioni regolamentari del Gabinetto per Centrata in carica del Presidente della Repubblica, prova che Lavai ha ancora del credito, e che in quanto a Briand non è ancora punto detto che egli sia giunto al termine del proprio. 0. P.