Il XXIV Maggio solennemente celebrato in tutta Italia

Il XXIV Maggio solennemente celebrato in tutta Italia Il XXIV Maggio solennemente celebrato in tutta Italia L'imponente corteo all'Altare della Patria - L'orazione di Carlo Del Croix - La grandiosa manifestazione dei Combattenti e dei Giovani Fascisti al Duce - Mussolini inaugura la pista dell'Aeroporto del Littorio Maggio 1915 Gioventù Fascista pubblica il seguente articolo del Duce: « Nel maggio del 1915 tutta l'Italia vivente fu percorsa e incendiata da una passione come rare volle accade nella storia dei popoli e come non era mai -accaduto nei molli, troppi secoli durante i quali Vltalia fu serva e divisa. Dal 5 maggio, discorso del Poeta a Quarto, al 24, dichiarazione di guerra, il popolo italiano rimase in quello « Stato di grazia » che è lo stalo di eccezionalità necessario alle grandi imprese e ai rischi supremi. Fu quella del magalo 1915 uno autentica e vittoriosa insurrezione di popolo e come tale, quella del 1915 prepara l'insurrezione del 1922 ed entrambi costituiscono le fasi di quella profonda rivoluzione in atto che si chiama Fascismo. Molti, moltissimi protagonisti delle giornale del '15 caddero combattendo soprattutto nelle prime sanguinose avanzate tra Gorizia e la torre di Monfalconc e la loro memoria splende nei nostri spiriti, pochi si sono dispersi o passati — dopo guerra — al nemico; gli altri nella quasi totalità sono oggi raccolti all'ombra del Littorio. Il sacrificio del popolo italiano è stato grande e nel sangue e nelle fortune, ma non è stato vano, anche se la pace non è adeguata atta vittoria. La portata immensa degli eventi degli anni, angosciosi è in primo luogo di natura morale: è la fusione degli, spirili realizzata fra tutti gli italiani: è la prova data al mondo del loro coraggio in terra, in mare, in cielo: è il riscatto da secoli di avvilimento e di imbclUcosità che pesavano gravemente sulla coscienza e ci diffamavano fra gli stranieri: è la parola «patria» che finalmente ha avuto un. senso, un volto, un grido, un battesimo di fuoco e di sangue. « Oggi, le parole, Carso, San Miclbele, Sabotino, Podgora, Oslavia, Wermada, Montenero, Monte Grappa, Pasubio, Passo Buole, Adamello. Piave, Mantello e infinite altre, suonano nel cuore di milioni di italiani dalle città ai villaggi, come una campana di gloria velata dal rimpianto .severo, dalla profonda nostalgia; mentre l'orgoglio di chi ebbe la ventura di « esserci » passa da padre a figlio, dilatandosi sino ai confini presenti e futuri della razza. Coi nomi dei luoghi, i nomi degli uomini! Quanti e quali mirabili prove di eroismo. Corridoni e Battisti; Sauro e Fulcieri; Raggi e Baracca; i figli del popolo e quelli dell'aristocrazia; i colti e gli ignari; gli adolescenti appena- usciti dai licei e gli uomini giunti al crepuscolo e lutti coloro noti ed ignoti che morendo per la Patria, non l'hanno soltanto difesa e accresciuta nel territorio, ma l'hanno onorata consacrata ingigantita! « Questa grande trasformazione di cose e di spirili, ebbe inizio nel 1915 da un moto di popolo — guidato dai Fasci di Azione Rivoluzionaria — che impose la sua volontà, dettò la 'sua legge più dura; rovesciò le urne di un parlamento infellonito; sbaragliò i vecchi uomini e le loro clientele e i loro compromessi filistei e passò oltre col popolo in armi. .« Tutta la storia italiana del ventesimo secolo, si svilupperà su linee fatali da quel maggio 1915 che fu una testimonianza, un prodigio e la conquista del popolo su se stesso. « Ora, la gioventù del Littorio come quella del '15, non attende il destino, ma gli va incontro col freddo ardimento delle nuoce generazioni decise a piegarlo. MUSSOLINI. ltcmtppdnpeulnclsdrdstbl(Le manifestazioni romane Roma, 25, mattino Sotto lo stesso cielo che largì l'auspicio del suo sorriso propiziatore al primo scatto dell'esercito oltre la linea del vecchio contine, con lo stesso fresco vibrante, maschio entusiasmo con cui la. parte migliore e più viva del popolo saluto, sedici anni fa, l'inizio della grande prova, tappa necessaria e feconda dulia nostra ascensione nazionale, con lo stesso animo e sull'ante, Roma tea celebrato, ieri, l'anniversario glorioso. Qualche cosa dello spirito fluttuava nell'aria, noi la limpida, primaverile atmosfera della Capitale mentre le manifestazioni si svolgevano; adunate popolari, cortei combattentistici, raccolte di giovani Camicie nere unite ad ascoltare la parola di purissimi eroi della guerra, ce trimonie significative e commoventi intese a cementare sempre più, nella custodia gelosa del patrimonio comune, il vincolo di cameratismo fra le varie categorie dei reduci. La giornata, veramente radiosa, { 6tata inaugurata con un atto sinibo lieo di devozione e riconoscenza all'Esercito combattente. Interprete dei pentimenti dell'intera cittadinanza, il .Governatore di Roma, si è recato sul-'apl l'altare della Patria, p lia deposto sul tumulo dei Milite Ignoto 11110. grande corona di alloro con i nastri da.i lla.inmanii colori di Roma, Intorno alla tomba, dinanzi alila finale por tutta la pi ora i«t'a e stato bruciato l'incenso da prandi tripodi, prestavn.no servizio d'onore i vigili del fuoco del Governatorato in alfa uniforme. Il Prìncipe BoiKompagni l.udovisi si è noi reeato in Campidoglio per deporre un'altra grande corona di alloro sull'Ara dei Caduti fascisti, associando nello slesso omaggio coloro che assicurarono la Vittoria e coloro che, della Vittoria, garantirono e difesero lo spirilo. , Alle 9, il Vice-Presidente dell* Camera, on. But.fafoehl. uccou>ftftgnato dall'oli. Candii e dal Seg^jv^ario generale della Camera, de*i>. Rossi Meriplii, si è recato a decorre una corona d'alloro, a nome 'della Camera, sulla tomba del Milita Ignoto. Pure alle 10, il sen. SiuiQj'^tta e S. E. il conte Brusa.li, questori del Sonalo, .accompagnati dal 'segretario generalo, prof. Alberto-, hanno deposto una corona d'allora, a nome del Senato, sulla tomba (Vel Milite Ignoto. Quindi ha.nno portato un grajide mazzo di rose rosse sull'ara dei caduti fascisti. Allo in circa, limi) bambini delle scuole del Governatorato si sono recati all'aliare della Patria, accompagnati dalla musica dei Hit. Carabinieri e cantando in coro la canzone del Piave, Giovinezza ed altri inni della Patria. Il Duce all'aeroporto del Littorio Sempre nella giornata di ieri, il Capo del Governo ha voluto egli stesso inaugurare la pista costruita all'Aeroporto del Littorio. La cerimonia, cui ha assistito un pubblico numerosissimo, assiepato lungo i viali del Littorio 0 sul piazzale della Casa dello Ali, tutta pavesata di bandiere, ha avuto un carattere di semplicità. Alle 9,35 circa, preannunziato dagli inni nazionali e salutato dagli applausi dei presenti, è giunto il Capo del Governo. Erano a riceverlo il conto Beniamino, il principe leoncello Iti e i dirigenti della Compagnia Nazionale Aeronautica. Al seguilo del Duco si trovavano l'on. Giunta, Sottosegretario alla Presidenza, il principe Boncoinpugut, Governatore di Poma, l'on. Landò Ferretti, Capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo, l'on. Starace, vice-segretario del Partito. Il Prefetto di Poma ed il sen. Guglielmi. Accompagnato dalle autorità, il Duce si è inunediatamente recato ad inaugurare il quadro grafico dello linee aeronautiche che convergono a Roma da tutta Europa. Subito dopo, si è compiuto, tra il religioso silenzio dei pre senti, il rito dell'alza-bandiera, mentra la musica della lì. Aeronautica intonava la Marcia Reale e il Duce, le autorità e tutti i presenti salutavano romanamente. Terminata 1' austera cerimonia, 11 Duce, accompagnato dal conte Bònmartiui, saliva su di una rossa automobile da corsa e si portava davanti alla pista, chiusa da un nastro tricolore. Quivi giuuio, il Duce, che appariva sorridente, scendeva di macchina e si recava a tagliare il nastro, mentre la folla prorompeva in fragorosi ap- iplausi. Vicino all'ingresso della pista, ! ' si trovavano i fascisti romagnoli che avevano compiuto la Predappio-Roma motociclistica. Il Capo del Governo ha gradito molto ii saluto affettuoso dei conterranei e si è soffermato a conversare alcuni istanti con loro; quindi Ila ripreso posto sulla sua macchina e, pilotando personalmente, ha inaugurato in forma ufficiale il tracciato della pista. S. E. Mussolini ha compiuto il primo giro a velocità assai sostenuta, mentre i presenti seguivano con ansia la corsa vertiginosa della macchina rossa. La curva sopraelevata è stata abbordata a tutta andatura e la macchina ha terminato fulminea sui rettilineo. Il passaggio rapidissimo è stato salutato da un'entusiastica ovazione che si è ripetuta ancora più vibrante quando il Capo del Governo, compiuto il secondo giro a velocità ancora più forte, si * fermato davanti ai bo.rcs ed e sceso agilmente dall'automobile. Il Duce ha espresso il sii" alto compiacimento al conte Borunartlni e, ossequiato dalle autorità ha lasciato l'aeroporto in compagnia dell'on. Giunta, tra le acclamazioni della folla. Subito dopo sono stali aperti al pubblico i cancelli di accesso alla pista. E' cominciato cosi un veloce carosello di macchine perché tutti hanno voluto girare nella nuova pista. Verso le 12, la pista si è completamente vuotata. Nel pomeriggio, lo stadio del motore e slato riaperto fino al tramonto ti tutti gli appassionati, desiderosi di cimentarsi sull'ampia curva sopraelevata e su quella difficilissima della ripresa. La nuova pista, condotta a termino in un tempo relativamente breve, è riuscita un'opera veramente grandiosa e perfetta. Costituita da rettilinei di diversa natura, da curve in piano, da una curva fortemente sopraelevata e da una a dietro-front, denominata della ripresa, costruirà in calcestruzzo 0 cemento armato 0 superiormento bitumata, pernio?. ■• 10 grandi velocità. La tenuta stradalo è perfetta in qualunque punto perché il fondo permetto una perfetta aderenza dello gommo, grazio alla sua speciale composizione. Pure nella mattinata nell'atrio di Montecitorio, fon. Buttufochi, 111 rappresentanza di S. E. Giuriati, alla presenza del Segretario generate, dei funzionari e di tutto il personale della Camera, ha apposto corone sulle lapidi che ricordano gli impiegati e gli appartenenti al personale della Camera caduti nella grande guerra. Alle 10,30, nell'atrio del Palazzo del Senato, a San Luigi Do' Francesi, presenti tutti i funzionari del Sonato, è stata posta una corona d'alloro dinanzi alla lapide che ricorda l'eroico capitano De Gaetani, funzionario del Sonato, caduto in guerra, Alla Casa dei mutilati Più tardi, nel grande salone della Casa madre, dei Mutilati, concessa con Iraterno spirito, si è tenuto il convegno dell'Associazione Nazionale Combattenti, la quale, nella ricorrenza storica, ha voluto riunire a Roma il proprio Consiglio nazionale, inaugurando la giornata con un alt significativo: la consegna della tessera di *ooio a. quelle dame della Croco. Rossa che por speciali benemerenze conseguite nella campagna 1915-18 hanno ottenuto la Croce di guerra e le medaglie al valore. Il salone delle riunioni della Casa dei Mutilali era già gremito di partecipanti al Consiglio e di rappresentanze di tutto le organizzazioni combattentistiche quando, verso le 10, hanno cominciato a. giungere numeroso autorità che sono stato calorosamente applaudito. Tra esso erano S. I-:. il Ministro De Ronoi che ra 11 prese ni ava il Capo del liovSrno, S. E. Foderzoni, S. E. Giupiati. S. E. Ciano, i Sottosegretari. Tii Stato Riccardi, Cab, l'ani, R.USS0, il vice-segretario del Partito, On. Starace 0 numerosi senatori e riepulati. Del Direttorio dei Combattenti orano intervenuti gli onorevoli triumviri: medaglia d'oro Amilcare Rossi, Russo e San sanelli. L'Associazione iMutilati era rappresentala da.l Segretario generale on. Baccarini, e tutte e altre organizzazioni combattentistiche avevano inviato loro rappresentanze con labari e gagliardetti. Dinanzi alla massa, combattentistica, che si addensava nel fondo e lungo le ali della saia, si trovavano, pelle prime file dello sodio, le dame della Croce Rossa che dovevano ricevere la tessera sociale. All'ini'.io della cerimonia, il dottor Velia ha dato conitinicaz.ione di una. lettera, inviata al presidente dell'Associazione Combattenti da S. A. R. Ja Duchessa d'Aosta, la quale, dopo avere ringraziato per l'invito rivoltole a partecipare alla cerimonia, ha espresso il suo vivo rincrescimento per non aver potuto intervenire. La lettura della lettera ha suscitato un' imponente manifestazione all'indirizzo dell'augusta Principessa. Ha preso poi la parola l'on. Baccarini. il quale, à nome del presidente dell'Associazione Mutilati, Del Croix, ha rilevalo il vivo compiacimento dei mutilati per aver potuto ospitare i loro compagni d'arme nella casa che il Duco volle consacrata alla vittoria vivente e che perciò è un po' la casa comune di tutti i reduci della guerra. Baccarini ha accennato all' affettuosa cordialità di rapporti che Ioga fra loro le organizzazioni combattentistiche e dalla quale derivano opero significative dovute alla loro concordo iniziativa, come il mausoleo a Palianza per il generale Cadorna e il monumento a Napoli al Dina della Viltoria; ha concluso dicendo elio mai, meglio che in questa solenne adunanza, si potrà confermare che il cuore di tutti i combattenti d'Italia è ancora il cuore impetuoso e vibrante di passione del '15 >? che essi formano una massa sola e infrangibile agli ordini del Duce. Cessati gli applausi, ha parlato Amilcare Rossi, il quale ha messo in rilievo l'inscindibile unità che fa, dei vecchi soldati della guerra, mia sola fiamma di passione e una sola volontà operante, una serrata massa di cuori protesi a benedire la Maestà del Re, la sapienza del Duce, guide insuperabili della faticosa e gloriosa marcia del popolo verso la vittoria. Amilcare Rossi ha. continuato 'mettendo in rilievo l'alto significato della odierna cerimonia che rappresenta un omaggio doveroso alla donna che ai combattenti fu compagna nella gloria, alla donna che, spesso ignota, fu d'essi ! madre pia 0 sorella amorosa in quegli a a ospedaletti da csjiipo che erano allo ra il cuore e l'amore ansioso della Patria. L'oratore ha ricordato, prima fra tutte. Elena di Francia che già negli anni precedenti alla guerra, aveva creato, più che ordinato il suo esercito di bianche sorelle votate al sacrificio. L'oratore, concludendo, ha rievocata la data dell'intervento che segna la prima rinascila del popolo italiano. Per questo, il Fascismo vuole oggi che, nei nuovi sistemi di formazione e d'educazione degli italiani di tutte !e nuove generazioni, anche delle femminili, non preoccupandosi più dei vieti pregiudizi del passato, si faccia parto anche all'addestramento fisico, tendente a migliorare la razza ma tendente anche ad esprimere da essa militi temprati e capaci per tutti gli eventi. Si è iniziata, quindi, la consegna del le tessero alle dame della Croce Rossa Le nuove socie ammontano a 240; ieri mattina no erano presenti almeno un centinaio. La prima tessera è stata consegnata a Donna Gina Foderzoni, dfle gata dei Fasci femminili. A mano a mano che le dame stilavano dinanzi al tavolo della presidenza, salutando romanamente le .'lite autorità del Governo e del Partito, che effettuavano la consegna, il pubblico applaudiva alle nuovo socie die portavano tutte sul petto i segui del valore. La sfilata delle formazioni celeri Terminata la cerimonia, le autorità e tutti i convenuti hanno lasciato il grande salone della Casa Madre Mutilati e sono usciti sulla piazza Adria na. sostando dinanzi all'ingresso del l'edificio. Il Segretario del Partito, Giuriati, ed il ministro Ciano erano in testa al gruppo. Si è iniziato allora Io spettacolo più caratteristico e pittoresco della giornata : lo sfilamonto del grande corteo di giovani fascisti che, radunatisi a palazzo Rrasohi, sono mossi, in bici eletta 0 in motocicletta, tutti in carni eia nera con il fazzoletto giallo e rosso annodato al collo, per rendere ai camerati anziani, che si batterono gloriosamente sui campi di battaglia, il saluto dello giovani generazioni educale dal Fascismo. \ ruota, in duplice fila, ordinati sicuri, i giovani ciclisti e motociclisti sono passati avanti al glorioso gruppo di autorità, militi e combattenti, salii landò romanamente. Dopo i reparti celeri — ardite e snelle formazioni composte di ben tremila giovani, di cui mille venuti dalla provincia — so no sfilate altre migliaia di giovani fa scisti con gagliardetti e musiche. Una nota giovanile ha improntato di sè tutta questa caratteristica cerimonia S. F.. Cini-iati, dopo aver assistito al l'intera sfilata con visibile compiaci monto, ha voluto esprimere al fipgretario foderalo dell'Urbe il suo elogio por il successo tangibile di questa ori ghiaie organizzazione, che è slata pre parata in pochissimo tempo ed ha roti sentito od offerto un così imponente spiegamento di forze. In particolare, S. E. Giuriati si è compiaciuto per la sollecitudine dell' allestimento delle formazioni giovanili, che egli stesso aveva ideato e voluto. Anche S. E. Ciano non ha mainato di esprimere a Nino D'Aroma il suo compiacimento. Giovani fascisti e combattenti si sono quindi incolonnati marciando verso piazza Navona,' per unirsi ai camerati che attendevano lo svolgimento della cerimonia alla Sapienza, per poter iniziare la grande sfilata all'altare della Patria. Parla l'on. Del Croix f.'on. Del Croix, proveniente dalia Casa madre dei mutilati, ricevuto dal rettore, on. De Erancisd, e dal Corpo accademico con i membri del Direttorio del G. U. F., ha. proso posto nel podio apprestato per Ini. cu studenti hanno prorotto in acclamazioni,, mentre la musica dèlia Milizia intonava. Giovinezza. Le acclamazioni si sono protratte ppr qualche minuto, con on tusiasmo crescente; quindi ha squillato l'allenii e Carlo Del Croix, fra. re ligioso silenzio, ha pronunziato il di scorso celebrativo del glorioso anni Versarlo. Egli ha affermato che il 24 Maggio appartiene a.i giovani, come giovani sacri agli impeti e all'audacia della passione. « Anche nella vita dei popoli — ha detto l'oratore — vi sono momenti in cui è necessario lasciarsi prendere da quella veggente pazzia che è comune ai santi e agli eroi, i perenni giovani. Se allora ci fossimo fermati a considerare la lotta che da quasi un anno si svolgeva dinanzi noi, la forza degli avversari e la nostra scarsità di armi e mezzi, la gravità e l'incertezza del gioco, il dubbio, avrebbero avuto il sopravvento sulla fede. Se la nostra fede non fosse stata sicura, non avremmo potuto convincere, della necessità di scendere in campo, un popolo disavvezzo alle armi e senza fiducia In sè per l'esito sfortunato delle sue ultime guerre; un popolo che, non minacciato da :ies sono, si vedeva improvvisamente allettato da tutti. Per questo, fu necessario occupare le piazze, e imporre la deci sioue con un vero e proprio atto di forza. Il 24 Maggio fu una vittoria dei giovani che non vollero sapere quali armi avrebbero avuto nè quanto sarebbe durata e costata la prova: ma si buttarono innanzi e misero fra sèi e il passato la insuperata distanza della morte ». Dopo aver fatto un craadro delle giovani generazioni,-che nel Maggio del 191o, vollero e imposero la guerra, l'oratore ha proseguito affermando che giovani devono rivivere la guerra, studiandone le vicende. « Voi dovete sapere — ha detto — per quali vie giungemmo alta vittoria e il prezzo pagato e lo sfòrzo fatto. Ciò aumenterà in voi il ri-petto del suo nome la gioia di appartenere a una gente che misurò il suo pane ma non il suo sangue. Forse mai un popolo andò meno preparato e più franco incontro illa sua prova e la superò attraverso insidie e avversità maggiori, aiutandosi con le proprie necessità e ammaestrandosi coi proprlt errori. Forse nessun popolo fu, come il nostro, la provvidenza di se stesso durante la guerra. « Durissima fu la prova perchè noi ci schierammo contro i più forti. I no stri valorosi alleati erano stati messi sotto da ogni parte, quando noi a va.mmo sul campo e, per arrivare in tempo, dovemmo affrettare i preparativi, precipitato l'azione, procurarci le armi per via e apprestare le forzo nel le soste della battaglia. Non solo entrammo in guerra, di nostra scelta, ma vi e 111rainir.o nell'ara del massimo rischio. Oliando a noi si rimprovera di non aver vinto immediatamente, possiamo risponri'\re che se avessimo fatto questione di vincere subito e a minor prezzo non avremmo dovuto metterci dalla pane di chi chiedeva aiuto » (applausi). Dopo aver ricapitolato le vicende salienti della, guerra, l'on. Del Croix ha detto: a Noi sostenemmo da soli tutto il peso dell'Austria e ne fiaccammo l'impeto con una vittoria che fu decisiva per tutti, -1 da ultimo, quando la battaglia di Francia, combattuta dalle armate di tre grandi Potenze e di altro minori, sopra i confini tedeschi, durava, da una decina di settimane e non se ne vedeva la fine, noi lasciammo andate al nostro avversarsa.rio il colpo mortale aprendoci, a A'ittorlo Veneto, la via sulla Germania, che fu costretta alla resa (applausi). L'oratore ha quindi ricordato quanti sacrifici di sangue e di vite umane costò all'Italia la partecipazione al conflitto. Quindi ha proseguito: «Gli altri popoli presero le armi por una necessità che ora fuori della loro anima e più non fecero che difendersi. Noi fummo tratti alla guerra da una segreta speranza di vita nuova, quasi da un bisogno di poesia; noi intpndem mo. senza saperlo, che per quella via avremmo potuto tornare alla giovinezza, e quando, dopo la vittoria, gli nomini ai quali avevamo pur dovuto lasciare in mano il potere, partendo per il campo, vollero considerare la guerra come una pazzia durata abbastanza, e si Illusero che tutto potesse restaro come prima, noi chiedemmo aiuto alla giovinezza, e. nel suo nome cominciava il canto col quale si tornava a morire ( -Ipp'awsf). Noi guardammo a voi come alla nostra opera più bella, come alla nostra* vittoria più alta. 0 so domani non sarete quali vi abbiamo voluti e vi abbiamo fatto, avremo perduto la giovinezza un'altra volta ». All'Altare della Patria L'on. Del Croix- ha concluso il suo discorso rivolgendo il suo saluto al Re che raccolse il grido del popolo e gli dette la sua guerra, e al Duce ohe ricollocò la vittoria noi cuore del popolo 0 sa far balenare la visione di nuov battaglie alla sua sete di giustizia, al suo bisogno d gloria. Il discorso, sposso interrotto da np plausi, è terminato tra acclamazioni altissime 0 prolungate. Terminato il discorso dell'on. Del Ciltcitpfbsc Croix, è stato dato l'ordine di iniziare il grande corteo diretto all'altare della Patria. Nella grande piazza, gremita, dalle organizzazioni combattentistiche e fasciste, la massa ha iniziato il corteo con un granile ondeggiamento di labari e di gagliardetti, elevando possenti grirla di Duce! Duce! L'imponente formazione ha. marciato per le vie di Roma al canto degli inni fascisti e si è snodata por il corso Umberto, sui cui marciapiedi si addensava una. folla immensa. Tra due ali di popolo acclamante, che non si stancava di gridare tutta, la sua ammirazione per il magnifico spettacolo offerto dal Fasci giovanili, le formazioni coleri hanno raggiunto, in un baleno, piazza Venezia, splendida, in un tripudio di sole. La. mole bianca dell'Altare della. Patria e. stata frorite.egia.ta dai tremila, giovani in rosso e giallo. Con immenso fragore, si ó. levata, d'un tratto, un'acclamazione entusiastica, appassionata, incessante: Duce! Duce! Duce! — Duce! Duce! Duce! hanno -proseguilo a gridare i giovani. Duce! Duce! si sentiva anche da lontano. La piazza risuonava solo di questo grido. Ad un certo punto, il Capo del Governo ha fatto chiamare il Segretario federale, i! quale si è recato da lui e gli ha pòrto il saluto delle formazioni celeri ammassate in piazza Venezia. S. I-:. Mussolini ha espresso al Segretario federale, D'Aroma, il suo alto compiacimento per lo spettacolo imponente che i Fasci giovanili hanno offerto a Roma nella ricorrenza del 2i Maggio. Il corteo delle organizzazioni combattentistiche è giunto in piazza Venezia alle 12,15. Le autorità si sono soffermate dinanzi alla tomba del Milite Ignoto per deporvi corone di fiori. Le colonne dei reduci, allora, avanzando dal Corso, sono stilate dinanzi all'Altare della Patria salutando romanamente. Sul ripiano, presso la tomba, si scorgeva un rappresentanza delle madri dei Caduti in guerra e per la Causa fa-scista, con i labari delle rispettive associazioni. Il rito si è compiuto in un quadro solenne e austero che ha dato alla cerimonia il più alto e suggestivo significato. Il corteo quin¬ di lia proceduto verso il Campidoglio e, davanti all'ara de Caduti fascisti, sono slate deposte altre corone. Alle 13 terminata la manifestazione, il corteo si è sciolto. Le cerimonie nel pomeriggio Nel pomeriggio, allo 10,30, un'altra) significativa cerimonia si è compiuta in piazza San Pantaleo, davanti al palazzo Braschi. Il segretario federala e le autorità della provincia attorniavano, all'ingresso della Casa del Fascismo romano, il glorioso labaro federalo e il gagliardetto dei fasci giovanili. Il Segretario federale, invitato dall'oli. Del Croix, ha tenuto quindi il rapporto dei comandanti dei Fasci giovan'ili, nella Casa madre dei mutilati, e al termine del rapporto, ha, letto il testo dei telegrammi, applaudi-, tissimi, inviati al Duce, a S. E. Giù* riali e al l'on. Scorza. La magnifica celebrazione del XXIV, Maggio si è chiusa, in serata, con. discorsi commemorativi, tenuti dal Combattenti nelle sedi dei gruppi rionali fascisti.