Applausi e fischi a Briand al suo ritorno a Parigi

Applausi e fischi a Briand al suo ritorno a Parigi Applausi e fischi a Briand al suo ritorno a Parigi Parigi, 22 notte, m ■ La fine della Sessione ginevrina ed fjl ritorno a Parigi di Briand rcstitui«cono tutta la sua acuita al problema (delle dimissioni o della riconferma di óuest'ulttmo nella direzione della po lìtica estera francese. Le Sinistre han fejìo voluto impegnare la loro battaglia £!;in modo grandioso, organizzando perr 'intaserà alle 22,30 una dimostrazione iÌBBtuslastica alla Gare do Lion. Le DeBfire, o per lo meno quel gruppo più B rgressivo dì esse che fa capo a Coty eXVAml du Pcuple, hanno immediamcnte risposto, lanciando dalle coonne del battagliero quotidiano una 'specie di ordine di mobilitazione antiiviandista. La manifestazione L'imponenza delle forze messe in 11 nea, che da un lato comprendevano le Jeunesses Patriolcs e i Camelots du Uoi, e dall'altro la Lega degli ex-combattenti, la Lega di azione universitaria, gli ex-combattenti della pace, la Gioventù laica e repubblicana, la Lega della Repubblica, ecc., poteva ragionevolmente far paventare un conflitto di vaste proporzioni. Ciò spiega come il Prefetto di Polltìa, che col mantenimento dell'ordine non scherza, non abbia esitato un Jàtamte ad ammassare dentro e fuori Estazione una quantità di agenti da poter fair credere ohe Parigi Dvasse in stato d'assedio. Per farsi un'idea della severità dei pTOvvehnentl presi, basta gettare un'occnlaa quello che potremmo chiamare il piano di campagna > di Chiappe : « L'accesso al marciapiedi interni fella stazione sarà vietato alle perso__ie che non abbiano una missione speiciale o un dovere strettamente p/ofes Clonale da assolvere. Le adiacenze delUa sala di aspetto saranno sorvegliate Età ciascuna delle uscite, Le entrate deiMila metropolitana saranno guardate a vista. Distaccamenti di guardie mobili saranno concentrati nel quadrilatero adiacente alla stazione. Gli assembramenti dalla Bastiglia Ano all'avenue Daumesnil saranno severamente vietaci ed impediti... >. Tante preoocupa-ziorri possono parete una .-.sagorazione ; ma, dopo l'incidente toccato a Briand l'anno scorso, alla stessa Gaie de Lion, quando un ■ 'camelot du Roi lo insultò, e mancò (poco che non lo schiaffeggiasse, an che le esagerazioni si spiegano. Il latto è che, grazie all'ingente spiegaimento di forze, disordini seri! hanno potuto essere evitati, e tutto si ò ridotto a un concerto, più o meno armonioso, di applausi e di fischi a consldevole distanza dalla vettura su cui Briand prese posto per recarsi al Quai d'Orsay. Qualche tafferuglio fra amici e nemici del locarnismo scoppiò nei punti dove la ressa era più folta; ma l'impossibilita di agire in masse compatte tolse al dimostranti la soddisfazione di travolgere 1 cordoni e di picchiarsi a fondo, talché non pare, nemmeno fino a questo momento, che la Polizia abbia dovuto operare" degli 'airr'és'tl. Non sappiamo se gli agenti avessero ricevuto l'ordine di trattare brian disti e antibriandistl con assoluta imparzialità, e il contrarlo non ci stupirebbe. Comunque è fuor di dubbio che delle due mobilitazioni la sola che sia riuscita nell'intento 6 stata quella delle Sinistre, i cui clamori di apoteosi hanno di gran lunga superato in vigore le protesto degli avversari. Briand, che molti Ministri e parlamentari attendevano, appena disceso dal treno venne letteralmente portato in trionfo fino all'uscita dalia stazione, e coperto di fiori, mentre migliaia di entusiasti gridavano:: Viva Briand! Viva la pace! Adesso che 1 clamori dolila piazza si Bono a poco a poco acquetati nel si lenzio della notte, sarebbe desiderabile poter fare un bilancio esatto delle probabilità positive e negative esistenti, al momento attuale, circa la permanenza di Briand al Quai d'Orsay; ma le rumorose dimostrazioni socialradicali di questa sera hanno esse realmente consolidata la posizione parlamentare del Ministro? Il buon senso ci obbliga a riconoscere che se in que sti ultimi giorni le azioni di Briand Bono risalite, la cosa non è da attribuire soltanto ai soddisfacenti risultati della Sessione ginevrina, ma anche, e forse più, al fatto che il capo del Quai d'Orsay si è trovato, durante tutta una settimana, fuori delle contese partigiane, in quell'atmosfera di superiori interessi internazionali da cui la personalità di un Ministro non dovrebbe mal allontanarsi. 11 lavoro silenzioso compiuto a Ginevra è stato assai più utile a Briand che non tutta ila chiassosa propaganda condotta in Francia in suo favore dai socialisti e dai loro alleati. La situazione di Briand Non stupiremmo se domani, come corollario alle dimostrazioni di stasera, una nuova campagna si accendesse nel circoli moderati per dimostrare elio il posto del Quai d'Orsay non può essere lasciato all' esponente di una corrente faziosa. Da una settimana l'uomo di Locamo era viceversa riuscito a raccogliere intorno a se adesioni preziose. Prima di tutte, quella del nuovo Presidente della Repubblica, il quale ha dovuto ammettere che la permanenza di Briand al Quai d'Orsay si impone più che mai ; la secondo luogo quella del Presidente del Consiglio e della maggioranza dei membri del Gabinetto, i quali posso no, in pectore, desiderare mutamenti nella composizione del Governo, ma ufficialmente sono troppo legati a Briand per poter prendere una qualsiasi iniziativa contro di lui; in terzo luogo, quella dei grandi organi di stampa, a cominciare dal Tcmps, il quale, riassumendo i risultati di Ginevra, scriveva stasera; « E' significativo che in linea di mas 6ima le tesi francesi siano prevalse a Ginevra durante questa Sessione. Lo si deve al fatto che la Francia agisce nel quadro di quella politica di pace che sola può salvare l'Europa da una nuova catastrofe. Lo si deve, in seguito, allo spirito politico ed ai metodi diplomatici di Briand, per il quale i risultati raggiunti durante questa settimana, cosi al Consiglio della Società delle Nazioni, come alla Commissione di studi per l'Unione europea, costituiscono un successo incontestabile. La sospensione dell'accordo àustro-tedesco, progettata fino a che il Consiglio della Società delle Nazioni abbia preso una decisione sul parere consultivo chiesto alla Corte permanente di Giustizia internazionale — p1saIcfseisttPECalspnslmqlnvtbezlpccpctBuspnmclaggdrrssgsncedtpctpsmsicsfttllncddL pur riservando il diritto di esaminare 1 aspetto politico di questo problema, se esso sarà posto di nuovo davanti al Consiglio — ; la creazione di un Istituto intemazionale di credito agricolo, l'adozione del piano costruttivo francese come base dell' azione da svolgerò per portar rimedio alla crisi economica, sono questi risultati la cui importanza politica e pratica non sfuggirà a nessuno di chi segue attentamente lo svolgersi degli avvenimenti. E' non meno certo che i colloqui Particolari del Ministro degli Affari Esteri con l'on. Grandi e col dottor Curtius confermano 1* impressione di adente che attualmente prevale. Che la Francia e l'Italia, senza previa discussione, unicamente guidate dalla preoccupazione degli interessi permanenti dell'Europa, e dn.l desiderio di servire in maniera utile la causa della pace, si siano ritrovate spontaneamente dallo stesso Iato per difendere quello che è il diritto, e quella che è la ragione, è un segno del tempi che non deve essere trascurato, e che invece deve richiamare l'attenzione su tutte le possibilità di fiduciosa collaborazione esistenti fra Parigi e Roma. « La sessione del Consiglio ha per effetto di illuminare felicemente l'orizzonte politico europeo. Questa nuova luce si determina al momento più opportuno, mentre l'inquietudine cominciava già a pervadere gli spiriti anche più solidi ». L'apoteosi del lavoro di Briand non potrebbe, fra le righe, suonare più chiara. Ma anche organismi non prettamente politici, a cominciare dalla Borsa, hanno tenuto a dimostrare, con una ripresa di fiducia, il loro vivo desiderio di vedere Briand restare al suo posto. Il Comitato dell'Unione doganale gli ha spedito, per esempio, stamane un telegramma di plauso cosi concepito : « n Comitato francese di studi sull'Unione doganale europea, riunito in assemblea generale a Parigi il 22 maggio, desideroso di associarsi all'omaggio unanime reso al presidente Aristide Briand dalle Delegazioni europee riunite a Ginevra dal 16 al 21 maggio, rivolge al Ministro, suo eminente pre sidente onorario, l'espressione della sua intera fiducia per la Tealizzazione graduale e sempre più stretta, sotto la sua direzione permanente, tanto a Ginevra quanto a Parigi, delle idee pacifiche di solidarietà internazional ed europea, economica, politica e sociale di cut egli si è di nuovo reso eloquente e persuasivo interprete •. I.' importanza di tale adesione non può certamente essere considerata decisiva, ma non e nemmeno tale da po tersi facilmente trascurare. Se la campagna di tutti i briandisti fosse rimasta su questo terreno Ai prudenza e di moderazione, non è impossibile che il successo finisse col coronarla. Ma le imprudenze volute, e le meditate speculazioni delle Sinistre, capeggiate dai socialisti, che già tanti pretesti hanno fornito all'offensiva delle Destre contro Briand, permetteranno a quest'ultimo di ristabilire domani, intorno alla propria figura di uomo di Statol'atmosfera di serenità necessaria, o non lo hanno invece esse già beli'e condannato a rassegnarsi alla parte-desponente di una fazione, e a riprendere il « bastone del pellegrino » ? Prima di lasciare Ginevra, Briand disse ieri, come sapete, che le sue decisioni sarebbero dipese dalle circostanze. Questa frase permette di supporre che il suo desiderio di abbandonare il Quai d'Orsay sia meno vivo oggi che non una settimana fa. Ma la ripresa di contatto cogli ambientpolitici della capitale potrà sola decidere di una questione che il Consiglio dei Ministri di martedì prossimo dovrà esaminare di nuovo a fóndo. C. P.