Teatri - Concerti - Cinematografi

Teatri - Concerti - Cinematografi Teatri - Concerti - Cinematografi o o o e a . Al Chiarella: Cécile Sorel. Un magnifico pubblico ha fatto iersera le più liete, festose accoglienze Cécile Sorci. Si rappresentava « L'aventuirière » di Augier, e la vecchia commedia, immaginata a modo di melodramma, schematica e priva di autentica sostanza umana, è stata per l'attrice una specie di canovaccio idcsul quale intessere la più ricca va- sneta di scene. L'&wexiUliriera, di I ncui si narrano le vicende, è un tipo I salquanto convenzionale, ma, appun-|forme e complessa interpretazione.; Il personaggio non esiste: esistono motivi e spunti contrastanti, luoghi comuni e allusioni d'ogni genere per quanto ci metta di suo l'interprete non si potrà gridare alla profanazione o all'arbitrario, anzi. Cécile Sorol ha ampiamente approfittalo delle molteplici occasioni che la commedia, passivamente, offriva, per dormi magnifico saggio delle sue possibilità espressive. Tutte le corde sono state toccate, dalla civetteria al rimpianto, dalla perfidia alla malinconia; sorrisi, lagrime, ira, odio, tenerezza, amore, sensualità, spregiudicatezza, capriccio, dolore, sincerità e finzione, non v'è, si può dire, accento femminile che Cecile Sorel non abbia reso iersera con una pienezza e sicurezza drammatica, davvero mirabili. Arte scenica perfettamente romantica e cioè tutta esposta in trapassi, antitesi, sfumature, della più colorita e appassionata ispirazione: romanticismo che se ne sta tuttavia ben serrato in una cotale quadratura, in uno stile, sonoro, maestoso, plastico, che vorremmo definire classico. Clas¬ sicità teatrale, fatta più che altro di atteggiamenti, e di una colai manie ra tradizionale nell'impostore la fra- miotlosdgccdppammcsAtmtsrse, nel percorrere tutta la gamma del •^discorsoPcon sovrana splendidezza di cdyprogressioni, di effetti, di Bmorzalu-IJre. Col suo solo presentarsi in scena.pli superbi e smaglianti costumi, Cé-i ile Sorel dà una sensazione di cai- Flilo dominio, di disinvolta sagacia, muc "s^rde^ teTS de con la sicurezza ueiia lecnu.i,.con il vigore dei suoi mezzi espres-cìvi. Tutto sa dire quest'attrice conieguale magnificenza; le sue risatine!perfido e provocanti sono misurate, i,uv or>=i frimaivcompiuie, costruite per dir cosi. come|■ sanientì sviluppi di una gran-r^odioVtPS^morr^gLoi-più de sce-n enni. le uscite improvvise, 1 toni va-. ri e acuti della voce, che paiono scatti impetuosi e irresistibili, inve-jstono lo spettatore con una perfezio¬ ne drammatica, e una bellezza di sti le, che solo un'arte espertissima e vigilante può produrre. Arte che iersera si è potuta ammi gesto, in modo stupendo. La crea-|ì fitti*!- « miasi inesistente, la rare più che altro nella superfìcie, nel ^brillante, nel concertato; la parte non dconsentiva approfondimenti. Ma quale ssapienza di tocchi, quale robusta de- «cisione cosi nella grazia come nella dviolenza' 11 discorso — discorso in ver- si certo non alati - fluiva largo, com-pmovente, vario, si rompeva in milleIsfaccettature curiose e penetranti, ri-ìprendeva garrulo, arguto, tagliente, si ^armonizzava con 1 atteggiamento e conjil tura fittizia, e quasi inesistente, la creatura di Augier che solo a tratti riesce a trovare qualche appiglio umano e persuasivo, diventava per l'arte della Sorel una immagine bella e affascinante, un essere bizzarro, un po' labile, ma nutrito di palpiti veri e di sogno. 17 attrice trionfava; sul testo ella aveva senz'altro preso il sopravvento, e con una potenza rapida e spiritosa lo traeva alle più evidenti e calde figurazioni. Abbiamo detto che il pubblico ha fatto all'insigne attrice le più vive e cordiali accoglienze. E infatti l'arte di Cécile Sorel, quest'arte tutta esposta, limpida, fortemente drammatizzata, quest' arte che seduce con una piacevolezza saporita e piccante — l'originalità di certi tratti, specie quel li pungenti e aspri, quasi realistici, si compone nello stile tradizionale con gusto eccellente — ha strappato ad ogni alto nutritissimi applausi, l.a Sorel è stata più e più volte chiamata alla ribalta con gli attori della sua. Compagnia, ed il successo è stato lietissimo. Questa sera Hapho di Alfonso Daudet. f. b. La rinascita del « Doppio Quintetto » La rinascita del « Doppio Quintetto di Torino », accolta con vivo coiupiiicimento dagli amici della buona musica 6 stita consacrata iersera da un fine benefico — il contributo alla « Colonia Iolanda Calvi, scuola speciale per arormali psichici » — e dagli applausi calorosi di un pubblico numeroso ed elegante; la Principessa di Piemonte e i conti Calvi di Bergolo intervennero al concerto, ossequiati dal Podestà, conto Tliaon di Revel, e dal vice-direttore del Liceo Musicale, maestro Collino. Il « Doppio Quintetto di Torino », istituzione che ha riscontro in altri complessi tedeschi e francesi, risponde di fatto a una tendenza artistica e a una necessità pratica, che vanno facenaosi di anno in anno sempre più accese e urgenti. Poiché il concerto solistico, specialmente quello di pia I noforte, sembra scemare nell'interes I semento del pubblico, dato che il gran|de repertorio ottocentesco non è stato ; ia dcslc,eri0 di mielIa lnaslca d'insieme, che nella formazione da ca mera lui possibilità non minori che in quella orchestrale. Compositori di ogni paese, ormai esperti, e forse sazii, d'una istrumentazione complicatissima, mastodontica, si volgono volentieri ai .minori complessi, 1 quali, ora come minuscoli modelli dell'orchestra classica e moderna, partecipandovi un esemplare di ciascuna falange, ora come nuove tavolozze timbriche, appaiono più agili, più pronti, e convenienti alle proporzioni delle sale da concerto e delle modernissime composizioni. 11 repertorio non manca; tre secoli di musica strumentale vi provvedono con concerti, con sonate a più istrumenti. con settiminl, ottetti e nonetti,, taluni dei quali eccellenti ; i contemporanei, già alacri, non attendono che il moltiplicarsi dei complessi per contribuire sempre più numerosamente alla produzione da camera. Ne consegue una maggior ricchezza di forme, un variar di impasti, una ricerca di nuove proporzioni. Anche, ciò che 6 molto gradito, si ritorna ad ascoltare come solisti, o in maniera evidente, alcuni Istrumenti. specialmente i legni, e l'arpa, che troppo erano andai! confusi nella massa orchestrale. E che danno un piacere finissimo, se perfettamente suonati, •^artSrSSto'aV &i \iXSSTSf" , «$f,l di SffitóS com'è il caso del » Doppio Quintetto di Torino ». Il quale si presentò iersera in diyerse> combinazioni ; nel Quintetto delie' IJtosanwme^ pista Perrachio, il direttore del conii plesso; nei Tre poemi di Tagorc, che Franco Alfano ha espressamente stril mentati per orchestra da camera, e che ^'«ftre.^n vt .pfi s„asIva e con sottile arBnzl- j c/ngue canti piemontesi, delicatamenile composti dal Perachlo: nella Dmi!:'! sacra e profana di Debussy, che ipbhe nell'arpista signora (latti Ald-roivandl un'esecutrice, come di consuei rarissima perfezione ed elegan- |v5n«'1 un'esecutrice '0, rarissima percezione ed elegan-' ««« - camera. . Esordio, dunque, lietissimo che fa onore ol maestro Perrachio è al suoi jcollaboratori. Gli applausi erano perciò cordialmente augurali. |-J'awsfni: •Ratchlin ■ preludio atto 4.o': i'. a ?;°"k,;*.: °U6 £a™?_ sla™ «• w«sner: Tannhàuser », marcia. a. d, c. I concerti all'Esposizione di Belle Arti Saha;o avranno Inizio i Concerti Orche ^eAM vI\ent.nO.,e^ FTncer't? direni da.1 Maestro Giuseppe Mlglietil si svolgeranno nel pomeriggi di martedì, gio «gf itnn5^3^"^^6^'1}16*,^^ dell'Esposizione di Belle Arti potranno as sis'ere al concerto senza aumento sul prezzo -p&?0?12®^jffiJ®Ì IBeethoven: Andante della l.a Sinfonia; 3. -ì°i,"."-Sa1e"s-,. « Uanse macabre» poema sin ^ <j «e*;, jdi Anitre» (dalla Sulle » Peer Gynt ») a i e ' i o l e e n — i n d a a a. o » o un oe pei o Attori in erba al Rossini e al Carignano Maria di Piemonte acclamata dalla folla I giovanissimi allievi e allieve della Scuola di recitazione e arte scenica del Liceo Musicale, diretta dalla contessa Moiozzo della Rocca, hanno dato ieri nel pomeriggio, al Teatro Rossini, il loro primo riuscitissimo saggio. Essi sono stati ascoltati da un pubblico fitto ed aristocratico, elio ha letteralmente gremito la sala. Hanno avuto, inoltre, l'alto onore di avere ascoltatrice attenta e benevola la Principessa Maria di Piemonte, che sedeva in ana poi trona di prima fila, attorniata da alcune autorità, fra cui il Podestà conte Thaon di Revel, il conte ing. Orsi in rappresentanza del console generale Must romanci, il Provveditore agli Siudi prof. Gasperoni, il prof. Mag gioru-Vergano dell'Università, ecc. 1 piccoli attori si sono presentati In un completo programma di recitazione: un iavero in tre quadri «L'usignolo >», fiaba di Adele Morozzo della Hocca ridotta da un racconto di Andersen; e un breve atto tratto dalla « Partita a scacchi » di Giacosa. La prova c stata brillantemente superata, e lo hanno dimostralo i calorosi, vibrami applausi con cui i piccoli attori sono stati salutati alla line di ogni quadro, nonché i mormorii di approvazione, fatti sovente di compiacimento e di tenerezza, che hanno accompagnato alcuni squarci bravamente interpretati. La fiaba ha divertito per la sua trama graziosa, per il suo movimento, per l'Indovinato allestimento scenico dovuto a Ceraie Meano, per i briosi e gentili squarci musicaili del maestro Packner, ni una parola, per quella delicata e fine suggestione che il lavoro ò riuscitu ad esercitare miI pubblico, i piccoli attori hanno pai-lato ed hanno agito in un'atmosfera perfettamente adeguala alla loro rosea e tenera anima infamile, e questo e state il segreto del successo. Parimenti è piaciuta la a Panna a scacchi » in cui gli interpreti, con la loro ottima di- zione, hanno rivolato la bontà dell'in-,segnamento loro impartito; Come abbiamo detto, la Principessa Maria di Piemonte, ha assistito a una parte delle spettacolo, il suo ingresso e la sua uscita dal teatro sono siati accompagnati da cordialissime, calorose manifestazioni nell'interno della sala ed anche fuori, sulla strada. In via Po, infatti, circolata la voce che doveva giungere la Principessa, si è formata una folla insolitamente numeresa. Gran parte di essa era composta di forestieri, specialmente donne, facenti parte delle comitive arrivate ieri per venerare (a Santa Sindone. Tutte queste persone non hanno voluto lasciarsi sfuggire l'occasione di vedere e salutare la Prineipcr-sa, ed ha atteso il suo arrivo, accogliendola con una dimostrazione di simpatia così cordiale e spontanea, da riuscire commovente. Nè quella folla si è dileguata dopo che la Principessa 6 entrata in teatro; anzi è andata ingrossando sempre più fino a creare in via Po un vero gran de agglomeraniento, in mezze al quale trams, automobili e vetture erano costrette ad andare a passo d'uomo. Perciò, quando, mezz'ora dopo, la Principessa ha lasciato il teatro ed è risalila sull'automobile per recarsi a Palazzo Iteale, la dimostrazione è stata -.indie più imponente ed entusiastica.1l.a Principessa, che ha compreso trat-|tarsi dei pellegrini, dei forestieri, che desideravano vivamente di vederla e di renderle omaggio, pur nei graziosi sorrisi che distribuiva intorno, appariva colpita e commossa. Per iniziativa del «Nido delle Lueiole - ha avuto luogo ieri al Carignano mia riuscitissima recita, di benell.enza di « Cuore di bimbo ». La comnedia delia con tossina. Camilla Casiracani Tanoli di Cremona, che ha vinto il concorso nazionale indetto dallo stesso « Nido delle Lucciole ». Distinto e folto pubblico, molte autorità ed eleganti signore gremivano la sala. Fra lo spettatrici si trovava anche la consorte di S. E. il Prefetto, donna Bice!, coi suol due bimbi che fanno parte del Comitato, e fra le patronesse la presidente del « Nido delle Lucciole », donna Trevisan, Assistevano alla rappresentazione il Provveditore agli Sludi comin. pror. Gasperoni e il gr. uff. prof. Gorgolini, presidente del Comitato Artisti e Professionisti. Gli allori, bambini e bambine, hanno assai bene assolto il loro compito. La recitazione è stata spiglinla, efficace, piena di brio, e replicati calorosi applausi hanno indotto i piccoli artisti a presentarsi a più riprese alla ribalta. Numerose erano pure le scuole die il Comitato aveva invitato alla festa. Ia recita della commedia è stata preceduta dall'inno ufficiaje del -Nido» di Cesare Stradella, dal monologo « Topolino » e da alcune danze. L'orchestra era diretta dal maestro Mario Pederzini. Il lupo dei mari Avventure di mare; protagonista una specie di bandito, tra il corsaro e il superuomo, senza romanticismo, l.e violenze, i casi atruci, l'onrore e la crudeltà costituiscono rmasi tutto il fondo di questo tipo di remanzesco. Si parte da un porto dei Giappone, e cioè da uno di quei soliti rifugi di ogni relitto umano ben noti a chi ama tal genere di letteratura, e si naviga su un ve lieto, il «Fantasma!, comandato da « lupo dei mari »». Costui recluta i suci marinai in modo molto spiccio, ma non meno noto; fa acciuffare e tramortire un passante da qualche suo uomo, e lo fa caricare poi come un sacco sulla nave. Una volta al largo tutti dovranno obbedire alla sua disciplina, brutale, ferocissima. Sul « Fantasma » cova perciò perennemente l'istinto della rivolta; tra quei figuri, in gran parie delinquenti o press'a poco, le cazzottature, 1 colpi di coltello sono bazzecole. Impera la legge della jungla; ili più forte ha ragione. In quanto al « luno dei mari » ne la d'egni colore; ed c caratteristico perche diversamente dal consueto pirata romantico, non e generoso, ma perfido. Sulla nave si trova anche un giovane americano, ridotte a tanta abbiezione da una vila catastrofica, e per via di lui, una bella ragazza che lo vuole redimere. Quello che capita al due non e facile ridire; i poverini passano proprio tutti i guai, ma alla fine. Il vediamo navigare verso la felicità. Il che dopo tante bruttura ci consola. « Lupe dei mari ■. tratto da un romanzo di Jack I/ondon, e messo in scena con grande abiliti! e ricchezza di particolari. Le fotografie sono magnifiche; la pregressione drammatica è sapiente, e provoca momenti di viva ansietà nd candido spettatore. Alcune scene sono bello-, ricordiamo una salita di due uomini per i cordami della nave, impressionante e smagliante. Poi si vedono foche in acqua, un pescecane in corsa, e altri curiosi quadretti di navigazione. Pittoreschi c ben carattc lizzati i personaggi,