La tesi italiana esposta dall'on. Grandi

La tesi italiana esposta dall'on. Grandi La tesi italiana esposta dall'on. Grandi suscita viva eco in tutta l'Europa I giudizi parigini Parigi, lo, mattino. Saint-Brice, commentando nel Journal la seduta di ieri a Ginevra, dice che si è iprodotta una nuova iniziativa italiana, ctie ha creato una situazione interessante. Gli italiani propongono di riprendere subito il progetto di convenzione della tregua doganale, divenuto caduco non avendo ricevuto suflicienti ratillche. La combinazione italiana non è Inabile. La Francia non può opporsi avendo ratiOcato la convenzione del 24 maggio 1930. Il prò getto italiano non deve dispiacere neanche alla Germania sebbene que- sia non abbia ratificata la conven- zione eliminando i sospetti secondo i lini politici e precorrendo il progetto francese. Sauerwein nel Matta scrive: «Circa l'assetto costituzionale dell'Europa, la discussione può esser,? rinviata col piano francese alla Commissione di esperti che inoltre si occuperà dell'interessantissima questione italiana relativa alle intese bilaterali tra Stati industriali e SUtti agrari ». Jullien neir/-.'cfto de Paris scrive: « I notevoli discorsi dcll'on. Grandi e del sig. Francesco Poncet hanno precisalo anche pili le posizioni risultanti dall'intervento di Curtius e di Briand. Schober conosce ora certamente che il lungo riserbo di Roma, era lontano dal nascondere l'approvazione. L'on. Grandi, dopo aver rilevato che le cause profonde della crisi risalgono alila guerra, ha sottolineato non essersi finora considerata tutta la realtà, combattendo più le manifestazioni che le cause profonde del male. Ha dichiarato essere il tempo di passare dalle parole ai fatti, di riconoscere francamente gli errori e di ripararli, ispirandosi alla solidarietà e alla cooperazione tra gli Stati. Non si tratta di risolvere la crisi dell'uno o dell'altro Sialo, ma la crisi reciproca di tutti gli Stati; astrarre da uno o dall'altro o peggio ancora opporre gli interessi degli uni e degli altri, non sarebbe lavorare al proprio mandato, ma agire a detrimento di tutti. Meglio ancora, l'ori. Grandi respinge le combinazioni creanti confusione degli clementi economici con 1 politici con il risultato dì turbare la fiducia recìproca e la tranquillità del popoli, indispensabili al miglioramento della si. Inazione economica europea. L'Italia è favorevole agli accordi direni bilaterali con oggetto ben delimitato secondo il modello delle convenzioni di Homa con la rtussia, con l'Austria e con l'Ungheria, fornitura erediti ecc. formula dilltillsslma permettente l'evoluzione e l'adattamento •. 11 Figaro infine scrive che l'on. Granili ha pronunciato ieri un discorso Importantissimo fissante il punto di vista italiano circa il grave problema relativo alle unioni doganali. Si è Lv|lto placere nol sentirgli dire che l'I Italia 6 opposta ad unioni doganali quantunque non molto favorevole al jsistemi preferenziali. o La collaborazione italo-inglese rilevata con simpatia a Budapest Budapest, ls mattino. I giornali riportano il riassunto ed il commento della Nnue Frcie Presse alla proposta italiana che avrebbe fatto l'effetto di una bomba e che ora trovasi in prima linea. La proposta — secondo tale commento — cerea di conquistarsi simpatie a Berlino e a Parigi ed il Ministro Grandi a Ginevra e divenuto «partner» dell'Impero britannico. II Pestar Llogd in una corrispondenza da Ginevra dice che il piano francese non è accolto con particolare' entusiasmo perche la sua realizzazione chiederebbe troppo tempo ed anche la concessione dei crediti francesi è legala ad eccessive condizioni. 11 piano italiano invece presenterebbe più prillici e più concreti vantaggi. 11 democratico Ai F.*t pubblica un commento sotto il titolo « Nuova idea dell'Italia per la salvezza dell'Europa». li governativo Budapest llirlap riferisce la frase pronunciata da un delegato: «Siamo venuti ad esaltare Briand o a seppellire Locarno ». 11 suo corrispondente da Ginevra riferisce dominare l'opinione che le dimissioni di Briand segnerebbero il definitivo fallimento dell'accordo navale e che Henderson e Grandi cercheranno una soluzione di compromesso atta a soddisfare la Francia e la fiemiania. Il giornale dopo aver registrato il danno prodotto alla eausa del disarmo dal mancato accordo italo francese, conclude che è comprensibile l'atmosfera di depressione attualmente dominante a Ginevra. Il giornale nazionalista Magyarsag commenta la caduta di Briand dicendo che essa intensificherà la collaborazione fra l'Italia e l'Inghilterra e sarà utile agli interessi generali europei. Di conseguenza gli sforzi italoungheresi tendenti a sollevare l'Europa dalla situazione derivata dai trattati di pace, avranno maggiori probabilità 4i successo. I rilievi tedeschi Berlino, 18, mattino. Il discorso pronunciato da Briand al Comitato di studio per l'Unione europea e riportato largamente dai giornali che sono unanimi nel giudicarlo sconveniente ed ingiusto. La critica più comune è che Briand sia stato troppo frettoloso ad impegnarsi dichiarando l'accordo doganale austro-tedesco contrario ai Trattati vigenti senza aspettare il giudizio del Consiglio. Il discorso di Curtius è giudicato poco energico dalla Deutsche Alìge- meine, che dice che il Ministro avreb be dovuto replicare energicamente an che per non lasciare il Comitato sono l'impressione del discorso di Briand. La Vossische Zeitung spiega il malumore di Briand con il fatto che non era stato informato che parzialmente del contenuto del discorso Curtius e non si aspettava che esso facesse una difesa cosi ampia dell'accordo doganale , L'espressione più usata, dal giornali, specialmente di Destra, è che Briand si è smascherato. Secondo l'inviato speciale del Tag, l'offerta fatta, da Curtius ad altri Stati di aderirà all'Unione doganale, come pure la dichiarazione che l'Unione doganale può essere inserita nel progetto Briand purché la Unione doganale non ne subisca danni diretti, significano che il Ministro degli Estori tedesco si trova già in piena ritirata. « Del resto — continua il giornale — anche contro tale progetto si 'parano gravissimi pericoli. Briand non vuole affatto l'Unione doganale mentre Henderson o pronto a fargli delle concessioni, volendo difenderlo contro la Destra francese. Briand ha trovato anche uh alleato parziale nell' Italia, la cui condotta non 6 però cosi pronunziala come quella francese ». Lo slesso inviato trova che l'onorevole Grandi, nel suo discorso, si è espresso in parie contro il sistema dei dazi preferenziali e in parte specialmente contro le esagerazioni del progetto francese, che non sono approvate neppure dall'Inghilterra. Contemporaneamente, ha ammollito contro i trattali unilaterali tra due Stati, pronunciandosi cosi anche egli contro l'Unione doganale. 11 Herliner Tageblatt e la. Vossische /.filmiti rilevano semplicemente che Grandi si è espresso contro l'Unione doganale austro-tedesca, mentre il Daz id il Itocrsen Kurjcr scrivono che il .Ministro italiano ha parlalo contro le unioni doganali in genere. la Vossische Zeitung dice che 11 discorso Grandi ha provato ineccepibilmente die l'Italia e avversaria della Unione doganale austro-tedesca non soltanto per motivi giuridici e politici, bensì anche per ragioni teoriche di principio vedendo nella Unione doganaie un pericolo per la causa della Nazione più favorita. Per questo definisce poco sano il sistema preferenziale raccomandando la riesumazione della tregua doganale basata sulle convenzioni di Ginevra. II Bocrsen Kurjer mette inoltre In rilievo corno l'Italia sia partigiana del trattati regionali. Il Berlincr Tageblatt pubblica un telegramma del suo corrispondente da Homa il quale afferma di essere in grado di dare dettagli circa il controprogetto ilaliano elio metterebbe la Germania nell'alternativa di rinunziare all'appoggiò italiano ovvero di in quadrarsi nell'iniziativa italiana rinunciando al più importanti punti del protocollo di Vienna. Il giornate quindi aggiunge : « 11 piano italiano, che e opera di Mussolini, sarà presentato da Grandi a Ginevra. E' evidente clic l'on. Mussolini mira a includere l'Italia nel siMeiiui dei trainili regionali economici presentati da varie parti. La penetrazione economica dei Paesi danubiani e balcanici deve seguire l'intesa fra l'Italia e la Germania, altrimenti l'Italia si prepara a impedirla. Per questo il piano contiene un notevole ampliamento dell'accordo austro-tedesco eliminando qualsiasi eventuale pericolo di Anschluss non potendosi più parlare dell'Unione doganale austrogermanica. L'accordo regionale deve anzi essere trasformato mediante dazi preferenziali e speciali vantaggi di ogni genere cosicché l'Ungheria e- la Bomania possano accedervi per le prime semprechè, beninteso, l'Italia vi abbia la sua parte ». Haak inviato speciale della Krcuzteit'Uiig e della Deutsche Taueszcltung segnalando l'iniziativa italiana dice che questa avrà sicuramente l'approvazione ungherese e che l'on. Grandi opera stavolta in piena intesa con Henderson. Non essendo un mistero che il Piano Briand è ancora incompleto e del tutto Insufficiente, Mussolini ritiene evidentemente l'occasione propizia per togliere il timone di mano alla Francia. Naturalmente il contegno della stampa italiana mostra chiaramente come l'iniziativa italo-inglese non userà .particolari riguardi al progetto austro-tedesco pur polendolo difficilmente ignorare. L'Italia deside- ra che il centro di gravità trovisi a Boma da dove debbono irradiarsi le forze verso l'Europa .Suri Orientale. L'invialo della Deutsche Zeitung dice che il Ministro Grandi si è pacatamente ed obbiettivamente occupato della difficile situazione economica europea. L'Italia assume posizione sua propria senza per altro rivelare ancora nulla del suoi progetti all'infuori della raccomandazione circa la riassunzione della tregua doganale; Il corrispondente del giornale rileva poi come Grandi si sia espresso prudentemente ma dimostrandosi scettico circa l'Unione doganale e si sia attenuto, contrariamente ai francesi, agli accordi presi il giorno precedente i colloqui dei quattro, mentre 6 stato più aspro nella crii ic-a. ni progetti francesi. Il discorso di Sciiober è commentato favorevolmente prendendosi atto che l'Austria si mani iene ferma, malgrado le pressioni di ogni genere olle quali è esposta in questi giorni. La stampa nazionalista prendo l'occasione per criticare il progetto francese giudicato praticamente irrealizzabile, anche perchè vuole Abbracciare troppe cose e presemine troppo materiale. La Deutsche ÀUgcmcinc Zeitung, giudicando la situazione: generale, dice che la giornata di ieri avrebbe dimostrato, se fosse necessario, come gli avversari dell'Unione doganale, ossia tutii gli Stati Europei, la considerino una questione politica di primaria importanza. La Germania e l'Austria, per realizzarla, debbono contare unicamente su loro stesse. Il Tag dice che la delegazione tedesca ritiene che non vi è ancora una decisione nè in senso negativo nè in senso positivo. Rileva poi come la nuova direttiva della politica estera tedesca in realtà si trova oggi nelle mani di Schober. Conclude che si trova, oggi in lotta per la più importante decisione di polìtica estera da Locarno in poi. Le valutazioni austriache Vienna, Is mattino. L'intonazione generale della stampa, indipendentemente dagli apprezzamenti dei singoli giornali, dà molto rilievo alle proposte fané a Ginevra dall'Italia, la cui azione è posta in evidenza come un nuovo fattore fra le opposte tendenze della Francia e della Germania per la soluzione della questione. Commentando poi lo svol gimento delle discussioni ginevrine, : giornali sembrano oggi soprattutto preoccupati della tendenza che si manifesta di rimandare la soluzione dell'Unione doganale alla sessione di settembre dopo aver interrogato il Tribunale dell'Aia. I giornali insistono sulla tesi svolta da Schober che l'Austria non è in grado di attendere e non si adatterà a una dilazione. Mentre tutti i quotidiani continuano a respingere il progetto Briand rilevando che è ingenuo credere che l'Austria si lascierà indurre a rinunce in cambio di promesse per aiuti finanziari, il piano italiano viene diversamente giudicato. Il corrispondente ginevrino della Beichspost che intitola il suo telegramma « Sfavorevole inizio della discussione del problema doganale a Ginevra », rileva che non si e realizzata la speranza che l'Italia avrebbe appoggiato il punto di vista dell'Austria e della Germania. Le Wiener ficueste Nachrichten mettono in rilievo il larvato antagonismo fra Francia e l'Italia e constatano che .mentre la prima è diventata più intransigente, la seconda Insieme all'Inghilterra appare decisa ad Impedire che la Francia eserciti ultertormente una dittatura sul continente. Quello che l'Italia chiedi! in cambio di tale atteggiamento si rileva dalle trattative che svolge e che tendono alla partecipazione al blocco regionale austro-germanico-ungherese. Il giornale osserva che se tale raggruppamento dovesse incontrare difficoltà, potrebbe facilmente verificarsi una resistenza contro il piano doganale anche da parte dell'Italia. Secondo la Deutsch Ocstcrr"icliisrhr Tanca Zeitung 1 trattati economici complementari testé concordati tra l'Italia, l'Austria e l'Ungheria e elie hanno destato moltissimo interesseadimostrann die l'Italia ha fatto unprimo tentativo pratico di realizzareun grande blocco economico cui in se-guito intende far partecipare la fior-mania, la Bussla e la Turchia. Sneon-flò Il giornale qui si trova la chiaveper la riuscita del piano di unione doganale. Il Keues Wiener Tagblatt rileva che l'Italia tende ad influire anche essa sull'economia dell'Europa centrale non lasciandovi dominare esclusivamente gli interessi del due Stati tedeschi. L'Italia proporrebbe Henderson a presiedere la Conferenza del disarmoLondra, 18, mattino. 11 Times riceve dal suo corrispondente da Ginevra • « Uno dei compili più importanti del COnsigl n della Società dèlie Nazioni che si riunirà lunedi sarà la designazione del Presidente della Conferenza del ditaiino del 19:ì2. 11 nome di Henderson è sialo messo inanzi daGoverno italiano e si hanno ragion.per credere che In tutte le principalDelegazioni si considera favorevolmente l'idea che egli dovrebbe essere pregato di accettare, infatti la sua nomina è probabile a meno che egli slesso non faccia sapere di declinare quell'onore. Henderson si è rivelato un eccellente Presidente dell'ultima riunione del Consiglio e non lo si crede contrario all'idea ili questa presidenza quantunque egli debba prendere in considerazione il suo posto di Segretario di Stato al Foreign Office. Nel caso in cui fosse designino e in cui il Governo britannico non sollevasse obiezioni, la nomina, sarebbe strettamente nomina della. Società delle Nazioni, edi conseguenza, sarebbe indipendente dalle vicissitudini che potrebbe subire la fortuna politica dell'onorevole Renderson. In oimi caso egli non potrebbe essere nel tempo stesso Presidente della Conferènza del disarmo e Capo della Delegazione 'britannica, enell'eventualità di un mutamento dGoverno, egli rischìerebbe di trovarsnella curiosa posizione di presiedere una Conferenza nella quale il Governo britannico fosse rappresentato da -'una delegazioni conservatrice ».