Gli ammalati dinanzi alla Sindone

Gli ammalati dinanzi alla Sindone Gli ammalati dinanzi alla Sindone Uno spettacolo di profonda commozione Oltre duemila ammalati hanno sfilalo ieri davanti alla Santa Sindone, in un pietoso e commovente corteo che faceva ricordare quelli di Lourdes. Sull'alto della'gradinata, del Duomo niiitiérose infermiere, in bianchi camici, e braiicardiers con la fascia azzurra, sotto gli ordini del presidente dell'» Associazione Nazionale iper il irasporto dei malati a Lourdes » marchese 1); llnvasenda, coadiuvalo nel delicato compito dai gen. Martinengo, dalla marchesa di Horà e dalle sigrioiv Soldati e Artom-Ceili, attendeva.no l'arrivo delle autoambulanze e delle automobili pubbliche o iprivatc. Da qui voi oli. die recavano un carico di dolori e. di speranze, infermiere e brancardiers, traevano gli ammalati ,più pravi ila. trasportare in barella, in carrozzella, o in sedie. Oli altri venivano presi sotto braccio dalle dame, pietosamente sorretti, ed accompagnati in Chiesa. Una fiumana di dolore l'uà folla imponente e muta assisteva commossa al passaggio di tanti dol'ti. di tanti spasimi, e di tanta trisiizz.i. in vivo contrasto con la gioiosi giornata di sole. Nel pomeriggio però li cielo si imbroncia.va e le ultime ainriulnhze che dopo la visita, alla S. sindone trasportavano gli ammalati ai loro domicili, era.no accompagnate dal rumoreggiare del tuono e dello scrosciar della pioggia, li mesto pellegrinaggio e cominciato a.lie 8,30 con l'arrivo eli una ventina di fanciulli ricoverali all'Ospedale Infantile Regina Margherita, accompagnati dalle Suore. U'ielle povere creature, alcune con gli imi ingessati, altre con il capo fasciali-, la maggior parte portate in hraci io, sono giunte davanti alla Sacra. Reliquia alla quale, con innocente fidil. ia, inviavano baci impetrando la gua; igione. r. il Mollo dolorante proseguiva jnin"tcrrotlamente, l^e autoambulanze municipali, della Croco Rossa, della Ctoi-e Bianca, della Croce Verde continuavano a portare sempre nuovi ammalati: unii sessantina ne inviava l'Ospedale .Mimriziatio. più di cento il San dovami:, quasi duecento l'Ospedale di Mendicità, una settantina l'Ospedale Oftalmico, una sessantina, il Cottolengo; ed altri privati — come abbiamo dello irrivavano con vetture ([unzldpsbtgctllmapcdCIirgpiovpiazza o padronali. Fu gruppo considerevole giungeva da Biella, Cliieri ed alni perfino da Milano e ria Genova. Il trasporto avveniva con una. regolarità esemplare, senza alcun incidente e dei maiali si prendevano subito cura i medici dell Associazione di 1 ourdps: professori Bellini e Perc.ival • ibi dottori Dompè, A. Ferrerò, TrosiroHl e Virano. I! caini rìcll'iifTlcin d'Igiene, professor Crauia rossa, al quale si deve l'organizzazione del trasporti, aveva, inviato liminri Almiisio e Borione e messo a disposizione un considerevole ninnerò il autoambulanze che unite a quplle il.'Ile altre associazioni completavano ii fabbisogno. Ieri, in Duomo, medici non ne mancavano; ina fortunatamente, nonostanic i visitatori fossero per la maggior parte degli ammalali, l'opera loro 6 stata, lieve: sette od otto persone in inno, per lo più gente in ch'i avanzata, rólte, per eccessiva debolezza, o commozione, da svenimento, hanno avuto bisogno di cure. Ai medici che abbiamo nominato si debbono aggiungere quelli inviati dalla Croce Rossa e che prestano servizio permanente nella Cattedrale: il comandante la squadra di pronlo soccorso cav. uff. dott. Quarlara c i dottori Bongiovannini, Astrua, Ballerini, Violili e Griva. La fiamma della speranza In chiesa, davanti al presbiterio, erano state preparate numerose l'ile di sedie, sulle quali venivano disposti gli infermi meno gravi, c vicino a loro stavano allineati gli imbarellati, e gli altri seduli su scranne posale su slanglve per poterle portare. Numerose erano pure le carrozzelle. ì& maggior parte degli ammalati, per raggiungere il posto assegnato, avanzavano a piccoli passi, trascinandosi a fatica, sorretti dalle bianche infermiere. Un bimbo, con un piede fasciato, veniva avanti a ba.lzelloui, come un uccellino a cui 6ia stata spezzala un'ala. Su quelle, fisionomie si leggevano tutte le espressioni e tutte le gradazioni, del dolore, ma su tulli i volti si scorgeva pure la fi anuria della speranza: jl desiderio grande sconfinato ili ottenére la grazia, in guarigione. Sembrava che l'aliar maggiore dove in un trionfo di luce brillava la teca contenente il Sacro Lenzuolo, circondato da un'aiuola di gigli e di rose, fosse la. sorgente di quella celestiale speranza che per un attimo faceva tarare tulle le sofferenze, tutti gli strazi delle carni. csrndatpttdnv e o , o e ù l . i e o scCSsdcndmmpoil18ctoddcdvnzione, abbi pietà di. noi ! t. La processione impressionante, quasi angosciante, continuava sempre, e fra quegli sventurati, in mezzo a quel torrente di dolore, si vedeva aggirarsi, quale simbolo della pietà. S. 'E, l'Arcivescovo Mons. Fossati. 11 Presule si chinava sugli infermi stesi sulle barelle, accarezzava i bimbi, stringeva le povero mani dei vecchi sofferenti, e a tutti distribuiva medaglie e parole di conforto. Lo coadiuvavano nel pietoso compito S. E. mons. Pinardi, e sacerdoti di tutti gli Ordini: domenicani, francescani, filippini, serviti, salesiani, missionari e canonici del Duomo. Di lempo in lempo i preti salivano sul pergamo per illustrare a quella folla di poveri ammalati la preziosità della Reliquia davanti alla quale essi pregavano, mentre all'aitar maggiore si susseguivano le Messe. Poi quel pubblico di fedeli mutava, i brancardiers tornava.no a riportare sulle ambulanze gli infermi mentre altri giungevano, p le due pietose processioni che procedevano in senso contrario si incrociavano niella. Chiesa. La navata centrale, alla quale si accedeva dalla, porta principale, era intanto Affollata come nei giorni scorsi di pellegrini comuni, ma per ,i fedeli ieri la commozione era doppia. A quella prodotta da.l fatto di trovarsi al cospetto del Sacro Lino, si aggiungeva l'altra di contemplare da vicino tante umane miserie. La Principessa Maria Nella tribuna Reale, appariva ad un tratto la Principessa Maria di Piemonte. Per un attimo il suo sguardo abbracciava quel quadro di infinita pietà, poi chinato il capo, si ingiuoc-, chiava a pregare. Sullo scuro fondo : fdel palco si intravvedevano la sua eDama di Palazzo e il Gentiluomo di' fCorte, Principessa e Principe di Mirto, i fI fedeli si accorgevano poco dopo dei- zia sua presenza ed i volti dei soffe-[qrenti si volgevano verso l'Augusta Si-:vgnora. • : CPadre Rigoltini sul pergamo int/ra- ; pprendeva intanto le invocazioni degli l Dinfermi: «Signore noi ti adoriamo! ». Do le voci degli ammalati ripetevano cla frase: « Sion ore sia fatta la. tua Ivvolontà sulla terra come in cielo! —.mO Gesù, fonte di offrii vera consola- I bo l o ò e o r 6 n , o e e a a , i l i i , a a o i i e a , e i |vScmbrava clic quello invocazioni, ; qche ricordavano a molti di quegli in- afelici le funzioni di Lourdes, avessero-ril potere di diffondere ne) loro animo,suiiii calma divina, una speranza bsconllnala, che poche ore prima igno- rra.va.no. idL Augusta Signora rimaneva in gi, lnocchio per lungo tempo, e solamente tjdopo l'Elevazione si rialzava, stava! ancor qualche tempo in mesta con tcinplazioiie degli ammalati, alle cui preghiere aveva unite le sue. poi lentamente, dopo essersi piamente, segnata, lasciava col suo seguito la tribuna. Un rieriodo di calma si notava poco dopo nella chiesa. Solamente qualche barella, isolata, o fedeli che giungevano alla spicciolata, occupavano la na vaia centrale. Ieri per la prima volta, da quando e esposta la Santa Sindone, da mezzogiorno alle 14, si è registrata in Duomo un'ora di sosta. Ma nelle primo ore del pomeriggio il fiotto di pellegrini, e il corteo di ammalati riprendeva con maggior lena. Cento erano le Dame dell'Associazione di Lourdes o della Croce Rossa che si prodigavano con esemplare zelo in prò degli ammalati; centoventi erano i brancardiers reclutati in tutte le classi sociali, studenti, giovani di nobile casato, ed operai, che in nobile gara si affa.ccenria.vann nel trasporto delle barelle ima la loro opera era appena sufficiente al gravoso e volontario compito. S. E. l'Arcivescovo ritornava anche nel pomeriggio in mezzo agli informi a suscitare la fiducia e la speranza, o la rassegnazione, e. poco dopo giungeva pure in Duomo la Duchessa Lydia di Pistoia. L'Augusta crocerossina uscita da palazzo Cinamese, aveva a piedi attraversata la piazza per recarsi a pregare davanti la Sacra Reliquia nell'ora in cui le altre infermiere della Croce Rossa, con a capo l'ispettrice signora CorbelliGnifc.tti, si adopravano in prò degli infermi. Alle ÌH, a cura dell'ufficio d'igiene, chiuse le porte, è. stato proceduto ad una generale disinfezione delle navate, del pavimento, delle sedie e dei banchi a cui si erano appoggiati gli infermi. Benché si avesse avuto cura di non permettere l'accesso ad infermi affetti da malattie contagiose, per un comprensibile e giusto criterio di prevenzione si è. voluto procedere ad ima completa disinfczione del luoco dove seguiteranno a radunarsi imponenti folle. Domani, la guardia d'onore al Santo Lenzuolo viene montata dai ca valieri dell'ordine di San Silvestro. lhdsdqdslrsgGrugcsrfrcsecaacd1pga(gpiutlnzidguandpnc

Luoghi citati: Biella, Genova, Milano, Mirto, Piemonte, Pistoia, Sacro Lino