Fuoco e sangue tra i templi della Spagna

Fuoco e sangue tra i templi della Spagna Fuoco e sangue tra i templi della Spagna Nuovi episodi di follia anti -religiosa - II miracoloso salvataggio del Superiore dei Salesiani ad Alicante -1 beni della Corona confiscati per ordine del Governo Madrid, li, notte. La Repubblica svitinola ha compitilo oaai un mese di vita. La ricorrenza è stala celebrala in tutta la Spanna: dalle industriose agglomerazioni'della Catalogna alle bruciale sleppe della Andalusia, con eguale fervore, e, — « quanto risulta finora, — con relativa tranquillità, oli operai hanno lasciato il lavoro solo per il tempo strettamente necessario a commemorare l'avvento del Regime da cui attendono quell'assetto che la. Monarchia non aveva saputo dare loro. Madrid ha oggi ripreso il suo aspei to più lieto: botteghe chiuse, ma cai fé affollali, passeggi intensissimi, ma pochi, cortei. Nulla che rammentasse Za desolata giornata Al riposo totale del 1 maggio. Celebrazione che J un po' in sordina, festa raccolta, fervore taciturno, come dì chi esce da una prova tempestósa e dubita ancora delle proprie forze e del proprii nervi. I duo volti di un Governo Non è il caso di tracciare un bllan•ciò di questo primo mese di Repubblica... Gli ultimi avvenimenti hanno radicalmente cambiato la fisionomia •esteriore del Paese, benché la crisi potesse essere temuta, se non preveduta Un dal 14 aprile, data la profonda^ diversità delle tendenze che avevano ■contribuito ad abbattere la Monarchia non v'è dubbio che i dirigenti politici idei Paese se ne sono lasciali sorprendere. Al pari dei governanti della pas teata Monarchia, essi non si sono forse ■accorti a tempo che il pericoloso fermento da cui erano dominate le masse, stava per portare ad una crisi. Di' faui, come i primi si erano addormentati nella illusione di una Monarchia incrollabile, di un popolo inerte, così i dirigenti attuali, fra i quali figurano dei moderati autentici come il Ministro delle Finanze Maura, figlio del ■grande leader conservatore, non si sono forse reso conto che, sotto l'otti7>iismo e la letizia delle masse, stava no una riposta amarezza, una delusione, uno scontento. La rivoluzione per queste, masse, imbevute di propaganda sovvertitrice e comprèsse da una organizzazione so cialc antiquata, si era fermata a metà La Repubblica non era ancora la « lóro » Repubblica. Essi vedevano Governo indugiarsi in provvedimenti di ordinarla amministrazione, ispirati a criteri democratici, ma anche allo scrupolo di conservare tutto il possibile, di evitare qualsiasi brusco cambiamento, di trattenere l'ondata che li aveva portati al potere. Ma l freni che questo Governo faceva scricchio lare sotto le ruote del. carro rivoluzio vario, per impedire la precipitosa di scesa, non erano provvedimenti' ébn tra l perturbatori dell'ordine, non erano la resistenza esplicita ai propagan disti del rancore, non erano rifiuti ca tngoricl alle impazienze di chi vedeva nel Governo il braccio esecutore di vendette lungamente meditate. Il Governo ha seguito la via di com promesso, non ha voluto che la Rivoluzione fosse dominatrice, ma non ha osato, nè forse avrebbe potuto, dichia rarlo francamente ai suoi partigiani non ha calcato la mano sui vinti, ma ha .continuato a promettere, al proprii fedeli, persecuzioni giudiziarie contro gli ex-graduati dell'antico Regime, che poi sospendeva generosamente al mo mento conclusive. Ai suoi porgeva volto duro del giustiziere, agli avversari ammoniva blandamente di lasciarsi'vedere il meno possibile in istrada per non avere.noie e, quando il maggiore di questi, il più ferocemente odiato dalle turbe, il generale Berenouer — processato per l'imperizia di comando che avrebbe dimostrata al Marocco 10 anni fa, lasciando trucidare dairlbelll 13.000 spagnoli, nonché per la rigorosa repressione dell'ammutinamento di Jara, dell'anno scorso — si presentava al Direttore delle prigioni militari per costituirsi, il Governo lo odorizzava a circolare ancora liberavuaite per Madrid e prendeva le miilare per proteggerlo dai suoi nemici. * La rivoluzione comincia ora » Di fronte alle ingiunzioni del delusi 'e degli oltranzisti, il Governo ha intrattenuto in questi uno stalo di perpetua speranza, li ha tenuti a bada con promesse continue e rinnovale, finché, credendosi tratti in inganno, essi hanno colto l'occasione offerta da un'imprudente mos.sa del monarchici per manifestare il loro sdegno, per imporre le loro aspirazioni, per esigere la vendetta che tardava. Abbiamo ftvuto cosi, dopo l'incendio dei conventi da parte di turbe, padrone per ventiquattro ore di Madrid, le decisioni governative intese a far avanzare a passo di corsa la rivoluzione fin qui procedente con movenze di pudica damigella; abbiamo avuto la sospensione dei due solt giornali di opposizione di Madrid: l'arresto dei Ministri della dittatura, di tutu membri dei circoli monarchici, di quasi tutte le personalità di primo piano del passato Regime. Nuove e più gravi misure si annua zluno: c cosi siamo giunti al momento in cui la Spagna, dopo un mese di idilliaco ottimismo succedutosi ad un mutamento di regime effettuatosi in condizioni di quasi paradossale fa cilltà, è come scossa dai torpore e si trova improvvisamente davanti all'urgente problema politico che la caduta della Monarchia ha posto. La crisi del atomi scorsi non è se non la manife stazione esterna di un profondo malinteso, dt una incertezza che i dirigenti repubblicani dovranno risolvere prontamente, per non essere soverchiati dagli eventi. Il tempo del facile ottimismo è finito. Occorre definire, precisare, scegliere. in certo senso hanno ragione gli organi estremisti allorché scrivono che là~ Rivoluzione comincia ora. Fino ad oggi tutta la struttura politica e sociale dell'antico Regime è rimasta in piedi; ora soltanto la Spagna comin¬ cifotanodoimsfcezavesce cunodiavinlamPgiblimMbac• vsttrauncteUvQfrbdnnalamndsRplsdsIondndsvnAafsptfScpSmdPdblgbcbuèlglmcClsdbtzcfsshncpdcpGrmafnacisctnnv r i a i r i e e i a i i i o e d i i a l e d n n¬ cia a trasformarsi in Uepubbllca. La forte pressione della Sinistra avanzata, puntellala dalle masse che avevano abbattuto la Monarchia, ha già indotto il Governo a un passo grave e impegnativo; ma basterà esso a soddisfare la impazienza popolare? E, procedendo sotto questa implacabile sferza, potranno gli attuali uomini di Governo avallare atti a cui la loro cosciènza e il loro passato si oppongono e che avrebbero, date le premesse da cui è partilo il Ministero repubbllcano-borghese del 14 aprile, tutta l'aria di una resa a discrezione? Maura, cattolico, ha dichiarato di aver assistito col cuore schiantato agli incendi dei conventi, che, per altro, la forza pubblica non ha impedito; ma. la folla gli risponde per bocca di Pcdro Rada che se il Governo non farà giustizia di tulli i nemici della Repubblica, essa scenderà nelle strade ad imporla. E già si chiedono le dimissioni del Ministro dell' Interno, e sotto il suo balcone torna ad echeggiare, per un curioso ricorso della storia, il grido di • Maura, no.'», che veniva lancialo venticinque anni or sono, dai socialisti spagnuoli, contro suo padre. Potrebbero i conservatori acconsentire alla riforma sociale, chiesta ieri da una imponente minoranza nella riunione dell'Ateneo di Madrid? No, di certo. E in qual modo '. rappresentanti di tendenze cosi opposte, come quelle che U tripudio del 14 aprile associò al Governo, potranno mantenersi solidali? Quale via di compromesso scegliere fra idee, sistemi, mentalità inconciliabili? I beni del Re Il Governo ha. intanto emesso un decreto, per cui, considerato che « l'ex ne, mentre esercitava il potere tirannico che si attribuì fin dal 1023 ed anche prima di tale anno, si serbi della sua carica per accrescere illecitamente la sua fortuna privata », al Ministro delle Finanze conferisce immediatamente ì poteri, per prendere possesso di quanto, entro i confini della Repubblica spagnuola, appartiene al patrimonio personale dt Alfonso di lìorbone. Le rendite verranno depositate preèr so la Ranca di Spagna, in attesa delle decisioni che prenderà l'Assemblea costituzionale. Qualsiasi banca od altro Istituto privato, che abbia in deposito o amministri o comunque controlli beni posseduti dall'ex-Re. ha l'obbligo di cedere tali beni e l'amministrazione di essi al Ministero delle Finanze. Nel decreto è detto .che negli archivi di Palazzo "reale si sono trovate prove sùfjCcìènil far'dimostrare che" Ì'éx-Sovrano approfittò della sua alta posizione, e si aggiunge che il fatto che re Alfonso di Borbone pensò a mettere al sicuro all'estero parte della sua fortuna prima che fosse spodestalo, e segno evidente che egli previde il provvedimento di. cui è oggetto l'attuale decreto « naturalissimo e giustificalo ». Si calcola che . la fortuna dell'exSovrano di Spagna possa ascendere a circa duecento milioni di lire, compreso il valore del Palazzo reale di Santandcr, che apparteneva personalmente al Be, per essergli stato donalo dal cittadini di Sanlander. Gli altri Palazzi, reali sono invece di. proprietà dello Stato. Il Procuratore Generale della. Bepubblica-ha dichiarato ai giornalisti che la procedura contro il generale Berenguer sarà applicata allo scopo di stabilire se l'cx-Re Alfonso abbia parte cipato alla coazione effettuata sul Tri bunale marziale che ha giudicato gli ufficiali fucilati a Jaca. Una denuncia è stata avanzata contro l Governi del la Dittatura di Primo De Bivera e del generale Bcrenguer. Una inchiesta è stata aperta circa lo scopo delle visite fatte a Parigi dal. marchese Lucatcna e da altre persone che la Polizia sta ricercando. Una processiono Intenso interesse ha suscitato nella Capitale, stamane, la processione con la quale l'immagine di Cristo, conosciuta sotto il nome di • Cristo dt Medina Coell », perchè apparteneva al buca di Medina Coell. è. stata trasportata dalla Chiesa del Gesuiti al Palazzo del Duca. Essa era scortata dalla cavalleria e seguita da una grande folla. Il Dura ha annunciato la sua decisione di non permettere il minimo in sulto alla sacra immagine. Il Duca ha fatto ricoverare anche nel palazzo numerose suore. La situazione si è aggravata in alcune città di provincia, come per esempio a Cordova. Colà, in conseguenza degli incidenti del giorni scorsi, di cui vi abbiamo dato notizia, è stato proclamalo lo sciopero generale. Il Governo ha. preso precauzioni assai rigorose, facendo perlustrare ripetutamente le strade della città da picchetti armati e con mitragliatrici. Si accerta che i morti nello scontro fra comunisti e guardie civili, avvenuto ieri dinanzi ad alcuni conventi tdiacuì TmanUeTaim appUcava^TiZcenalo, sono stati quattro. Vi sonoinoltre più dt venti feriti, i quali sonosfati ricoverali all'ospedale provinciale. Il Capo delta Guardia civile in unacittadella provincia di Cordova. San-ta Catalina, è slato destituito perchènon ha mostrato l'energia necessarianai reprimere le manifestazioni sovversive. Nel villaggio vicino a Cordova, ad Elda, il parroco è slato aggredito da un gruppo di estremisti, malmenato e costretto ad allontanarsi immediatamente dal villaggio. E' confermato che il convento dei Carmelitani a Xeres è rimasto totalmente distrutto dall'Incendio. Notizie da San. Sebastiano recano che Vex-ministro Santiago Alba ed II conservatore Conte di Bugallal, hanno a n d a l i r e o o o . i e e e a e l a i o i à e i a l a l. e a n l a e in a o lma di o Il traversato la frontiera, e sono ora in Francia. I Governatori delle quattro Provincie di Cordova, Cadice, Alicante e Malaga, in seguilo alle violenze anticlericali hanno rassegnino le. lino dimissioni. II drammatico episodio di Alicante Un doloroso episodio, che poteva a- vere un tragico epilogo, è quello regislralo al Alicante, durame te mani testazioni sovversive. Alleante, com'è nolo, è uno dei centri iberici dove la religiosità è più sentita, e dove più spesso si svolgono imponenti ed austere cerimonie cattoliche. Il clero è. assai numeroso, e le organizzazioni clericali disciplinale e attivissime, si spiega pertanto che la reazione anticlericale, fomentala da minoranze anarchiche, sia qui esplosa in maniera più violenta e minacciosa che non altrove. Tre monasteri e cinque clile.se sono siali assaliti dalla plebaglia tumultuante, e saccheggiati e devastati. Il fuoco ha poi compiuto l'opera selvaggia e profanulrtce. Altri templi sono stati presi di mira dai facinorosi, ma l'intervento delle forze di polizia e la commossa parola, di sacer. doti e monaci, e, più, la presenza dt bimbi innocenti nell'interno del sacri edifìci, sono riusciti a placare gli spiriti dei dimostranti, e a indurre questi ultimi a rinunciare alle sinistre imprese. Il drammatico episodio, a cui abbiamo sopra accennato, si è svolto in occasione dell'assalto e saccheggio della Casa dei Salesiani. I dimostranti, non\paghi di aver proceduto a un'opera di vandalica devastazione, e di aver terrorizzato quanti si trovavano net-I l'interno del benefico istituto, hanno voluto concludere la loro gesta con .un atto di brutalità raccapricciante e■'.mostruosa. Si sono proposti, cioè, dl\rapire il Superiore del Salesiani, e di]dargli la morte, gettandolo in marc'!"enap■ictèènqbvsagnseclnpacLa Casa dei Salesiani di Alicante non e lontana dal mare. Dalle finestre^ del grandioso edificio si domina, an-\zi, la distesa azzurra dei Mediterra-\nco, chiusa verso oriente dallo scoglioso promontorio de Las lluertas. I facinorosi, dopo aver rapidamente concertato le modalità della delittuosa impresa, si sono impadroniti del povero sacerdote, il quale con fermo e rassegnato animo, si disponeva ormai .alla morte, mormorando fervide pre-\ahicrc. Trascinato «/iti per le scale del-\l edificio, mentre i suoi pcrseculori^l'irridevano pronunciando blasfeme parole e oltraggiando ogni cosa sacra il Superiore, circondato dal sinistro gruppo dei dimostranti, veniva condotto fino in riva al mare. La notizia .dell'assalto .alla Casa del àalertant era pervenuta Intanto alle nuove Autorità repubblicane dèlia eh là. Notizia imprecisa, frammentario circa le devastazioni, ma ben chiara circa le intenzioni del dimostranti ne' confronti del Superiore della Casa d> D. Bosco, preso in ostaggio. E sùbito le autorità slesse son volute intervenire per placare la massa e scongiurare un mostruoso, inqualificabile assassinio. Il sindaco repubblicano, di persona, e pochi leaders della sezione locale del parlilo repubblicano si sono dunque diretti verso il molo, dove i pazzi facinorosi stavano raccolti intorno al prelato. Al collo di quest'ultimo era stata legata una fune che avrebbe dovuto poi sostenere una grossa pietra, tolta dal greto. L'arrivo del capi repubblicani, sùbito riconosciuti dai dimostranti, ha provocato, fra il drappello, il più alto stupore e viva emozione. Ma l'emozione maggiore è stata forse suscitala da alcuni drappelli di polizia che. a breve distanza, seguivano t nuovi dignitari della città. La. vista di costoro ha avuto, per primo e immediato effetto, quello di indurre un buon numero dei più scamnlnatl ad abbandonare II molo, a raggiungere d'urgenza la banchina e a prendere prudentemente il largo. Quelli rimasti, preoccupati per le frettolose e imprevedute detezioni, avvicinati dal sindaco e dal capi-partito, non hanno offerto troppa resistenza agli inviti delle autorità e al severi mòniti della Polizia. Essi hanno anzi tentato di far ricadere sul compagni già lontani la responsabilità della cattura del Superiore dei Salesiani, e di attribuire ad essi i torvi disegni di morte. Il povero salesiano e cosi sfuggilo alla morie. V intervento tempestivo delle autorità ha avuto del miracoloso. Pochi, minuti più tardi, la torbida cronaca di queste giornate di follia, avrebbe registralo un'innocente vittima di più. A tarda sera è giunta notizia che il Cardinale Arcivescovo di Toledo è arrivato a Lourdes. Il Primate di Spagna Ita ricevuto la visita di Monsignor Gerlier. RICCARDO FORTE