L'89ª Esposizione della Promotrice

L'89ª Esposizione della Promotrice L'89ª Esposizione della Promotrice Dair Ottocento al Futurismo - Nomi famosi e giovani speranze Sale tranquille piene di colore e di vita - La realtà e la caricatura oltanti ii dllt tt lt i l L'oltantanovesima esposizione della Società PromotTice di Belle Arti, terza regionale del Sindacato fascista, è una Mostra complessa e interessante dove il visitatore troverà opere di vecchi maestri, dei più noti nostri pittori e scultori, nonché lavori di giovani che seguono le nuove tendenze Nel collocamento dei quadri e delle sculture la Commissione ha ri salto egregiamente un non facile coni'' pito, ed ogni siala, benché raccolga opere di diversi artisti, presenta un c"lelii cn,e la notorietà si sono guada- ^nfpa^r * PaXtiC°lar ™*° complesso armonico e, vorremmo di-re, un colore suo proprio. 11 Sindaca- lo, se si interessa in ispecial modo dì fornire ai giovani il mezzo di rive-la.rsi e di affermarsi, non dimentica Demetrio Cossc5a di Chivasso Una sala è stata esclusivamente riservata ad un interessante pittore del1*800, mono in giovanissima età: Demetrio Cessola di Chivasso, dei cui quadri di questo artista sono stati, &eura della Commissione, raccolti inlavori, fino ad ora, non era mai statafatta una completa esposiziona. Idiversi Musei di Chivasso, Ascoli Piceno, ecc., e presso privati. Il senatore Grosso ne possedeva due e li ha inviati per completare la Mostra. Questi due ritratti: uno a sfumino, l'altro ad olio, hanno fra l'altro il pregio di mostrarci Giacomo Grosso a 15 anni. Egli è vestito da chiericocon la bianca cotta di pizzo, col volto chinato in atto di leggere nel libro da messa che gli sta aperto fra le mani. In quell'epoca il maestro era allievo dei primi corsi dell'Accademiaed il Cossola già un artista. Parecchi anni fa, in una vendita, il Grosso aveva trovato i suoi due ritratti e li aveva acquistati per sole 25 lireEssi gli erano preziosissimi oltreché per l'intrinseco pregio artistico, per il ricordo di giovinezza che quei di pinti gli suscitavano. Ma il lavoro più completo che ri vela i pregi e la maturità dello scom parso artista piemontese, è indubbiamente La piccola morta. Vicino alla culla, dove giace il cadaverino di una bimba, é della quale mia donna scosta piamente il velo, si radunano nove fra bambini e bambine dai cinque ai dieci anni. Nel volto di quelle innnocenti creature l'artista ha sapu to infondere lo stupore e lo sgomento che un fanciullo prova trovandosi per la prima volta al cospetto di quel grande mistero che è la morte. E questi sentimenti si leggono oltreché sulle fìsonomie dei ragazzi, nei loro atteggiamenti, timidi, circospetti, paurosi. E' questa veramente una tela suggestiva. Un altro quadro dal titolo: «La vaccinazione » non è meno interessante. Sono donne che coi bimbi in collo attendono che il medico inoculi il vaccino. Le diverse pose e i diversi tipi di queste mamme, in piedi o sedute; l'ambiente, la figura del sanitario: tutto spira naturalezza, armonia, e tutte le figure, che pure giuocano nel complesso della composizione, potrebbero stare ognuna a sè e ciascuna essere oggetto di un quadro. Anche nel « Mercato di Chivasso •, o in altre tele minori, di paesaggi, scenette di bersaglieri al campo o ritratti che ci ricordano i tipi dell'SOO, il Cossola rivela indubbie qualità, che 1 più ignoravano. Il Sindacato con questa Mostra personale postuma, che onora lo scomparso pittore piemontese, ha compiuto opera veramente lodevole. Ritrattisti Abbiamo detto che ogni sala presenta attrattive diverse e tele e sculture il cui soggetto richiama l'attenzione del visitatóre. Vi è ad esempio del pittore Reviglione un ritratto di Mario Gioda giovane, veramente interessali te. Il pittore lo ha ritratto in un abbigliamento che rivela l'artiere, il qua le già si è staccato dalla sua categoria. Il cappello è alla lobbia, la giacca e nera, ma dal collo della camicia ripiegata sbocca una cravatta fluttuante, di un color lilla, tempestata da bolli bianchi, in disarmonia con la severità del restante abbigliamento. Ma quel che più colpisce di quel volto se rio fino alla gravità, solamente corretto da due piccoli battetti neri, è lo sguardo. Attraverso le lenti degli occhiali si vedono due pupille ingrandite, un po' da miope, ma vere, vive, impressionanti. Fra i pittori che presentano studi di figure ricordiamo del Ferro il ritratto di sua moglie e del suo bimbo più piccolo, che per l'originalità e la freschezza dei toni, maggiormente colpisce; del Coromaldi di Roma, vecchio maestro, un ritratto di donna ed uno stu dio di stalla; di Vincenzo Irolli, una grande tela che ha per sfondo l'interno di una chiesa e nella quale le figure in ombra, più che la penitente in primo piano, hanno particolare vita; del Guarlotti quattro ritratti, che occupano un'intera parete, modellati con speciale bravura; del Micheletti una elegante figura di donna e del Boetto due riusciti quadri di particolare sapore paesano, dove ambiente e figure sono ritraiti con grande evidenza, e di un giovane, il De Gennaro, che pre senta lo studio di una testa di negro Al senatore Grosso è Fiata riservatauna sala. In essa sono esposti alcunigrandi ritraili di domi;: che il sena-tore ha eseguito con la consueta mae-strìa, una serie di vedute di Venezia(« come si vede e non come si sogna »_, ci dice 11 Maestro —) quadretti di a , i i e ' a n natura morta di una evidenza strabiliante, fiori di pura freschezza, frutta di cui si pregusta il sapore, ecc. Le opere del pittore Grosso non hanno bisogno di delucidazioni, esse si illustrano da sé. Paesaggi Nelle sale le tele raffiguranti paesaggi hanno la maggioranza. Si notano vie cittadine ingombre di tràffico, interni di paesi, montagne, colline, pianure; paesaggi ritratti in autunno, - ° -, in inverno, in primavera o d'estate, - cioè melanconici, tristi, sorridenti o ì chiassosi. La esecuzione rivela il ca-'l'attere de; diversi artisti: in tutti però a I anche in quelli di vecchia scuola, si i nota una tendenza a rinnovarsi, a sfuggire il dettaglio per dar maggior .soarCè dimlomgmqmtuvirstsoendvita alle masso, a profondere più aria,\'"più luce, a ricercare una maegior in- ',llerpretazione d'ambiente. Le nuove vie '«indubbiamente, e forse inavvertita- ramente, influiscono su tutti 11 Valinotti, i cui quadri occupano tutta la parete di una sala, conserva intatta la sua spiccata personalità. 1 rl'tdc&lritraggane^ n Unzione per la sce'ta del taglio perla l'*a Sllpi paesaggi, sia che raffigurino una I ; strada che corre fra l'abitato, sia che iai a. o, il o o, o ro ala, hi sti e! é r i i m aa i a o ne u o si el eltua ce. tii ; te mo grieo bo. oo a ne e to i ba a. e inlea e ro cie, i o zel eu a run a; cn a o oodi e o preziosa fedeltà dei piani e dei toni, sono individuabili a prima vista; non occorre ricercarne la firma. Le strade, che egli dipinge sono solide, come solide sono le case, le chiome degli alberi soffici, come se il vento vi spirasse dentro, e dalla terra e dalla vegetazione, sembra si sprigionino effluvi. E' l'interpretazione ma è la verità, è. la natura ma resa bella, viva, piacevole, interessante. Il De Bernardi presenta tre paesaggi di una armonica tonalità di verde che e un piacere guardarli e il Falchetti due impressioni di spiaggia: una di S. Remo che 6 una festa di luco e di colore, l'altra, per contrasto, una spiaggia straniera tutta a tonalità basse con un mare grigio, attraversato da una lama di luce. Di questo noto pittore vi è pure una valle montana, originale come taglio di quadro, ricca di toni, e trattata con modernità e bravura. Cesare Maggi ha inviato uno di quei freschi ' paesàggi montani che egli interpreta con particolare maestria; il Montezemolo pregevoli opere pervase da moderno spirito; il Giani un vecchio cortile piemontese, tutto a tonalità grigie, che dà il senso di poesia e di desolazione delle vecchie cose; del conte Gerolamo Calvi si distingue fra gli altri lavori un quadro nel quale l'artista ha saputo trarre bellissimi effetti da sobri: e semplici elementi; del Vellan due paesaggi di vivo interesse, e altre tele dell'Aimone, la cui scintillante tavolozza è nota: del Caprile che presenta una speciale armonio di grigi e di bianchi, del Rozzalla, del Rho, del Milesi, del De Abate, del Lupo, del Borgese, del Simon etti, del Cerruti, ecc. Moderni e avanguardisti Del pittori di altre città che hanno inviato opere alla Mostra ricordiamo il novantenne Garlandi di Roma, che .■incora conserva molta vivacità, bravura, e ricchezza di colori nel suo « l^igo di Albano »; il Soffici, i cui bei paesaggi della Toscana occupano un'intera parete, come quelli del Peluzzi; il Nicola De Gregoriche è un vecchio maestro napolitano; il Fausto-Fratella, anch'esso di Napoli; il Ranibaldi che si rivela il più bel pittore (li scuola genovese, il Bros di Venezia; come pure il Zolla; il Casinaro con magnifici pastelli; il Calassi di Alessandria, e Manzoni di Asti, uno dei migliori artisti piemontesi. In questo Mostra anche il Bianco e Nero ha trovato larga ospitalità: vi si notano fra l'altro un'acquaforte del Moreno; l'Achille Lega di Pistoia, il Bartolini, e due belle xilografie di Carlo Caratti, che con bell'effetto ritraggono una « L'osteria », l'altra « Acqui », vista al chiaro di luna. In questi • bianco e nero » si scorge a volle, e questo è il raso, assai più colore che in un dipinto, perchè il chiaro scuro suggerisce all'immaginazione tinte e toni di particolare suggestione. Una parete fra i pittori più moderni ò ris-ervata a Giorgio De Chirico che risiede a Parigi, forse il pittore più conosciuto di tutta Europa. Una sua grande tela rappresenta Ettore e Andromaca. E' una saporosa satira del pittore alla moda. Altri quadri di natura morta sono dipinti con una vivacità, una spigliatezza ed un'originalità non comuni. Un'altra parete è occupata dalle tele del Cremona, pittore di tendenza ■avanguardista, die rivela particolari doti come pure il Paulucei e il Mensio, i cui lavori tappezzano un'altra parete. Si distinguono poi i lavori del Levi, della signorina Mogam, e numerosi lavori di futuristi, fra 1 quali il Fillia, i cui quadri, per originalità dello concezione e per vivacità di colore fermano l'attenzione del visitatore. Fra gli architetti che hanno presentato pregevoli progetti ricordiamo il Mencarelli e il Ressa. Scultura Troppo lungo sarebbe l'esaminare tulte le opere che sono raccolte in questa interessante Mostra, nella qua uumrtdTlPAsRcrrlnscdpdNlsutRcplomsudccsiqrsamaIdvV1mnrclpa le ci siamo limitati a fare una rapida i corsa, riferendo al lettore le nostre a- sommarie impressioni; ma dopo di e-|aver parlato dei quadri vogliamo aca icennare, sia pure succintamente, alle » Isculture, delle quali ve ne sono alcudi'ne veramente beli*. Le statue non Lv—MFrRRI ono state raccolte in una sala, ma rmonicamente distribuite in tutte. ominciamo dal salone centrale dove stato collocato un frammento, ma i proporzioni gigantesche, del monumento ai Caduti di Treviso, opera delo scultore Stagliano, « La madrel », modellata con particolare vigoria e di rande espressione. Un altro busto di madre ha presentato Attilio Selva, al uale ha servito da. modello la mamma sua per eseguire un pezzo di sculura di grande efficacia. Dal volto severo, anzi austero di questa madre, si rradia uno speciale fascino. Del segretario del Sindacato Fascita delle Belle Arti, prof. Guerrisi, vi ono tre lavori: un'interessante ed espressiva testa di giovanetto, dai lineamenti fortemente segnati, e modellata con disinvolta larghezza; ed "' Ho™ co», disinvolta larghezza; ea ln ,lltra "ella quale, riconosciamo al- « prima occhiata Pietro t.orgolini. La assomiglianza e sorprendente non iprodotti ì tratti del volto, ma per 'espressione; ciò che rivela come l'arista si preoccupi, nel ritrarre il modello, di studiarne la psiche e sappia ogliere e fissare nella creta quel che imponderabile che riesce a dar vi- *1 ac* una statua. 1! terzo lavoro e olamente per la fedeltà con cui sono ...... — —i uno studio di nudo di bello fattura: un giovanetto che saluta romanamente. Fra le opere die maggiormente si raccomandano all'attenzione dei visitatori vi è uno bella testa, in grandezza naturale, del compianto Duca Tommaso di Genova. Essa è di una rassomiglianza grande e curata in tutti i minimi dettagli con particolare amor figliale dall'artista che è la Principessa Bonn di Baviera-Genova Altri pregevoli pezzi sono stati presentati dagli scultori Ercole Drey di Roma, Martinazzi di Venezia, De Luca di Napoli, Grosso di Genova; Mo rozzi, Zucconi. Ucci, Baglioni, ecc. Marino Marini ha una statua di ca ratiere impressionistico, che ricorda la scultura di Mcdardo Rosso; Falcone di Genova due teste originali che si direbbero scolpite con ìmpeto in ceppi di legno; due preziose statue d'argento di Attilio Selva: una delie quali, premiata all'Esposizione di Napoli, raffigura la moglie del pittore Carena, l'altra un affascinante nudo di donna sdraiata su di una roccia. Nè va dimenticata «La Lupo» di Arturo Martini, che per la sua originalità rappresenta uno del più interessanti pezzi della Mostra. I personaggi del Manzoni Per conchludere accenneremo ad una caricaturale interpretazione di tutti i personaggi manzoniani: da Don Rodrigo al padre Cristoforo, da Azzeccagarbugli a Renzo, da Lucia a Perpetua, da Don Abbondio al Griso e all'Innominato. Non c'è più il dramma o la tragedia, i personaggi dei i Promessi Sposi » stanno fraternamente sotto braccio l'un dell'altro e ballano uno sfrenato > can can », mentre ri dono a squarcia gola delle ongoscie che i lettori hanno provato per i loro casi. Cleto Tomba, nello scolpire questo interessante bozzetto, ha saputo infondere tanta innocente grazia in queste figure, che non si può ritrovare nello graziosa composizione alcun segno di sia pur lontana irriverenza al culto che ognuno serba alle immortali creature del Manzoni. La cerimonia della « Vernice » ha avuto luogo ieri alle ore 17 in forma Intima, e vi è intervenuto un considerevole numero di artisti, tutti ricevuti dal piuf. Guerrisi e dal pittore Valinotti. Questo mattina, alle ore 10,30, la Mostra si inaugura solennemente. Essa rimarrà aperta per ut: paio di mesi, in modo che tutti abbiano modo e comodità di visitarla. Durante questo periodo saranno tenni concerti e conferenze per aumentare l'attrattiva che già di per se stessa presenta l'Esposizione. La Presidenza del «Pro Milite Italico»ricevuta dal Principe di Piemonte Ieri mattina S. A. R. il Principe di Piemonte ha ricevuto in particolare udienza il Noh. Comm. Lorenzo Verdun di Cantogno, Presidente del Pro Milite Italico, accompagnato dal VicePresidente Cov Uff. Mario Tedeschi e dal Consigliere Gr. Uff. Gen. Solaro, 1 quali hanno presentato all'Augusto Patrono dell'Istituto la relazione dell'opera svolta ne] 1930. S. A. ha gradito molto l'omaggio e ha chiesto a.m pie informazioni sulla vasta e coni plessa attività che il «Pro Milite Ita lieo » spiega in tutta, Italia a favore dei Veterani. Reduci e Famiglie dei Caduti. L'Angusto Principe si è vivamente compiaciuto dei risultati ottenuti. ♦— II turno delle farmacie Beste-nte, piazza Carignano, 2 — Internazionale, via Roma. 27 — Cooperativa, via Pietro Mirra. 2 — Policlinico, via 4 Marzo, 11 — S. Maria, via S. Marta, 3 — Castoldi, via Duchessa Iolanda. 8 — S. Barbara, via Cernala. 20 — P. Nuova, via Sacchi. 4 — Rpinorro, via Mazzini 1 — Olivero e Ramello, via Orlo Rotanico, 10 — Mondi'no, via Madama Cristina, 62 — Campanino. via Nizza. 183 — Rei-ia. via Po, 42 — Burzlo. piazza' Gran Madre — Palai Ina, corso Ree Margherita, 131 — Nazionale, via VanrlilIflla, 25 — Pozzo, corso Re Umberto, 38 — favanna. corso Vitlorlo Emanuele. 121 — Frayria, via s.m Donato, 55 - Cooperativa, corso Altacoinha, 42 — Borgo Ci linea, rorso Fiume. — Sassi, corso Casale. 305 — Rnmpione. rorso Ponte Mosca, 08 bis — Roatis e Oliverl. via Stradella. 36 — Milanese, via Vlllnfranca, 68 — H. Parco, corso R. Parrò, 140 — Pllonetto, corso MoncaIteri 246