Il Dizionario di Panzini

Il Dizionario di Panzini Il Dizionario di Panzini safigcovainSe, come ripete anche un mio amico ragionai, una delle letture più attraenti ò il dizionario, credo che il Dizionario di Fanzini sia, anche per il mio amico, attraentissima lettura. Io, personalmente, lo apro spesso, e mi ci diverto un mondo. (Un mondo, s'intende, dati i miei divertimenti di sedentario e d'hninme Uvresque). Ma ho motivo di credere ch'esso piaccia anche ai dinamici, e ai possessori d'una macchina da corsa. Perchè sono portalo a ritenere che la sua fortuna (questa è la sesta edizione) non sia dovuta esclusivamente a noi letterati più o nieoo ; e d'altra parlo, non è quo sto un Dizionario che abbia scopo esclusivamente scolastico, da farmi pensare che se ne faccia grande uso Ira gli studenti. Dirci di più: e cioè che questo è un Dizionario per adulti (dico in senso innocente), per gente insomma che sa già che sapore ha la vita. Materialmente, infatti, il Dizionario di Fanzini raccoglie «le parole che non si trovano negli altri dizionari», parole già dal Fanzini chiamate, nella prefazione alla seconda edizione, < mostri e mostriciui'», e ne spiega il significato, spesso ne dà l'etimologia, ancora più spesso ammonisce il lettore sul loro uso e abuso; ma, a guardarlo più addentro, esso 6 un dizionario che presuppone e nasconde (e talvolta non la nasconde affatto) tutta una morale, un'etica accanto a un'estetica, un'idea delja vita dietro a uno schedario di parole, di motti e di frasi. E quest'etica, questa idea della vita sono tipicamente panzinianc; perciò è stato detto che non c'è opera, forse, più panziniana di questa. Non è il caso di stare a ripetere che cosa c'è dietro il Fanzini scrit tore, a illustrare quel suo «sguardo» ironico-patetico, quel eliti rì'oeil che si posa sulle cose con un guizzo, un sorriso agrodolce, e che tanto ci piacquero nelle Fiabe svila Virtù nella Lanterna di. Diogene e anche in Santippe. Tutto ciò è stato dotto egregiamente da molti, e di recente in modo non di rado acuto da Giuseppe Mormino in un libretto d'esegesi critica sul Fanzini (Milano Mondadori); e poi ci son le opere, dalle quali l'animo dello scrittore traspare sempre, e spesso anzi si mo stra nudo e crudo, pur senza osten tata nudità e crudezza. (Ecco, diciamolo tra parentesi, Panzini scrittore può piacere più o meno — e fino ai Giorni del sola e del arano a me è piaciuto, anche se qualche suo li bro intermedio non m'abbia rinnovato quelle impressioni e quei sentimenti delle Fiabe e del Viaggio. quella umana amarezza e nobile malinconia — ; ma non si potrà mai dire che ne' suoi scritti, anche minori, Fanzini non stia sempre lui in primo piano, o ci nasconda il suo animo dietro uno schermo. Se schermo c'è, esso è così trasparente che talvolta non nasconde nemmeno la sua stessa persona d'uomo. Scrittore e moralista, Panzini è sempre allo scoperto, anche coi suoi nervi, le sue bizze, le sue fissazioni. Chiudiamo la parentesi), E torniamo al suo Dizionario. E' scritto nella copertina: edizione tutta rinnovata. E la prima novità è che non ci sono più le prefazioni. Nell'edizione precedente ce n'erano quattro, e quella alla seconda edizione era lunga alcune pagine, e queste pagine erano molto garbate e argute. Panzini ora le definisce «tediose», e so lo dice lui può essere vero. Ma io andrò a rileggermele, perchè mi pare ch'esse accompagnino bene, di volta- in volta, lo numerose edizioni del Dizionario, e ci dicano apertamente l'animo dello scrittore raccoglitor dei « mostricini » del lin guaggio moderno. Seconda novità: il Dizionario è cresciuto, s'è arricchito. Anzitutto, il Panzini ha introdotto nel suo «corpus» le pagine di «aggiunte» dell'edizione precedente (e al loro posto vi ha messo delle «aggiunte» muove) ; ma, poiché egli vien sempre raccogliendo, in sue polite schede, parole, motti, frasi, modi di dire come l'attualità — ci scusi se adoperiamo alla franciosa, come egli avverte, questa parola — glieli viene via via porgendo, egli ha incluso buona messe ài questo più recenti «novità» del linguaggio nella loro casella alfabetica. E infine, rivedendo l'intera edizione precedente, talvolta ha soppresso, tal'altra ha variato, secondo il momento, l'oppor tunità e l'umore. Perciò dicevo che questo è un dizionario per adulti; e volevo intendere per persone che dietro le opere cercan l'uomo, e so no anche portati a scusarne i ghiri bizzi. Ma anche ad ammirarne il gu sto, a intuire da una parola e talora da un semplice punto esclamativo tutto un mondo, quel mondo (non so se grande o piccolo) ch'è l'etica di Panzini Ad esempio, confrontate la parola «Attualismo» nella quinta e in questa edizione. Nella quinti, sulla filosofia del Gentile egli dico fra l'altro: «Con l'atto puro alla mano tu puoi giustificare, mercè superamento, ogni opinione ed azione» e poi riporta per satira alcune parole di Tilgher; in questa edizione, le pa role di Tilgher sono soppresse, e in suo luogo sono riportate le pa role di un discepolo del Gentile, ma non senza velata ironia; e manca la frase di Panzini che s'è riportata, sonante aperta condanna dell'attua lismo. Che vuol dir tutto ciò? Che Panzini s'è, almeno un poco, con vertito alla filosofia del Gentile, dal 1927 al '31? Oppure che, a suo parere, non sta bene che un accade_ mico. Lasciamo immaginare al lettore i perchè di questi perchè. Altra avo ce»: «Citroen: vetturetta automobile francese, che «metto l'automobi (1lialo pa«nFalischtiatirpitecobedicomlaprsebasofranLgamGcSncaesebcdcelladlpcqacnvpqefsfsndfuslCsspGlqbacSpclismo alla portata di tutte le borse»!(non della mia) (1925)». Audiamo' a vedere la, stessa a voce» nella nuova edizione; troveremo: a nome di piccola vettura automobile, di mar- Sempre, o quasi, il suo commento sapit hominem, come si vede. E ci figuriamo il sorrisetto di questo rac coglitor di parole che non si trovano negli altri dizionari, quando infilza in cima a una scheda col suo ca francese, molto in uso Ira noi (1925). V'è anche la fabbrica italiana (1927)». 11 tono è cambiato; lo parole tra virgoletto sono scomparso; ed è scomparsa la frase: «non della mia». Perchè? Forse Fanzini s'è convcrtito all'automobilismo? E ha reputato eccessivo, egli che ha un podere modello (qui sentiamo che Fanzini s'imbizza), che tira una paga da consentire anche più d'una Citroen alla porta (Bontempelli ce. l'ha, e bisogna vedere come la guida, sigaretta in bocca e berrettino basco sulle ventitré), ha, dico, reputato eccessivo scrivere ancora nel suo Dizionario: «non della mia a? Prendiamo, sempre a caso la parola «Asso». Alla spiegazione precedente, ha aggiunto: «E la frase lasciare in asso? Da Teseo che abbandonò Arianna nell'isola di Nas so?». E qui fa capolino il Panzini freddurista; e questo può piacere anche meno. acuminato stile la brutta, * nuova, npomposa, o bella (ma di rado) far-jt falla elio va svolazzando nel verdeg- sgiantc giardino della nostra lingua. La infilza, e la guarda divertito o irritato, le tocca lo ali, ne gusta la dorata polvere sotto i polpastrelli, e da entomologo sui generis no descrive brevemente la storia. Da quanti anni il Panzini fa questo? Da circa trent'anni. Cominciò quasi agli inizi del secolo; la prima edizione del Dizionario è nel 1905. L'animo col quale egli iniziò la raccolta dei «mostri e. mostricini » ce lo dice nella prefazione alla seconda edizione: «Da molto tempo, prima ancora che giungessi a mezzo del cammino della vita, io mi ero messo a far raccolta di parole nuove. V'è chi fa collezione di francobolli, chi di pipe, chi di cartoline illustrate: 10 mi divertivo a inventariare parole; e più ne trovavo di bislacche e di barbariche, più ero soddisfatto, e 11 commentarle gaiamente costituiva un mio svago nelle ore di ozio». Se un lettore sufficientemente curioso si mette a confrontare le diverse edizioni, s'accorgerà senza fatica, anzi col particolare dilotto insito in questa ricerca, che l'umore del Fanzini coll'andar degli anni s"ò' fatto sempre più serio; infatti, mentre cmcfscrpm nelle prime edizioni egli non si limitaya quasi mai a dare soltanto la spiegazione filologica, vocabolaristi- ca, della parola, ma spesso la coni montava con la sua arguzia ammiccante, oppure la illuminava con riferimenti indiretti, dandone per così dire più l'interpretazione morale che la semplice spiegazione, nello parole introdotte successivamente, è prevalso sempre più ii criterio etimologico, la pura registrazione storica, l'indicazione obbiettiva. Di rado, c'è il motto di spirito. Si pensi a esempio che cosa avrebbe scritto alcuni anni fa accanto alla parola aficionado. Ora si limila a dire-, «voce spagnola, affezionato, dilettante (fanatico per lo corride). E si confrontino le due spiegazioni della frase sex appeal. Nel Dizionario dico: «il fascino speciali! dello donno americane terribilmente moderno (flappers). Non bastava il fascino slavo?»; nelle aggiunte, di più recente compilazione corregge : « fàscino del sesso, cioè richiamo eròtico, femminile e audio maschile. Voce inglese, pervenuta attraverso la cinematografia americana». Indubbiamente, la seconda è spiegazione più esatta, e anzi la prima contiene! un errore evidente; ma, se in un dizionario elio non fosse di Fanzini certamente preferiremmo l'esatta spiegazione, in questo, che è suo, la nostra preferenza va piut- tosto a quel a terribilmente moder ne» e alla frase interrogativa seguente. Insomma, non è difficile accorgersi che il Fanzini ha sempre più ubbidito, nelle successive revisioni e noi continui accrescimenti del suo Dizionario, a un compromesso tra il suo umore e l'esattezza di dizionarista, tra la sua tendenza a commentare con una frase arguta, sorridente, o scandalizzata (secondo il momento e l'umore), e l'obbligo, o il desiderio, di dare al lettore una spiegazione, dirò, scientifica. Come abbiamo già notato per la voce «idealismo», — e per tanto altre sarebbe facile — il mutamento s'è verificato quasi sempre a beneficio deM'oggettività ma un po' a scàpito del «tono» Panzini. Certo — ora che il Dizionario è cresciuto di oltre duecento pagine dalla prima edizione — l'obbligo della brevità è divenuto un vero e proprio imperativo categorico ; e certo la sua utilità, come opera di consultazione, è maggiore. Ma i vecchi e fedeli lettori forse non hanno motivo per rallegrarsene abbastanza. G. TITTA ROSA. Ai.frkdo Panzini, Dizionario moderno - Hoepli, Milano, lire 60.

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