La tragica marcia nel Matto Grosso

La tragica marcia nel Matto Grosso La tragica marcia nel Matto Grosso dei due aviatori italiani Il motorista Quaranta, ucciso dalla fatica, trasportato cadavere a spalla dal tenente Di Robilant (Per oablocramm.-i dal mostro col-rispondente) Rio de Janeiro, 1 notte. \zDalle prime notizie giunte nella]pgiornata di ieri, all'Ambascialoreìzioni dei giornali cittadini, sul rilro-Uvamenlò degli aviatori italiani, le-\nenie Edmondo Di Robilant e motorista. Mario Quaranta, si apprendeva come entrambi i due ardili piloti fossero entrambi incolumi. La luttuosa notizia flDolorosamente, nella giornata di oggi, da una comunicazione telegrafica pervenuta all'Ambasciata ita.\liana da parie, del lenente Di Robilant, inviata da città Presidente. Epistacio, si apprende il decesso del] motorista Mario Quaranta, avvenu-<t ta per siculi durante la faticosa, marcia di circa 90 chilometri, altra-'verso la regione boscosa del Malto.Grosso, iniziata il 12 aprile scorso.allo scopo di raggiungere la zona abitala lungo le rive del Paranà. La luttuosa notizia ha desiato una^profondissima, commozione in tuttala colonia, italiana di Rio de Janeiro ìc nella stessa popolazione cittadina, jche da vari, giorni seguiva col più\vivo interesse le varie fasi delle ri-\ , .... , „„„„,„,<, a- cerche, iniziate dalle carovane^ dx soccorso per strappare i due ardili itaVani ai pericoli del Malto. 1 giornali, brasiliani, usciti in edizione straordinaria — che sono andate letteralmente a ruba — nel dare la notizia della dolorosa rer-\dita del meccanico Quaranta, Irò-,vano modo di commemorare la fl-\gura di questo valoroso avialore^che, venuto nel dopoquerra nel l'ra-,sile, si. era posto al servizio dell'à-\ via zione civile brasiliana, alla quale ha dedicato tutte le sue forze e la sua slessa vita. I giornali sessi, commentando la. drammatica fine dell'italiano, esaltano le doti di audacia e di. coraggio dell'aviazione italiana, di cui il recente glorioso raid transatlantico del Ministro Balbo è una delle più imponenti e ardimentose imprese. Inoltre un commovente e pietoso episodio che mette in luce V animo nobile del tenente Di Robilant ha entusiasmato tutfi indi stintamente. o i. i a o . e e o o a e . a . r a . -ÌPrese con profonda soddisfazione aìnella giornata di ieri dalla edizione -1straordinaria del Diario do Noite, e e i Paolo, da Bahia, da Nat al, da Per nambuco, e da altri centri del Bra sile, numerosi telegrammi di condo glianze. L'incontro con la carovana di soccorso Come abbiamo già detto, la ferale notizia ha destato in tutti i conna-\zionali e nella popolazione cittadinalina vivissima commozione, sovra-\si tutto perchè dalle comunicazioni ap-—. All'Ambasciata italiana sono ginn te dalle colonie Jtatiane di Sv- pervenute"dal'Consolalo di Curitibaesilia stessa Compagnia di naviga- l-\?ìf, esercclUe j, traffico fluviale r\ paranà pareva die i due avia- tori italiani fossero ^travati entrambi incolumi nel porticciolo fluviale di San José i e ì i o a e nn r itia ti i a nle o eaaue r¬ A tarda ora si apprende da Curi-Uba che. il tenente Di Robilant ègiunto, a bordo del piroscafo Rio rmnHo n città Presidente Enistacio Grande a citta tP™j„?„°'fi' stalo confermalo come lai atoietorinese e slato incontrato nella pie-cala borgata di San José, misero ag-gruppamrnto di capanne indigcncsul greto del Paranà, seminascostodalla lussureggiante e misteriosaìflora del Matto Grosso, dalla caro-vana di soccorso diretta dal vice-consoìe italiano di S. Paolo, Serafini. Il dott. Serafini, secondo quanto vi abbiamo riferito ieri, in seguito alle istruzioni telegrafiche pervenutegli dall'Ambasciatore Cerniti, si eia portalo immediatamente a città Presidente Epistacio, e dopo aver preso accordi con la Compagnia brasiliana di Navigazione del Paranà, aveva inizialo le operazioni di ricerche per eia fluviale. Dulie dichiarazioni del tenente .Vcl/o, dell'aviazione militare brasiliana si poteva stabilire come il tiIfiat S. V 1 era stato costretto ad ». I „„ atterraggio forzato nei pressi del a- !.,lV(.„/0 villaggio di l'epe, da dove il f-\%oU Serafini contava di partire per i-' leguire le ricerche lungo il Parana- n-\ ~ ,f|l ,c operazioni sul fiume ti'1 ■ - iat\^ coltivazioni di mate e di caffè, i-\e.1te cercano riparo sul greto del fin unica via di comunicazione del- n- ,„ rc„i(mt, aUf mortali insi- Paranapaiiiimu, affiliente del Parami, erano state impellile dalle numerose, cascate e. rapide, per ciò si era slot' costretti a risalire in motoscafo il Paranà fino allo sbocco del suo affluente. Il porlicciolo di San ■José, non è che una piccola stazione fluviale esclusivamente abitata da indiani della tribù Payguas e da qualche piantatore meticcio, addetto o-| »\die della fauna e della flora della ìiunala brasiliana, tiV , ... , I Sul greto di questa misera parven- \za. 'di villaggio è stalo ritrovato 'dal\z]piroscafo Rio Grande, die risaliva illbìParanà, il lenente Di Robilant, le\sUe sofferenze e gli slenlì, fisici e mo\r"n subiti durante In drammatica fuga attraverso le foreste del Matto. I componenti la spedizione di soccorso, diretta dal dott. Serafini e dal com m. Schreider appi elidevano con profonda commozione la fine del motorista Quaranta e i particolari della inenarrabile odissea dell'aviatore piemoiiif.se, al quale venivano sollecitamente apprestati i primi fraterni \SOrcorsi dai suoi connazionali Ottanta chilometri di marcia ] <t u tenente Di Robilant, com.e è , nolo, era parlilo da S. Paolo il 12 'aprile u. sull'apparecchio da In.risma Fiat A. S. 1, in compagnia. .dei motorista monregalese Mario Quaranta, allo scopo di organizzare fa linea aerea S. Paolo-Matto Gros^^'-hegìi, e di studiare le possibi'1'1'1 fli volo sulla inesplorata regione ì'iol Matto Grosso. In seguito ai con j-?'»'1 'lell'avtatare torinese Cattaneo, \ì,/-mm D« ^bilanl, invece di diri\ «<'"""°,Cm«iah% aGCÌr" ^nLat0, m l<n,;a retta per rres Legoas sul parand_ EgU e\.a mt0 cJrello a mutar rotta, in seguilo alle condi¬ zioni ■atmosferiche che Olì avevano impediti, di continuare il volo. Dopo avpr tentalo inutilmente di innalzar- \ran-n' (u ir0Vare negli strati su'pe,viari dell'atmosfera delle condizioni \di volo meno ardue^era stato ìnve^slito da un violentatili parale, una ,specie di tremendo tornado tropi\ cale, per cui si era visto obbligato dbaigddzfvdao o ù o o e e e e -\.to trovare dei soccorsi, a] Ha cosi acuto inizio la difficolto-\*i**lma marcia di oltre ottanta chi-\lomctri, per una delle poche regioni —,dcl niointo ancora inesplorate, in una zona ove la flora tropicale più si a quota pinzila, nella vana jspe-1jad atterrare. Con un foriunalo volo di un centinaio di metri al. disopra, della foresta die si presentava ininterrotta, e impenetrabile ai suoi sguardi, dopo inauditi sforzi, era riuscito a discendere senza incidenti in una piccola radura, una sorta di ristretto spiazzo erboso, nella intricata boscaglia. Dopo aver abbandonato il velivolo in perfetto stato, cosi come era stato nei giorni successivi constatato dall'aviatore Mello nei suoi voli .fli ricognizione, il tenente Di Robi , ,., „K,,0,',^ Quaranta< (>rif,n. vitandosi alla sola bussola, avevano deciso di inoltrarsi risolutamente netta jungla brasiliana e di raggiun-1, gere le rive del Paranopanama o del. Paranà, unici luoghi ove, secondo le esperienze del meccanico Quaranta, che, risiedendo da lunghi anni nel Brasile, aveva compiuti numerosi viaggi, nell'interno, avrebbero potu¬ rigogliosa e intricata e la fauna più a^^' l'ungono una naturale - ™X?0mo " e s<> aeil nomo. - P.er, c!rcla,d'"'. settimane gli eroici i o .-fa ^ costantemente lina oscurità finissima, dominio in- -\con!.lrillnll) /Wt, 'm nim g èiove lloì stlolo vnludoso ,,mlnno „/;,,_ |o Imi pestilenziali e febbrfvwrtaTr | \ n ■■, , '\ Durante questo cammino il lenen- e\tr m }iohUunl e n suo erfììcf) com_ -\pagno furono sottoposti ai più inau- -uiili disagi, ai quali si aggiunse incUiliimo il supplizio di Tantalo dei o\soccorsi aerei, dei quali avvertivano aìla presenza sulle lorojesle, olire la -immensa impenetrabiCe muraglia -gl'ente, senza essere nella materiale possibilità di segnalare ta loro pre- senza. Io i à r a i e l d l l r - e , - - i l n e a a o a - Accorlosi che il Quaranta non era più in condizioni, la estrema spossatezza, di continuare il cammino, e, viali/rado che questi volesse essere abbandonato al suo destino, il Di Robilant, brucile egli stesso stremato di forze, non esitava a caricarsi il compagno sulle spalle e a continuare l'ardua marcia per molte miglia verso il t'uiine. I a tn<ric-? cnn<stfltfl7.mu> Ld traslta consiaL.UOne Solo dopo lunghe penosissime orcil Di Robilant si ae¬ di en ni in ino corgeva di non portare ormai sulle spalle che un- cadavere. Allora, dato che il suo nobile sforzo era stalo inutile, egli si vide, costretto mi abbandonare-ie spoglie del suo misero compagno, ripromettendosi di darle una migliore sepoiiura. Il coni" Di Robilant, dopo aver sommariamente ricomposte le spo glie del su» camerata, riprendeva ilcammino, giungendo la mattina rfel 25 aprile sulle sponde, del fiume pa. rana. Rianimato dulia speranza dei soc- eorsi, egli iniziava la discesa lungo le rie, -li fiume, quando scorga a ad ìiit'i scolla deli immenso nastro liijuido del fiume, che, come si s'j.è uno dà più importanti per ricchez- za d'acqua e lunghezza di tutto il lbacino idrografico brasiliano, una \sollile canoa, guidata da indiani. d.umenli, die si erano ridotti a brandelli durante la marcia tràgica attraverso la mortale jungla, il coi:aggioso aviatore iniziava dei segnali, chiamando ad alta voce, onde attirare su di sè l'attenzione della piroga. Gli indiani avvertiti della presenza di uno sconosciuto sulle rive del fiume, si dirigevano rapidamente verso di lui e quindi si affrettavano a condurre l'aviatore alla stazione di S. José. Quivi, dopo es<sersi rifocillato «. dopo aver dato un breve ristoro alle sue forze spossate, organizzava coi piantatori del luogo e con gli indiani una spedizione, con la quale ritornava sui suoi pcssi, e. rifacendo l'arduo cammino percorso, andava alla ricerca della salma dei suo disgrazialo compagno, „che veniva quindi portata su di una barella a S. José, ove il valoroso conte Di Robilant provvedeva, a dargli sepoltura. Nella giornata di ieri, mentre l'aviatore, che ha dimostrato delle eccezionali doti di viqoria fisica e morale, accoppiate ad un sentimento commoventemente cavalleresco, si disponeva a discendere in piroga il Pavana, il battello fluviale Rio i n ù 1Grande' con a hordo la ^dizione italiana di soccorso, organizzata dal Vice-console Serafini, approdava al porticciuolo. La. gioia- del ritrovamento 'del coraggiata aviatore piemontese è, come abitiamo detto, solo offuscata dalla notizia della morte del motorista moinegaiiese Mario Quaranta. La figura, di quest'ultimo era largamente conosciuta in tutto il Brasile, nel quale egli risiedeva, da parecchi anni. Dopo aver partecipato infatti allei guerra libica e a quella mondiale^ netl'autazton-e militare, riscuotendo, sempre l'elogio /> il riconoscimento^ da parte dei suoi superiori, per il suo attaccamento al dovere, la perizia tecnica e il non comune coraggio, egli si era recalo in Brasile militando nell'aviazione civile e dedicandosi alla organizzazione delle nuove linee aeree brasiliane. Per la sua particolare conoscenza dei bisogni dell'aeronautica e delle regioni centrali e sud-occidentali brasiliane, egli era stato prescelto, dal ten. Di Robilant. come suo compagno di volo, nell'ardito raid nella zona del Matto Grosso. Con tutta probabilità il tenente Di Robilant, che è giunto in serata ja città Presidente Epistacio, sarà a 1, ¬ ù e i e - g _ a S. Paolo entro la prossima settimana. L'episodio generoso dell'eroico italiano ha trovato un unanime consenso di esaltazione e di elogio nella stampa e in tutta la popola|;ioiw: brasiliana. R. T. Il comunicato ufficiale Roma, 1 notte. Il R. Ambasciatore d'Italia a Rio |d? Janeiro ha trasmesso oggi al Mi nistero dell'Aeronautica il seguente - telegramma, proveniente dal Presi- _ dem?e Epitacio, del lenente Di Ro- bilahf: ni «('ionio 12 scorso obbligato atteri l'are" doP° (Iliattr0 ore di vp,° Per o Improvviso arresto motore spostata a Sr'mcon"in pùn^disami a tato foresta. Effettuato fortunato ate terraggio senza danni nò per equi- - paggio nò per apparecchio. Iniziata Ifaticosissima marcia di oltre 80 Km< durata tredici giorni, durante i quali infelice motorista Mario Quaranta decedeva causa sterni e disagi. Giunto Porto S. José, organizzata spedizione per prendere salma motorista e data immediata sepoltura. Incon- a a a e r irato da spedizione soccorso Serafini e Schreider, conto essere San Paulo sabato. — F.to: Di Robilant». Il Quaranta non appartiene alla R. Aeronautica; ó un italiano stabilito da molti anni nel Brasile.' ed era lstn,° assunt,° quale motorista da una società, di navigazione aerea di |S;ul 1>aul°- (Stefani), ¬ e e e, e r Nuove scosse in Armenia : Altri venti villaggi distrutti Mosca, i notte. Le scosse di terremoto in Armenia continuano. Oggi ess,> si sono rinnovate con particolare violenza fino a' Tsiridersk, ove altri venti villaggi sono quasi eomn!einn!-,nte distrutti. Non S ancora possibile darà ragguagli suffl* l] l centemente esatti delle vittime. La si. funzione e resa più penosa dalle lnces ' ! l,i0SSie che continuano a cadere) - 3U"a ''«fione devastata, rendendo pia o difficile l'organizzazione del soccorsi, e a ais-ir mando le sofferenze del sopraviso sud i quali sono In maggioranza riu.|niti all'aperto nelle campagne, ove) -1scarseggiano le possibilità di ricovero.