Gli sviluppi corporativi del Regime

Gli sviluppi corporativi del Regime Gli sviluppi corporativi del Regime esaminati alla Camera Le dichiarazioni del Governo sull'aggressione jugoslava al giudice Tacconi sul ponte dell' Eneo Roma, 30 notte. La Camera ha Iniziato oggi la discussione del bilancio delle Corporazioni. Alle ore Iti. il Ptps. GItIRIATI dichiara aperta la seduta. Siedono al Ranco del Governo i ministri Mosconi, Bottai, Giuliano, Ciano ed i sottosegretari Giunta, Scrpieri, Altieri, l'ani. Morelli a Leoni. Nell'aula sono presenti circa trecento deputati. Approvato il verbale della seduta di ieri, il segr. on. GOlìlNI, da lettura dell'interrogazione degli onorevoli Dudau, Bacci e Coselsclii al Ministro degli Affari Esteri « sull'aggressione da parte di due guardie confinarie serbe sul ponte di Fiume italiana, con sequestro di persona a danno dei nostro concittadino pretore dotiVincenzo Tacconi, nipote del senatore on. Antonio Tacconi di Spalato e con manomissione da parte delle stesse guardie del distintivo fascista, che oggi e. emblema statale dell'Italia Fascista ». L'azione del Governo per il caso Tacconi Risponde il Sottosegretario agli Esteri on- FANI, che dichiara che la sera del 23 gennaio, u." s. il giudice dott. Vincenzo Tacconi, della pretura di Fiume; riferiva a lineila Autorità di P. S. che, verso le 19, avendo voluto recarsi a Sussak, per trovare degi amici, era stato fermato al ponte sull'Eneo, da due guardie di finanza jugoslave, una de,le quali, che aveva notato sul suo occhiello il disintivo fascista, glielo aveva strappato violentemente, sottoponendo il dott. Tacconi ad una perquisizione, insultando all'Italia ed al Fascismo. Il dott. Tacconi aveva mantenuto atteggiamento corretto, limitandosi a ritornare a Fiume ed a denunciare alla nost-a Polizia di conllne il trattamento da lui subito. Non appena ricevute le prime notizie telegrafiche da S. E. il Prefetto di Fiume, circa l'accaduto, il Ministro degli EsteTi impartiva istruzioni alla R. Legazione in Belgrado, aftinché, compiuti gli ulteriori opportuni accertamenti di dettaglio fossero intrapresi, presso il Governo jugoslavo, passi adeguati al deplorevole fatto. Il R. Minitsro, il giorno dopo, chiedeva al Ministeio degli Esteri jugoslavo una severa inchiesta e la punizione dei colpevoli, ricevendone . assicurazioni. Dopo qualche tempo il Governo di Belgrado comunicava al nostro rappresentante clic entrambe le guardie, vesponsabili dell'incidente, erano eia slate allontanate da Sussak e sottoposte a procedimento disciplinare. 11 16 febbraio il Ministro iugoslavo degli Arfn».| ITcfo^i T,,,,* il icl il q ,-n nrfn cha T'ivi. . ij i e , a n r . -jMontenegro -D-mno a e i Affari Esteri, pur dichiarando che l'inchiesta non aveva potuto stabilire se l'impiegato di servizio fosse trasceso a brutalità verso il dott.. Tacconi, riconosceva la scorrettezza della sua condotta, e annunziava, in attesa di una ulteriore punizione, la sua destituzione dal posto di Sussak. Risultò infatti che era stato trasferito a Sukovo, piccola località presso Carlopago e che il procedimento a suo carico seguiva il suo corso. In seguito a nuovi solleciti della R. Legazione, il Governo jugoslavo comunicava infine, in data 3 aprile, che l'agente era stato punito con la sospensione dell'avanzamento, per un anno, con la ritenuta del HI por entri sullo stipendio psup'mente per un anno e con la sospensione dell'indennità di soggiorno. In seguito a ciò il R. Governo faceva dichiarare al-Governo jugoslavo di considerare chiuso l'incidente. DL'DAN ringrazia Fon. Sottosegretario di Stato della esauriente risposta. Karli non ha mai dubitato della solerzia con cui sono tutelati i diritta degli italiani all'estero. E' lieto soprat tulio del momento scelto per la rispo sta, la quale è data mentre all'estero si mettono in scena manifestazioni an tifasciste, per procedimenti nostri le galìssimi, e noi invece teniamo i nervi calmi di fronte a gravissime offendenti provocazioni quotidiane. Siamo noi infatti che dovremmo tutti i giorni mobilitare i nostri giovani, per protestare contro le aggressioni di cui sono vittime i nostri connazionali. Citerà due casi di tali continue provocazioni nel vicino Regno serbo-croatosloveno. Il Lo concerne un professore italiano, oggi imputalo innanzi al Tribunale Special-3, solo perché, ad un banchetto di addio, tenne un discorso correttissimo sotto tutti gli a<pelti. Il secondo riguarda il senatore Tacconi, che veniva, poco tempo fa, proditoriamente agredito, e sol perdio reagì, come era suo diritto, fu denunziato prima al Tribunale comune e poi a quel qdzdptocloLocl'vzcstltrCpbsrpCmstrsspvqcpsFfipsldapdsvellzsggssclvvrsvfpldtppetihadlèiungslo speciale. E ci volle l'intervento del!nostro Governo, perche il processo non avesse seguito. Forse è stato pio- prio la fama di patriottismo del sena- tore Tacconi che determino l'aggres-lione del Pretore suo nipote. Ciò è onfermato dal fatto che anche il distintivo fascista era portato dall'aggrediio sotto il cappotto e gli fu asportato quando egli venne perquisito in guardina. Le provocazioni anti-italiane "Tulio ciò dimostra come siano organizzate le provocazioni anti-italiane nel vicino Paese, che l'oratore non vuole chiamare jugoslavo, per non far propaganda dell'unità di uno Stato, che non ì> affatto unito nelle sue diverse razze {vivi applausi). Bisogna pereto tornare ai nomi storici o chiamare Dalmazia, Croazia, Macedonia i Paesi che parte dell'ibrida unione jugoslava. Rileva a questo proposito'che, dopo Vittorio Veneto, noi Itali-ani, volendo inviare un teledramma ad alcune ciiià della Dalmazia, invece di usa- -jt-n | nomi latini, dobbiamo usare no- mi barbari, ooiiip Split invece di Spai lato. Ciò, menile tino al 10IR, i tele i - grammi potevano Indirizzarsi eoi notili proprii millenarii di quello regioni. j Pone' in rilievo anche tutte le ane.Lherie consumate dalle guardie cono flnarie a danno degli elementi it-aliai a o e. l to nt, mentre le nostre guardie di flnnn za. ferrovieri, militi, ecc.. usano ogni cortesia ai forestieri. La verità è che il ridicolo confine di Zara e quello di Ponte dell'Eneo, sono teatro di quotidiani incidenti, che Irritano profondamente le nostre popolazioni, e fanno sempre più spntire l'Ingiustizia di quel Trattato di Versailles, che ha portato, nel centro dell'Europa civile. Sistemi o metodi balcanici. Per for¬ tnna OTgi abbiamo la certezza che lafatalità storica dovrà correggere que- sta situazione, sicché i popoli meno cl-v li dnvriiJUio rientrare nelle loro sedi naturali [vivi applausi), PERETTI presenta la relazione al disegii" di legge circa provvedimeli-ii relativi all'istituto di mutualità e previdenza tra il personale postelegrafico e telefonico. Dopo avo- approvato, senza discus- stono, alcuni disegni di legge, fra i , quali quelli riguardanti la riduzione degli onorari notarili, la Camera inizia l'esame del bilancio del Ministero; delle CorporazioHi. Gli intellettuali e ì professionisti Primo oratore è l'on. BODRERO elid parlerà dell'amministrazione dello Stato Corporativo, di quella intelligenza che è la materia prima d' cui il popolo italiano e stato sempre esportatolo. L'intelligenza italiana è amministrata oggi dalla Confederazione dei Sindacati dei professionisti c artisti, di cui l'oratore è Commissario. Sente il dovere di segnalare l'opera di organizzazione compiuta dall'on. Di Giacomo, come presidente della Confederazione stpssa. Compiuta l'organizzazione statica era necessario organizzare anche l'azione dinamica, che questi Sindacati devono compiere nello Stato corporativo. Non si deve dimenticare che la Confederazione raccoglie oltre lOO.OOfl professionisti, che rappresentano la borghesia italiana, che illustra il paese colle sue opere, e che essa desidera partecipare efficacemente alla vita produttiva e spirituale della Nazione. Chiede che la Confederazione sia chiamata con speciale provvedimento legislativo a mandarp 1 suoi rappresentanti in tutti gli organismi, anche superiori dell'Educazione nazionale. J^osl soltanto rappresenterà l'espressione sincera della nostra intelligenza, che potrà, in tal modo, cooperare effettivamente aill'opera del Regime, nella quale si compie per la terza volta la civile missione di Roma (.vivissimi applausi, molte congratulazioni). ORANO, si domanda anzitutto quale sia l'impresa sociale verso la quale il Fascismo si orienta, 3 definisce la fase fin qui maturata della legislazione corporativa, come una tregu- alle convulsioni ed ai malintesi, determinati dalla lotta istintiva o classista che ha' dato modo di sfrondar" dalle pretese assurde l'obbiettiva situazione delle possibilità pratiche. Il Fascismo ha dato Tiilievo al fatto che. dal capitalista datore "di lavoro, al bracciante avventizio, corre una gamma di entità, ed attività necessarie alla produzione, le cui fortune appartengono non a isolati antagonisti interessi ma alla Nazione. Non la proprietà privata, non il salariato, sono scopi terminali e pregiudiziali del divenire fascista. La grande impresa industriale viene considerata non piti come fine a sè stessa, secondo ìa tesi conservatrice che e classista, non piti come fase del socialismo operaio, che ciecamente si avvierebbe ad essere il divoratore del lavoro accumulato, il distruttore della ragione medesima della ricchezza. Insomma capitale e proprietà privata diventano in Regime Fascista mezzi efficaci, perchè animai.) dalla spinta al profitto ad aumentare e perfezionare la tecnica della produzione, cessando' di essere superstizioni e gelosie ereditarie. In questo il Fascismo supera la concezione borghese e concezione so« cialista. Artigianato ■ Farciamo Il Fascismo, continua l'oratore, non può sottrarsi all'impegno -ii avviare il paese verso un tipo tutto suo di vita economico, sociale, dettato dal caratteri essenziali del popolo lavoratore italiano. In Italia la grande industria ha dato prova di intelligente fedeltà agli interessi nazionali. Ma la sfera di azione dell'industrialismo ha 1 suoi limiti in Italia come altrove. L'Italia è essenzialmente paese agricolo, ed ò in questa vasta orbita che va cercato un consolidamento, del quale le fortune storiche del Fascismo hanno bisogno [uiiprovazioni). L'oratore è convinto che tale orbita sia quella dell'artigianato, artigianato di bottega, artigianato agricolo, perchè la radice del religioso senso della famiglia è, per l'immensa maggioranza degli italiani, il bisogno e la poesia della casa propria Casa, famiglia, religione, morale, gelosia domesiica e dignitoso orgoglio del lavoro personale, fanno tutt'uno per la stirpe italiana. Il Fascismo ha rivelato l'attitudine al patriottismo degli italiani, ma eterna in essi è l'ambizione a quel tipo di lavoro, nel quale l'individuo lascia la sua impronta, come artiere come coltivatore. L'oratore vede'*nell'Istituto giuridico del beni di famiglia, il mezzo col quale l'artigianato può diventare forza consolidatrice e ordinatrice di gran parte della economia sociale italiana. L'istituto de! beni di famiglia, costituendo un limite minimo di conservazione della casa-bottega o della casacontadina, è la salvezz i dai pericoli finanziari, cui va incontro la famiglia eh" lavora; darebbe a tutta una gente l!troppo espòsta a subire le pretese del o creditore, una anima nuova, ne au- monterebbe lo spirito produttivo, ne - approfondirebbe e affinirebbe il senti -lmento di devozior è go ae n n e oa, e oe, oua- oae oi. nnan i e o i o e a a e. r¬ mo di devozione e di riconoscenza nazionale. L'oratore considera i beni di famiglia corno il di più, che li Fascismo redentore arreca alla gente italiana volonterosa di lavoro, di ordine, di moralità, di nuova vita civile e nazionale. Obbiezioni all'istituto dei beni di famiglia sono state fatte, ma sono obbiezioni non adeguate allo spirito ardito e soverchiatore del Regime Fascista. Del resto le obbiezioni non possono fare principio, quando si tratti di fronteggiare un così vasto tormento della esistenza di tanta gente, che non può più emigrare e di rispondere ad una delle psicenze sacre della gente italiana (applausi) Il moltiplicarsi, per questa tutela, del numero delle famiglie artigiana nella bottega, e nei campi, diminuirà la massa delle braccia offerte dal mercato per le grandi industrie? Qual danno ne potrà nascere? L'oratore vede invece determinarsi una serie di buoni risultati perchè la rarefazione della domanda di lavoro operalo aumenterà, nei datori di lavoro, una più vigile difesa, una maggiore valutazione delle maestranze. Ove la grande industria è paterna e amorevole, le maestranze sono diventate una famiglia, e i lavoratori sono 1 veri fraterni comproduttori col capitalista gestori dell'impresa. E l'oratore pensa che 11 partecipazionismo è formula di collaborazione talmente suggestiva, e seducente, che, in un Giorno non lontano. I salariati potranno diventare, e in tutta l'industria italiana, ouei collaboratori Ideali, che sono in cima alle speranze ed alla promesse del Fascismo. La nobilitazione giuridica dell'artigianato, attrae ai verso ai beni ili famiglia, è un desie- derio, un'aspirazione, che il Fascismo l-i non può non ascoltare. Tutte le più amie voci d'Italia. l'Italia delle arti invocano questa realizzazioiv rifusimi applausi, molte connra- hi fazioni). di al i-] e e BORRIELLO premette che la crisi s- mondiale serve ormai di riferimento il in osni esame di situazione economi- La crisi economica mondiali