Un accordo tra l'Italia e i Soviet

Un accordo tra l'Italia e i Soviet Un accordo tra l'Italia e i Soviet per forniture industriali a a Roma, 27, notte. L'Agenzia Stefani comunica: Oggi, 27 corrente, è stato firmato, presso il Gabinetto di S. E. il Ministro ielle Corporazioni, fra S. E. Bottai e S. E. Mosconi, delegati del Governo italiano, e il signor Michele Levenson, rappresentante corri, merciak debVUnione Repubbliche Socialiste Sovietiche in Italia, delegato dal Governo dell'Unione, un accordo relativo a forniture di nostri prodotti aU'U.R.S.S. Alla firma hanno assistito S. E. Krusky, Ambasciatore deWV.R.S.S. in Italia, l'ing. Rosovsky consulente tecnico dello rappresentanza commerciale, i comm. Sandicchi e Modica del Ministero degli Affari Esteri, il dott. Anzilotti, direttore generale della produzione industriale e scambi, il dott. Masi direttore generale dell'Istituto Nazionale delle Esportazioni, il comm. Del Vecchio del Ministero delle Finanze, il comm. Dente, del Ministero delle Corporazioni e il dott. Ballerini, consigliere commerciale a Mosca. Essendo esaurito Vaccordo del 2 agosto 1930, che riguardava un complesso di forniture per 200 milioni di lire, esso viene sostituito da questo nuovo accordo, che prevede un'entità di affari, entro il 1931, per la somma di 350 milioni di lire. Il nuovo accordo stabilisce altresì quelle modificazioni e quei completamenti, che l'esperienza degli scorsi mesi lianno dimostrato opportuni. Tate intesa, rinsaldando i rapporti che la precedente aveva creati, varrà a dare impulso alle relazioni commerciali tra i due Paesi. a e - e La portata dell'accordo Roma, 27 notte. (A. S.). La firma dell'accordo odierno è la migliore smentita alle critiche e diffidenze che all'estero si erano manifestate, a proposito del precedente accordo dell'agosto scorso. Questo non doveva essere il trancilo descritto dai suaccennati critici, se ha potuto essere condotto fino alla sua completa applicazione; non solo, ma l'esperimento è stato abbastanza soddisfacente, se i due Governi interessati ritengono opportuno continuare nella strada tracciata con ritmo più accelerato. Infatti, tenendo conto che le nostre forniture hanno raggiunto il valore di 200 milioni negli ultimi 9 mesi (agosto 1930-aprile 1931), i 350 milioni previsti per i prossimi otto mesi costituiscono un aumento proporzionale, che raggiunge quasi il doppio. Sono cifre ancora modeste rispetto alle possibilità veramente infinite del mercato russo; sono cifre che non ci compensano, se non parzialmente degli acquisti che noi facciamo nel territorio dell'Unione Sovietica; ma è troppo angusta politica quella che si limita rigidamente al presente, senza avere lo sguardo fìsso verso gli sviluppi futuri. Consideriamo un momento la vasti tà degli accordi per gli scambi, tra la Russia e la Germania, tra la Rns sia e gli Stati Uniti. E' recentissima la firma dell'accordo commerciale di Berlino, dopo che un numeroso gruppo di industriali tedeschi si era recato a Mosca. La garanzia del Reicb, sulle esportazioni industriali per la Russia, si eleva a 300 milioni di marchi, il che suppone un minimo di affari per chic miliardi di lire italiane. In America, poi, sebbene il Go verno degli Stati Uniti sia ufficiai mente assente, le ordinazioni sovietiche sono notevolissime; vi è inoltre un forte afflusso di operai americani tivppsccszsspecializzati (le statistiche non sono sicure, ma sembra che essi si aggiri-no sui 5000), i quali hanno dato vigo- roso impulso all'attuazione del piano quinquennale. La nostra giovane in- rtn^ria attraila oer sonnerira a hi- Austria, attrezzata per sopperire a &i-sogni più ampi, non può restare as-sente in questa gara di attività, di cui a e a a a i e i troppo spesso si sono messi in luce i lati negativi e le minacele dell'avvenire, invece degli innegabili lati positivi. Dove finiscono le necessità di un popolo di 150 milioni di abitanti, rimasto indietro per profonde cause storiche nel suo ascensionale progresso civile ed economico? Comunque, restando sul terreno dell'interesse nazionale, noi dobbiamo tenere il massimo conto del mercato immenso che gravità e che ha il suo sbocco principale nel Mar Nero, con cui le comunicazioni sono le più vicine e le più sicure in caso di conflitto rispetto agli altri mercati extra-mediterranei. Noi siamo costretti necessariamente a importare materie prime, che ci offre la Russia; riflettiamo sui nostri bisogni di petrolio e di legname: se la Russia ci offre questi prodotti a miglior prezzo, è tanto di guadagnato per la ..nostra economia, che deve cercare di realizzare tutti i margini di risparmio. Inoltre, meglio di altri paesi espor tatori, la Russia può venire Incontro alla nostra attività, usufruendo di quei servizi che costituiscono le non meno preziose esportazioni invisibilt: noi abbiamo un'ottima e potente marina mercantile, che può essere utilizzata nei traffici russi, ancora più di quanto si sia fatto nel passato. Tutto ciò non elimina la nostra aspirazione, informata a un criterio di equità, di compensare le correnti di scambi fra le due economie che fondamentalmente si integrano. L'accordo con eluso è un'altra tappa verso l'equilibrio. Certamente 11 sistema di cred to può e deve essere perfezionato; è questo il campo in cui forse si muo vono le maggiori obbiezioni; le modi flcazìoni e i completamenti suggeriti dall'esperienza, di cui si ha cenno ne) comunicato, dovrebbero rivolgersi soprattutto a tale aspetto. Il popolo italiano deva essere grato al Governo Fascista, per la sensibi lltà dimostrata oltre ogni divergenza di ideologie e di regime, nei rapporti economici con la Russia; è una nuova considerevole fonte di attività, che si apre sempre più vasta alla sua laboriosità. sdsnssplL'Unione dei Soviet parteciperà alle discussioni del Comitato paneuropeo Berlino, 27 notte. Secondo notizie da Mosca il Segretario Generale della Società delle Nazioni ha scritto al Commissariato degli Esteri sovietico invitandolo a farsi rappresentare alle deliberazioni sul punto 3 dell'ordina del giorno del Comitato pan-europeo a fiinevra. L'invito precisa che i rappresentanti sovietici saranno ammessi soltanto alle deliberazioni di carattere economico. Litvinoff ha risposto che già dopo 11 primo invito, nel gennaio, aveva constatato come l'invito stesso fosse poco chiaro, e che in realtà gli invitati dovevano andare a Ginevra per apprendere a che cosa fossero invitati. Il nuovo invito ha ora lo scopo di far andare a Ginevra i rappresentanti di tre Stati per far saper loro in qual giorno sarà desiderata la loro presenza. Il fatto di escluderli dal partecipare alle riunioni riguardnn'i i primi due punti dell'ordine del giorno non può che significare: o una contraddizione con le deliberazioni prese in gennaio dalla Commissione organizzatrice, o pregiudicare una questione ancora aperta. Simili metodi di invito non potrebbero essere interpretati, obiettivamente, che come una provocazione a declinare l'invito, ma siccome l'Unione sovietica intende collaborare alla risoluzione della questione economica. Litvinoff prega gli Invitanti a fargli sapere il giorno in cui saranno iniziale le discussioni sul punto N. 3. Dice poi che questa preghiera e- diretta ad evitare perdita di tempo, e aggiunge che la Delegazione sovietica sarebbe, disposta ad arrivare a Ginevra fra il 15 e il 25 maggio. La Pravda commenta così: « La lettera del Segretario Generale é una nuova prova degli intrighi francesi, miranti a far rinunziare i russi o a!la loro partecipazione a Ginevra per -! poter poi dire che la Russia ha inte- resse a perpetuare la crisi mondiale, o La delegazione russa, invece, dichiare- ra cPn ,?n,er=ia c£3 la crlsr e™- nomica mondiale non è provocata dal -|Governo sovietico, il quale pertanto --non na interesse a farla durare più a i| lungo »,

Persone citate: A. S., Anzilotti, Ballerini, Bottai, Del Vecchio, Dente, Michele Levenson, Mosconi