Responsabilità

Responsabilità L'accordo navale Responsabilità pRoma,.o. (A. S.) li Governo italiano è venuto a conoscenza dell testo della risposta inglese alla nota francese; ma la sua risposta non è ancora pronta, l'orse qualche giorno sarà necessario perchè i nostri punti di vista vengano chiariti in modo da inon lasciare adito a ulteriori spe- 'tanti Taulsti^^^^ ^"-••.W* i^XSS? italo- mOla supafin1strpaEnitadi negoziati la concordanza italo! So S &. in1 , ^Atalia seguire"conformemenH lutela m nostri interessi di a i l sicurezza nazionale. Sebbene i termini esatti della ri- li)veliosplioine i o ae e e, i aodi a, i r o i n t: azdi o oimnn i è o i ti o rai npa à, a «„ f À i ™ rwfìTc! rmn sinno'e sposta del Foreign Office nonf siano noti, sembra ceato dalle mtonria-: Gzioni ufficiose dei giornali inglesi 13che la Gran Bretagna si opporrà rea un abbreviamento del limite di divalidità dell'accordo 31 dicembre mf<M*. io rnntrnnrnnnKta inciela con- li^Vltv,?^ s sterebbe nel porre fin d arti.ai edl'ordine del giorno della terza «-°n-iviferenza navale prevista per il UWa 2ala discussione delle richieste avan-1seRlicod21ziotodpacanchinl'l'pdmnzlisssccz1escLtdgtdddzdt3ufmnttrsrplcs0m(tzate dalla Francia nel Comitato degli esperti contro la lettera e contro lo spirito dell'accordo già approvato dalle parti interessate. Come si regolerà il Governo franoese? Influiranno sulle sue decisioni le parole dette a Briand dali'ex-ambasciiatore americano, signor Dwigt Morrow, il quale avrebbe manifestato, per autorizzazione del presidente Hoover, il vivo desiderio della Casa Bianca di veder realizzato un accordo navale? Intanto non possiamo passare senza rilievo l'ultima e tendenziosa manovra della stampa francese di voler riportare la questione sotto l'aspetto politico. Mentre in un primo momento ci accusò di volere sfruttare la situazione determinata dall'accordo doganale austro-tedesco per ottenere migliori condizioni nel campo navale, essa oggi con somma disinvoltura rovescia le posizioni: l'acoordo navale dovrebbe presupporre l'intesa politica tra Roma e Parigi. Le considerazioni sulla bilateralità delle concessioni per arrivare al compromesso del primo marzo scorso sono già state da noi esaurientemente sviluppate. Però una do-manda non è inopportuna: è colpa dell'Italia se l'accordo è stato rimesso in discussione nelle sue basi essenziali e se quindi i favorevoli auspici che allora furono tratti dall'avvenimento sono rimasti lettera morta e l'atmosfera non si è rasserenata come si sperava? Il Gabinetto francese esaminerà oggi la risposta britannica Parigi, 27 notte. La risposta britannica alla nota francese, che è stata oggi oggetto di uno studio profondo da parte dei servizi tecnici dei Ministeri degli Esteri e della Marina, verrà esaminata nel Consiglio dei Ministri che si riunirà domattina all'Eliseo .sotto la presidenza del sig. Doumergue. Il riserbo della stampa parigina circa l'accordo navale è pressoché generale, e, in attesa di conoscere il tenore della risposta dell'Italia, 1 giornali si limitano a riprodurre le linee principali della tesi inglese quale è stata esposta dal Times, e che il Journal des Débats fa precedere da questo breve commento: « Avevamo ragione di dire che si cerca di tirare le cose pel lungo fino al\\1936. di modo che la parità con l'Ita- eo eali pto to iaa11 nco ononre rIl le nhe on la ua. ee, aouitale ce ad ge be, il ale nsi er tee, re™al to a lia verrebbe realizzata, o quasi, a quel la data. La Nota italiana sarà senza dubbio concepita in modo analogo a meno che non sia ancor meno soddisfacente. E' chiaro che nessun accordo può essere concluso in queste condizioni. E' lecito chiedersi come i negoziatori abbiano lasciato prodursi un simile malinteso. Ad ogni modo la Francia non può rinunziare a un diritto; il suo abbandono consacrerebbe la sua decadenza navale ». In. quanto alle cause delle difficoltà che oggi si manifestano, Jacques Bainville le attribuisce alla fretta che Henderson ha avuto di ottenere un successo, e soprattutto di annunziarlo, ciò che evidentemente era utilissimo per 11 prestigio dei Ministero laburista: « Henderson ha conversato — scrive sulla Liberti — col Governo francese e col Governo italiano, separatamente. Col pretesto di conciliare a di transigere egli ha dato ragione alla tesi degli uni e alla tesi degli altri, senza annettervi una estrema importanza. Ma gli è quando si è voluto redigere i risultati di queste conversazioni che si sonc accorti che l'Italia e la Francia avevano compreso ciascuna una cosa diversa. Henderson ha voluto risolvere il problema franco-italiano della parità navale, gravosa eredità dell'errore commesso a Washington, seuza dire una parola della parità navale. Allora dal lato della Francia si è creduto che la superiorità di tonnellaggio, che la nostra più elementare sicurezza rende indispensabile, ci fosse riconosciuta; dal lato italiano si è detto che questa superiorità sarebbe di pura apparenza, proprio per soddisfare unicamente il nostro amor proprio, e che consisterebbe in vecchi bastimenti senza valore militare. Tutto l'affare di oggi concerne questo punto, poiché è quando gli esperti si sono messi a precisare le condizioni del preteso accordo che si sono accorti che non si era affatto d'accordo. Ma se la fretta che Henderson aveva di annunziare un succbsìo diplomatico spiega, e in certa misura scusa, la disinvoltura con la quale egli ha scavalcato quelle cha gli sembravano soltanto bazzecole e dettagli, sarebbe ingiusto far ricadere l'errore su di lui solo. Da parte dell'Italia, come da parte francese, si è stati ugualmente impazienti e poco attenti. Briand aveva fretta di far sapere che egli aveva realizzato il riawictnamento con l'Italia fascista e Grandi aveva fretta di pronunziare il discorso che rilevava che l'Italia fascista era pacifica. Dunque tutti hanno peccato, ma non è questa una ragione perchè la Francia espii, e perchè 'noi facciamo, da soli, le spese di. questa leggerezza. « Per correggerne l'effetto 1 nostri tecnici e i nostri negoziatori a Londra hanno fatto delle proposte ragionevolissime. E' stato loro risposto con delle controproposte In modo da far, ricadere l'apparenza del torto, e le re-I f4glctplsponsabilitàdl uno scacco, sulla Fran-I cia se non le accettasse. E lo scrittore nazionalista conclude!col chiedere da dove venga quesia propensione del Gabinetto di Londra a sacrificare la Francia.

Persone citate: A. S., Briand, Henderson, Hoover, Jacques Bainville, Morrow