Viaggio intorno a Como

Viaggio intorno a ComoPanorami provinciali Viaggio intorno a Como gg,. Gioia del silenzio, nella priiria luce dell'alba, incerta e lieve; yioia. della pace, qui, sul lago di Como, tremulo, verdazzurro, dormono ancora le cento ville sulla sponda fiorita, ina trilli e squittii d'uccelli, tra lo gemme palpitanti degli alberi ridenti, salutano l'apparire del sole. Ma se qui il silenzio è grande, é si può misurare dal cainto degli uccelli, giù, nella città, l'opera degli uomini è, tenacemente, insonne. Là è l'altra gioia: quella del lavoro. Como vuole riunovellarsi, per diventare più bella, perche; specchiandosi nell'acqua del suo lago, gioisca di sua bellezza; essa vuole gareggiare, e gareggia, in bellezza con le sue consorelle, urna tesa, com'è, in uno sforzo di ringiovanimento, per fare degna corona alla gran madre di tutte: Ho. ma. Le appresta i mezzi di quesio ringiovanimento il suo ipodestà, l'Ingegnere Luigi Negrotti, uomo di pronta metile e di rapida azione. Viaggiare' con lui intorno a Como è. davvero, «issai delizioso, perchè egli, mentre vi rifa la storia gloriosa della sua città, vi presenta, attraverso la parola entusiastica, con tratti fantasiosi, con rapporti e riferimenti precisi, al «li là del rumore dell'opera e del groviglio dei molteplici lavori, Como nuova, Como milleinoveeenitreiiiaduie. Il viaggio l'abbiamo incominciato dalla città ospedaliera, come l'opera, questa., cui la gente di Como guarda con cura amorosa e con mollo orgoglio. Si tratta d'oppira veramente imponente, degna di grandissima città. 1 progetti per un nuovo ospedale risalgono a varie decine di anni fa, avendo tutte le amministrazioni ospedaliere, susseguitesi negli ultimi lr<m t'anni, approntato, studi e. proposte. Ma l'opera ebbe la sua .nascita effettiva soltanto tre anni fa. speciaibnen1* per 11 legato pietoso di una gentildonna comasca, Teresa Rimoldi, la quale offerse, morendo, tutto il suo patrimonio. L'ospedale è opera monumentale e di buona linea artistica. Copre un'area di circa 70 mila metri quadrati: i suoi padiglioni avranno 520 letti. Sorge quasi alle falde del Baradello, e sarà inaugurato il 28 ottobre del 1932. Il rustico è ormai terminato, e si vede già, in tutte le sue linee, la struttura dal grandioso edifico. Accanto a quest'opera d'amore e di pietà, per la quale può comprendersi Jl grado altissimo di civiltà raggiunto dalla città di Como, voglio ricordare quell'altra, non comunale ma provinciale, dell'Istituto per l'Infanzia'e la Maternità, che sorge poco distante dal luogo dove papa Odescalehi edificò sua casa di campagna, nella quale si recava d'estate, di là curando . il suo vasto impero d'anime; e, certo, di molta clemenza e di maggior pietà s'arricchì la sua anima, per la mite bellezza del luogo. Le corsie, le sale d'operazione, i laboratori scientifici, le sale d'elettroterapia, tutti gli ambienti dell'Istituto, insomma, sono stati costruiti con rara eleganza e competenza; e le camere dei bimbi e delle gestanti hanno tal senso d'intimità che le madri e i piccoli ivi alloggiati ci stanno come in casa prò pria. Non dico degli ambienti sanitari e igienici, perfetti, di cui altri più • esperto di me dovrebbe discorrere, t Ma dove si riscontra e si misura maggiormente la bellezza c, direi, la sanjilà di tfu'esfó luogo, è "là dove sono raccolti tanti bimbi paffuti e tante madri opulente, ih ambienti luminosi e spaziosi. Due grandi terrazze, inondate di sole, sono i campi di batta glia della legione dei bimbi più pie coli, campi tenuti tenacemente per lutta la giornata, mentre i'più grandicelli conquistano il piano e si disperdono nei giardini, ' dove, nelle apposite ore, stanno a tavola imban dita, puntualmente e amorosamente serviti dalle suore. Quando suona il segnale del rancio, eccoli qua, assisi con molta serietà alla tavola, dove vengono servite fine minestra e altre vivande, varie e salubri. Sono, molli di questi bimbi, figli della sventura e dell'errore. Ma qua dentro crescono sani e solidi, bene educati fisicamente e moralmente; ne usciranno piccoli uomini, che durante la loro vita saranno attentamente vigilati come lo sono stati da piccoli. Circa duecentocinquanta persone, tra dipendenti, gestanti, puerpere, nutrici e bimbi, vivono attualmente nell'Istituto: i bimbi sono circa cento. Questa piccola popolazione tende ad aumentare, con molta gioia del direttore, dottor Porta, il quale mette nella sua opera amore di scienziato e passione di cittadino. Per le cure intelligenti e appassionate, nell'Istituto si recano anche persone che, a rigore, non ne avrebbero bisogno, ma vi sono accolte con lo stesso amore. — Qui facciamo degli ottimi soldati del lavoro — mi dice il dottor Porta. E' vero. Li vedremo più in là negli anni, questi rosei paffuti bambini, di cui i più grandi hanno ora sette anni Duecentocinquanta nascite si sono contate nell'Istituto durante l'anno scorso, fra legittime e illegittime. E sempre di più. Intorno all'Istituto si concentra la pia simpatia della cittadinanza. Dopo questa visita, interessante e doverosa come omaggio all'amore per l'infanzia e per la gente oscura, passiamo là dove sboccia, impetuosa e fremente, una primavera d'opere, dove si scavano trincee profonde, dove si aprono solchi lunghissimi, dove le strade appaiono martoriate e i muri smozzicati dal piccone. S'affollano intorno a queste opere centinaia di nomini alacri e duri, sereni e fermi. Saliamo, prima, sù per la strada Napoleonica, dove sorgono le case destinate agli operai. Sono gai e lindi edifici. Diciassettemila metri quadrati di terreno sono stati comperati dal Comune, In zona ridente e solatia. Tre sono gli edifici: uno di quattro piani e gli altri di due piani ciascuno, più uno rialzato. Contano, insieme, cinquantadue appartamenti, con centoquarantatre locali, tutti comodi e modernissimi. Ogni fabbricato avrà' le sue docce e il suo giardino verde di piante, e ogni famiglia il suo orticello da coltivare. I lavori per la costruzione di «njesti edifici sono stati cominciati lo scorso anno, in luglio, e sono quasi ultimali, essendo già alcuni apparta"16"1' abitabili. A giugno tutto sarà pronto. L'affitto costerà, annualmente, da 430 a 480 lire. Assai poco, in verità. Le prenotazioni sono affluite numerosissime. Mi dice il Podestà: ■ Non abbiamo avuto nessuna pretesa di lusso, fuor di luogo del resto, nella costruzione di queste ■ "-ase, ma abbiamo voluto invece, fi fosse lutto quel che occórre per vivere tranquilli in un ambiente modesto, tuanseplstlicicadovimcamstecteorfiopolatuNesùrimfalanidelaràcaqudatafesi raglMil Brdifidmsocoglchspa ti,tiebiqualdinoerritaecdestrizainredequtrimgiprfopicomuspazl'liPartesencopCstddchlid vqnfre Cime HBmmdde tidCzCcnonevs«lqfcmfitca a ù a a o r e e i e e i a e e e . a i a , a e i o e e i . i i o o E i e r s e e si ,tutto,' di serenità. Il nostro operaio è ancora amico assai sincero delie cose semplici: e perchè queste cose semplici non mancassero, le case sono state fatte in modo che ciascun inquilino abbia almeno due locali, una cucina con acqua corrente e gas, e una camera da dormire, spaziosa e chiara, dove il soie entra in ogni stagione. Ma vi sono anche, per famiglie più numerose, appartamenti di tre o quattro camere, . ben disimpegnate e sistemate. •. Nei sotterranei sono stati sistemati i ripostigli, uno per famiglia; ecco qua, poi, il locale per le docce, terso e risplendente, ecco più in là gli orti, dove saranno coltivati erbe e fiori, gioia di cui tanti ricchi non possono agevolmente godere. Passiamo ora ad altre opere: eccojla nuova via per il Baradello, noto a tutti di nome, a pochi di... persona. ì Nessuno voleva decidersi a salire quassù, sotto la bella torre quadrata, per rimirare l'indicibile panorama; era ifatti, assai disagevole salirvi, essendla strada quasi in rovina. Ora 11 Municipio vi fa un gran parco, il parcdella Rimembranza. Sul grande vialela iila densa dei cipressi simboleggrà, per l'eternità, la schiera degli erocaduti in guerra. Guardiamo in città. Il centro è a soqquadro. Occorrevano sistemazioni stradali e tramviarie e sono state affrontate con rapidità. In piazza del Duomo ferve l'opera, in via Vittorio Emanuele si lavora di gran lena. Qui appariranno in migliore e più degna cornice gli edifici monumentali di Como; il Museo Civico, Ja Chiesa di San Fedele, il Palazzo Municipale, il Duomo, il Broletto: ci gioielli di Como — come dice, compiaciuto, l'ing. Negretti. Porfido e granito serviranno alla pavimentazione. Altre strade, altre piazze sono anch'esse sossopra: ma non mette conto, per ora, discorrerne, perchè vogliamo rivedere Como con minor fretta che adesso. Andiamo, invece, alila Città sportiva. Qua, di fronte al lago, cominciano a sorgere, anzi in parte sono già sorti, i nuovi locali della sede dei Canottieri, la palazzina del Reale Automobil Club, l'idroscalo, che si insinua in quella stretta del Iago tanto blanda al sereno, ma irta di spume e sonora di fremiti quando soffia il vento di nord-est, per cui, a protezione, è stata eretta una diga, che ha ingoiato varie tonnellate di pietre. La nuova alata canzone dell'Italia spanderà la sua eco possente anche qui, sul silenzio del lago; forse l'urlo dei motori disturberà la sonnolenta quiete del turista, ma la visione di forza di potenza e di ardimento ben si inquadrerà in questa superba cornice, dove, del resto, palpitano e strepitano i motori delle imbarcazioni lanciate alla conquista di nuove vittorie. Proprio mentre guardavo il panorama, sul quale immaginavo volassero arditi aquilotti, giù, nell'acqua, due giovanetti s'ap- prestavano intorno a un piccolo scafo. Dopo qualche minuto non c'erano più: erano lontani, lanciati sull'onda, con l'orecchio teso ansiosamente al motore: poco dopo ritornavano con un nuovo alloro. Un'altra vittoria sportiva conquistata all'Italia. La sede dei canottieri ha carattere assai moderno, non solo nell'attrezzatura dei vari servisi, ma anche nell'estetica, che intona»* agilmente con 4e linee snelle dello skiff e dell'ourriflffer. Portale d'ingresso di marmo a spigoli arrotondati, finestre basse e larghe, terrazze ampie: tutto a linee snelle, senza inutili decorazioni. In questa nuova sede, gli allievi del remo raccoglieranno altri allori da intrecciare più riccamente il serto della gloriosa .Canottieri Lario. Più in là, ma nello stesso gruppo di edifici, sorge lo sta-i dio, sonoro di voci infantili. Centinaia|di ragazzi si arrampicano alle perti-iche, saltano, corrono: nel centro c'è li campo di caino — .il più bello d Italia» -, dove, la domenica, i gto-jvani calciatori comaschi, imbattuti in j questo torneo di campionato, gioisco-1no della battaglia e degli applausi ifragorosi dei loro concittadini. In questa zona sorge anche, a gloria e ad ammonimento, il monumento ai Caduti, il segno della gloria nuova e imperitura dell'Italia. La storia antica e novella di Como si presenta in tutto H suo splendore: laggiù la torre del Baradello, più in là la cupola del Duomo — l'opera gloriosa dei maestri comacini — vigile sulla Città, protetta dal monte di Bruniate, trepido di fronde verdi, quaggiù il museo volitano e l'ara dei Caduti. Storia e gloria antiche e nuove, documenti di potenza e di fede. 11 bozzetto del monumento ai Caduti è stato ricavato da uno schizzo di Antonio di Sant'Elia, morto sul Carsn, ed è stato realizzato da Enrico Prampolini. Tutt'intorno noriran-!nancò,,0sl%tendlrf^,1^?/fn,e:vdtiior'^^a% -it re luminoso 6 del'a y* ',: a 110 6 lmnm0h0- in-o V d?niJue' dl faccla 81 clllaro la-'erò, s addestreranno i giovani per nuo-jve conquiste e per nuovi ardimenti: isuiia loro fatica vigilerà lo spirito in- «ornilo di quelli che, a gloria della latria e ad ammonimento dei posteri,I!0no-in ?amncI° la ,or° vita. Daquesta ideale comunione, prenderàforza la gente di Como, guardia di confine, cui si rivolge curioso e ammirante, lo sguardo del forastiero. ALFIO RUSSO.