Il delitto di Gignod nelle deposizioni dei testi

Il delitto di Gignod nelle deposizioni dei testi Il delitto di Gignod nelle deposizioni dei testi nelle deposizioni dei testi Oli atteggiamenti del presunto matricida - Il curioso esperimento di un detenuto - Scherzi e amenità del giovane assassino Ivrea 24 notte SI ma n i ipose I, Ivrea, 24 notte. Conchiusa la sfilata del testi — e gli elementi scaturiti dalla escussione testimoniale hanno lasciato invariate le posizioni processuali — ha potuto iniziarsi oggi slesso la discussione. La battaglia oratoria proseguirà e si svilupperà domani, fervida e serrata come non mai, a giudicare dagli accenni che se ne sono avuti sinora e dalla drammaticità, che, coll'atmosfora di incertezza o di dubbio onde sono avvolte le ligure del dramma, incombe sulla vicenda. I precedenti di Umberto Fien Una sorpresa è riserbata all'Inizio dell'udienza, ad Umberto Flou, il fratello dell'imputato. Egli viene richiamato alla pedana, ed il P. G. comm. Villa dichiara: — Ho creduto utile al fini della causa richiedere al Tribunale di Aosta 11 certificato penale di Umberto Fiou. Pres.: — Prima di darne lettura sarà moglin interrogare l'Interessato; a Fiou: — Non aveie mal avuto a che fare con la Giustizia? Fiou: — Ho avuto una contrawenzione per l'abbattimento d'una pianta. P. G.: — Non si tratta solo di questo. Il cancelliere del Tribunale di Aosta mi comunica che Umberto Fiou fu G. B. e fu Fiou Regina, di 45 anni (il teste, che dapprima era rimasto come interdetto, dà ora segni di assenso sentendo le proprie generalità) con sentenza 26 luglio 1920 del Giudice Istnittorc di Aosta è stato assolto dall'imputazione di rapina per insufflc.enza di prove ed il 25 novembre 1921 è stato condannato dal Pretore della stessa città a 3 giorni di reclusione per furto. Umberto Flou: — Io non ho mal saputo niente di tutto questo. Aw. Dal Fiume: — Ora finge di ignorarle. E questo era l'uomo che voleva losse allontanato dalla propria casa 11 Vittaz perchè lo considerava una canaglia. Avv. Cliabloz: — Ma in fin del conti è ..stato assolto. Pres.: — Non esageriamo: è stato assolto per Insufflcenza di prove. Aw. Chabloz: — Comunque è stato assolto: dal nuovo Codice questa formula di assolutoria limitata ' ed ambigua sarà bandita. Pres. a Napoleone Flou: — Quando avete initeso la lettura del certificato penale di vostro fratello avete accennato a voler parlare. Cosa volevate dire? imp. : — Prima d'ora non ho mai sentito che mio fratello sia stato imputato. Umberto Fiou è rimandato e si riprende la sfilata dei testi con Delfino Margneret. Fu tra 1 primi ad accorrere prèsso ia vecchia Flou, allorché costei fu raccolta ferita sulla mulattiera di Bnthier e portata in una casa a Condemine. Era presente quando giunse il medico e racconta che la disgraziata intendeva quello che le si diceva. Quando le fu chiesto se era stata aggredita, con la mano fece cenno che l'avevano colpita al capo. Pres. : — E cosa disse quando le fu chiesto di indicare il nome di chi l'aveva aggredita? — Non fece alcun nome: emise come un lamento e disse: € Nessuno ». Avv. Rattone: — Il figlio Napoleone quando giunse presso la madre ripetè egli pure la domanda? — SI, e la donna rispose ancora: ■ Nessuno ». Avv. Chabloz: — Quale fu 11 contegno di Napoleone nel trovare la madre in quello stato? Scoppiò in pianto? — Sì. Nap. Flou: — Quando fui presso mia madre la interrogai senza avere tuttavia risposta. 11 medico mi suggerì allora di parlarle forte all'orec chio ed io ripetei la domanda. Ma mia madre rispose solo con un lamento, Pres. al teste: — E' vero? — No, la donna rispose: niun. Ho sentito distintamente. Souvenir Cerise, un montanaro di Condomine, avvertito della disgrazia toccata alla Fiou, andò con la slitta a pigliarla per trasportarla nella sua casa dove le furono apprestati 1 pri mi soccorsi. Pres.; — Avete fatto delle domande alla ferita? ! — Sii le chiesi se era caduta dalla cavalcatura ed ella mi fece cenno di no. | lJres. : — Non le avete chiesto anche da chi fosse stata aggredita? dldgnpesgIrpvtfcffnMttPdpIcmdbttpch — SI, ma non mi rispose. II teste si incontrò più tardi con Napoleone Fiou il quale accorreva presso la madre. Ma non fu presente all'incontro. « Anche questa disgrazia I » Angelica Luclanaz 6 una parente di Napoleone Flou: ne ha sposato un cugino. Ella abita a Orò con la suocera, e racconta che Napoleone Fiou, la sera del 24 febbraio (la vigilia del delitto) andò a far visita alla zia, trattenendosi presso di lei sino al mattino successivo. Pres.: — Come ebbe la notizia del delitto? — M'aveva mandata ad acquistare del vino e l'oste dal quale mi ero recata mi informò' della sciagura. Io avvertii sunito Napoleone il quale ci lasciò oer accorrere presso la madre. Pres.: — Come accolse la notizia? — Esclamo: «Anche questa disgrazia doveva capitare nella nostra famigliai». Quindi spiegò che sua inudre non era solita, a mettersi in viaggio n ora mattutina c disse di non sapersi spiegare la' ragione per cui si era avventurata sola per la strada. Quando si allontanò piangeva. Ed ecco Leontina Scala, la ex-domestica della famiglia Fiou. E' una ragazza dal lineamenti Uni e delicati. In istruttoria questa teste fece dichiarazioni assai diffuse intorno ai rapporti tra i fratelli Fiou e la loro povera madre. Ora invece tentenna, esita, sfugge. Presso i Fiou ella rimase un mese e mezzo ; una settimana dopo il delitto abbandonò quella casa, per volere della madre, e se ne tornò in famiglia. Pres.: — E' vero che la vecchia Fiou teneva tutto sottochiave ed era avara coi figli, 1 quali litigavano perciò quasi quotidianamente con lei? —■ Non ricordo. Pres.: — Rada di ricordare. Tu hai detto molte cose in istruttoria. Ti è forse stato suggerito di non parlare? Per deciderla a ripetere quanto affermò in istruttoria si ricorre persino al patots ; le domande le vengono rivolte nella sua parlata famigliare. Ma la ragazza non pare rendersi esatto conto della sua situazione, che potrebbe farsi pericolosa e disperata. Perdura nel suo atteggiamento e guar da come trasognata.. Alla fine dichiara però di aver detto la verità al Giudice Istruttore. Conseguentemente le sue dichiarazioni di allora rimangono ferme. Dalla lettura che ne dà il Presi dente si apprende che la vecchia Fiou bisticciava ogni giorno coi figli, al quali soleva dire: < Se non siete contenti della mia amministrazione potete andarvene ». .Ma per andarsene i figli pretendevano di avere la loro parte. Pres.: — La mattina in cui la vecchia fu uccisa, Tobia Tersinod si recò a dare la notizia ad Umberto Fiou Ricordi cosa disse allora il Tersinod? — Spalancò l'uscio e cercando di Napoleone gridò: «Hanno ucciso tua madre a Condemlne ». Aw. Dal Fiume: — E' un'altra versione che viene fuori. Il Tersinod non ha cercato invece di Umberto Fiou di cendogli: «Napoleone ha ucciso tua madre » ? — No, cercava di Napoleone ma que stl non era in casa ed allora usci fuoTi Umberto. La servetta è congedata e viene introdotto un ex-detenuto: Francesco Sbanchi, 11 quale espiava una condanna a due mesi e mezzo per furto, nel carcere di Aosta, quando gli fu dato come compagno di cella il Fiou. Più tardi, durante l'ora del passeggio, conobbe anche l'altro imputato, 11 Vittaz, col quale si accompagnò talvolta. Fu cosi che appresa i fatti dei quali i due devono oggi rispondere. — Badate di dire la verità — ammonisce il Presidente — che altrimenti tornerete in carcere. Un detenuto che si dilatta di psicologia Teste: ?- Quello che ho da dire è la verità. Durante il passeggio in cortile si chiacchierava ed ognuno raccontava il suo caso, il Vittaz mi disse che aveva ucciso la madre del Fiou per rapinarla., ma aggiunse che l'idea del delitto gli era stata suggerita da Napoleone Fiou, il quale l'aveva incitato più volte a commetterlo, lo ero compagno di cella del Flou e sapevo che questi si protestava innocente: in cella non faceva che piangere e pre¬ e o l n e e e u a a o o n gare. Lo dissi al Vittaz e poscia pensai di fare un esperimento, per vedere se effettivamente il Vittaz- era uomo che cedesse di fronte all'allettamento del danaro. « Se ti dicessi — gli dichiarai — che il Flou è disposto a darti otto o diecimila lire perchè tu dica la verità e ti assuma tutta la responsabilità del delitto, accetteresti?». Il Vittaz non stette a riflettere molto e rispose: « Se fossi sicuro di prendere i soldi 10 farei ». Ma tosto aggiunse che era stato proprio il Fiou ad incitarlo a compiere il delitto. Pres. : — Voi avete fatto questo esperimento perchè ve lo aveva detto 11 Fiou? — No, l'ho fatto di mia Iniziativa 11 Fiou non ne sapeva nulla. — E' stata un'indagine psicologica quella che il teste ha compiuto — esclama l'aw. Dal Fiume. Avv. Cavagllà: — Prendiamo atto di quanto ha detto il teste: il Vittaz parlava, con tutti del delitto compiuto. U cinismo di questo criminale non ha bisogno di essere posto In rilievo. P. G. : — In istruttoria il teste ha dichiarato di essersi indotto a fare l'esperimento per vedere sino a qual punto arrivasse la malvagità del Vittaz. Avv. Dal Fiume: — Sarebbe stato meglio che avesse pensato alla propria malvagità. Del resto, per comprendere l'atteggiamento del Vittaz basterà ricordare che in carcere tutti 1 detenuti parlano dei loro casi. Al teste ex-detenuto e psicologo succede Prosperino Couehatre. Anche costui fu in carcere ad Aosta, mavper 21 giorni soltanto. Non vi rimase di più, perchè potè ottenere il proscioglimento in istruttoria. Dallo Sbanchi stesso seppe della proposta che questi aveva fatto al Vlttas. Ed ora ne riferisce i termini. Nell'accennargli a questo episodio, lo Sbanchi non gli disse di essere stato Incaricato dal Fiou di tentare la prova. I furti e gli scherzi di Vittaz Ed ecco la prima dei testimoni a difesa: Eleonora Imperiai, una donnetta abitante tra Buthier e Gignod. Ella è stata dedotta dalla difesa Fiou per illuminare I giurati sulla personalità del Vittaz. Costui era vicino di casa della teste, alla quale, anche sa non Invitato, faceva delle visite quotidiane. Ma un giorno — racconta la donna — il Vittaz fece anche una visita clandestina e furtiva nella sua abitazione: scoperta entro un mobile la somma di 600 lire, se ne impossessò. Pres. : — E non l'avete denunciato? — No, perchè' lo stesso giorno egli restituì il denaro. Pres.: — Quando awenne ciò? — Otto anni fa. Aw. .Rattone : — Il Vittaz aveva allora dodici anni. Pres., a Vittaz: — E' vero? L'imputato ammette e l'avv. Chabloz domanda alla teste se non le sia occorsa un'altra avventura per opera del Vittaz Teste : — Una sera che 1o ero a letto perchè non mi sentivo bene, il Vittaz venne a casa e mi si avventò addosso, dicendo che mi avrebbe legata. Questo accadde pochi giorni prima che egli uccidesse la Fiou. Ma certo egli allora non faceva sul serio: scherzava. P. G.: — Altro he scherzi: erano le grandi manovre per 11 delitto che meditava di compiere. Pres. (alla teste): — Avete detto che yl voleva legare. SI era portato anche la corda? — SI, teneva tra le mani una pie cola corda. Pres. (a Vittaz): — Sentite? i — E' vero, ma facevo per lscherzo. — Oh! ma colla Fiou non avete scherzato! — esclama il Presidente. Leonida Cbarbonnier e l'oste di Cre presso il quale, la mattina del 85 febbraio Napoleone Fibù mandò ad acquistare del vino. Fu lui a fargli pervenire la notizia dell'aggressione subita dalla madre. La notizia gli era stata portata da alcuni passanti, 1 quali avevano detto che la Fiou era stata trovata massacrata lungo la strada Appena seppe della sciagura, Napoleone Fiou corse verso Condemlne. Era addolorato e piangeva. Le ragioni della Parto Civile Alla sfilala del testi segue la lettura delle deposizioni rese In istruttoria da coloro che, per ragioni varie, non si sono presentati al dibattimento. Ma la lettura non rivela circostanze nuove. Viene data poscia lettura della pe. rizia stesa dai professori Carrara e Marro di Torino intorno allo stato di mente del Vittaz. I due periti (11 prof. Marro per l'accusa ed il prof. Carrara per la difesa) sono giunti a conclusioni concordi: essi escludono che 11 Vittaz presenti anomalie e fatti degenerativi d! carattere e di entità tali da giustificare una diagnosi di minorata responsabilità. Quanto al quesito ad essi proposto e cioè se 11 Vittaz possa essere considerato come un succube del Fiou, i periti affermano di non poter rispondere: una risposta involgerebbe Inevitabilmente un giudizio di fatto che ad essi non è commesso. Esaurita cosi la lettura del documenti di causa, ecco iniziarsi la discussione: la parola è data all'aw, Fusinaz di Aosta, costituitosi Parte Civile, nell'interesse di Giuseppe Fiou, contro il Vittaz. L'oratore dichiara di essere al suo posto non solo per tute lare le ragioni della P, C, ma soprattutto per concorrere a dimostrare la innocenza di Napoleone Fiou contro cui si sono scatenati gli attacchi calunniosi del Vittaz, e per difendere il nome intemerato del Fiou. E l'avv. Fusinaz sostiene che il delitto è stato ideato unicamente dal Vittaz, il quale ne è stato anche l'ese cutore. Per allontanare da sè 1 so spetti, sin dal primo momento, 11 Vittaz ricorse alla calunnia contro Napoleone Fiou. Di questi l'oratore rivendica l'innocenza, attraverso una discussione acuta ed appassionata degli elementi di causa, e conclude: « Ho fiducia nella vostra coscienza di cittadini, o giurati; ho fiducia nel vostro intelletto. Voi avete alto 11 concetto della vostra funzione e farete giustizia». Stamani avrà la parola il p, G. comm. Villa, cui seguiranno le prime arringhe a difesa. F. A