Una "Nota" della Francia a Roma e a Londra

Una "Nota" della Francia a Roma e a Londra L'AGGIORNAMENTO DEI LAVORI PER L'ACCORDO NAVALE Una "Nota" della Francia a Roma e a Londra I! Governo francese chiederebbe di rimandare la discussione alla Conferenza del disarmo Londra, 22 notte. Gli esperti inglesi italiani e francesi venuti a Londra per la elaboratone definitiva del testo dell'accordo navale, si sono riuniti stamane soltanto per decidere di aggiornare ancora una volta i loro lavori. Era presente però, oggi, il principale esperto francese Massigli, il quale ha comunicato ai colleghi la notizia che una lunga Nota era stata, consegnata oggi al Foreign Office dall'ambasciatore di Francia a Londra, signor De Fleuriau, e che una identica Nota sarà presentata entro la mattina di domani al Ministro Grandi dall'ambasciatore di Francia a Roma. . La comunicazione di Massigli ha destato alquanta sorpresa fra i suoi colleghi, i quali si accingevano già ad affrontare Infine, dopo tanti giorni di vana attesa, l'esame di quella parte dell'accordo che si era dimostrata, nella prima fase delle riunioni peritali, niente altro che punto di disaccordo. Che cosa Parigi abbia comunicato a Londra, e si accinga a comunicare a Roma, non è dato sapere. Si asserisce che lo stesso Massigli si è astenuto dal comunicare ai suoi colleghi inglesi ed italiani il contenuto esatto e completo della Nota che egli aveva recato seco da Parigi, e ciò poiché gli esperti inglesi ed italiani avrebbero avuto comunicazione della Nota dai rispettivi Governi. Gli scopi del Governo francese Si sa soltanto che il documento odierno è di alquanta ampiezza e contiene una esposizione del nuovo punto di vista dell' Ammiragliato francese sul meccanismo dei rimpiazzi delle navi antiquate, sul calibro dei cannoni, sulle grandi unità di linea, e su alcune questioni laterali che sembra abbiano fornite argomento di lunghe discussioni nelle prime riunioni degli esperti politici e' navali. Il Governo inglese non si pronunzia oggi in merito alla Nota; ma si limita a dire che essa è stata consegnata ai tecnici del Dicastero degli Esteri, ossia al signor Craigie, e 8 quelli dell' Ammiragliato, perchè la sottopongano ad un rapido, ma accuratissimo scrutinio. Sembrerebbe, secondo alcune voci, che il documento/sia piuttosto intricato e sollevi questioni che richiederanno un esame di alquanta durata. In alcuni ambienti si imbatteva stasera la tendenza al pessimismo. Ma essa appariva più che altro basata su una forse inesatta interpretazione della nuova mossa di Parigi. Si voleva in questi ambienti scorgere, nel passo del tutto imprevisto del Governo francese a Londra e a Roma, una decisione ad incanalare le discussioni su un nuovo terreno, ignorando gli esperti politici e navali di Londra. Da questa interpretazione della mossa si concludeva che Parigi desiderava far piazza pulita dell'accordo del 1° marzo scorso, e sottoporre all'approvazione dei Governi, di Londra e di Roma un nuovo progetto di accordo, nel quale i punti secondari dell'accordo attuale sarebbero mantenuti; ma quelli essenziali sarebbero modificati in modo tale da incorporare l'interpretazione puramente francese del documento attuale. Abbiamo ragione di credere che questa interpretazione sia inesatta; e che la decisione presa da Parigi, di sottoporre nuove proposte ai Governi inglese ed italiano per il tramite degli Ambasciatori di Londra e di Roma anziché per quello più semplice degli esperti, se può, in.certo qual modo, dare luogo ad inquietudini, tuttavia sia motivata dal convincimento che informando direttamente i Ministri degli Esteri inglese ed italiano delle nuove proposte si possa allontanare l'esame tli esso, e quindi la conclusione definitiva dell'accordo. Stasera negli ambienti delle diverse Delegazioni peritali, si notavano ancora dubbi circa la possibilità di una rapida e soddisfacente intesa sul problema dei rimpiazzi di nari antiquate; ma essi erano espressi in termini meno categorici che nei gior¬ ni scorsi. Aveva Massigli, assieme con i suoi colleglli, dissipato alcune cause di apprensione? Aveva egli fornita qualche assicurazione tranquillizzatrice sui punti maggiormente contenziosi dell'accordo? Nulla s; sa a questo riguardo; l'etichetta iliplomatica è rispettata con tutto il rigore necessario, se pure non desiderato dai cronisti avidi di informazioni. Che cosa conterrebbe il documento E nulla sarà rivelato fino a tanto che delle proposte francesi non saranno stati posti al corrente i Ministri . degli Esteri di Londra e di Roma: Le indiscrezioni non mancano; ma appaiono . frutto di fantasticherie giornalistiche. Si sostiene così, fra l'altro, che il Governo francese non insisterebbe più nelle sue nuove proposte sulla richiesta di mettere in cantiere a partire dal 1933 o 1934 nuove unità, la cui costruzione sarebbe destinata ad essere terminata a partire dal 1° gennaio 1937, nel caso di mancanza di accordo alla Conferenza navale del 1935. Parigi ha constatato che su questo punto Londra e Roma erano assolutamente intransigenti, e eccomi le voci di stasera sembrerebbe mantenere immutata la interpretazione sua particolare dell'accordo nei riguardi del rimpiazzo delle unità antiquate. Ma consentirebbe a che la messa in cantiere delle unità nuove avvenisse ad una data diversa da quella finora suggerita, o almeno fosse non più lasciata all'arbitrio dei tecnici dell'Ammiragliato francese; ma fissata da un accordo fra le parti interessate. Si dice a questo proposito che nella Nota attuale il Governo francese suggerirebbe una data nel corso dell'anno 1933; ma, come dicevamo, si tratta di voci incontrollabili. In ogni caso nulla esiste che faccia pensare ad un abbandono da parte della Francia delle sue richieste. Si ha qui la sensazione che il Governo francese sia più che altro preoccupato, al momento attuale, di assicurarsi il riconoscimento del diritto a provvedere ai rimpiazzi prima della scadenza dell'accordo; e quindi disposto ad addivenire a qualche concessione che salvi il diritto, ma limiti il margine di tempo fra la messa in cantiere delle unità navali e la scadenza dell'accordo in elaborazione. Se cosi è, è facile prevedere che gli ostacoli sui quali si sono incontrati i dibattiti dei periti saranno nuovamente incontrati in questa seconda ripresa di trattative, e causeranno nuovi incagli. Ma l'Ammiragliato inglese non consentirà a trovarsi nella situazione di Potenza vincolata in fatto di costruzioni navali sino al 1936 di fronte ad una Potenza come la Francia, alla quale sarebbe apertamente riconosciuta una piena, o quasi piena, libertà di costruzione. Così pure non si vede qui come l'Italia potrebbe consentire a questa libertà senza che una identica libertà le venga riconosciuta. Senonchè il riconoscimento di questa- liberta di costruzioni imporrebbe all'Inghilterra la necessità di invocare la clausola di salvaguardia del Trattato di Londra, e quindi la fine immatura del Trattato slesso. R. P. Indiscrezioni ufficiose Parigi, 22 notte. L'agenzia « Havas » pubblica che è stata comunicata ai governi d'Italia e d'Inghilterra una nota scritta in cui è esposto il punto di vista francese nella questione dell'accordo navale. Sempre da fonte ufficiosa si assicura clie «questa Nota non può lasciare sussistere nessun dubbio sulle disposizioni conciliative della Francia. Essa non permette pure nessun dubbio sulla sua ferma risoluzione di provvedere a cominciare dal 1934 alla sostituzione delle sue vecchie unità navali. Se il Governo inglese ed italiano vorranno riconoscerequesta imperiosa necessità di difesa della Francia metropolitana e coloniale, l'accordo potrà essere concluso abbastanza rapidamente. Nella eventualità di. una opposizione irreduttibile ai suggerimenti francesi, non vi sarebbe che un minimo di inconveniente a rinviare l'esame della questione alla Conferenza del disarmo generale che deve riunirsi l'anno prossimo. Questa procedura potrebbe anzi avere il vantaggio di permettere alle altre Potenze, che hanno interessi marittimi, di far conoscere le loro vedute in materia di limitazione degli armamenti navali insieme alla limitazione degli armamenti terrestri ed aerei ». Se i negoziati in corso a Londra ,n.on potassero riuscire*, • il Governo francese, per informare l'opinione straniera della responsabilità del l'insuccesso dell'accordo, si è riservata la libertà di pubblicare la Nota comunicata oggi dal sig. De Beau marchais all'on. Grandi, e dal sig. De Fleuriau al signor Henderson. Il «Petit Parisien » così commenta l'invio della Nota francese a Roma e a Londra: « Per misura di cortesia e per evitare qualsiasi ritardo, permetten. do ai due Governi interessati di studiarlo con comodo, il Governo francese ha fatto comunicare sotto forma di nota scritta dai nostri ambasciatori a Londra e a Roma il punto di vista francese quale risulta dalle conferenze ministeriali che hanno avuto luogo in questi ultimi tempi a Parigi. Si vuol sperare che lo spirito di conciliazione .di cui è dato prova con queste comunicazioni sarà apprezzato e che si terrà pure conto delle necessità della difesa nazionale francese, necessità che sono messe in risalto dalle informazioni che pubblichiamo in altra par te, concernente lo sforzo navale tedesco ». Tuffa la floffa portoghese attaccherà domani i ribelli di Madera Ponte del Gada ! v/.zorre), 22 notte. Tutta Intera la flotta militare -portoghese, composta dell'incrociatore Vasco De Gama, delle cannoniere Zaire e Damao e delle navi da trasporto PedroGomez e Cabango, con due reggimenti di fanteria e tre aeroplani, si è concentrata in Questo porto per rifornirsi di carbone. Domani partirà ver Madera, per iniziare l'azione contro i ribelli. Madera, meglio protetta da una invasione miniare di quel che non fossero le Isole Azzorre, si accinge per contro ad offrire alla spedizione punitiva di Lisbona una strenua resistenza. All' ultimatum del governo portoghese, ha replicato intensificando l preparativi per la resistenza, e passandotin rivista sulla piazza centrale di Funchal le truppe che dovrebbero opporsi. ad uno sbarco di cos'alette • truppe straniere > nell'isola, la quale, come i lettori già sanno, dovrebbe d'ora in poi essere chiamata « Xuooa Atlantide » e non più Madera. Betta dal ribelli sullo un nome più ambizioso, essa sarebbe in grado di dare al mondo l'impressione di una roccaforte inespuunubile, grazie alla conformazione geografica delle sue coste e del retroterra, ed al bellicoso ardore del suoi difensori. Disgraziatamente pei guesti ultimi, Lisbona incomincia a pensare che i bollori di Madera si calmeranno d'incanto non appena dinanzi n Funchal compariranno cannoni delle navi da guerra. Il Governo finora aveva indugiato a prendere misure energiche, e questo indugio aveva dato luogo a svariate interpretazioni. Si pretendeva fra Vai; Irò, forse non del tutto a torlo, che Il Governo portoghese nutrisse dubbi sulla lealtà della flotta, c temesse che le unità inviale a Madera passassero in mano del ribelli senza sparare un colpo di cannone o di fucile.