Il toscano Cipriani vince ii secondo Gran Premio "La Stampa,,

Il toscano Cipriani vince ii secondo Gran Premio "La Stampa,, IL CAMPIONATO CICLISTICO INDIPENDENTI Il toscano Cipriani vince ii secondo Gran Premio "La Stampa,, Corsa veloce e interessante « I giovani hanno dato battaglia =» Camusso attardato da due bucature e da una caduta abbandona « Zuffi il migliore nelle salite « Una grande folla ha salutato i corridori all'arrivo al Motovelodromo Dieci corridori in gruppo serrato sono sbucati in pista al termine della tiara per disputarsi la vittoria in volata. Vi era, fra di essi, Zuffl, che aveva animalo più di ogni altro la corsa sulle salile sino a costringere alla resa alcuni dei più noti arrampicatori; vi era Firpo, il « garibaldino » che, dopo di essersi prodigato per lunghe ore ul servizio di Camusso, aveva deciso; vista la resa del suo capo, di difendere le proprie chances; vi era Simoni, che in precedenza aveva tentato arditamente la tuga e che per poco non era riuscito ad andarsene tutto solo dopo Ivrea; vi erano dunque tutti coloro che erano apparsi più forti sul percorso, e che avevano saputo resistere alla fatica di una corsa velocissima e senza tregua. Completavano il gruppo Cipriani, che sulle salite si era difeso bene-senta essere mai staccata di molto e che in pianura aveva sfoggialo ottime doti di passista; Marin, rivelatosi uno dei migliori, Il ligure Briano, il bolognese Zucchini, i duellanti torinesi Taglietti e Folco. Questi dicci irruppero in pista in gruppo compatto. Il primo giro venne compiuto a velocità ridotta ma, quando suonò la campana, il gruppo si sgranò di colpo. I più veloci, i meno provati dalla fatica iniziarono la lotta per la vittoria. ■ lì bello scatto di Cipriani ■In lesta era Zucchini, seguito da Firpo, ma ecco che alla penultima curva un uomo andava alla corda e prendeva decisamente il comando: Cipriani; mentre dall'esterno si faceva luce Marin. Ultima curva: passavano nell'ordine, ina vicinissimi, Cipriani, Zucchini, Firpo, Zuffl, Marin. Cipriani insisteva nello sforzo e passava per primo sotto il telone, battendo di poco Marin che era rinvenuto velocissimo all'esterno negli ultimi metri. Dietro i due sì classificavano, a. ridosso, Firpo, Zuffi, Zucchini, Tar aHetti, Folco, Briano, Simoni, Barrai. Abbiamo voluto narrare innanzi tutto le ultime battute della gara per spiegare come, da un gruppo di uomini di valore pressoché pari, sia Balzato fuori, in una volata disputatlssima, il vincitore del II Gran Premio « La Stampa ». Ha vinto il migliore? Bisponderemo che ha vinto il più veloce, poiché, per la condotta di .gara, almeno cinque dei componenti il gruppo che disputò la volata, erano quanto Cipriani meritevoli del successo. Il toscano, dotato di miglior scatto e di accortezza tattica, si è imposto. La sua vittoria è stata bella e regolare. La corsa non aveva avuto fasi drammatiche, ma fu bella ed interessante. Una corsa condotta alia maniera dei giovani, dove non sì è andati mai piano, e nella quale le sgroppate si sono susseguile alle sgroppale. Una corsa che si potrebbe definire ad eliminazione, nella quale si sono sfiancali atleti di taglia robusta e ricchi di flato. Condotta in modo così *garibaldino*, la gara ha sommerso tutti i favoriti. Questa ventiduesimo edizione del Giro del Piemonte andrà famosa per averci rivelato dei giovani che alla partenza erano pressoché degli sconosciuti, e per aver visto crollare, sfiancati, gli atleti sui quali si basava il pronostico C'è dunque da essere entusiasti dei giovani e da essere lieti del risultato che essi hanno saputo conseguire. Il «vìa» Abbiamo dello che si cominciò a sopolastresol'iinteCigrl'astMquchqudistmmmmiirBrchthpodosedoalraBNridonanuveednenofoinvengl-e velocemente sin dalVinizio. 1 \v°concorrenti si erano trovati puntuali\™t".,„ mntii-nnin hì m vp.'Mnella splendida mattinata di sole al Velodromo dove vennero eseguite tulle le operazioni preliminari e si erano portali poi, in una lung fila che passò attraverso a fitte ali di folla, sino al luogo della partenza, fissato al largo Sonztni, appena olire la Barriera di Milano. Sul piazzale le ultime modalità sono pretto sbrigate e, fatto l'appello dei presenti, i cento concorrenti vengono incolonnati per il « via ». Alle ore 9 precise II comm. Fanti, in rappresentanza di S. E. Augusto Turati, abbassa la bandierina ed il plotone' policromo si incammina a passo spedilo sul magnifico stradale asfaltato. Primi chilòmetri: gli uomini sono a ridosso gli uni agli altri ed in testa tirano forte il ■ tricolore » Corziatti, Garìno, Riviera, Zuffl, Colombo. Settimo e Brandizzo imbandierate tono passate in velocità fra la folla plaudente. Chivasso è raggiunta alle 9,35 e subito dopo i concorrenti trovano chiuso il passaggio a livello della ferrovia di Milano. Non restano indietro che pochissimi poiché quasi tutti, bicicletta levata in alto, riescono a superare l'ostacolo ed a riprendere, dall'altro lato dello stradone la marcia velocissima. Alla strada asfaltata, sulla quale sinora t concorrenti hanno fatto della velocità, succede per breve tratto, uno stradone fortemente inghiaiato e pieno di buche che nascondono per i pneumatici aravi insidie. Za disavventura di forare in questo tratto (siamo appena usciti dal paese di Verolengo) tocca al favorito della gara, a Camusso, il ragazzo die, come l>en ricorderete, si prese la soddisfazione nell'ultima classica di plantare in asso Binda e Guerra per filarsene solo con Giacobbe verso il traguardo di Varese. Uu bacatura che ravviva l'andatura Ecco dunque Camusso con una gomma a terra. Il Garibaldino si accoda al gruppo, fa le viste di nulla e si accinge al cambio. Firpo, il suo fido compagno di squadra, avvertito dell'incidente del quale il capo è stato vittima, ti attarda per rendergli meno du ro l'inseguimento. Ma la bucatura di Camusso è stata notata e l'andatura è cresciuta di colpo. Il plotone si sgrana rapidamente. In testa i migliori spingono a pieni pedali e si avvantaggiano sensibilmente. Ci fermiamo per vedere come Camusso potrà rientrare in gruppo. Il piemontese ripara alla svelta e balza in macchina. Con poche pedalate raggiunge Firpo ed inizia con lui la caccia al fuggitivi- Per chilometri e chilometri i due si prodigano senza tuttavia riuscire a ricon'giungersi ai primi. Bimontiamo Martinetto, il vecchio isolato torinese, lo specialista del Giri di Francia. Eoli è alle prese con un pneumatico sgonfio td approfitta di aver messo piede a terra per tare rapidamente colazione. mstpbripgpcspmtodpdsdccamleta Proseguiamo oltre, lasciando Camusso e Firpo in piena azione. Nel gruppo di testa sono, in posizione avanzala: Magni, Canazza. Giarola, Campastro, Oria, Marin, Grassi, Bianchi, Moretti. Sono costoro che battono il passo sostcnutlssimo e che rendono duro l'inseguimento a Camusso. Di paese in paese si procede sempre velocemente sotto la guida del forte Marin. A Cigliano, dove giungiamo alle 10,8, il gruppo si fraziona nell'attraversare l'abitato. Nelle strette curve Campastro, Moretti, Giarola, Grassi, Bianchi. Marin e Canazza si avvantaggiano e quando la strada torna, ad essere fiancheggiala dai verdi prati, essi hanno qualche, centinaio dì metri sugli immediati inseguitori. Evidentemente non è il caso di insistere in una azione decìsa c una calma relativa permette un ricongiungimento pressoché generale. Anche Camusso rientra in gruppo al 44° chilometro di corsa dopo un inseguimento iirotrattosi per quindici chilometri. Brugnani e quel oeneroso corridore che è Garlno aprono la marcia. Santhià è toccata dal gruppo alle 10,35 dopo un ora e mezza di corsa al comando di Delia. Il percorso non ha. presentato sinora alcuna asperità, essendo completamente pianeggiante, ma alcuni concorrenti sono vittime di -forature-, notiamo fra gli altri Morigl e Brugnani intenti al cambio di gomme. Nulla di nuovo a Buronzo dovè 1 corridori transitano alle 11.05 al comando di Bruno, Oria, Zuffl, Martini, Fornati,, Fontana e Brugnano. Nulla di nuovo neppure a Bomagnano Sesia dove è posto il primo controllo a firma ed il rifornimento con neutralizzazione di tre minuti. I corridori irrompono nel paese in gruppo serrato, si rifocillano prontamente, vengono presto incolonnati e riprendono la fatica. Un temporalone di pochi minuti La corsa è slata sino a questo punto velocissima e, ver quanto non manchi nel gruppo dei primi nessuno dei migliori, più di uno deve essere già prò- \v°l° J?" andatura sostenuta Ma, co\™e <•<?• <*» «•*■«* »«« te oam 'M fara «WW vlu interessante. Ri- i l i e e a e a montiamo in gran numero corridori staccali di poco gli uni dagli altri e parecchi ne scorgiamo intenti a cambiare pneumatici. Il gruppo perde e riacquista unità ad ogni momento proprio mentre le maggiori fatiche della giornata si annunciano prossime. A Crevacuore troviamo la pioggia. Il polverone cessa di tormentare i concorrenti ed essi sono investiti da una specie di temporalone che dura pochi minuti. La pianura ha lasciato inlan to il posto alla salita. Erba e Ferrando hanno la disavventura di bucare proprio in questo momento. Pavesi ca de ma è pronto a rialzarsi ed a proseguire. Lungo l'erta i meno forti perdono a poco a poco terreno. Gli staccati aumentano di numero e sono pochi coloro che resistono alla serrata azione di Zuffl. che si prodiga al comando in modo veramente ammirevole., Egli * tira » disperatamente per tutta la salita e lo stesso Camusso ci pa¬ rep7icecrasdspCmpdF".cnzMgrrrlidctoSrssblmfsspscpslaepczlmmcsamcpaIgmslrBgptpdntcpc e in difficoltà. Abbiamo pertanto la prima sorpresa della giornata poiché iessuno dei più noti arrampicatori erca di togliere il comando a Zuffi ed anzi proprio quegli, elementi, che si credeva attendessero le salile per sterrare l'offensiva si difendono a denti tretti, mentre a pochissima distanza dal primo si mantengono alcuni che si arebbe creduto dovessero accusare presto la stanchezza sulla ripida ertai Cessala la pioggia, la polvere torna a molestare i corridori. Alle 14 e 15 dopo una lunga discesa eccoci a Biella dove passiamo fra due fitte ali di folla. Fra gli staccali sono Simoni, Fattic"ioni, Boncorati, Erba, Codazzo, Zucchini, Ferrando e Campastro, mentre nel gruppo di testa, nelle prime posizioni rimangono: Lessona, Briano, Martini, Bianchì, Cipriani, Barrai, Taglietti, Marin, Battista Giuntela, Moretti. Zuffi si distìngue Si inizia ora la salita della Serra che dovrà (laccare i meno preparali. Come già sui precedenti dislìveli, balza al comando quell'indiavolato di Zuffl. che oggi è veramente infaticabile. Il suo stile in salita, è correto e la sua pedalata è forte e franca. Sotto la sua azione più di un concorrente torna a perdere terreno. Zuffl spinge a pieni pedali. Questo giovane si mette veramente in ottima luce e bisognerà dir grazie a lui se all'arrivo là media si sarà'mantenuta elevatissima. La battaglia ingaggiata da Zuffl fa ben presto le sue vittime. Camusso, che anche in questo rìpido tratto si è tenuto nelle ultime posizioni del plotone, poco prima che si inizi la dìscesa si ferma, egli scende di macchina e cambia rapporto. Mentre gli passiamo accanto scorgiamo il suo viso stanco; egli deve essere provato dalla fatica. Gli gridiamo un incitamento ed egli risale in macchina. Per ricuperare il terreno perduto abborda le curve della discesa successiva a pazzesca velocità, ma una brusca frenata lo fa rotolare al suolo. Per un vero miracolo egli non è investito da una macchina sopraggiungcnte. Perde ancora alcuni secondi ma riprende l'inseguimento. In una nuova curva ha ancora uno sbandamento pericoloso ma questa volta riesce ad evitare la caduta. Ivrea è attraversata alle 14,47. Proprio nell'abitato cade Giuntelli che ver altro riprenderà dopo qualche poco. Intanto prima di Ivrea, Simoni, magnifico dì audacia era fuggito decisamente e, quasi, di sorpresa aveva preso un buon vantaggio sul gruppo. Malauguratamente la sua azione è interrotta per ìl controllo a firma e Marin, Barrai, Potano, Briano e Firpo lo raggiungono. Questo gruppetto che comprende buona parte dei migliori continua velocissimo la sua marcia sempre sotto la guida di Simoni che tira decisamente. E' un vero peccato che nessuno si senta in condizioni di sostituire al comando il bolognese, poiché cosi si potrebe definitivamente impedire ai ritardatari di rientrare. Invece, mentre ci avviciniamo a Caluso l o l i o e a o a a o a r . , a e o sotto la tempesta che sferza in viso i corridori, alle spalle del primi sbucano Zuffl, Cipriani e Folco. Camusso abbandona Camusso è a'pocìle decine di metri e prosegue per qualche poco in tale posizione,'poi, sfiancato si rialza, si ferma, scende ancora di macchina, si attarda a stringere i « galletti » ed infine abbandona. La corsa è stata troppo dura per lui'lid armai non gli restava più alcuna speranza di giungere vittorioso a Tornio. Avanti, sotto la pioggia, che ha ripreso a cadere, pas sato Caluso, i primi raggiungono Chivasso dove si ricongiungono anche Taglietti, Zucchini, Orlr e Giuntelli. Si costeggia il Po ad andatura così veloce che, a San Mauro Torinese, a pochi metri dal traguardo, Oria e Potano, prodigatisi nel precedente inseguimento, si rialzano sfiniti. Essi giungeranno in pista di poco staccati dai primi. Anche Giuntelli Battista cede alle porle del Velodromo, cosi che sul cemento di corso Casale si presentano i dieci corridori dei quali abbiamo parlalo in precedenza. Questa la corsa, nelle sue fasi, nel suo velocissimo svolgimento. Quando dicevamo ieri che la gara poteva riservarci delle sorprese e che si doveva temere l'offensiva del giovani e dei meno noti, eravamo nel vero; ma non pensavamo, certo che la sorpresa dovesse riuscire così clamorosa. Sesta invece il tatto che lutti i migliori, da Camusso a Balmfimìon, tutti coloro che meglio parevano adatti per una gara rude, sono slati piegati di forza. Essi §1 attendevano certo una corsa menò tirata sul piano e contavano in dubbiamente di giungere freschi all'attacco, delle salite dove avrebbero potuto produrre lo sforzo massimo e forse andarsene soli verso il traguardo Invece sin dai primi chilometri sì è marcialo con tale-, spedite zza che coloro i quali sono siali attardali da incidenti hanno dovuto faticare non poco per ritornare ,in compagnia dei primi. Lo stesso ^.Camusso dovette, quando bucò dopo trenta chilometri di gara, condurre un, furioso inseguimento e non gli fu facile annullare lo svantaggio. La parola al vincitore < Abbiamo detto all'inizio di queste note della prova fornita da coloro che hanno occupato all'arrivo le prime posizioni. Cipriani, il vincitore, non ha demeritato la vittoria ve- essere giunto sotto lo striscione di arrivo in ottime condizioni di ftesche'za. Egli è venuto ieri sera a farci visita in redazione e ci ha dette tutta la sua gioia per aver riportato il successo in una gara classica qual'è il Giro del Piemonte. Egli ci ha detto che la corsa è stata assat faticosa tanto che, ad un dato punto, avendo bucato, pensò di ritirarsi, stimando pressoché impossibile il ricongiungimento. Ma poi, fatto appello a tutte le sue energie, prosegui, sinché si ricongiunse con i primi. All'arrivo, non,conoscendo le possibilità del suol avversiTi, decise di partire velocissimo, è. come si è visto, tale tattica gli ha,{.valso la vittoria. Egli ci ha detto elle domenica prossima correrà in Calabria e che nel corso delia stagione disputerà anche il Giro d'Italia. Ila il anno ed Ita vinto numerose corse in! Toscana. Tentò anche senza fortuna la Mtlano-S. Remo, A detta di Cipriani gli atleti che più lo hanno impressionato in gara sono stati Zuffi e Barrai, che si sono prodigati grandemente nei tratti più duri del percorso. Marin, il secondo classificato, e un corridore di valore; ben noto in campo nazionale. Ha fatto una bellissima corsa ed il piazzamento ottenuto lo premia giustamente: Firpo è apparso fra i più poderosi lungo tutto il percorso; si è sacrificato- inutilmente per Camusso, ma ha saputo ancora alla distanza affermarsi. Di Zuffi abbiamo detto. Egli fu in salita il corridore che impressionò maggiormente. Inslanca bile, attivissimo, generoso, Firpo ha avuto applausi su tutte le salite da lui scalate al comando del plotone. Il ho lognese Zucchini ha fatto una corsa regolare e buonissime furono le prove del torinesi Taglietti e Folco, due dilettanti che hanno saputo in più di ua occasione valere gli avversari della maggiore categoria. Il liaure Briano; il bolognese Simoni, del quale abbiamo narrato il coraggioso tentativo; Barrai, Oria, Battista Giuntelli hanno fornito prove veramente meritorie, Balmamion ha ceduto alla distanza,Bcretta, pur non apparendo il bel pedalatore di un tempo, ha marciato torte in alcuni tratti. Lungo tutto il percorso, attraverso tutte le città ed l paesi toccati, si è avuto un magnifico spettacolo di folla. L'organizzazione è stuta, 4alla parten¬ TnmvGrr3rElddgcgdmfdesUmrtmt•isdgsraogpmd so uri le si si npere za all'arrivo, perfetta; le segnalazioni sul percorso esattissime. Di questo va data lode ai solerti dirigenti dell'Unione Sportiva Torinese. L. C. L'ordine di arrivo 1. Cipriani Mario, dell'U. S. Pratese (indipendente), allo ore 16,30, compiendo i 231 Km. del percorso in oro 7,30', alla media oraria di Km. 30,800. 2. Marin. Guglielmo (2.a), di Gemonlo, a mezzo ruotu (U. S. Legnanesej. 3. Firpo Giovanni (2.a), di SerravaJlle Scrivia, a mezza ruota (U. C. Ercole Piaggio). . 4. Zurli Virgilio, di Rovigo (3.a), primo dei dilettanti (Volo Sport Ferrara). 5. Zucchini Armando, di Bologna (2.a) (Velo Sport Reno). 6. Taglietti Guido, di Torino (U. S. Ausonia), secondo dei dilettanti; 7. Folco Antonio, di Torino 1S. C. Vigor), terzo dei dilettanti; 8. Briano Giacomo, di Savona (3.a) (U. C. Ercole Piaggio); 9. Simoni Aleardo, di Bologna (2.a) (V. S. Reno); 10. Barrai Luigi, di Perosa (3.a) (S. C. Vigor di Torino): tutti in gruppo col tempo del vincitore — 11. Oria Carlo, di Torino, a 150 metri; 12. -Giunteli! Battista, di Asti; 13. Zanzi Augusto, di Varese; 14. Lessona Felice, di Venaria Reale; 15. Balmamion Ettore, di Noie; 16. Beretta Ambrogio, di Torino; 17. Martinetto Secondo, di Ctriè; 18. Cavaglià Angelo, di Torino; 19. Bianchi Angelo, di Varese; 20. Fat ticioni Giulio, di Pisa ; 21. Bianchi Pao 10, di Cannes; 22. Gairino Secondo, di Montanaro; 23. Perego Ambrogio, di Torino; 24. Bauducco Pierino, di Torino; 25. Montessoro Silvio di Novi Piemonte; 26. Brocohetta Mario, di Pa via; 27. Lusiani Mario, di Torino; 88. Giarola Amleto, di Mlrabello Monferrato; 29. Cecchini Egidio, di Nizza Marittima: 30. Sordi Antenore, di Empoli; 31. Fontana Cesare, di Aduno; 32. Mo retti Carlo, di Milano; 33. Roncoratl Edmondo di Genova; 34. Codazza Emilio, di Milano; 35. Martini Agostino, di Torino; 36. Praderlo Mario, di Ce dra.te; 37. Bruno Luigi, di Torino. Se guono altri in tempo massimo. L'interessante volata che ha visto Cipriani vittorioso. Dopo l'arrivo - Al centro il vincitore Cipriani; a sinistra Firpo; . n destra Taglietti.