Nuovi sprazzi di luce

Nuovi sprazzi di luce LA CASA DELLO SCHELETRO Nuovi sprazzi di luce Precisazioni sulla data del delitto - Si è trovata una camicia L'indagine attorno al misterioso delitto di via Val San Martino n. 8 va gradatamente prendendo consistenza e apportando qualche barlume di luco, ancora tenue e per cosi dire indirotto, ma già preciso. Oggi, ad esempio, un dato importante viene acquisito: e cioè che con tutta probabilità l'uccisione della, giovane donna — 1 cui miseri resti sono stati giorni fa trovati murati in una parete di detta casa — 6 posteriore al giorno 5 giugno 1918. Questa circostanza è stata appurata In seguito all'ultimo ritrovamento fra le macerie della casa in costruzione, e cioè al ritrovamento del giornale di cui ieri abbiamo ampiamente parlato. Abbiamo detto ieri, in base alle affermazioni di coloro che avevano operato il ritrovamento, che il giornale risaliva al 1914. In realtà tali affermazioni erano errate. Fra i frammenti a cui il glotnale era ridotto, gli operai hanno letto i titoli di alcune corrispondenze dall'estero e dall'interno, ed hanno compreso che le notizie riguardavano la grande guerra europea. Questo fatto ha subito loro fatto pensare al tragico anno dello scoppio della conflagrazione, cioè al 1914. Ma in realtà il giornale era di epoca posteriore. So ne è reso conto personalmente un nostro redattore, il quale ha avuto la ventura di prendere visione degli oggetti ritrovati, prima che questi fossero portati al Commissariato di Borgo Ho. La nuova data: 5 giugno 1918 Il giornale, che era forse originariamente intero, era ridotto a un piccola ammasso di frammenti, tutti sbiaditi e sporchi, qua e là addirittura polverizzati e, per contro, in altri punti, raggrumati e compressi come solidificati. Che il giornale fosse stato a contatto con carni andate in decomposizione, appariva evidente. Emanava da quei frammenti come un'eco di lezzo non ancora annullato dal tempo; si scorgevano delle macchie col rossastro caratteristico del sangue; e infine le parti raggrumate erano diventate tali a causa dei liquidi prodottisi dalla decomposizione, che avevano agito fra i vari fogli come una macabra colla. Alcuni frammenti recavano parti della testata di un giornale cittadino, ed uno di essi portava, sotto i grossi caratteri della testata stpssa, il numero » io » in caratteri assai piti piccoli. Dall'altra parte del frammento era, incompleto, il titolo di una notizia In cui figuravano lo parole » sensazionale complotto ». Un altro pezzetto di carta, di proporzioni un po' maggiori, portava un altro titolo: « Non cederemo mail», e sotto, in una seconda rijra di titolo, appariva il nome di Clnmenceau. Altri frammenti di notizie, sia nel titoli che nel testo, parlavano del la guerra europea. Era evidente che il giornale risaliva al tempo della grande guerra. Il nostro redattore ha interpretato il « 10 » scritto sotto la testata come parte della dicitura a centesimi 10», che sotto la testata stessa indicava 11 prezzo del giornale. Ma tutti sanno che 1 giornali italiani hanno avuto 11 prezzo di 10 cen tesimi durante gli anni 1918 e 1919. te ricerche erano perciò ristrette a questi due anni. Consultando Ir: raccolta del giornale, il nostro redattore ha con statalo infatti che il giornale In questione è quello del 6 ffiuigno 1918. Neira seconda pagina di tale giornale risulta infatti una notizia da Parigi con un Ititolo su due colonne e su due righe cosi redatto: « Non cederemo mai! » - 7( testo (Ielle dichiarazioni di Clemenceau. Un'altra notizia reca il titolo: Sensazionale complotto politico - in un prò cesso di costume. Ogni dubbio sulla data del macabro giornale resta dunque eliminato. Esso è del giorno G giugno 1918. Tre ipotesi il giornale, come le sue condizioni ampiamente dimostrano, è stato a coniano col miseri resti dell'uccisa. Due sono i modi con cui ha potuto verificarsi tale circostanza, e convie ne esaminarli. In un pi imo caso, 11 giornale può essere stato gettato in uno dei famosi « cassoni », dove poi, a una qualsiasi distanza di tempo, sono stati celiati i resti del cadavere, che sono caduti su di esso. Nel secondo caso, il giornale è stato gettato nella luguibre buca unitamente ai resti della vittima. Può darsi un terzo caso, e cioè che il giornale sia stato messo nel vano ■ dopo » la tragica operazione degli assassini per occultare il cadavere? Con quasi completa certezza, a questa domanda si può rispondere negativamente. E 1 nostri lettori-conoscono i motivi, che tuttavia riepiloghiamo brevemente. Quello che i due « cassoni » hanno restituito durante gli attuali lavori di demolizione, dimostra che 1 colpevoli, subito dopo il cadavere fatto a pezzi, hanno gettato nelle buche non poco materiale — segatura di legno, terriccio, carta, pezzi di tela, brandelli di sacchi, ecc. — allo scopo di formare uno strato sotto il quale potessero almeno parzialmente celiarsi gli effetti della decomposizione del cadavere. E' duo qgtecla%'rmmbratuimncrclaccligmapdtieastscal1lqntbdsdgcntIncsccdifrnpdtTcmucdopncsAptigecdcpmcdfqvrepsdaEmaLdgrscecsqoid que inammissibile concludere che un giornale, gettato « sopra » questo materiale, abbia potuto passarvi «sotto», cosi ria raggiungere i miseri resti della vittima. ■V ciò si aggiunga un'altra consta.%'izione. Sembra che gli orifici superiori dei due vani, collocati direttamente sotto il tetto, alla sommità del muro, siano stati trovati-murati. Sembra logico, infatti, che gli atroci operatori abbiano usata la prudenza di turare perfettamente tali orifici, ner impedire ia fuoruscita oeue esalazioni della putrefazione. Tutto quindi fa credere che, dopo l'occultamento deljcadavere, nei due « cassoni » più nul la sia slato introdotto. j Ammettendo dunque, secondo Intrica e probabilità, soltanto 1 due primi casi esaminati, se ne deduce die il delitto è posteriore alla data del 5 giugno 1918. Il nuovo limite delle indagini Posteriore di quanto? A questa do'manda non si può certamente, per ora almeno, rispondere. li giornale di cui parliamo poteva essere recentissimo, del giorno stesso del delitto, ed in tal caso l'uccisione sarebbe avvenuta il 5 giugno 1918; ma esso poteva anche essere' di data anteriore, ed in questo altro caso il delitto risulterebbe posteriore a tale data, di un periodo di tempo che per ora rimane imprecisato. A tale proposito occorre ricordare che col cadavere è stato rinvenuto un altro frammento di giornale, recante la data incompleta del «30 agosto 191...», ove manca rul*ma cifra dell'anno. Quando sarà stabilita anche questa data, qualche altra precisarlo ne sarà possibile. Ad esempio, se si trattasse del 30- ntrosto 1918, si dovrebbe parallelamente posporre la data dell'assassinio. Ad ogni modo, ripetiamo, I! delitto, stando agli attuali accertamenti, non dovrebbe essere stato anteriore al 6 giugno 1918. Ed è questo un primo risultato con creto dell'indagine, di cui non è chi non veda l'importanza. Resta facilitato, infatti, il compito dell'autorità Inquirente, prima di tutto perchè viene a circoscriversi e restringersi il campo di esplorazione, potendosi la- sciare da parìe tutti gli anns che pre- cedono il 1918, secondariamente per-che, avvicinandosi a noi l'epoca deldelitto, risulta più facile rintracciare. identiflcare. appurai». Non appare In-fatti impresa impossibile, per l'auto-rità stabilire chi ha abitato la casa nel 1918. e di qui prendere le mosse per una serrata indagine, pur doven- dosi ammettere che non si tratta cer- tame.n.te di opera nè facile ne sollecita. Tredici anni non sono i venticinque dicui si era in mi primo tempo parlato: ma senza dubbio costituiscono ancorauna barriera ed un ostacolo grave al cammino sempre dimoile e delicato di una Indagine di tale genere. Ad ogni modo non è certamente la volon- „„, . , ,, , ... ,Col giornale di cui abbiamo sin qui:parlato sono ventili in luce l'altro gior- no, come ieri abbiamo pubblicato, al-cimi brandelli di stoffa. Anclie di que- su abbiamo potuto prendere visione.Aneli essi appaumo lordi di sangue, eperciò si presume con tutto fondamen-to che stano pure stati a coniano con il cadavere della misera vittima. Il «pezzo» principale di questo lu-gubre corredo consiste .in un imiumen-e sbrindellata, ina avente ancora qua! che parte che ha resistito all'azione del tempo e delia corrosione. La camicia è di tela piuttosto grossolana, e pure grossolanamente confezionata. Ri mane discretamente conservato quello che certamente è stato il « davanti » della camicia. Esso appare Ticamato a festoni semicircolari alla scollatura (la quale però is limito succinta, come tisnvasi negli amii andati) e porta in corrispondenza del petto un rudimentale ed ingenuo ricamo raffigurante un doppio ramo con foglie e fiori. I ricami sono in bianco, come la tela. Sebbene lo stato generale dell'indumento sia deplorevole, pure potrebbe da-s! che, ad un attento e^ame, esso rivelasse le « cifre » della sua proprietaria. t La camicia ha appartenuto all'uccisa? Ecco un'altra delle tante ansiose do mande che ci si rivolge esaminando questo losco e sanguinoso affare. Ma anche ad essa non si p.uò rispondere. La camicia poteva essere, all'epoca del delitto, un indumento già fuori uso, giacché in qualche punto essa reca del rammendi, eseguiti anche questi • gros r,„iio so modo». Ma nulla vieta di crederà che essa fosse portata dalla vittima, e allora, in tal caso, bisogna forse ri- cercare nell'uccisa una ragazza di bas- sa condizione. In questo secondo caso, qualora si rinvenissero le «cifre», tale oggetto verrebbe ad acquistare grande importanza al fini dell'identificazione della vittima e dell'indagine In genere,

Persone citate: Clemenceau, Neira

Luoghi citati: Borgo Ho, Parigi