Come si comportava il "mostro,, in casa sua

Come si comportava il "mostro,, in casa suaIL PROCESSO DI DUSSELDORF, Come si comportava il "mostro,, in casa sua Il feroce sgozzatore di fanciulle giocava volentieri coni bimbi e li trattava meglio d'una donna - Gli strumenti della sua vanità: pomate, cipria e Una sensibilità curiosa: conosceva la voce di tutti gli uccelli creme Dusseldorf, 18 notte. Il processo Kiirten si avvia alla line. Con l'udienza d1 oggi il Presidente, Gctpuntualissimo, ha mantenuto il suo proposito di esaurire entro sabato la escussione testimoniale. Erano stati, Per °SSi. citati 4ó testimoni. Il Kiirten non ha fino a questo momento catn biato tattica, e la sua tattica consiste nel conlessare, confessare sempre e confessare anche più del necessario, e con tutti i più minuti particolari. Egli si mantiene sempre calmo e impassibile, ascolta le deposizioni e le interrompe soltanto di tanto in tanto per correggerne qualche particolare, e 'segue attentamente quel che dicono i geriti. Oggi sono stati esaminati gli ultimi delitti che ancora rimanevano, e cioè l'uccisione di Elisabetta Dorrier, della fcgclm_ signora Libertina Meurer, che si è sal-lvata, e principalmente l'ultimo caso:|quello della bambina fieltrude Alber-.mann. Il punto poi più interessante della giornata è stato costituito dalla lettura della deposizione fatta dalla moglie del «mostro» in istruttoria. Era anche citato per oggi a deporre il padre del Kùrten, ma egli non si ó;presentato perchè ammalato all'ospe-1 dale. Si spera che potrà deporre lu nedl. Un'orma rivelatrice Le deposizioni di oggi, del resto, come quelle di ieri, come quelle, si può ddire, di tutto quanto il processo, lian-jno avuto poco interesse poiché non si tratta di altro che di confermare le gconfessioni del Kiirten, già note in molti particolari. Il primo caso odierno è quello della! mondana Dorrier, che il 23 ottobre I 1920, è stata trovata a Dussel, presso Gerreiheim, colpita da coltello e privadi sensi. Essa fu portata immediata- 'mente all'ospedale ma, appena arrivata, è morta. Primo a deporre è l'operaio Ems, che fu colui che rinvenne il corpo della disgraziata. Egli racconta che passava, quella mattina, con suo fratello, presso la fabbrica Hohenzollern, vicino al ponte del Diissel, e vide qualche cosa di scuro; si avvicinarono e scopersero il corpo della ^Sazz-a S o fratello rimase sul luogo c *} iSf^lSi Se.?iLri,i!Ì ft^i'EH"* s edneJ}i corse ad ayvert re la follala. ra ,.DeP?.ne Quindi un poliziotto il quale „ „? (il esfVe subl'°, a,cc9,rso con un #„°ion?, sul 1,1060 del dellU(\ h* Dor; rlor viveva ancora, ma rantolava. I suo' vestiti erano quelli strettamente 11 commissario di Polizia, cc{* ^atren?aUnie\Vi d^lu^o' d'odia £Sa ,1 cadavere fu trovala l'orma di ™„,-i.*r^; ' "J£0;.. SiiiSiS™ f'J un piede di uomo che fu rilevata in gesso, e fu accertato che nell'orma il tacco di gomma corrisponde perfettamente alla scarpa del Kurten. In quanto al soprabito della Dorrier, era stato gettato in un cespuglio di more; particolare che il Kiirten, portato sul luogo, rivelò dando cosi la prova matematica che egli, e non altri, era l'autore del delitto. 11 P. M. domanda a questo punto al commissario se il Kùrten, nel momento dell'arresto, ha detto qualcosa che si riferisse a questo caso. Il commissario risponde di no. Il P. M. allora domanda se al momento dell'arresto 11 Kiirten diede per caso un pacco alla moglie. Il commis 'sario risponde anche di no, aggiun I Rendo che il Kùrten, su intimazione, 1 dovette levare in alto le mani , desima sua direzione. Era già quasi buio. Quando l'uomo lo fu vicino, egli d'improvviso inciampò e fece qualche osservazione sulla scarsità deil l'illuminazione. « La polizia — disse — dovrebbe intervenire ed occuparsi dello stato ■ dell'illuinlnazirioe. C'è quasi da aver i paura qui: Tutto è sinistro». Poi ad ! un tratto, come accorgendosi di me, ! disse: «Buona sera, giovane signora; 'io non l'avevo nemmeno vista. Posso i accompagnarla a casa? ». Alla luce dei fanali di un'automobile che in quel momento passò in senso inverso, guar1 dai in faccia il Kùrten. E dissi tra ,me: «E' un uomo per bene; con co; stui potrei fare tranquillamente un pez zo di strada». E gli dissi di si. , Andammo l'uno accanto all'altro, Tutt'ad un tratto mi chiese: «Ma non ! ha paura?». Gli risposi di no: «Del resto — riprese lui — non è nemme ; no il caso di aver paura, perchè ci .sono sempre qui in giro i guardiani |?TSf ^Zfi^'ùFS^ notturno col suo cagnaccio. Il Kùrten Il « mostro » a questo punto accenna di voler parlare. Egli vuole chiarire, e dice: « Io ho dato un pacco a mia moglie venuta all'appuntamento in occasione del quale io sono stato arrestato. 11 mio pacco conteneva un asciugamano e un sapone. Ma anche mia moglie mi consegnò un piccolo pacco, ma quel pacchetto altro non era se non il segnale convenuto fra essa e- la Polizia per indicare con precisione che io ero l'uomo da arrestare. La testimone identifica il mantello della vittima, od infine il medico, che ha ricevuto ed esaminato all'arrivo all'ospedale la povera disgraziata, constata che essa aveva sette gravi ferite prodotte da coleo di martello. La tremenda avventura della Meurer Si passa ad altro: la sera del 25 ottobre 1929 il Kùrten aggredì la signora Meurer la quale stava recandosi a casa e che uscì per miracolo viva dalla tremenda avventura. La Meurer è una trentaseienne. loquacissima che fa una viva descrizione del suo caso. Racconta che quella sera, tornando a casa, appena passata la linea ferroviaria, vile un uomo che se ne veniva nella me- i lo salutò cortesemente. Poi, dopo un poco, riprese : « Ma è vero che non ha I paura? SI ricordi che è proprio qui ' che è stato ucciso lo Scheer, poco tem| Po fa (accennava al cinquantaquat ! trenne macchinista Scheer da lui uc ciso in quella strada qualche settima „a prima ». Detto questo il Kùrten tac que per un poco, e rallentò il passo, tendando di rimanere indietro. Questa condotta mi colpi, e mi mise in qualicne inquietudine. Rallentai anch'io per , rimanere alla sua medesima altezza, | e strinsi con forza la mia borsa, per i difendermi con essa, so fossi state nel- la necessità di farlo. Ero preoccupaiiSirnai e d{ss, al joirten: «Da uri mo- : mento all'altro incontreremo forse mio marito, con cui ha un appuntamento, e iche devp venjnni incontro» « \h sì f„rfi)- F „.>. direnilo tentA »n ra,t cora di rimanere indietro. Ad un tratto disse: « Qui è ancora più pericoloso 1 ». Mi volsi verso di lui, ma ricevetti un tremendo colpo alla testa che mi fece stramazzare a terra. Presidente : — Ha gridato? Teste: — No, non credo di aver gridato. Immagino che Kùrten si sarà quindi allontanato, credendo che veramente mio marito potesse sopragftiunpere da un momento all'altro » 11 Jne,rtlco, dott. Hastormann. che ha Icurato la Meurer, prega di domandare 1 accusato so è vero che egli, aopo il delitto, sia stato all'o-perlale per in formarsi dello stato della signora Meti- rer e che si sia offerto di assumersi re spese della cura, e che poi, quando ,la suora voleva portarlo nella caisjra a della Meurer, egli sia sparito. Kùrten: — No, tutto ciò non è vero. E' ora II turno dell iltimo delitto del Kùrten, l'uccisione della piccola KanptszusculteFmtncvsEtlarrcKaDcge Gertrude Albermanri, seienne, 11 cui corpo, trafitto da trentasei coltellate, fu trovato presso il muro detto di Manici. viene una serie di testimoni che ave- vano visto la piccola poco prima del fatto. Una signora Gerike racconta che la piccola Gertrudu passò ad un tratto con un uomo. Gertrude piangeva, ma l'individuo che l'accompagnava cercava di consolarla. Trentasei coltellate a una bimba Indicazioni assai precise dà un meccanico. Egli dice: — Io quella sera, con un mio collega, me ne tornavo dal lavoro. Giunto a metà dell'Hans Sachsstrasse, vidi venire incontro, in senso inverso, un uomo che conduceva per mano una bam Dinetta. Pareva che la piccola piangesse. Quando l'uomo e la bambina furono a quattro metri davanti a noi il mio compagno, impressionato, ini disse ad un tratto: «Toh, guarda. Co stui deve essere il famoso mostro che conduce al massacro una bambina ». Ma per caso la bimba in quel momen to rìse. Ed io dissi: « Sei pazzo, non Vedi che è il padre? ». L'uomo e la bimba si allontanarono e scomparvero poco dopo fra i giardini. Viene a deporre il medico che dice delle trentasei coltellate, di cui nove trafiggevano il cuore e le altre il tega- to e lo stomaco, il Presidente domanda se questo grande numero di coltellate autorizza a trarre conclusioni speciali sullo stato d'animo dell'assassino. _ g-, _ risponde il medico. — Certa ment0 e„u doveva trovarsi in uno stato L'udienza ha una pausa. La deposizione della signora Kiirten £ estrema eccitazióne ' »? a »Pcnazl0ne """"Inacne speCialmente da principi sutó sempre abbastanza beat raari,0. £Ssa dice d) averlo c Indi fra la generale curiosità, ven gono lette le deposizioni della signora Kiirten, la quale, nel frattempo, ha rinunziato al suo nome, ottenendo di riprendere il suo nome di ragazza.. Nelle sue depcsizion essa dichiara o, ha visbehe con suo conosciuto ad Altenburg, dove ella dirigeva un negozio di dolciumi. Non aveva da principio alcuna simpatia per 11 Kurten, ma alle sue insistenze fini con lo sposarlo. In generale, stette abbastanza bene con lui. Era un po' eccitabile, un po' irascibile e una volta che ella si rifiutò di accompagnarlo ad un con certo arrivò persino a somministrarle uno schiaffo. Ma questo fu tutto nelle loro relazioni in fatto di violenza. Litigi ce n'erano naturalmente, perchè egli aveva sempre donne per le mani Fu più volte condannato per truffe a mezzo di promesse matrimoniali. Nel fratetmpo, 1 coniugi si erano trasferiti a Dusseldorf; e venne l'annata tremenda del '29. Egli aveva in quel momento anche un'amante da cui ebbe un figlio. Le deposizioni della, signora Kùrten contengono qui molti particolari della vita privata dell'assassino. Egli non fu mai un bevitore. Per parecchi me si, anche d'inverno, non Deveva nemmeno un bicchiere di birra. Era molto vanitoso: si impomatava i capelli, usava la cipria e la crema per la pelle, vestiva assai accuratamente e ci teneva molto a figurare modello. Ama va la natura; conosceva la voce di tutti gli uccelli. Giocava assai volonticrl con I bambini, e li sapeva trattare meglio che non sapesse fare una donna stessa. Non frequentava più In chiesa, anche perchè era uscito dalla comunità religiosa per non pagarne le tasse. La moglie un giorno lo esortò a ritornare a frequentare la chiesa. Egli rispose: « Dio non può più aiutarmi! ». Il 23 maggio del 1930 si presentarono alla signora Kùrten due agenti di Polizia, raccontandole che suo marito aveva commesso un delitto sopra una ragazza. Tonrato a casa, la moglie lo rimprovero e gli domandò conto, che cosa fosse questa nuova faccenda. Kùrten, eccitatissimo, rispose: « E" vero, ho fatto anche questo. Ma ho fatto anche tutto quello che era successo a Dusseldorf nel 1929 ». E dette queste parole strane, usci di colpo. Io lo seguii; e lo raggiunsi in un parco dove ci mettemmo a passeggiare. Ad un tratto, fra la mia sorpresa, die diventava di istante in istante terrore, egli mi confessò tutti i suoi tremendi delitti, e mi disse che egli era il « mostro » di Dusseldorf. Io gli chiesi: « Ma hai proprio tu ucciso anche le bambine innocenti? ». Egli rispose di si. » Era più forte di me — ha detto — e non potei resistere ». Così confessò uno per uno i delitti di nuell'anno: la Holinger, lo Scheer, la Reuter, l'Aldermann, ecc., ecc. Pochi giorni dopo avemmo un altro colloquio, ed egli mi disse, vedendomi' cosi abbattuta e terrorizzata: « Forse era meglio che non ti avessi detto nulla ». E aggiunse dopo un poco: « Ma se tu mi tradissi, ti fredderei come le altre ». Ma un momento dopo era un'altra volta malinconico, depresso, abbattuto, e vedendo anche me tanto abbattuta disse: « Sarebbe terribile se tu ti faerssi del male per causa mia A tanto dolore non ressiterei ». La moglie poi gli propose di divorziare; egli non ne volle sapere e rispose: « Augusta, io non ho che te ». Lette le deposizioni della moglie del Kùrten, la sodyte. è rinviata. Lunedi avranno luogo le arringhe, poi le pe rizie. Martedì, eerto, la sentenza.

Luoghi citati: Altenburg, Dusseldorf