La Spagna repubblicana di fronte al pericolo comunista

La Spagna repubblicana di fronte al pericolo comunista La Spagna repubblicana di fronte al pericolo comunista 11 movimento autonomista nasco - Le spine dell'accorilo con la Catalogna ID^I NOSTRI INVIATI Madrid, 18. notte. L'impressione che questo Govcrno, per il momento, vada consolidandosi in Spagna, e trovi appog- vdtagio, per il momento, anche fra gli co ò à i a e n a l% i a n a q o avversari — e verrebbe quasi voglia di dire, specialmente fra gli avversari — si concreta oggi in modo anche più palese e preciso che non ieri, quando io l'accennavo come il fenomeno caratteristico che emergesse dall'insieme della situazione. Le ragioni sono quelle appunto che elencavo ieri : il timore delle classi medie che l'estremismo rosso non abbia a prendere la mano e a prevalere, precipitando il Paese nell'anarchia, aprendo la via al comunismo; e il convincimento diffuso che se vi è un Governo capace di fronteggiare fortemente tale pericolo, è proprio questo Governo tanto più valido e deciso, che non il precedente Governo monarchico. Di fronte al pericolo comune Si ripete un poco qui, in proporzioni ridotte e in circostanze diverse, il fenomeno dell'immediato dopo guerra tedesco, dopo il rovesciamento della Monarchia e'i'instaurazione della Repubblica: che furono i socialisti di destra e i repubblicani moderati e i democratici in genere a condurre, più vigorosamente e in modo risoluto, la lotta contro il comunismo, chs fu il sellaio-presidente Hebert ad affrontare e debellare Spartakus. E come allora le classi medie tedesche, dalla borghesia plutocratica all'intellettualità, dalla banca al commercio, dall'industria a vaste masse di lavoratori, si trovarono riunite intorno al Governo, indipendentemente dai convincimenti e dai partiti politici, al di sopra di ogni scissione politica, coalizzati per il comune interesse, per la comune salvezza, contro il nemico comune; cosioggi — fatte, insisto, le debite riserve — così oggi capita in Spagna: dove il signor Alcalà Zamora, cattolico e repubblicano, e il signor Lerroux, repubbli cario e massone, riscuotono assai maggior fiducia che non ne riscuotessero l'ammiraglio Aznar o il conte di Romanones, fiducia che mostrerebbero all' occasione una volontà e un polso per opporsi a qualun que tentativo comunista. vznscmGenvInquietudine di estremisti A riprova di ciò. emerge il fatto che i malcontenti di questo Governo, coloro che cominciano a mordere il freno o che addirittura lo accusano di tradimento, sono precisamente gli estremisti comunisti e socialisti rivoluzionari. Essi sono stati alleati degli uomini oggi al Governo nelle ore della vigilia, hanno lavorato alle elezioni con loro e per loro, e poi hanno organizzalo ed effettualo per loro la grande manovra di popolo, di masse che ha costituito, da un'ora all'altra, la minaccia tempestosa davanti a cui il Re e il regime monarchico, sorpresi e sgominati, hanno ceduto il campo da un'ora all'altra. E oggi, questi alleati della vigilia e della battaglia, si vedono di un subito messi da parte, si sentono anzi intimare perentoriamente di starsi cheti, che se no il Governo del popj^o userà nei loro riguardi, come contro nemici del popolo, la forza, le armi, come da qualche tempo non sapeva più, non osava più adoperare il Governo del Re. Ecco perchè dall'estrema sinistra si strilla già che quésto è un Governo borghese, che la Repubblica è una trappola in cui i$ popolo è rimasto acchiappalo dentro, che quella di ieri fu una rivoluzione da burla, die la rivoluzione vera i quella che sia per cominciare. L'alta finanza soddisfatta Riassunta in poche righe, schematizzata nella sua linea dorsale, la situazione è questa, E ancora a ripro- va, che non si va troppo lontano della realtà, se la si veda in questi termini, sta l'altro fatto, cui ieri ancora mi riferivo, dell'assistenza che questo Governo ha sùbito tro- vaio per parte di alti circoli finan ziari, sia nazionali che internazionali. Persona bene addentro a queste cose mi diceva stamane delle conversazioni intavolale immediata- SssCtcfcvumente Ira rappresentanti di questo ! r' dGoverno ed esponenti della finanza europea e della banca, conversazioni nel corso delle quali i rappresentanti del Governo repubblicano diedero assicurazioni e garanzie tali, che l'altra parte ne fu soddisfatta, e concesse il suo appoggio. Ce anzi ragione di credere che qualche conversazione fosse intervenuta, e pare precisamente, a Parigi, prima ancora che i falli si svolgessero', in previsione di essi: sicché si spiegherebbe cosi la scarsa e transitoria ripercussione in-borsj degli ultimi avvenimenti spagnuoli. Ma anche altre conversazioni, si dice, di altro genere, sarebbero intervenute a Parigi. Il pronto riconoscimento del nuovo Governo spagnuolo da parte della Francia, deriverebbe appunto da questi pteventivi conlatti. C'è chi asserisce che a Parigi si era perfettamente in leIpurittctsformati di quanto stava per accade-1 re a Madrid; e non tanto informaladall'Ambasciatore di qua, •quanto\dai fuorusciti spat/nuoli residenti a Parigi: quelli stessi che da fuoruscili sono diventati di colpo ministri': Indalecio Prielo, Marcellino Domingo, Nicolau D'Olwer, Martinez Barriot. L'interessamento della Francia E questo vivo interessamento della Francia ai casi della Spagna, e la premurosa cortesia del riconoscimento quasi immediato del nuovo Governo vorrebbero essere messi in relazione con certe speciali conve- utenze mUitari della Francia: la\r a a l a , o o l a possibilità di una base navale alle Balcari, la possibilità di far transilare attraverso la Spagna le truppe affricane che dovrebbero affluire alla madre patria in caso di guerra, eliminando cosi le difficoltà e i pericoli del trasporlo per mare. Parigi spererebbe che una consorella Repubblica democratica sarebbe più incline a concessioni di questo genere che non la Monarchia borbonica. E così si spiegherebbe... si, si spiegherebbero tante cose, che ora restano nebulose e oscure. La cronaca.di ieri s'interrompeva sulle trattative i che venivano svolgendosi fra il Governo provvisorio di Madrid e il Governo di Barcellona per la questione della Repubblica catalana dichiaratasi indipendente. La risoluzione della questione, a discutere la quale come sapete si sono recali ieri a Barcellona in aeroplano i tre Ministri De Los Rios, Domingo e Nicolau, si è avuta stamane dichiarata in una nota ufficiosa diramata a tarda notte dal Governo di Barcellona, e riprodotta dai giornali di Madrid di oggi. Questione dilazionata Proprio questo comunicato ci testimonia, ci prova che la questione non è niente affatto risoluta, che essa resta anzi intatta. Perdura per n ora lo stalo di fatto di una Catdlo- o a è ra ai- gna indipendente da Madrid, con un Governo proprio: soltanto questo Governo ha accettato, per riguardo verso la Repubblica di Madrid, di chiamarsi Governo della comunità di Catalogna, invece che Consiglio di Governo della Repubblica della Catalogna. Ed esso è poid'accordo con quest'altro Governo di Madrid nel programma di presentare alle Cortes costituenti il progetto di Costituzione della Catalo- una autonoma, dopo che il progetto slesso sarà stalo approvato dall'As-semblea delle municipalità catalane: Sostanzialmente, insomma, la discussione e risoluzione della questione catalana è rimandala alle Cortes costituenti; oggi si è escogitalo un modus vivendi, e su questo ci si è accordati. Ma t'intende bene fra le righe del comunicato che il colonnello Macia Presidente del Governo catalano non ha piegato una unghia davanti a Madrid, non ha vsad ! rinunciato al minimo dei postulali ' dell'autonomia. i e Ad ogni modo l'importante è che la questione viene dilazionata, che essa non si inasprisce e non urge In questo momento. E anche questo può considerarsi in qualche guisa un successo del Governo provvisorio e concorre al suo consolidamento. L'ho già detto e ripetuto : si tratta di un consolidamento provvisorio come provvisorio si chiama appunto questo Governo. Ma è pure il consolidamento che gli serve suffìcien temente, che l'aiuta nella sua missione, e gli potrà permettere di adempierla fino alla fine; poiché la. sua prescritta missione è di arrivare alle Cortes costituenti, di convocare e insediare la Costituente. A questa spetterà poi il resto, il formidabile compito e tremendo-, discutere e risolvere a uno a uno tutti i problemi secolari e i nuovi pro- -1 olemì della Spagna, deliberare per a,utt* le questioni, per le più aspre e o\Per le P''1 delicate, per le più eso¬ a o e o n - a\™eU?ni à'amtosamentej prudente- sperate e per le più vaste, gettare le basi dell'ordinamento politico e sociale futuro del Paese, indicare ad esso la. ria dell'avvenire, incamminarlo per questa via, dargli l'organizzazione e le possibilità, i mezzi e lo scopo. Titanica opera, opera da schiacciare sotto il suo peso un'intera Nazione, nonché un'assemblea eletta. Ma tant'è : alle Costituenti un tale compito, riescano o no ad assolverlo; mentre a questo Governo provvisorio basta mettersi a governare — e e i a ù i a a o a i , l a e e r mente a governare — fino alla Costituente, per meritare abbastanza della riconoscenza nazionale : — data ben s'intende la situazione odierna della Spagna. E l'abilità politica, il senno di questo Governo sarà appunto di non prendere di petto SNstignrCtznscavtrtfziggaAnessuna delle questioni vitali della'. „ ,. _ ., . ,. iV. n ri n -n si ri-, n nrì /i/fonr/ifi-i s* .1 i c r* 11 ■ o- Spagna, di non attentarsi a discuterne e tanto meno a pretendere di risolverne nessuna, ma di dilazionarle anzi tutto, rinviandole tutte. Cosi riuscirti fors'anche a formare un'atmosfera di relativa tranquillità, in cui le elezioni dei deputali alla Costituente possano svolgersi regolarmente, in cui le Cortes possano riunirsi pacificamente senza infausti auspici. I rapporti con la Santa Sede In base a tali concetti, non meno che in base a informazioni attinte dagli stessi circoli governativi, la notte scorsa io vi smentivo recisamente la voce della rottura tra il Governo rcpubblìcav.o e la Santa Sede, in seguito alla separazione della Chiesa dallo Slato, che il Governo avrebbe decretato. Non è stato assolutamente emanalo nessun decreto del genere; dico di più : non ci si pensa, per ora — bisogna sempre mettere un « per ora», o « per oggi», o «per il momento » a tutto quanto -si afferma dell'attuale situazione in Spagna —, non ci si pensa menomamente. E slamane avevo occasione di parlare con un elevatissimo personaggio ecclesiastico, il quale mi confermava che nulla era finora mutalo per la Chiesa Cattolica in Spagna, e che il Concordato non poteva quindi non n eiaa e boi\considerarsi nd suo pieno vigore. o eoo- E mi confermava anche che S. E. il Nunzio Apostolicc mons. Tedeschini, il giorno stesso dell'avvento del Governo repubblicano, riceveva co- o \municazione dal Ministro della Gius-istizia di esso, avvento, e l'assicura* e: [zione insieme, che il Governo prov- visorio avrebbe rispettato scrupolo-1glsamente la Chiesa Cattolica, e che]dedesiderava mantenere con la Sanla\co- — a à o Sede i migliori rapporti. .Al che il Nunzio 'rispondeva . esprimendo il suo compiacimento per questi sentimenti del nuovo Governo e ringraziava della comunicazione. Il Ministro aggiungeva che il Governo repubblicano era fiducioso che la Chiesa non avrebbe assunto un atteggiamento ostile ad esso; e il Nunzio rispondeva che, per sua stessa natura e per il suo spirito, la Chiesa non può nutrire ostilità preconcette contro nessuno, nè tanto meno assume mai l'iniziativa di azioni avverse. Sul che restarono soddisfalli tanto il Nunzio quanto il Ministro repubblicano. Oggi poi, ancora a confermare tutto questo, si è svolto un colloquio fra Lerroux e il Nunzio Apostolico. Lerroux ha, autorizzalo il Nunzio Pontificio, Mons. Todeschini, di comunicare alla Santa Sede che il Governo repubblicano seguirà rigorosamente tutte le disposizioni di carattere religioso contenute nel Concordalo tra il Vaticano e la Spagna. L'atteggiamento del nuovo Regime verso la Chiesa cattolica è sta to discusso nel colloquio che il Ministro degli Esteri repubblicano he. avuto in questo pomeriggio co', Nunzio Pontificio. Lerroux ha informato il mp presentante della Santa Sede c/i* il Comitato rivoluzionario, che preparava il colpo di dicembre, ebbe ad occuparsi per ben tre volle della politica religiosa che il Governo repubblicano avrebbe [atto andando al potere. L'esame di questa politica venne fatto in tre riunioni dedicate unicamente a tale argomento. Il Comitato ha deciso di stabilire la completa libertà delle coscienze e dei culti. Lerroux ha soggiunto che il Comitato convenne che non poteva farsi una politica anticattolica, dato che l'anima del' popolo spagnuolo è profondamente cattolica, e che la cattolica è la religione tradizionale della Spa Olia. Lerroux ha anclie pregato il Nunzio, a causa della sua qualità di decano del Corpo diplomatico, di suggerire ai rappresentanti esteri A opportunità di informare i nspeta'. ,,•,„■ /-.„„„..• . , , itivi Governi che la tranquillila re ■ ' gna in tutta la Spagna. Il Nunzio i e i i a o e a l a e o — r a —, E e a a e n e. il iel o- ua* v- ha manifestato la sua soddisfazione per lo svolgimento incruento della rivoluzione, ed ha dichiarato che si sarebbe affrettato a comunicare alla Santa Sede che nessun atto di violenza era stalo commesso contro il clero, le chiese, e le case religiose. Dicevo dunque che questo Governo deve tendere, come tende infatti manifestamente, a rinviare alla Costituente ogni questione più radicale e spinosa. Ciò non elimina però che le questioni, e le peggiori, vossano insorgergli davanti contrastanti, imporglisi esse, inevitabili. Così al separatismo catalano, oggi placato con l'accordo che prima citavo, si aggiungevano ieri manifestazioni preoccupanti del separatismo basco. Era slata indetta a Guernica una riunione di nazionalisti baschi. E questi convenivano numerosi in au tomobili e in autobus dai centri circonvicini, e dalla campagna. Ma trovarono intorno al luogo fissato per la riunione ingenti forze di pòlizia e forze di truppa che li rimandarono indietro. Essi tentarono gualche dimostrazione, ma furono respinti e dispersi, pare anche con energia. Corsero poi voci di conflitti sanguinosi; ma le voci sono smentite stasera da fonte ufficiale. Fermento nelle Provincie basche Ciò che non è smentito ù il fermento di sedizione che con la propaganda separatista si espande nelle Provincie basche. 1 sindaci delle municipalità, riuniti a congresso a Bilbao, hanno compilato e pubblicato un manifesto in cui chiedono che.. « „.siano restituite alla, Bisca- lascstpfisatudsmcdcliavAapRorfvsripaegs•3flgormstleltltttmbCmrm glia le libertà abrogate dalle leggi della Monarchia in Spagna, sia ri costuita la Nazione libera basca nel- l o a i a l o e e o n i i . a E u ra o ònleeti e rolle a ino a- la pienezza della sua vita, riconosciuta secondo lo spirito della sua storia e secondo le esigenze dei tempi, per garantirle il libero e pacifico sviluppo, e assicurare il benessere comune e i benefici della libertà a lutivi suoi cittadini presenti e futuri E il manifesto continua: In nome di Dio onnipotente e del popolo biscaglino chiediamo che si proclami e si riconosca solennemente la Repubblica basca, la cui costituzione e le cui leggi saranno decretate immediatamente, rivendi cando la Biscaglia il naturale e inalienabile diritto che i popoli, hanno a reggersi secondo la propria libera volontà... ». E il manifesto continua: «... Invitiamo i rappresentanti Avala, Guipucoo e Navarra ad una analoga dichiarazione e adesione per provocare la instaurazione della Repubblica basca o di un qualunque organismo statale che liberamente rappresenti la nostra Nazione e al fine che essa divenga un membro civile, pacifico, democratico e progres sivo della comunità dei popoli liberi, sia costituita sulla base di un proprio Governo, federata con gli altri Stati della Repubblica iberica; e i poteri del Governo siano tali che garantiscano all'intera Nazione basca gli eterni principii del diritto •3 della libertà, lo sviluppo delle sue forze materiali per il bpne di tutta l'umanità; e ai cittadini l'uguaglianza nella Repubblica e un equo ordine giuridico e sociale basco che, ricollegando alle tradizioni fondamentali le necessità del progresso sancisca il principio della solidarie tà nazionale, il riconoscimento della funzione essenziale della famiglia e della proprietà privata e di quel la collettiva, quando sia giustificato, da un superiore interesse sociale, e che il frutto di lavoro intellet tuale e manuale sia assicurato e in tegrato, quando necessario, per intervento del potere pubblico... ». Non dirò che il manifesto-proda ma, dove poi ancora si parla di li berta, civiltà, umanità e della a ...libertà e indipendenza della Chiesa Cattolica garantita dallo Stato co me a corporazione religiosa della maggioranza dei baschi... », non ai rò'dunque che U manifesto-proda ma sia molto chiaro. Ma mi pare evidente che in esso, insieme con l'emergente affermazione dell'auto nomismo basco, affiori lo spirilo di una specie di tendenziale conni nismo bianco evangelico con f/uella « ... funzione essenziale... della proprietà collettiva quando sia giustifi cala da un superiore interesse sociale... » e più ancora ■ con quel .frutto del lavoro intellettuale manuale... assicuralo e integrato quando necessario, per intervento del potere pubblico... ». Berenguer si costituisce Per contrapposto -alla fuga altrui il generale Berenguer, giù presi dente del Consiglio, poi Ministro della Guerra nell'ultimo Gabinetto monarchico, di cui i giornali nei passati giorni affermavano insi st-entemente che era riparalo in Portogallo, si presentava alle un della notte scorsa al Ministero de gli Interni, al quale ha chiesto di essere arrestato per rispondere delle accuse mossegli dal regime re pubblicano, circa la condanna a morte del capitano Galan e del te nenie Garda Fernavdez. Il Ministro ha risposto di non po ter ordinari l'arresto, poiché tale provvedimento può essere preso sol tanto dall'autorità giudiziaria, ed ha soggiunto che occorre prima istruire legalmente il processo per poter emettere il mandalo di cai tura. Allora il generale Berenguer ha dato la parola d'onore di rimanere a disposizione dell'autorità per pre sentarsi alla Magistratura quando sarà invitato a farlo. Si crede die un formale atto di accusa contro Berenguer verrà presentato all'autorità giudiziaria lunedi. MARIO BASSI, è tocadlitàqmtosqtBggtmtMfsnstMsMtdnnsrnmdv